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Autore: arangirl    07/07/2017    4 recensioni
Quando Lexa varca per la prima volta la soglia di Hogwarts non ha idea di cosa il futuro avrà in serbo per lei; il mondo magico e i suoi abitanti sono qualcosa di nuovo nella sua vita, ma sorprendentemente tra incantesimi, creature magiche e candele fluttuanti la cosa che Lexa si ritroverà a comprendere meno sarà la sua compagna di corso, Clarke.
Rivali a scuola e nel Quidditch, tra le due streghe potrebbe esserci qualcosa di più della semplice competizione, se solo riuscissero a parlarsi senza litigare...
(Aka la potterverse!AU di cui nessuno sentiva il bisogno, in super ritardo per il concept di maggio del gruppo facebook CLEXA/ELYCIA/LEXARK Gruppo di SUPPORTO italiano)
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Clarke Griffin, Lexa, Octavia Blake, Raven Reyes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta che Lexa Woods incontrò Clarke Griffin fu durante lo Smistamento, mentre la Sala Grande di Hogwarts si riempiva delle voci degli alunni del primo anno che, con occhi grandi e pieni di soggezione, osservavano il meraviglioso spettacolo che la sala davanti a loro aveva da offrire. Il cielo notturno, limpido e pieno di stelle addobbava il tetto della Sala come se quello non fosse mai esistito, mentre centinaia di candele fluttuavano appena sotto quello spettacolo meraviglioso, illuminando ogni angolo della vasta stanza.



Lexa, cresciuta in una casa normale, da una normalissima madre adottiva, o babbana, come a quanto pare la popolazione magica sembrava chiamare le persone come sua madre, era rimasta a bocca aperta dal momento in cui aveva attraversato la barriera magica del binario 9¾ a quel preciso istante. Indra, sua madre, era rimasta stupita tanto quanto lei quando un simpatico uomo dall’aspetto gentile si era presentato a casa sua come Marcus Kane, Vicepreside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, dicendole che lei, Lexa Woods, era una strega, ma si era ripresa con una velocità sorprendente, guardandola fiera e condividendo con lei uno dei suoi rari sorrisi “L’ho sempre saputo che eri speciale Lexa.”



E Lexa non aveva intenzione di deludere sua madre, anche se in quel momento avrebbe voluto tanto poter nascondersi in un angolino, osservare tutto quello che stava accadendo da un pochino più distante, come se non stesse accadendo a lei.



“Hey Lexa, ricordati di respirare, non vorrai mica svenire proprio ora, no?” Raven, la ragazzina simpatica e rumorosa con cui Lexa aveva condiviso il viaggio verso la scuola le assestò una gomitata sullo stomaco che le tolse quel poco di voglia di prendere fiato che ancora aveva in corpo. La ragazza agitò i lunghi capelli castani con la mano mentre gli occhi luminosi saettavano da una parte all’altra della sala.



Il cappello parlante, in altre parole un cappello dall’aspetto bizzarro e vecchio che con grande sorpresa di Lexa si era messo a parlare (doveva ancora abituarsi bene a tutta quella storia della magia. A quella e ai fantasmi che fluttuavano più o meno allegramente sopra la sua testa), spiegando con una canzone le quattro case a cui sarebbero stati assegnati i nuovi alunni.



“A te in che casa piacerebbe essere Lexa?” Raven le chiese piena di entusiasmo mente il vicepreside Kane chiamava in ordine alfabetico i nuovi alunni. Lexa, oltre ad aver ascoltato con attenzione le parole del cappello parlante, aveva anche letto qualcosa sull’argomento nel libro “Storia di Hogwarts” che aveva insistito a tutti i costi per comprare anche se non era nell’elenco dei libri del primo anno, giusto per non arrivare impreparata il suo primo giorno da studentessa; eppure, nonostante tutto, non aveva idea di dove sarebbe potuta finire.



