Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh! Arc-V
Ricorda la storia  |      
Autore: Yuphie_96    08/07/2017    2 recensioni
Tratto dalla Storia:
Le luci natalizie che circondavano tutta la torre della LDS illuminavano il giovane volto di Yuya Sakaki come faceva tutte le sere da due settimane a quella parte; il rosso sospirò rilasciando una nuvoletta di vapore, sapeva che il suo era un comportamento da semi-stalker…o da stalker completo, come affermava Yuzu quando riusciva a convincerla ad accompagnarlo.
Ma una piccola parte di sé, quella disperatamente innamorata, continuava a sperare che Reiji Akaba si affacciasse alla finestra del suo ufficio e lo notasse, anche solo per pochi secondi, a Yuya sarebbero bastati, ma la parte più razionale di lui, quella che dava ragione ai rimproveri di Yuzu e agli sguardi silenziosi di Gong, sapeva che non sarebbe mai successo se non nei suoi sogni più imbarazzanti.
Pendulumshpping!
Ispirato al manga/anime Shugo Chara!
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akaba Reiji/ Declan Akaba, Altri, Yuya Sakaki
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Angolino della Robh: E sono arrivata pure nel fandom si Arc-V! Oh che contentezza :3 .
Allora allora, che dire, Yuya è semplicemente il protagonista che preferisco (no critiche grazie, ognugno ha i suoi gusti ;) ), all'inizio devo ammettere che lo shippavo molto con Yuto, o ancora con Yuzu, poi però mi è arrivato Reiji come se niente fosse e sono ricaduta nella coppia protagonista/antagonista (?), capita xD.
Questa fiction ce l'avevo in serbo da un pò di tempo, finita ma scritta a mano quando il computer non mi funzionava, e solo ieri sera ho finito di ricopiarla a pc, tra bestemmie per la mia grammatica che, come sempre, non sarà perfetta anche se ho rincontrollato, perdonatemi e per la mia pigrizia di non averlo fatto prima Ma parliamo della storia, è una AU quindi non c'entra nè con l'anime, nè con il manga, prende idea dal manga di Shugo Chara però, come avete letto nella descrizione.
Non sarà uguale tranquilli, ho preso semplicemente spunto per una cosina che leggerete e scoprirete u.u .
Poi che dire...ah si.
Buona lettura! <3

