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Autore: FriNet    09/07/2017    1 recensioni
[★ Questa storia partecipa alla challenge “Notte di Tanabata” a cura di Fanwriter.it! ★ ]
Senza fiato, finalmente, arrivò davanti al dodicesimo tempio, il padrone era proprio li di fronte, intento a fissare una colonna, cosa stava facendo fish? Se lo sarebbe domandato dopo...Ora doveva chiedergli altro Era troppo importante! Non doveva perdere nemmeno un attimo di tempo, lei sarebbe arrivata presto!
“Aph…rod…”
“Pubblicità, pubblicità, pubblicità… Oh una lettera da Elena.”
“i…ITE!?”
“La guarderò poi. Perché sei qui, Angelo?”
I venti gelidi di Asgard, avevano raggelato il cuore di Death Mask. Com’èra possibile? Anche Aphrodite riceveva una lettera scritta da Elena? La SUA Elena? Impossibile! Giusto. Impossibile… Sicuramente era un’altra semplice tizia.
Spiaccicò davanti alla faccia dell’amico il volantino, gli tornò il sorriso –ghignaccio- in volto e si atteggiò fiero.
“E… Cos’è?”
“Cosa significa cos’è? E’ un festival Giapponese! Non lo vedi, leggi, ci sono anche i disegnini…guarda che bella grafica!”
“C’è un albero, con dei foglietti colorati attaccati…”
“Mi sono informato. Non sono semplici foglietti colorati. Si chiamano tanzaku, ci si scrivono i desideri.”
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Cancer DeathMask, Helena (Soul of Gold), Pisces Aphrodite, Sagittarius Aiolos
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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★ Iniziativa: Questa storia partecipa alla challenge “Notte di Tanabata” a cura di Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 2506
★ Prompt: 12- A accompagna B a scegliere lo yukata/kimono per la festa di Tanabata.
★ Bonus:  54 - Gelosia
 
