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Autore: AlnyFMillen    12/07/2017    2 recensioni
Warning!spoiler retrace XC/CIV
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Nell'universo parallelo sognato da Oz, non perdetevi i piccoli happy ending fatti di the e biscotti, tra ricordi, crescite, lacrime, morti e resuscitati, segreti, gelosie, rivelazioni, divertimento e tanti, tanti, tanti casini. Buona lettura e grazie per essere qui!
~Un po'tutti, rigorosamente vivi e vegeti {Vincent; Ada; Leo; Elliot; Oz; Gil; Alice; Echo; Sharon; Break; Reim; Sheryl; Rufus; Lottie; Lacie; Jack; Oswald}
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❦dal primo capitolo❦
"Ed è forse paura quella che vedi ad incrinare la perfezione dei suoi occhi smeraldo, la stessa che hai cercato di farle provare nei tuoi confronti ma non si é mai presentata. Eccola lì, finalmente ha capito chi sei veramente.
Sorridi senza un briciolo felicità tra i denti.
Un rifiuto.
Un ingannatore.
Un ladro.
Un burattinaio ma assieme una marionetta.
Un assassino.
Un...
Un... Uomo? Anche tu? Persino tu?"

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||raccolta di oneshot happlyeverafter ispirata a long non ancora pubblicata||
Genere: Generale, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Elliot Nightray, Oswald Baskerville, Oz Vessalius, Vincent Nightray, Xerxes Break
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Ma ti voglio un bene dell'anima

 
Che cos'è un amico nessuno lo sa dire...


Le mattinate nella periferia di Reveille sono estremamente tranquille. Solo gli schiamazzi dei mercanti intenti a vendere la propria merce a clienti abituali fuori dalla finestra e le risate dei bambini che giocavano a rincorrersi per le strade della città. Un piacevole sottofondo che fa compagnia alle abitazioni qui di fianco, eccezion fatta per i piani superiori, più riparati dal vociare. 
Da alcune finestre, rifletti, si può avere una visuale davvero magnifica: se affacciano ad Ovest e sono almeno al quarto piano, per esempio, in lontananza si può persino scorgere le cime delle montragne; ad Est invece, si staglia irraggiungibile la linea sottile e placida del mare. Non è questo il tuo caso, ovviamente una catapecchia tanto piccola non ha una vista straordinaria come quella delle residenze nobiliari eppure, come si suol dire, a caval donato non si guarda in bocca e nonostante tutto il tuo appartamento non è proprio così male.
Eccolo il principale motivo per cui tu, Gilbert Nightray - o meglio quasi Nightray - nel pieno dei tuoi ventiquattro anni - o meglio quasi ventiquattro - hai deciso saggiamente di affittare un monolocale ai margini del centro abitato. 
In quella che ancora ti curi di definire esistenza, tutto è stato pian piano avvolto in un alone colmo di dubbio, originato in primis dal cognome che tutt'ora porti, in secondo luogo dall'età attribuitati tempo addietro dal padroncino Oz. Dopo tutto ciò che è accaduto negli ultimi tempi, poi, solo una rimane la tua assoluta ed indiscutibile certezza: la ricerca di un po' di tranquillità. Nulla è andato storto, certo, l'universo è uscito indenne da qualunque catastrofe fosse stata annunciata ed un bilocale di periferia è il posto più calmo a cui hai pensato. O meglio quasi...
'Allora, se non sbaglio, devo montare a spuma 180 grammi di burro, scorza d'arancia grattugiata e zucchero'
Posizioni la ciotola sul bancone lucidato, scorrendo distrattamente la lista degli ingredienti e prendendo al contempo quegli ultimi dalla dispensa senza però alzare lo sguardo dal foglio. Il burro e lo zucchero arrivano a destinazione sani e salvi, l'arancia cerca di fuggire rotolando giù fino al pavimento ma viene prontamente bloccata dalla mano destra. Il frutto torna al sicuro sul piano.
Estrai la frusta dal secondo cassetto accanto al mobiletto del pane, attento a non ferirti inavvertitamente con altri strumenti appuntiti, e subito teso per arrivare alla bilancia sopra la mensola lì accanto. Con la mano sinistra sorreggi il tomo in modo tale che il pollice possa segnare la pagina centodiciotto, l'indice e l'anulare premono sulla copertina ruvida così da evitare che il libro cada. Sulla prima pagina, più spessa ed ingiallita delle altre, l'inchiostro nero recita fieramente il titolo de << Le quattro stagioni in cucina >>.  

...centomila libri non lo sanno spiegare...

