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Autore: Minori Kuscieda    12/07/2017    10 recensioni
Storia partecipante al contest Music Volume is OVER 8000! indetto da nuvolenere_dna sul forum di EFP.

[Ispirata all’episodio 56 di Dragon Ball Super.]
Dal Testo:
"[...]Come fai a svegliarti da un incubo che sembra la realtà se quest’ultimo è la realtà stessa?
[...] Perché il pianeta che conoscevamo prima non c’è più, la Pace che conoscevamo prima non c’è più.
E’ accaduto tutto troppo in fretta, nessuno si aspettava nulla, da un giorno all’altro ci siamo ritrovati a vivere da vagabondi nella nostra stessa città…"
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mirai!Mai, Mirai!Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nickname su EFP: Minori Kuscieda
Nickname sul forum: GiusDonut97
Titolo: Due Anime nella Città Fantasma
Personaggi principali: Mirai!Mai, Mirai!Trunks
Traccia scelta: 18. Madonna – Ghosttown
 
[Ispirata all’episodio 56 di Dragon Ball Super.]
 
-Breve angolo autrice-
Ciao a tutti! Non voglio stare qui a dilungarmi come mio solito quindi… Mi limito a dire che ho fatto del mio meglio, tra scuola e lavori da portare a termine, spero vi piaccia. Alla prossima, Mino-chan!

 

Due anime nella città fantasma
 
You're all that I can trust
(Tu sei tutto quello di cui posso fidarmi)
Facing the darkest days
(Affrontando i giorni più oscuri)
Everyone ran away
(Tutti sono fuggiti)
But we're gonna stay here, we're gonna stay here
(Ma noi rimarremo qui, rimarremo qui)
I know you're scared tonight
(So che sei spaventato stasera)
I'll never leave your side
(Non lascerò mai il tuo fianco)
When it all falls, when it all falls down
(Quando tutto crolla, quando tutto crolla)
I'll be your fire when the lights go out
(Sarò il tuo fuoco quando le luci si spengono)
When there's no one, no one else around
(Quando non c’è nessuno, nessun altro in giro)
We'll be two souls in a ghost town.
(Saremo due anime in una città fantasma)
 

[Ghosttown – Madonna]
 
Che ore sono? Quanto tempo è passato? Sembra un’infinità.
Una, due, tre, cinque, dieci ore… A cosa serve contare i minuti di un orribile incubo? Tanto non puoi svegliarti. Ti sembra tutto così reale, vero? Sei agitato, sudi, senti le mani fredde e appiccicose, deglutisci più volte, imponi al tuo cervello di stare calmo, ti muovi frenetico, ma non ti svegli. Non sai come fare. E forse non puoi. Nessuno di noi può.
Come fai a svegliarti da un incubo che sembra la realtà se quest’ultimo è la realtà stessa?
 
Il rumore di un’altra forte esplosione giunge alle mie orecchie, mi volto verso gli altri: i bambini, prima impegnati a giocare tra loro, corrono a rifugiarsi tra le braccia dei genitori, gli anziani sono bianchi in volto, tremano.
Io sono lì, in piedi, gli occhi sbarrati e spenti rivolti verso l’uscita del nostro nascondiglio sotterraneo, le labbra incurvate verso il basso: è una smorfia di angoscia e preoccupazione quella dipinta sul mio volto, i miei pensieri rivolti ad una sola persona: “Trunks…” Sussurro chiudendo a pugno le mie mani sopra il petto.
Il mio cuore batte velocissimo, quasi come se volesse uscire fuori e abbandonare anche lui questa realtà, questa vita, questa Terra.
Ciò che rimane della Terra. 
Perché il pianeta che conoscevamo prima non c’è più, la Pace che conoscevamo prima non c’è più.
E’ accaduto tutto troppo in fretta, nessuno si aspettava nulla, da un giorno all’altro ci siamo ritrovati a vivere da vagabondi nella nostra stessa città… In quanti siamo rimasti? Quindici, venti persone?
Costretti alla ritirata, a ripararci in un posto umido e freddo, senza cibo né acqua a sufficienza, assoggettati a Lui.
Lui che ha deciso che la razza umana non ha più alcun diritto di esistere.
Lui, che nessuno può battere, che ha distrutto e ucciso senza pietà, lui che ha in sé la forza di un Dio.
E noi, noi cosa possiamo fare se non resistere?
Nonostante la stanchezza cerco di spronare tutti e aiutarli come posso.
Non dormo da notti, e non per la paura, ma per i sensi di colpa: non sono riuscita a proteggerli, Trunks.
Vedo la Sua faccia ovunque, il suo ghigno malefico, l’aura scura e negativa che lo circonda.
Quando sei andato via Lui ci ha attaccati, il rifugio è stato distrutto, dovevamo spostarci da un’altra parte.
Ma Lui era troppo vicino, sapeva che eravamo lì, e non ci avrebbe lasciati andare.
Bastardo, ha sfruttato il nostro momento di debolezza, la tua assenza, per attaccarci. Spera forse che tu sia morto? Ma non sa che presto tornerai, più forte di prima, per batterlo una volta per tutte.
Reggo il suo sguardo, sono determinata anche se so che sono impotente. Dopo un’esplosione ci ritroviamo tutti a terra, i soldati tremano, hanno paura. E come biasimarli? I proiettili non lo spaventano, gli fanno il solletico e la maggior parte delle volte non lo raggiungono nemmeno.
Mi alzo, se non lo faccio io chi lo farà? Prendo un’arma lì per terra e dopo essere avanzata di qualche passo sparo, senza pensarci due volte, verso di Lui.
 