Death Mask correva su per le scale, con un’espressione ebete in volto ed un volantino accartocciato in mano. Ma non poteva essere un po’ più vicina la dannata casa di Aphrodite!? Ogni volta che doveva arrivarci gli sembrava più distante! Maledetto pesce, non poteva alzare il culo e scendere lui ogni tanto? No! Sarebbe stato troppo fare un favore al suo migliore amico.
Senza fiato, finalmente, arrivò davanti al dodicesimo tempio, il padrone era proprio li di fronte, intento a fissare una colonna, cosa stava facendo fish? Se lo sarebbe domandato dopo...Ora doveva chiedergli altro Era troppo importante! Non doveva perdere nemmeno un attimo di tempo, lei sarebbe arrivata presto!
“Aph…rod…”
 “Pubblicità, pubblicità, pubblicità… Oh una lettera da Elena.”
“i…ITE!?”
“La guarderò poi. Perché sei qui, Angelo?”
I venti gelidi di Asgard, avevano raggelato il cuore di Death Mask. Com’èra possibile? Anche Aphrodite riceveva una lettera scritta da Elena? La SUA Elena? Impossibile! Giusto. Impossibile… Sicuramente era un’altra semplice tizia.
Spiaccicò davanti alla faccia dell’amico il volantino, gli tornò il sorriso –ghignaccio- in volto e si atteggiò fiero.
“E… Cos’è?”
“Cosa significa cos’è? E’ un festival Giapponese! Non lo vedi, leggi, ci sono anche i disegnini…guarda che bella grafica!”
“C’è un albero, con dei foglietti colorati attaccati…”
“Mi sono informato. Non sono semplici foglietti colorati. Si chiamano tanzaku, ci si scrivono i desideri.”
Aphrodite annuì leggermente perplesso. Poi guardò Death Mask… Da che ricordava, l’italiano, gli aveva rotto le scatole un’altra volta con i desideri.
“Come la notte di S.Florenzo!”
“Lorenzo! Phro! Lorenzo!”
“Si ma siamo in Grecia… Perchè organizzano un evento giapponese? Soprattutto mi chiedo come mai il tuo interesse…”
“La cultura giapponese mi ha sempre interessato, non lo sapevi?”
Il ragazzo dai capelli celesti fece un’espressione poco convinta, strappò dalle mani il volantino a Death Mask e lo girò, notando poi le fotografie di due strani capi d’abbigliamento.
“…’All’evento si potrà partecipare indossando il Kimono o lo Yukata’…”
Scese un silenzio abbastanza imbarazzante, dove Death Mask si coprì mezza faccia con una mano per nascondere il lieve rossore che aveva colorito le sue gote, mentre l’amico lo guardava con compassione.
“Vuoi andarci perché ami la cultura, mica perché vuoi vederla con questo coso. Vero? Oh che nobili obiettivi  Angelo caro!”
“Comunque mi serve il tuo appoggio. Devi venire anche tu, te ne prego!”
“Io? A fare il terzo incomodo, ma non ci penso nemmeno! Poi…non mi va di mettere uno di quei stupidi cosi.”
“Ma chi ti dice che devi venire da solo? Puoi sempre invitare qualcuno… Anzi si… Si! Poi casualmente ve ne andate per la vostra strada.”
“Ma perché non ci vai da solo con lei?”
Death Mask sospirò rassegnato. Poverino, alla fine toccava dirglielo.
“La migliore amica di Elena, mi considera un malintenzionato… ”
“Beh non si sbaglia.”
“Se ci sarete voi due andrà tutto bene! Gli racconterà di un’uscita a quattro e… Saranno tutte rose e fiori!”
Alle parole ‘Rose e Fiori’ Aphrodite già si convinse di più. Insomma, se c’èrano di mezzo le rose di certo la cosa non poteva finire in modo negativo.
“La cosa non sarà peggio se le racconta che è uscita con tre uomini, soprattutto con uno come me?”
Death Mask lo guardò per un attimo spaesato. Che intendeva con’uno come me’ ? Narcisista? Vanesio? Frivolo? Vanitoso?... Ah no, forse intendeva bello… Scoppiò a ridere.
“Ma tu sei palesemente gay. Non ho di che preoccuparmi!”
Aphrodite ci rimase talmente male alla risposta dell’amico, che nemmeno ebbe il coraggio di rispondergli.
“Vado a leggere la lettera di Elena…”
“Ma chi è questa Elena?”
“La TUA Elena, caro Masky.”
La risposta di Aphrodite fu piena di disprezzo, soddisfazione e compiacimento. Sapeva di esser simpatico alla ragazza e sapeva che questo fatto non andava giù ad Angelo. Quindi… Che male c’èra a sfruttarlo, qualche volta, per farlo arrabbiare?
“Senti Phro, tu devi ancora comprare questo vestito vero?”
“Si, perché?”
“Dunque, ascoltami bene…”
 