“Non lo so…” rispose, ma prima che riuscisse a esternare i suoi dubbi, Raven ricominciò a parlare “Io sono sicura, sarò una Corvonero! Non può essere una coincidenza, giusto?” Lexa pensò al suo nome e le sorrise “Inoltre, sono molto intelligente.” Lexa pensò a come la ragazza aveva quasi fatto esplodere il suo topo da compagnia poco prima in treno, provando un incantesimo per la prima volta, che era terminato con la coda del suo povero animaletto in fiamme, e si limitò a sorriderle; in fondo Raven le stava simpatica, ed era stata l’unica tra le ragazze del loro scompartimento a rivolgerle la parola.



Stava per replicare che a lei non importava troppo la casa in cui sarebbe finita, quando il vicepreside Kane chiamò a gran voce l’ennesimo nome, e il cuore di Lexa si fermò per un istante. La bambina più carina che Lexa avesse mai visto si fece avanti al nome Clarke Griffin, i capelli biondi sciolti che risplendevano alla luce delle candele fluttuanti della Sala Grande, i grandi occhi azzurri privi di ogni timore mentre si avvicinava allo sgabello in cui si sarebbe seduta per aspettare il verdetto del cappello. Raven si avvicinò al suo orecchio, sussurrando piano “Quella è la figlia di Jake Griffin!” Lexa la guardò confusa “Chi?”



Raven alzò gli occhi al cielo “Ma non v’insegnano niente nelle scuole per babbani? Jake Griffin è stato il più grande auror dell’ultimo secolo! Ha catturato più maghi oscuri lui di tutti gli altri auror messi assieme. E’ una leggenda nel mondo magico. E sua madre… bè sua madre è il Ministro della Magia.” Lexa tornò a guardare Clarke, che si era appena messa in posizione, e a giudicare dal mormorio di voci intorno a loro non erano le uniche a parlare dei suoi famosi genitori “Perché hai detto che suo padre è stato il più grande auror dell’ultimo secolo?” Il tono di Raven si abbassò leggermente “E’ morto un paio di mesi fa. Dalle storie che ho sentito, dicono che l’abbia ucciso un lupo mannaro.”



Lexa rimase in silenzio allora, senza sapere bene cosa dire. Guardò mentre a Clarke veniva appoggiato sulla testa il cappello parlante, che esitò solo un secondo prima di gridare “Grifondoro!” La tavolata dai colori rosso ed oro esplose in un ruggito d’approvazione per la celebrità che era stata appena scelta per la loro casata, ma Clarke si limitò ad annuire, dirigendosi con calma verso il suo tavolo. Quando si girò per guardare la sala dalla sua nuova posizione, i loro occhi s’incontrarono per una frazione di secondo prima che Lexa distogliesse lo sguardo, sentendosi arrossire.



I minuti scorsero lunghi mentre tutti i ragazzini attorno a lei venivano chiamati, e lei guardò ognuno di loro essere smistato nella sua casa, compresa Raven che, come aveva desiderato, finì tra i Corvonero. Lexa, come aveva immaginato, era l’ultima.



“Lexa Woods”



Il vicepreside le sorrise incoraggiante e Lexa prese un respiro profondo prima di incamminarsi verso il cappello. Non appena si sedette sullo sgabello, cercò con gli occhi nella sala la figura rassicurante di Raven, che le sorrise con i pollici alzati, e poi, senza pensarci troppo spostò il suo sguardo verso il tavolo dei Grifondoro, cercando di ritrovare gli occhi azzurri di Clarke tra la folla. Non fu difficile, perché la ragazza la stava fissando intensamente, senza curarsi troppo di quello che il resto dei ragazzi stava dicendo accanto a lei.