Le luci natalizie che circondavano tutta la torre della LDS illuminavano il giovane volto di Yuya Sakaki come faceva tutte le sere da due settimane a quella parte; il rosso sospirò rilasciando una nuvoletta di vapore, sapeva che il suo era un comportamento da semi-stalker…o da stalker completo, come affermava Yuzu quando riusciva a convincerla ad accompagnarlo.
Ma una piccola parte di sé, quella disperatamente innamorata, continuava a sperare che Reiji Akaba si affacciasse alla finestra del suo ufficio e lo notasse, anche solo per pochi secondi, a Yuya sarebbero bastati, ma la parte più razionale di lui, quella che dava ragione ai rimproveri di Yuzu e agli sguardi silenziosi di Gong, sapeva che non sarebbe mai successo se non nei suoi sogni più imbarazzanti.
Sospirò un’altra volta e decise che anche per quella sera aveva fatto lo stalker abbastanza e, sistemandosi meglio la cartella sulle spalle, girò i tacchi pronto per ritornare a casa, prima che una mano sconosciuta lo afferrò saldamente per un braccio facendolo girare su sé stesso.
“Cos-?!”
“Tu sembri uno che soffre per pene d’amore!”
Si ritrovò davanti un viso, troppo vicino al suo tra l’altro, di uno strano ragazzo dagli occhi azzurri e i capelli color misto rosaarancio.
“C-Come scusa?”
“Massì massì, hai tutte le caratteristiche del ragazzo innamorato ma che non riesce a dichiararsi”
“Davvero?”
Chiese perplesso il rosso.
“Certo! Hai le occhiaie sotto agli occhi”
Gli toccò la faccia l’altro.
“I capelli tutti scompigliati”
E glieli scompigliò ancora di più.
“E ti ho visto sospirare ben due volte!”
Finì abbracciandolo stretto mentre Yuya, nel frattempo che soffocava, pensò che davvero non aveva idea di sembrare così disperato…si, insomma più di quanto gli dicesse Yuzu.
“Ma non ti preoccupare giovane fanciullo, io, Dennis, dipendente della LDS ho la soluzione per i tuoi problemi”
“Mi aiuterai a dichiararmi?”
Domandò il più piccolo, non capendo.
“Molto meglio! Vieni con me”
Dennis lo portò verso dove si erano radunati alcuni curiosi, a cui si aggiunsero presto anche loro e il quattordicenne si ritrovò davanti ad una strana macchina.
“Scusa ma…cosa centra con i miei problemi d’amore?”
Dennis gli fece l’occhiolino incoraggiante.
“Dammi le mani”
“Le mani?”
“Si, le mani”
Yuya si guardò i guanti rossi che sua madre gli aveva regalato durante le feste scorse e poi alzò lo sguardo verso la solita e familiare finestra…tentarci infondo non gli costava nulla, anche se Dennis era abbastanza inquietante, gli diede comunque le mani dopo essersi sfilato i guanti, l’altro gli sorrise e gliele guidò verso un’apertura dello strano macchinario.
“Tienile dentro per almeno un paio di minuti”
Gli spiegò il dipendente.
“Va bene”
“Quando senti un peso sui palmi puoi toglierle”
“Un peso?”
“Esattamente, vedi questa è una macchina speciale che la LDS manderà in vendita durante San Valentino, ma facciamo una speciale prevendita per far vedere alle persone come funziona”
“Ma ti devo dei soldi?! N-Non ho niente con me mi dispiace, a saperlo non ti avrei fatto perdere tem-“
Iniziò a disperarsi Yuya.
“Sta tranquillo”
Dennis gli posò le mani sulle braccia vedendo che il rosso si stava ritirando.
“Per te è gratis”
“Per me…?”
Yuya voleva altre spiegazioni ma l’improvviso peso di cui Dennis aveva parlato prima si fece sentire.
“Adesso puoi toglierle”
Gli sorrise incoraggiante l’altro facendo nuovamente l’occhiolino, Yuya lo guardò abbastanza reticente ancora per la questione del ‘gratis’, ma sfilò lentamente le mani trovandoci sopra posate tre uova: la prima era viola con sopra scritto ‘XYZ’, la seconda era blu con su ‘SYNCHRO’ e l’ultima era sul viola chiaro con la scritta ‘FUSIONE’…il rosso si chiese da dove diavolo fossero sbucate, Dennis invece era rimasto tranquillo, anzi era perfino ammirato.
“Il tuo amore dev’essere molto profondo se ne sono uscite addirittura tre”
Mormorò, osservando affascinato.
“Ma sono uova!”
“E’ quello che c’è dentro che è importante”
Gli assicurò Dennis prima di dargli anche una scatolina.
“Questa è in omaggio per le synchro”.

Nonostante la rassicurazione da parte del più grande, Yuya ancora non si spiegava da dove fossero uscite quelle strane uova che aveva appoggiato su un cuscino vicino al suo letto.
Al tatto erano abbastanza calde ed erano anche pesantine, segno che c’era davvero qualcosa al loro interno, ma il rosso dubitava che quel qualcosa sarebbe riuscito a farlo dichiarare a Reiji. Magari avrebbe potuto regalarle a Yuzu o ad Ayu visto che erano carine…solo che non sapeva spiegare la mini moto aggiuntiva, perché si, nella scatolina in omaggio aveva trovato una mini moto che non faceva altro che infittire il mistero delle uova.
Il quattordicenne si accarezzò la nuca pensieroso, decidendo che per quella sera era anche abbastanza, delle tre uova si sarebbe occupato l’indomani seguendo il suo istinto che non l’aveva mai abbandonato in momenti simili…non che gli fosse mai capitata una cosa del genere prima eh, però tanto valeva provarci, poggiò il cuscino sopra al comodino per poi spegnere la luce, nel buio cercò le uova e sperò di risolvere quel problema il prima possibile.
 
