Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: EmilyG66    09/07/2017    0 recensioni
Tanto tempo fa la lontana Norvegia venne divisa in due regni, uno accanto all’altro. Nel reame di Arendelle viveva una principessa di nome Elsa mentre nell’altro viveva il principe Jack.
I due non si erano mai incontrati e non ve ne sarebbe stato neanche motivo se un avvenimento non avesse fatto nascere questa favola.
Fanfiction Jelsa ricamata in stile fiabesco con personaggi non miei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elsa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era una volta un regno prospero governato da due sovrani giusti e amati, il re Adgar e la regina Idun. Essi avevano due figlie che erano al tempo stesso la loro gioia e la loro preoccupazione.
La principessa più giovane, che si chiamava Anna, era una ragazza tutto pepe, solare, graziosa e simpatica con i capelli castani raccolti in due trecce, occhi acqua marina e un viso tondo e roseo spruzzato di lentiggini.
La primogenita Elsa invece era una fanciulla di una bellezza sorprendente. Possedeva un corpo longilineo dalla pelle nivea, capelli biondi chiarissimi raccolti in una sola treccia e occhi di ghiaccio.
Abile negli studi e nelle conversazioni la principessa tuttavia risultava essere un po’ chiusa caratterialmente rispetto alla sorella minore, alla quale voleva molto bene.
Bisogna sapere inoltre che la principessa Elsa possedeva un prodigioso dono, il potere di manipolare a suo piacimento ghiaccio e neve.
Molti principi dunque erano giunti da terre lontane per chiedere in sposa la magica fanciulla, la quale però congedava con garbo e gentilezza ogni pretendente non essendo ancora pronta a compiere un passo del genere.
Al contrario la principessa Anna aveva subito trovato l’amore, all’inizio con un principe di nome Hans indegno di lei e poi con un buon uomo del popolo chiamato Kristoff.
Nel regno vicino la famiglia reale Frost si trovava in una situazione simile.
Re e regina tentavano invano di ammogliare il loro primogenito, il principe Jackson che non era minimamente interessato alla cosa preferendo di gran lunga il divertimento agli obblighi reali.
Anche il ragazzo, chiamato semplicemente Jack, era di bell’aspetto seppur comune ad un qualsiasi cittadino.
Aveva occhi e capelli color nocciola, era alto e molto magro.
Spesso qualche fanciulla presentatagli se ne andava dal regno mettendo il broncio poiché il futuro re aveva occhi solo per la sua sorellina Emma ancora bambina.
Un brutto giorno però dopo l’ennesimo rifiuto del principe ad unirsi in matrimonio con una nobile fanciulla, conosciuta da poco, la sventura si abbatté sulla famiglia reale.
La principessa, gelosa della piccola Emma che riceveva attenzioni dal fratello maggiore, rivelò la sua vera natura di strega e gettò sventura sul principe dal cuore freddo.
La giovane fu scacciata immediatamente dal regno sperando così di liberare il figlio dal re dal maleficio.
Ahimè a nulla valse quel tentativo.
Pochi giorni dopo il principe Jack cadde in un lago ghiacciato tentando di salvare l’adorata sorellina.
Il nobile ragazzo miracolosamente ancora in vita fu portato di corsa nelle sue stanze e tenuto al caldo per lungo tempo ma nessun rimedio di alcun medico chiamato a corte sembrò ristabilirlo.
Il corpo del giovane si stava congelando lentamente ricoprendo la pelle ormai pallida di delicata brina. Una volta che il gelo avrebbe raggiunto il cuore questo si sarebbe fermato per sempre uccidendo il principe.
Madre e sorella rimasero al capezzale di Jack incessantemente mentre il re disperato cercava una soluzione. Suo figlio era stato colpito dalla magia del ghiaccio e forse solo quella poteva guarirlo.
Immediatamente sua maestà scrisse una lettera al re vicino implorandolo di aiutarlo e di mandargli la sua magica figlia per tentare di salvare il proprio erede.
Il sovrano accorse subito a tale urgente richiesta ben consapevole di cosa stava passando l’altro uomo.
Anche la principessa Anna fu colpita da un sortilegio simile per via della sua stessa sorella ma con lacrime d’amore tutto fortuitamente si era risolto.
Elsa partì lo stesso giorno e giunse presto nel regno.
Non appena scese dalla carrozza nell’affollato cortile dell’estraneo palazzo il padre del principe in persona le andò incontro.
La fanciulla si sentì subito a disagio con tanti sguardi pieni di aspettative puntati su di lei ma non ebbe paura. Sebbene fosse una principessa sapeva ben difendersi utilizzando i suoi poteri.
La ragazza fu condotta rapidamente nella camera del futuro re.
Come lo ebbe visto il cuore della principessa prese a battere furiosamente nel petto e, triste per la sua sorte, Elsa osservò l’ammalato.
Tremava respirando a fatica disteso su quel grande letto con le palpebre abbassate, indubbiamente era un bel giovane.
I capelli bruni stavano sbiancando lentamente ciocca dopo ciocca esattamente come accadde a sua sorella.
La principessa si accostò maggiormente al principe ponendo poco dopo con leggerezza una mano sul petto di Jack rivestito da una camicia bianca.
Il figlio del re aprì di scatto gli occhi e la fanciulla quasi gridò sorpresa. Anche le iridi del ragazzo stavano cambiando e l’azzurro del ghiaccio rimpiazzava il marrone scivolando verso la pupilla.
Il nobile afferrò la mano della bella sconosciuta con la poca forza che aveva senza però farle del male scosso com’era dai brividi.