 
Il giorno dopo, alla nona casa, Aiolia stava facendo il fratello abusivo dal sagittario e, dato ciò, i due ne approfittavano per parlare un po’...
“Sembra un evento carino. Perché non vai con Marin?”
Abbozzò Aiolos, mentre guardava ancora il volantino, stropicciato, datogli da Aphrodite. Dopotutto era il contenuto che contava…
“Non vado più a quei stupidi eventi da bambini Aiolos, non ho più tre anni, figurati se mi metto a giocherellare con stupidi foglietti di carta e scriverci sopra i desideri… ridicolo!”
“Credo che ci sarà anche il gioco dei pesci…Quello che cerchi di prenderli con il ventaglio… Oh, e le donne possono andare in kimono. Sarebbe una cosa piacevole non credi? Dai prova a chieder-”
Aiolos si voltò per guardare Aiolia. Il povero leone, stava cercando con tutto il suo orgoglio di celare l’insoddisfazione e la disperazione che provava… Gli occhi azzurri guardavano il pavimento e le labbra erano piegate in una smorfia contrariata.
“Capisco. Ti ha detto di no.”
“Me ne vado, ho da fare.”
Dopo un sorriso amaro, e forse una lacrima, almeno così sembrò ad Aiolos, Aiolia cominciò a percorrere la strada verso casa… Povero caro gattino.
Quando finalmente il sagittario pensava di potersi addormentare un attimo, e riposarsi così della giornata di duro allenamento, ecco che un profumo di rose, invase la sua meravigliosamente rovinosa casa.
“Che ci fai qui Aphrodite? Non è stasera la festa?”
“ Il vestito.”
“Che vestito?”
“Non avrai intenzione di presentarti con quegli stupidi pantaloni color celeste smorto!”
“N-noooo…pffffffffff! Ma figuuuuuuuuurati!”
Aiolos guardò fuori dalla finestra per non incontrare lo sguardo di Dite. Non avrebbe retto. Erano così comodi…che aveva contro quei pantaloni?!
“Muoviti!”
E così, volente o nolente, Aiolos dovette abbandonare il suo divano per recarsi in quello stramaledetto negozio dove vendevano anche yukata. Che si trovava dall’altra parte di Rodorio. Per il più giovane non era un problema, dato che aveva saltato gli allenamenti, ma per il caro sagittario, che era mezzo morto, la cosa era diversa…
“Acciacchi di vecchiaia, Los?”
Ridacchiò Aphrodite, entrando nel negozio. Leggermente offeso, va bene che era uno dei più….maturi….ma così lo faceva sentire decrepito, Aiolos, lo guardò fin troppo male.
“Ma tu guarda. Ti sei messo male il rossetto.”
“Dove?!”
L’espressione piena di terrore, panico, paura di Aphrodite, bastò all’altro per essere soddisfatto. Giustizia era stata fatta. Bastava poco per essere felici. Uno dei segreti che nessuno capiva…
“Questo sembra carino. E’ celeste.”
Si avvicinò allo Yukata prendendolo in mano. Celeste, fra tanti altri. I colori erano magnifici ma Aiolos si era andato a scegliere quel celeste. Smorto. Spento, orribile…e sembrava anche sporco.
“Non che io abbia qualcosa contro il celeste, anzi…lo ritengo un magnifico colore, Ma quell’orribile tonalità ti sta davvero male!”
“E a te sta male il r-…”
Uno sguardo raggelante colpì Aiolos, gli fece morire le parole e gli fece cambiare immediatamente idea sul colore dello yukata. Effettivamente, forse, Aphrodite aveva ragione… Quel colore non faceva per lui. Soprattutto dopo aver guardato il prezzo.
“Allora prendo questo rosso. E’ molto originale non trovi?”
“Sì, il rosso mi piace molto. Direi che è una scelta adeguata… Ma perché proprio quello?”
Sorrise, Aiolos, poi fiero e con un gran sorriso si indicò la fascia che portava alla fronte. Aphrodite lo guardò impassibile incrociando le braccia… Era serio?
“Si intonano!”
“Ma…Te la levi mai? Almeno quando dormi?”
“Dovresti saperlo, quando la tolgo…”
Piegò lo yukata sul braccio pronto per andare alla cassa, per pagare e tornarsene a dormire. Aveva finito abbastanza in fretta… Che strano, non ci avrebbe mai creduto, non gli sembrava vero.
Sentì la voce agghiacciante di fish regalargli un magnifico…complimento?
“Certo che il rosso…Ricorda il sangue. Non trovi?”
In meno di un secondo, lo yukata rosso, fu riposto esattamente dov’èra. Col cavolo che lo avrebbe preso! Non voleva sembrare un assassino!
“Che ne dici di prenderlo verde?”
“Perché dovrei prenderlo verde? Vuoi farmi sembrare un prato?”
Aphrodite sospirò mezzo rassegnato. Quanto poteva essere ignorante Aiolos? Sapeva rispondersi da solo, ma preferiva non farlo…
Prese lo yukata porgendolo ad Aiolos, quest’ultimo lo prese poco convinto. Era una scelta cui non aveva pensato…perché avrebbe dovuto prenderlo verde?
“Gli occhi…Magari per una volta andrai vestito decentemente.”
“Ah giusto… Grazie.”
Non si sa davvero con quali soldi, Aiolos pagò… E, notando che Aphrodite non aveva comprato l’abbigliamento (sia mai che fish andasse ad eventi del genere vestito come un ‘pezzente’!) provò a chiedere qualche spiegazione…
“Tu non avevi soldi con te?”
“Caro Aiolos, non è forse ovvio che io abbia già provveduto a comprare il mio già da giorni? E’ stato Angelo a consigliarmi dove. Ti garantisco che è davvero bellissimo. ”
“Oh… Certo, Angelo…”
 