“Sveglia Yuya, sveglia! Dobbiamo correre a tutta velocità dal tuo innamorato!”
“Non urlare in questo modo, lo spaventi”
“Ma io voglio aiutarlo a realizzare il suo sogno d’amore!”
“Lo voglio anch’io ma smettila d’urlare!”
“Ah! Stai urlando anche tu adesso!”
“Credo che avrà bisogno di tutto il nostro aiuto, sembra messo male”
“Yuri…”
Yuya si svegliò con tre voci nelle orecchie.
Erano vicine, molto vicine, ma il ragazzo non riusciva a collegarle ad un volto a lui familiare quindi decise di provare ad aprire gli occhi…ritrovandosi davanti a tre sue fotocopie, pur se con capigliatura e occhi diversi, in miniatura.
Uno di loro si avvicinò al suo viso quando vide gli occhi aperti, per la precisione quello con i capelli blu e gialli, stranamente i ciuffi biondi assomigliavano a delle banane, e gli occhi azzurri.
“Finalmente Yuya! Forza, dobbiamo andare a farti dichiarare!”.

Yoko, la madre di Yuya, giurò di non aver mai sentito suo figlio urlare nella maniera di quella mattina e, dopo essere corsa in camera sua, rimase ancora più sorpresa di trovarlo per terra che guardava terrorizzato il suo letto.
“Tutto bene tesoro?”
Gli chiese.
“N-Non…Non li vedi?”
Mormorò il ragazzo, indicando il letto.
“Vedere cosa?”
“Me!”
“Te?”
“Si! S-Sono me!”
La bionda si avvicinò preoccupata al figlio.
“Ascolta tesoro, probabilmente stai farneticando per colpa di un incubo, adesso io torno giù a prepararti la colazione mentre tu ti vesti per scuola ok?”
“Ma-“
“Niente ma, forza che è già tardi”
Gli diede un bacio sulla fronte per tentare di tranquillizzarlo e tornò in cucina.

“Solo tu puoi vederci”
Il rosso si girò, ancora più agitato dopo che la madre era uscita, verso il suo letto, dove un’altra sua mini fotocopia, quello con i capelli neri e viola vestito da terrorista, si era avvicinato a lui.
“C-Come?”
“Noi siamo nati da te quindi puoi vederci solo tu”
Continuò il piccoletto.
“Nati da me…eravate nelle uova?”
“Esattamente, io ero nella xyz e mi chiamo Yuto, quello screanzato che ti ha spaventato prima era nella synchro e si chiama Yugo”
“Screanzato a chi?!”
Urlò Yugo, iniziando a lamentarsi verso l’altro.
Ma Yuto non gli diede corda e finì con la sua spiegazione.
“L’ultimo è Yuri ed era nella fusione”
“Piacere di conoscerti Yuya”
Quello con i capelli viola chiaro, Yuri appunto, gli sorrise in maniera strana prima di avvicinarsi al limite del letto e fare cenno a Sakaki di fare lo stesso, un po’ inquieto Yuya lo fece e il piccoletto gli mise la mano minuta sulla guancia, accarezzandogliela.
“Dimmi un po’ caro Yuya, hai mai sperimentato il sesso?”

Quando Yoko tornò in camera del figlio, a causa del secondo prorompente urlo, questa volta lo trovò disteso per terra con la faccia talmente rossa che poteva fare concorrenza ai capelli.