Non so né come né perché ma poco dopo siamo tutti nel nuovo rifugio.
Ho medicato i soldati così tante volte che ho perso il conto, ed è un bene che siano ancora vivi. Vivi, a differenza di chi, invece, non si è salvato. Ho difeso tutti come potevo, ho fatto tutto quello che era in mio potere, ma non riesco a pensare ad altro… Se solo mi fossi impegnata un po’ di più forse ora saremmo ancora tutti vivi e tu, tornando, avresti trovato chi avevi lasciato. Quei pochi che sono rimasti, insieme a me, non potranno mai sostituire la tua forza. Non saremo mai in grado di fare qualcosa che possa cambiare le nostre sorti ma dobbiamo solo resistere.
Cerchiamo di farlo al meglio, e fino al tuo ritorno non ci arrenderemo.
 
<< Mai. >>
Qualcuno mi chiama. No, non ci credo…
<< Trunks. >>
Mi giro, rimaniamo in piedi a fissarci come amici di vecchia data che non si vedono da tempo e che non hanno il coraggio di parlarsi.
Vorrei correre ad abbracciarti ma le mie gambe sono bloccate, riesco solo a guardarti, a scrutarti da capo a piedi come per capire se sei davvero tu o una copia, un travestito…
“Mai, non essere idiota. Chi può essere se non Trunks? Il tuo Trunks?”
Non riesco a fare un passo perché ti vedo correre verso di me, afferrare la mia mano e stringerla forte.
<< Stai bene. >> Dici.
“Si, ora sto bene Trunks. Ora che ci sei tu sto bene. Ora che finalmente posso sentire di nuovo le tue mani calde sulle mie. Quelle mani che ho stretto tante volte e che mi hanno dato sempre sicurezza.”
<< Sono così felice… >>
Le tue mani stringono la mia ancora di più, le sento tremare.
Vedo i tuoi occhi farsi lucidi e arrossisco, vorrei piangere ma decido di non farlo.
<< Idiota. Un uomo non dovrebbe avere la lacrima così facile. >>
Ti scompiglio i capelli con fare scherzoso e allegro.
Se ci mettiamo a piangere ora rischiamo di non smettere più. E non ce lo possiamo permettere, abbiamo una missione da compiere.
<< Bentornato, Trunks. >>
 
Anche gli altri devono sapere del tuo ritorno e della nascita di questa nuova speranza.
Ti racconto dell’attacco che abbiamo subito e ti guido fino alla porta del nostro covo.
<< Capisco. Quindi hai protetto tutti quanti. >>
Sento il cuore perdere un battito e poi accelerare, la gola seccarsi e gli occhi riempirsi di lacrime.
<< Ho protetto tutti? >>
Sento ancora il senso di colpa farsi strada in me, il ricordo di quei corpi morti che non sono riuscita a salvare in tempo mi blocca il respiro.
<< Questi sono gli ultimi sopravvissuti. Non sono riuscita a salvare tutti. >>
Scosto la tenda e sento gli altri, dietro di me, sussultare alla vita di quelle poche decine di persone.
Ormai non riesco a trattenere le lacrime e con lo sguardo rivolto verso il basso vedo una bambina avvicinarsi e porgermi un fazzoletto.
Mi abbasso alla sua altezza e lo prendo. << Grazie. >>
I bambini ripongono così tanta speranza in noi, lo sai Trunks? Si fidano, ci vedono come un’ancora di salvezza, e sono loro a darci la spinta per andare avanti e lottare.
Sono così piccoli ma ne hanno vissute tante, hanno visto e provato il terrore, la paura, sentito le urla e i pianti degli adulti, versato lacrime. Nonostante ciò nei loro occhi vedo accendersi un lume di speranza quando ti guardano.
Sei il loro eroe, il mio eroe. L’unica persona di cui posso fidarmi, affronteremo l’oscurità e faremo tornare la luce, fianco a fianco; ricostruiremo questo posto, potremo farci una nuova vita.
<< Questi sono i sorrisi che tu hai protetto. >>
I sorrisi che tu salverai, Trunks.
 
Lo attaccherete subito. Sei determinato a vincere, vuoi combattere.
Non hai paura, Trunks? Io si, un po’.
Lui è forte ma so che voi lo siete altrettanto.
Voglio stringerti le mani ora che ci stiamo separando, di nuovo.
Voglio sentire di nuovo quella sicurezza che ho sentito poco fa, ma non devo lasciarmi trasportare dalla paura. Devo essere abbastanza forte per stare al tuo fianco e supportarti, non posso permettermi momenti di debolezza se questi rischiano di farti distrarre dal nostro obiettivo principale.
Nonostante tutto stia crollando sarò sempre insieme a te, non ti abbandonerò mai, nemmeno quando tutti saranno scomparsi.
Noi saremo due anime in una città fantasma.
Fatti valere, mostra chi sei e potremo vivere felici, insieme, lasciandoci i brutti ricordi alle spalle.
Pensa a tutti coloro che non ci sono più, loro ti daranno la forza per tirare fuori il meglio di te.
Lotta e vinci.
 
[1249 parole]
  
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