 
Era stato deciso tutto da Death Mask. Dovevano ritrovarsi all’entrata del festival alle 21.00…tuttavia alle 21.23 né Aphrodite né Elena avevano ancora fatto la loro comparsa…
Si erano così ritrovati ad aspettare, insieme, Aiolos e Death Mask. Il primo, avvolto nel proprio bellissimo yukata verde, l’altro… vestito semplicemente con una maglia nera e dei jeans.
Il sagittario era paziente, buono, gentile… E soprattutto nascondeva bene le antipatie. Ma in quei ventitre minuti, proprio non ce la fece ad iniziare un discorso con Death Mask.
Non ne aveva la più minima voglia, intenzione e intento. Non che gli avesse fatto qualcosa di male eh… Questo no. Ma un certo fatto di quell’italiano gli stava altamente sulle scatole.
“Cosa devo dirle…”
“Come?”
“Ad Elena. Quando arriva… Non la vedo da tanto. Mi sento a disagio... E’ difficile.”
In quell’attimo il poverino gli fece un po’ pena. Non aveva mai ben capito cosa ci fosse fra lui e quella ragazza, ma una cosa era certa. Ne era innamorato, e averla così lontano doveva essere straziante…
“Le solite cose dai. Hai dei begli occhi, labbra fine, i fuochi d’artificio sono niente in confronto a te… “
“Faranno i fuochi d’artificio?”
“Oh…Non ho letto il programma per intero…”
Finalmente Aphrodite ed Elena riuscirono a farsi vivi… Dalla parte opposta cui Aiolos e Death Mask li stavano aspettando. Quest’ultimi li guardarono abbastanza basiti… Stavano aspettando li da mezz’ora, dov’èrano passati?
“Beh, sono arrivato un po’ prima e lei era qui. Abbiamo deciso di farci un giro… Una cosa tira l’altra…”
Indifferente Aphrodite diede un morso alla mela caramellata che aveva in mano mentre, Aiolos, guardandolo si mise una mano sulla fronte, la reazione di Death Mask fu un ghigno di soddisfazione… così imparava a fare corrispondenza con Elena alle sue spal-ELENA!
L’italiano guardò la fanciulla, indossava  un bellissimo kimono rosa chiaro con fantasie floreali bianco opaco. La fascia in vita era anch’essa bianca e da destra ricadeva un lungo nastro rosato, i capelli erano sciolti e teneva un bellissimo fermaglio bianco.
Con leggero imbarazzo guardò Death Mask provando a dire qualcosa... Si arrese.
“Elena…ecco…hem…no…volevo dire…”
Ricevette una spinta sulla spalla da Aiolos. Non voleva rimanere lì tutta la serata. Per la miseria! Avrebbe dovuto passare del tempo con Aiolia quel dannato granchio!
“Seidavverobellissima!”
“Ti ringrazio…”
La giovane arrossì leggermente e, mentre il ghiaccio fra i due si scioglieva, gli altri se ne andarono per la loro strada.
Aiolos guardò incuriosito Aphrodite… Cosa doveva fare? La gente sembrava non essersi accorta, e ciò era un bene altrimenti ci sarebbero usciti molti morti… Ma sinceramente, non riusciva a starsene zitto.
“Ne hai scelto uno molto…particolare…”
“Vero? Ti avevo detto che era più bello del tuo!”
In un magnifico abbigliamento blu notte, con rose rosse (immancabili), ed una magnifica coda tenuta su da un improbabile fermaglio, anch’esso con la forma di una bellissima rosa rossa, Aphrodite si presentava nel suo fantastico e bellissimo…. Kimono.
“Dimmi, Dite… Perché hai comprato questo modello?”
“Angelo è stato così gentile a consigliarmi il negozio specializzato. Erano tutti così colorati…”
“Simili al mio ce n’erano?”
“No.”
Aiolos sospirò. Poveraccio. Prima il danno poi la beffa…e nemmeno se ne era accorto… La cosa che risultava strana agli occhi del sagittario, però, era che stava davvero molto bene sia vestito da uomo che… in quel modo.