-Chi siete? Una fata? –domandò colpito con voce docile.
La principessa si imporporò, forse gli appariva davvero come una fata con il suo vestito ricoperto di fiocchi di neve.
-No, sono una principessa. Vostro padre mi ha condotto da voi per tentare di guarirvi. –spiegò.
-E come ci riuscirete oh stupenda fanciulla? –chiese nuovamente il principe adulandola.
Oramai il viso di Elsa era sfumato in un dolce rosa tenue che spiccava sul suo incarnato di porcellana.
La giovane avrebbe potuto giurare che il bel ragazzo la volesse mettere in imbarazzo di proposito per dilettarsi.
-Posso? –lo interrogò lei riappropriandosi della propria mano mimando l’atto di appoggiarla sul petto di Jack.
Egli annuì e i successivi minuti furono scomodi per entrambi mentre la principessa sfiorava il corpo del figlio del re cercando di capire con i suoi poteri fin dove la magia fosse giunta sotto lo sguardo incantato del rampollo reale.
Quando trovò il punto giusto la fanciulla si alzò in fretta per riferire tutto al sovrano ma la voce del principe malato la fermò.
-Non ve ne andate! Vi prego. –desiderò fortemente.
Elsa tornò da lui affranta.
-Mi dispiace ma devo, è questione di vita o di morte per voi. –gli spiegò.
-Almeno ditemi il vostro nome. –pretese Jack.
-Il mio nome è Elsa. –rivelò la ragazza sorridendo dolcemente.
-Io mi chiamo Jack. –rispose lui.
-Lo so. –affermò la fanciulla prima di uscire subito dalla stanza.
Non udito il figlio del re continuava a sussurrare il nome della principessa sperando che ritornasse presto da lui.
Una volta fuori la giovane raccontò al re nella sala del trono che il gelo era arrivato al petto del principe e che oramai gli restavano poche ore di vita scatenando un’accesa discussione fra i medici che trovavano dunque irrilevante e di nessun aiuto la presenza di quella donna in mezzo a loro.
La figlia del re Adgar, per nulla intimorita, parlò di nuovo con diplomazia.
-Vostra maestà l’incantesimo che ha colpito vostro figlio può essere spezzato solo con un atto di vero amore ma temo che la strega di cui mi avete parlato abbia fatto in modo che nessuno della vostra famiglia sia in grado di scioglierlo. –ammise Elsa.
Ed infatti aveva ragione poiché i baci della regina e della sorellina non sortivano alcun effetto su Jack.
-Che possiamo fare dunque? Tutto è perduto! –esclamò il re infelice.
-Non disperate maestà, potreste tentare con il bacio del vero amore di una fanciulla. –suggerì la ragazza.
Negli occhi del sovrano nacque nuovamente la speranza.
-Oh magnanima e magica principessa, tentate voi. –la invitò l’uomo caldamente.
La principessa rimase basita.
-I-Io? Ma vostra maestà…-
Ma sua altezza reale tanto pregò che alla fine Elsa acconsentì e rientrò negli alloggi privati dove giaceva ancora inerme il principe che, quando la vide, tentò di sorriderle anche se la sua espressione sembrava più sofferente che mai.
-Perdonatemi. –si scusò lei arrivando dinnanzi al ragazzo.
-Per cosa? –chiese egli a quel punto.
Elsa si accomodò sul letto accanto a lui narrando brevemente la situazione incresciosa e il figlio del re fu comprensivo dei suoi riguardi, forse anche un po’ emozionato.
-Fate ciò che dovete e se non funzionerà vi assicuro che non ve ne avrò male. –la rassicurò.
Lei annuì, lo fece mettere seduto e adagio lo baciò. Entrambi avvertirono un gran calore dentro di loro.
Il bacio durò a lungo e quando la fanciulla allontanò le labbra dal principe rossa in viso i capelli del ragazzo velocemente ripresero il loro colore naturale.
Felice Elsa lo osservò.
In un baleno gli occhi ritornarono marroni e Jack si guardò le mani constatando che erano un po’ più rosee di prima. Alzò poi lo sguardo verso la sua salvatrice e le prese le mani tra le proprie stringendole.
-Vi devo la vita Elsa. –affermò lui.
I due ora sapevano chi fosse il loro vero amore.
Il figlio del re sollevò una mano per accarezzare la ragazza ma una scia di ghiaccio colpì il muro di fronte ai loro occhi.
Il maleficio è sparito ma ora c’è magia in voi. Imparerete a controllarla. –gli spiegò la principessa dopo un attimo di sorpresa ed esitazione.
La notizia che il principe fosse guarito viaggiò in fretta tra i regni e tutto per merito della speciale principessa con i poteri.
Il padre di Jack fu così riconoscente che fece accompagnare la fanciulla a casa da un corteo con centinaia di servitori carichi d’oro, d’argento, cibo e vesti preziose.
La principessa ed il principe continuarono a frequentarsi ed ogni volta che lo desiderava il figlio del re poteva cambiare magicamente il colore dei propri occhi e capelli imparando da subito a gestire quel dono inatteso che lo rendeva perfetto per la fanciulla che era il suo vero amore.
Esattamente un anno dopo che la principessa Elsa gli aveva salvato la vita il figlio del re vicino gliel’affidò di nuovo e stavolta per sempre chiedendole di sposarlo. Lei accettò con immensa gioia.
Così re e regina di ghiaccio vissero per sempre insieme, felici e contenti.
Fine.
  
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