Vedo che non stiamo attenti nemmeno durante il nostro turno…” Lexa sussultò nel sentire la voce del cappello parlante rimbombarle in testa “Io… io… mi dispiace.” Lexa sperò che non fosse una buona scusa per mandarla fuori dalla scuola ancora prima di aver iniziato “Tranquilla, non lo dirò a nessuno.” Lexa si rilassò leggermente nel sentire il tono divertito del cappello “Allora allora… dove posso metterti? Vedo una mente brillante, un’ambizione senza confini, un carattere unico nel suo genere… Potresti collocarti bene in tutte le case, oppure in nessuna.” Lexa sussultò nel sentire quelle parole, impaurita all’idea che il cappello non riuscisse a prendere una decisione su di lei; cosa sarebbe successo in quel caso?
“Potrei metterti in Grifondoro, dove le tue capacità di leader verrebbero sfruttate al massimo, ma forse non è quello il posto giusto per te; forse… forse… Serpeverde, dove la tua ambizione sarebbe ben ricompensata.” Lexa cominciò a stancarsi del continuo farfugliare del cappello; la stava tenendo in attesa più di tutti gli altri, e gli sguardi degli allievi e dei professori cominciarono a farsi pesanti su di lei “Non m’importa in quale casa finisco.” Mormorò tra i denti “Riuscirò a cavarmela in ogni caso.”



Il cappello rimase in silenzio a lungo prima di parlare di nuovo, questa volta ad alta voce, in modo che tutti nella sala potessero sentirlo “Ragazza intelligente… Corvonero!”



Lexa sospirò con sollievo mentre cappello le veniva tolto di dosso, e sentì il tavolo dei Corvonero, ora il suo tavolo, applaudire, mentre lei, ancora leggermente scossa, si sedeva accanto ad un’entusiasta Raven “Lexa! Questo è davvero destino allora!” Lexa le sorrise, effettivamente sollevata nell’avere quella che cominciava a considerare un’amica accanto a lei in quel nuovo viaggio.



I suoi occhi tornarono però per un attimo al tavolo dei Grifondoro, dove Clarke la stava ancora fissando, e quando i loro occhi s’incrociarono di nuovo, lei le sorrise. Lexa si rese conto che era la prima volta che la vedeva sorridere in tutta la sera, e le sorrise a sua volta, prima di venire distolta da una voce davanti a lei.



“Non male come primo giorno ragazzina. Sembravi sul punto di svenire là sopra!” La voce apparteneva alla ragazza seduta di fronte a lei e Raven, che le guardava entrambe con sguardo incuriosito “Non stavo per svenire. Stavamo avendo una piacevole conversazione.” Lexa mentì, alzando leggermente il mento, sostenendo lo sguardo dell’altra ragazza, evidentemente più grande di loro, e lei sorrise “Come preferisci Lexy. Sono Anya, del secondo anno, piacere.” Lexa le strinse la mano, la ragazza aveva un portamento fiero, e gli occhi scuri le brillarono d’interesse nel sentire la stretta di Lexa, ma lei non si fece intimidire “E’ Lexa.” Prima che la ragazza dai tratti vagamente orientali davanti a lei potesse rispondere Raven si intromise, agitando verso Anya una coscia di pollo mezza mangiata che teneva in mano “Io fono Rafen, piacere” disse con la bocca piena, ed Anya la guardò con una punta d’incertezza “Sicuri che il cappello non sia stato stregato?”



Lexa rise con Anya e Raven, che si unì a loro dopo un attimo, e sentì la tensione della serata dissolversi pian piano dentro di lei; sarebbe andato tutto bene.





Note:  Ciao a tutti e benvenuti ad una nuova storia! Ho riflettuto un pochino sul fatto di pubblicarla o no, ma alla fine mi dispiaceva averla scritta per niente, e visto che questo è il mese dei recuperi, eccola qui. Ci sarà un capitolo per ogni anno ad Hogwarts, mi piaceva l'idea di seguire Clarke e Lexa durante tutto il loro percorso scolastico! Spero vi piaccia l'inizio, fatemi sapere, come al solito consigli ed opinioni sono sempre i benvenuti! Alla prossima!
 
  
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