Sarebbe stato meglio tacere. Anche per il bene di “Angelo” che, tanto angelo non era…
“Quindi questo è l’albero dove si appendono i foglietti colorati?”
“Dalla foto sembrava diverso…Di che colore vuoi il foglietto Dite?”
“Blu!”
“Io lo prendo ross- scherzavo! Verde.”
Arrivarono davanti ad un ragazzo che, probabilmente, doveva essere l’addetto di quel luogo. Sulla maglia aveva disegnato una stellina che sorrideva con la coroncina e le ali, simbolo del festival. Lui aveva tutt’altra espressione… Annoiata, stanca e seccata…Aphrodite si avvicinò per prenderne due.
“Ecco a voi i vostri tanzaku colorati.”
“Ma sono bianchi…”
“Perché abbiamo finito quelli  colorati.”
“E allora sono tanzaku non colorati!”
“La prego di calmarsi. Se deve fare qualche reclamo laggiù c’è il modulo…deve compilare tutti i campi con nome, cognome, ind-“
“Li dipingerò col tuo sangue!”
Prima che il caro fish potesse dipingere, fu portato via assieme ai tanzaku non colorati e, anche se pure Aiolos in fondo ci rimase male per averli bianchi (maledetta crisi), fece finta di nulla prendendo una delle penne a disposizione. Aphrodite fece lo stesso e, poco dopo, appesero i loro biglietti all’albero.
“Cos’hai scritto Los?”
“Non te lo dico.”
“E perché?”
“Perché tu non dirai il tuo.”
“Hai ragione, allora potrai direttamente leggerlo. E’ appeso li e ci arrivi benissimo.”
Poco convinto Aiolos si girò a guardare se realmente il biglietto di Aphrodite fosse li… Riconoscibile. Aveva disegnato una rosa, come c’èra riuscito in pochi secondi?
“E’ una cosa stupida…”
“A maggior ragione mi rendi curioso.”
“Tu e Death Mask, siete amici…”
“Si, lo so.”
“Però tu lo chiami Angelo…”
“Qualche volta ci esce. Ma non sempre.”
Aiolos fece una smorfia…Amicizia o no, gli dava comunque fastidio. Se quel siciliano si era scelto come nome d’arte Death Mask, doveva chiamarlo Death Mask. L’ onore di chiamarlo Angelo doveva lasciarlo a Elena! Non lui.
Aphrodite allargò le labbra in un sorriso.
“Tu… A te da fastidio!”
“Che c’è da ridere?!”
“Scusa… Da te non me lo aspettavo. Ti da fastidio Angelo!”
“Smettila di premere! Ho scritto semplicement-…hey non guardare! Dovevo dirtelo io!”
“-Vorrei che Dite non chiamasse Death Mask, Angelo-“
La soddisfazione sul volte di Aphrodite salì a livelli inimmaginabili. Per una volta era Aiolos quello geloso. Per una volta era quel maledetto scemo a sentirsi geloso! Eh? Com’èra, caro Aiolos, quella sensazione? La sensazione che lui provava vedendolo anche solo a parlare con Saga. Brutta eh? MUAHAHAHAHAH!
“Levati quell’espressione dalla faccia!”
Aiolos scansò Aphrodite girando piano il tanzaku di Aphrodite. Ora toccava a lui vedere cosa avesse scritto, sapeva/immaginava già di cosa si sarebbe trattato… Qualcosa sulla bellezza o simile.
Era una persona troppo superficiale perché pensasse ai sentimenti. Vide la scritta.

 
Jag vill att han ska vara mer svartsjuk
 
“Dannato bastardo, l’hai scritto in svedese!”
“Sono cose che capitano, Los.”
 
 
(La traduzione della frase in svedese è: Vorrei fosse più geloso)

Angolo Net: Di nuovo con l’improbabile coppia, faccio ritorno su questo fandom! Grazie a chi è arrivato fino a questo punto!
Spero che la Shot vi sia piaciuta nonostante la mia crackissima  OTP…però…che dire, c’è a chi piace scrivere sempre su una coppia canon e quindi, perché io non posso farlo su codesta?
Un bacione!

Elena vi saluta da Asgard.<3
   
 
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