“Ti sembrano domande da fare così all’improvviso?!”
Il quattordicenne aveva dovuto aspettare di essere uscito prima di rimproverare il folletto, aveva deciso di chiamarli così, per non essere preso nuovamente per pazzo da sua madre.
“Perché?”
Domandò Yuri, guardandosi le unghie.
“E lo chiedi pure?”
“Ma è nella sua natura Yuya!”
Yugo saltò dalla sua spalla per aggrapparsi al ciondolo del ragazzo per poterlo guardare negli occhi.
“Natura?”
“Si, ognuno di noi tre ha una natura diversa e fanno tutte parte del tuo amore”
Gli spiegò Yuto, seduto sulla sua spalla destra.
“Io rappresento il tuo amore battagliero, quello che continua ad amare nonostante tutti quelli che ti vengono contro”
“Io invece sono il tuo amore euforico, quello che vorresti far uscire fuori ogni volta che vedi il tuo innamorato”
Seguì Yugo, sedendosi sul ciondolo per continuare a dondolare.
“Quindi Yuri…”
Iniziò a tirare ad indovinare Yuya.
“Esatto, io rappresento il tuo amore lussurioso, nato da tutti i sogni proibiti che fai di notte Yuya”
Il rosso a quelle parole per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.
“Vuoi smetterla di parlarne?!”
“Perché? Non c’è niente da nascondere o da vergognarsi con noi”
Il ragazzo si ritrovò a sbuffare mentre il folletto sulla sua testa incrociava le braccia al petto soddisfatto, con Yugo che ridacchiava.
“Va bene cambiamo discorso, dove stiamo andando?”
Yuto si guardò intorno curioso.
“A scuola naturalmente, dove non potete assolutamente parlare con me ok? Non voglio passare per pazzo”
Spiegò il rosso.
“Ti basta già essere preso per stalker”
Sorrise il folletto della fusione.
“Es-Yuri!”
“Cosa?”
“Non andiamo dal tuo innamorato Yuya?”
Chiese Yugo confuso.
“Non posso saltare la scuola solo per vederlo, poi starà sicuramente lavorando”
Il rosso si fermò in mezzo al marciapiede, lo sguardo pieno di malinconia che fece rattristare i tre folletti.
“Yuya…”
Mormorò Yuto, quello si voltò verso la sua spalla sorridendo leggermente.
“Grazie per incoraggiarmi con il mio amore, però so bene che questo è un amore impossibile, ci siamo incontrati solo una volta e non tutti credono ai colpi di fulmine”
“Ma tu si!”
Gridò Yugo, cercando di arrampicarsi sulla collana del ragazzo.
“Per una volta lo scellerato ha ragione”
Annuì Yuri.
“Non chiamarmi scellerato, pervertito!”
Sbraitò Yugo, fermando la sua scalata.
“Yugo ha ragione Yuya”
S’intromise Yuto.
“Finalmente mi chiami con il mio nome giusto”
Sbuffò il blu.
“Non farmene pentire”
Mormorò Yuto, leggermente sconsolato.
“Scellerato”
Bisbigliò il viola chiaro, fingendo di guardare altrove.
“Yuri! Aspetta che arrivo in cima!”
Yuya scoppiò a ridere, erano adorabili a modo loro quei tre e, sempre a modo loro, erano riusciti a restituirgli un piccolo sorriso.
“Onestamente…mi fai arrabbiare quando fai così”
Disse improvvisamente il folletto della xyz.
“Ma ho appena sor-“
“Non per il sorriso, mi piace quando sorridi”
Annuì serio Yuto.
“Oh, noto un doppiosenso”
Il rosso picchiettò la testa di Yuri con il dito per farlo zittire, così da far continuare Yuto.
“Dici che il tuo è un amore impossibile, che i colpi di fulmine non sono per tutti, però continui a rincorrerlo, continui ad andare sotto la finestra del suo ufficio ogni sera”
“E non dimentichiamo gli alzabandiera la mattina”
S’intromise di nuovo Yuri.
“Pure quelli”
Concordò Yuto.
“La vogliamo smettere con queste aggiunte imbarazzanti?!”
Urlò Yuya.
“Quello che ti sto cercando di dire Yuya, è che è il tuo amore, il tuo primo amore, questo, ed è importante con i suoi pregi e difetti annessi, è tuo”
“Alzabandiera compresi”
“Alzabandiera compresi”
Finirono Yuto e Yuri seri, cosa abbastanza strana visto le parole del secondo.
“Io…grazie”
Mormorò il ragazzo, grattandosi la guancia imbarazzato.
“Vi ringrazio molto ma ancora non so come fare per confessarmi”
“Lascia fare a me!”
Sentirono urlare la voce di Yugo, ma tutti e tre non sapevano da dove provenisse, l’avevano lasciato che stava cercando di scalare il monte Everest (alias la collana di Yuya) e ora era scomparso.
Almeno fino a che la tasca dei pantaloni di Yuya si mise a vibrare e uscì proprio in sella alla mini moto.
“Ti portiamo dal tuo amore e ti suggeriamo cosa dire!”
Yugo alzò in pollice insegno d’incoraggiamento.
“Cosa?!”
“Ottima idea”
Yuri saltò dalla testa del rosso a dietro Yugo, sulla moto.
“Cosa?!”
Il ragazzo si voltò verso la sua spalla destra, convinto che almeno Yuto sarebbe stato dalla sua parte, ma quello alzò le spalle sorridendo e si lanciò anche lui, finendo per terra, mettendosi poi a correre quando Yugo partì con la moto.
“…Cosa?!”

