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Autore: Fujikofran    10/07/2017    3 recensioni
Ryo ha tenuto Kaori lontana dall'ultimo incarico, nel quale era coinvolto un cliente di sesso maschile, andando contro i "principi lavorativi" di Ryo. Lo ha fatto perché era un incarico pericoloso o per altri motivi? Un incarico comunque importante, perché permetterà a Ryo di trovare il coraggio per dire qualcosa a Kaori. Brano da ascoltare durante la lettura: "Moments in love" degli Art Of Noise (1985)
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba, Umibozu/Falco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Shinjuku-Tokyo, 1988

Era ormai buio e le numerose luci di Shinjuku e dei grattaceli si riflettevano sul parabrezza dell'automobile di Ryo Saeba, che percorreva le grandi arterie stradali di quella zona. Era silenzioso e la radio, a volume basso, era la sua unica compagnia. Tornava a casa, da Kaori, che non aveva visto per tutta la giornata, poiché era stato in giro per Tokyo fin dalla mattina presto, per l'ennesimo caso da risolvere. Lui che non voleva lavorare per gli uomini, era, invece, stato ingaggiato proprio da un uomo e aveva risolto tutto nell'arco di pochi giorni. Aveva voluto tenere fuori Kaori, perché l'incarico gli era sembrato troppo pericoloso e lei se l'era presa. Non si trattava, invece, di un lavoro che avrebbe potuto mettere a repentaglio la vita della donna, ma il loro rapporto: il cliente era un uomo molto bello e Ryo si era scoperto più geloso del solito. Quelle luci piacevano a Ryo, gli infondevano serenità, mentre la sua auto continuava a sfrecciare in quella Shinjuku di fine anni '80, bella e avveniristica, dalle atmosfere futuristiche di un Giappone che andava a mille nella sua Bubble Economy. Il cliente non era uno qualsiasi, ma Çem Bilezi, uomo d’affari turco che si era sporcato le mani con la yakuza e non sapeva come venirne fuori pulito. Ryo doveva ancora terminare le ultime trattative, prima di essere pagato da Bilezi e, quindi, doveva assentarsi da casa più del dovuto, anche se il vero intento era quello di tenere lontano l’uomo da Kaori, dopo che le aveva offerto da bere il giorno del primo incontro, quando anche lei era presente. L’aveva guardata con occhi che non gli piacevano, come se dirle “Le offro io da bere, signorina” equivalesse a “Ti spoglio e faccio sesso con te fino a quando non ne sarò sazio”. Kaori sembrava lusingata dai suoi modi gentili e Ryo aveva, sempre più, la conferma che quella ragazza non conoscesse per niente gli uomini e i loro secondi fini, improntati di una bramosia che lei nemmeno avrebbe potuto immaginare. Bilezi poteva rivaleggiare con Ryo, in prestanza e bellezza: castano, con intensi occhi verdi e folti baffi, il turco era anche molto alto. Nessuna donna, probabilmente, gli resisteva.
 
-Posso almeno uscire o devo stare segregata fino a quando non avrai risolto con Bilezi?- domandò Kaori, non appena Ryo era rincasato- ti sembra giusto chiudermi in casa, sequestrando il mio mazzo di chiavi?-
 
-Ho i miei buoni motivi per farlo- le rispose Ryo, accigliato.
 
Non si parlavano e, nonostante non avessero proprio litigato, eccezion fatta per il disappunto di Kaori sul non essere stata coinvolta nell’incarico, in casa Saeba/Makimura regnava un silenzio a limite del fastidioso, voluto soprattutto da Ryo.
 
-Ci hanno anche invitato a cena…E tu non vuoi nemmeno andarci?- ribattè Kaori.
 
-No, non ci andremo-
 
-Io però ci andrò, non puoi impedirmelo-
 
-NO!-
 
-Ma scusa, io…-
 
Ryo si chiuse nella sua stanza, senza proferir altre parole. Si sentiva messo con le spalle al muro: non poteva impedire a Kaori di uscire, non era la sua schiava, ma, al contempo, era sicuro che Bilezi ci avrebbe provato con lei. Si sentiva in difficoltà e non voleva che Kaori scoprisse la sua gelosia. Decise di uscire, salì di nuovo nella sua Mini e si immerse nuovamente nelle grandi strade di Shinjuku, nelle sue luci, nella frenesia notturna. Voleva che Kaori lo immaginasse nei soliti night, a sbronzarsi e a palpare ragazze e, invece, decise di percorrere alcuni chilomentri in macchina, senza una vera meta, per poi cercare Umibozu. Il Cat’s Eye era chiuso e Ryo andò a trovare il suo amico proprio a casa sua.
 
-Shhh, Miki dorme- disse l’omone e Ryo sorrise.
 
-Certo che il tuo matrimonio va alla grande, Umi. Non avrei mai pensato che un bestione come te…-
 
Poi Ryo si azzittì non appena Umibozu gli comunicò che Miki era incinta.
 
-Di due mesi…non riesco a crederci: diventerò padre. Hai ragione tu, Ryo, a sentirti strano pensando al mio matrimonio. Però voglio esserti d’esempio: sposa Kaori, quanto prima!-
 
-Ma sei scemo? Io l’ho presa con me per fare un favore a Hide, non per farla diventare mia moglie!-
 
-Sei qui per questo motivo? Non dirmi di no-
 
-Cioè?-
 
-Per chiedere consigli su come chiedere a Kaori di sposarla? Sei qui per questo-
 
Ryo non rispose, ma poi annuì. Decise di raccontargli di Belezi e di come si sentisse geloso. Umibozu, inizialmente, non sapeva che cosa dire, ma poi trovò le parole giuste per dare il migliore consiglio che Ryo avrebbe potuto ricevere.
 
Tornato a casa, Ryo trovò Kaori addormentata sul divano, come se lo stesse aspettando. Era suo costume comportarsi così quando lui faceva tardi. Perché lo aspettava? Pensava a tutti i piccoli segnali che, involontariamente o meno, Kaori gli stesse lanciando, per fargli capire che teneva a lui. “Mi fa sentire completo…è l’unica che ci sia riuscita, fino a ora” pensò tra sé e sé. Esitò un attimo, prima di svegliarla: voleva osservarla mentre dormiva e riflettere su quanto fosse felice ad averla con sé. “Grazie, Hide” pensava ancora, “la renderò felice. Te lo devo”.
 
La mattina seguente, mentre i due facevano colazione, Ryo annunciò a Kaori che avrebbe accettato di andare alla cena con Belezi.
 
-Andremo insieme…del resto lui ha invitato entrambi-
 
“Ti chiederò di sposarmi, Kaori, davanti a quel tipo” pensò ancora tra sé e sé.
 
Quando si fece sera, le luci di Shinjuku accompagnarono nuovamente Ryo, mentre, vestito elegante, guidava la sua mini e, questa volta, non era solo: la luce più bella di Shinjuku gli era proprio accanto
 
© 2017 by Fujikofran
 
 
 

   
 
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