“Tornate immediatamente qui razza di mini teppisti in moto!”
Urlò Yuya, arrabbiato.
“Vorrei ricordarti che Yugo sta correndo”
Urlò Yuri di rimando per farsi sentire, indicando il folletto che era rimasto a piedi.
“E’ uguale, ha comunque la faccia da teppista!”
“Ma abbiamo tutti la tua stessa faccia”
“Yuri! Aspetta solo che ti prendo”
“Se ci riesci!”
Rise Yugo accellerando, facendo così interrompere lo scambio di battute tra il rosso e il folletto seduto dietro di lui.
“Dove andiamo a adesso?”
Chiese poi.
“Di qua!”
Gli urlò in risposta Yuto svoltando a destra.
“Ma come cavolo fai a sapere dove andare?!”
“E’ la forza dell’amore!”
I tre risposero in coro, facendo mettere le mani nei capelli a Yuya per la frustrazione.
“Appena vi raggiungo vi rinchiudo in quelle uova e vi spedisco tutti e tre all’isola di Pasqua!”
Urlò, dimenticandosi completamente di essere ancora in mezzo ad un sacco di gente.
Gente che lo guardavano pure chi impauriti, chi straniti e chi domandandosi se non dovesse chiamare un manicomio visto che, secondo loro, Yuya stava correndo per strada urlando da solo; ma il ragazzo era davvero troppo occupato a rincorrere i suoi piccoli amici, apprezzava davvero che volessero aiutarlo, erano forse i primi a volerlo fare, però il problema era un altro, ovvero la sua insicurezza e loro erano davvero troppo, troppo vicini alla torre della LDS in quel momento per il suo povero cuore, doveva fermarli immediatamente…più facile a dirsi che a farsi.
“Alla carica!”
Urlò il blu, facendo impennare la moto.
“Yugo!”

Purtroppo per lui, soprattutto per i suoi polmoni e per la sua milza, i tre folletti approfittarono del fatto che nessuno oltre a lui potessero vederli e passarono tranquilli attraverso la porta d’entrata dell’azienda mentre lui si dovette fermare almeno un attimo per riprendere fiato e per pensare.
Si slacciò il giaccone respirando forte per far smettere di bruciare i suoi polmoni e ragionò un secondo, pur essendo nati da lui, c’era una minima possibilità che non sapessero dove si trovasse l’ufficio di Reiji, quindi poteva ancora impedirgli di fare una figuraccia tremenda, almeno così sperava.
Prese l’ultimo grosso respiro prima di ripartire in quarta, non notando Dennis nell’angolo che sorrideva furbo, armeggiando con un palmare.

“Dovete allungarvi un po’ di più”
Mormorò Yuri, guardando in alto.
“Facile dirlo per te che sei in alto”
Borbottò Yuto.
“Se non vi muovete giuro che vi faccio cascare apposta!”
Urlò Yugo a fatica.
“Devi solo osare”
Lo guardò male il folletto della xyz.
“Allora sbrigatevi!”
Urlò ancora il blu.
“E tu allungati”
Disse con semplicità Yuri.
I tre folletti erano in ascensore, uno sulle spalle dell’altro, più precisamente Yuri sulle spalle di Yuto che stava sulle spalle di Yugo, il quale stava in equilibrio precario sulla proprio moto, che cercavano disperatamente di raggiungere i bottoni da schiacciare.
“Scusate un attimo ma…”
“Uhm?”
Yuto e Yugo alzarono gli occhi verso Yuri, che si era portato una mano al mento pensoso.
“Sappiamo a che piano dobbiamo salire?”
Domandò alla fine.
“…Li proviamo tutti?”
Propose il blu.
“Andata”
Concordò Yuto.
Yuri allora alzò le spalle, si scricchiolò le dita e poi si sbizzarrì a schiacciare tutti i bottoni che gli capitavano sotto mano.

Il rosso si premette la mano contro lo sterno, appoggiandosi un secondo alla ringhiera per riprendere fiato: si era dovuto fare tutte le scale a piedi fino all’ultimo piano ma finalmente era arrivato, anche se convinto di aver perso un polmone per strada.
Ancora una cosa aveva da controllare però, in altre parole se i tre folletti terroristi  fossero arrivati prima di lui, quindi riprese la sua staffetta personale, correndo sempre più forte così da poter far finta di non sentire nemmeno le urla delle guardie che gli dicevano di non poter stare lì.
Non lo avevano fermato sulle scale, figurarsi se lo fermavano ora che aveva adocchiato la porta dello studio di Reiji.
Fece un ultimo scatto per darsi più spinta…e finì proprio tra le braccia del suo amore.
Si, perché proprio mentre Yuya dava l’ultimo scatto per raggiungere la porta, Reiji stava appunto uscendo da quella, il risultato fu che finirono tutti e due per terra nell’ufficio del più grande, Yuya sopra Reiji, a guardarsi negli occhi sgranati dalla sorpresa.
Proprio il secondo gli chiese se stesse bene dopo essersi sistemato gli occhiali, il rosso non rispose troppo preso dall’imbarazzo del momento e della posizione, abbassando lo sguardo sulla maglietta blu del più grande.
A salvarlo furono le guardie che arrivarono, ma per poco, perché Akaba le mandò via con un cenno della mano.
“Allora, Sakaki Yuya, a cosa devo questa visita?”
Il rosso alzò lo sguardo sull’altro stupito che si ricordasse il suo nome.
“Ec-ecco…io…”
“Arriviamo Yuya!”
I tre folletti fecero il loro ingresso trionfale proprio in quel momento, sfrecciando sulla moto con Yuto aggrappato in maniera comica, e finirono dritti dritti contro la nuca del loro amico, che non fece nemmeno in tempo a lamentarsi dal dolore visto che le sue labbra ebbero uno scontro diretto con quelle di Reiji.
Il primo pensiero di Yuya fu che Reiji avesse delle labbra davvero morbide, il secondo fu che l’avrebbe fatta pagare ai folletti e il terzo che Reiji gli aveva appena messo le mani sui fianchi per prolungare il bacio.
Si staccarono, infatti, solo dopo un paio di minuti per riprendere fiato e si guardarono nuovamente negli occhi.
Yuya resistette poco sotto quello sguardo violetto, chiuse forte gli occhi arrossendo, non vedendo il ghigno di Reiji sul volto.
“Direi un modo poco consono di fare conoscenza”
Grazie al cielo Yuto e Yugo riuscirono a tappare la bocca a Yuri prima che questo potesse dire qualcosa di sconveniente intanto che il più grande aiutò Yuya, e con lui anche loro che si aggrapparono alla sua maglietta, ad alzarsi.
“Rimediamo con un appuntamento”
Se ne uscì poi il maggiore.
“Un…un ap-“
Balbettò Yuya, ormai in tilt.
“Esatto, venerdì andrebbe bene?”
“Ah…ecco…”
“Si”
Gli bisbigliò Yuto.
“Dì di si”
“Si! Si…venerdì va bene”
“Perfetto”
E se prima Yuya era in uno stato confusionale a causa del bacio, adesso, dopo che Reiji gli donò un galante bacio sulla mano, poteva dire di non connettere più.
“Vengo a prenderti a scuola”
Gli mormorò il più grande sulla mano.
“Ok”
Bisbigliò quasi in trance, e si allontanò lentamente, guidato dai tre per non andare a sbattere contro qualcosa.

Si appoggiò giusto un attimo per prendere dei grossi respiri, aveva un appuntamento con Reiji, aveva davvero un appuntamento con il ragazzo che amava! Un sorriso spontaneo nacque sulle sue labbra.
“Visto Yuya?”
I tre comparvero sulle sue spalle, sorridendo anch’essi.
“Missione compiuta!”
Esclamò Yugo, prima di mugolare di dolore dopo lo scappellotto di Yuto.
“Ehi!”
“Silenzio scellerato”
E Yuya rise davvero di cuore, decidendo di tenerli con sé…
“Immagino già i sogni bagnati di stanotte”
…Giusto per un po’.
 
“Sei abbastanza subdolo sai?”
Disse una figura minuta vestita con un cappotto blu e una sciarpa rossa, Reiji ridacchiò piano.
“Lo so Shun”
Rispose prima di portarsi il cellulare all’orecchio.
“Dennis? Si…si è andato tutto bene, ho appena guadagnato un appuntamento, il piano è andato alla perfezione”
Disse dando un’altra occhiata a Shun che sorrise di rimando, infondo non solo Yuya sembrava avere bisogno di un aiutante per dichiararsi.




Note Finali: eh si, alla fine Reiji aveva organizzato tutto quanto per rubare un appuntamento a Yuya u.u


 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh! Arc-V / Vai alla pagina dell'autore: Yuphie_96