Infili il naso tra le pagine, non prima di aver appoggiato il burro tagliato a lume di naso sul piattino metallico e avergli lanciato una fugace occhiata. Notare, con una punta di compiacimento, che la lancetta rossa della bilancia sfiora circa il centosettantotto, ti fa sorridere.
"Argh"
Il volto viene solcato da una smorfia, espressione più che palese dello sforzo esercitato per mantenere la calma di fronte a un'ennesima distrazione.
'Aggiungere nella terrina le 3 uova... Uhm no, solo i  tuorli. Piano e uno alla volta, devo fare attenzione. Poi 190 grammi di farina setacciata, un cucchiaino di lievito in polvere ed il succo di mezza arancia'
Miracolosamente, la farina rimane nel sacchetto di appartenenza, evitando così di imbrattare l'intera cucina e il cuoco stesso. Picchietti con circospezione il primo uovo sul bordo del tavolo da lavoro, fin quando sulla buccia non viene a crearsi una piccola crepa. Prendi l'ovale mettendo le mani a conca, in modo tale che non gocci, ed infili i due pollici nell'apertura per poterla allargare quel poco che basta. Fai scivolare la parte più chiara in una piccola terrina ed aggiungi il resto del contenuto alla miscela preparata in precedenza. Prendi poi a ripetere l'operazione con le restanti due uova.
Quando arriva il turno di tagliare in due l'arancia e spremerne il succo, eviti con accuratezza di far cadere i semi nell'impasto, elimini quei pochi che erano sfuggiti al suo controllo e, soprattutto, presti attenzione perchè non ti schizzi negli occhi, come già accaduto in precedenza.
'Montare a neve --
"Pff che essere ributtante"
Ti imponi di stare tranquillo e continuare il lavoro da dove hai interrotto
 -- le chiare d'uovo con un pizzico di sale. Ah ecco, fortuna che le ho tenute da parte, avrei dovuto sprecarne altre. Dopo versare in una tortiera larga circa 24 cm, imburrata ed infarinata. Far cuocere nel forno scaldato a 200° per 45 minut --
"AH AH! LURIDO VERME! Pensavi di  sfuggirmi, eh? Ci vuole ben altro per riuscire ad ingannare Alice, stupido moscerino"
"Si può sapere cosa diamine hai da agitarti tanto, Stupido Coniglio!" sbotti alla fine, più un'esclamazione che una domanda.
Nel farlo però ti volti nella sua direzione, la mano ancora occupata nel tenere le uova che finiscono inevitabilmente spiaccicate contro il muro.
"Guarda che mi hai fatto fare"
E prima che tu possa ruotare su te stesso per andare a ripulire, qualcosa colpisce la nuca con forza. Neanche il tempo di lamentarti, subito la voce di Alice riempie la stanza.
"Saranno affari miei il perchè mi agito e non è colpa mia se sei così imbranato da non riuscire neanche a capire che il cibo va masticato, non lanciato"
"Tu..." incominci massaggiando la zona lesa ma, di nuovo, vieni bloccato.
No, questa volta non è colpa della strana ragazza che ti guarda saccente dalla scomoda posizione in cui è seduta sul divano, bensì del tuo sguardo che si posa confuso sull'oggetto imputato.
"E questo cos'è?" chiedi mostrandoglielo.

...forse è tutto qui che cosa vuoi che dica... 

Lei inarca un sopracciglio con fare ovvio e sale in piedi sullo schienale del povero mobile, sotto vigorose ammonizioni da parte tua. Ovviamente, ti ignora.
"Come non lo sai?" enuncia premendo le mani chiuse a pugno sui fianchi.
Detto ciò balza giù dal rialzo ed afferra il parallelepipedo dal peso consistente. Lo brandisce in aria.
"E'una Bibbia che la sorellona Sharon mi ha prestato l'ultima volta. Se la apri - e gli fece cenno di farlo con altezzosità - ci troverai tante pagine scritte che raccontano una storia dal sapore agrodolce. Non mi stupisco che uno come te non sappia..."
"So cosa è un libro!" ti difendi "Mi chiedo invece perchè la nobile Sharon lo abbia prestato proprio a te"
Alice si stringe nelle spalle e spalanca il tomo, poggiandolo sul lembo di tavolo ancora sgombro d'ingredienti. Sfoglia poche pagine fin quando non trova il punto interessato. Indica un'immagine con l'indice e sorride soddisfatta.
"Ecco, vedi? E' grazie a questo che ho imparato a mordere le guance delle persone tristi!" spiega.
"Ma sei proprio stupida, quello non è di certo un morso"
"Non osare darmi della stupida essere miserabile! E poi, se quello non è un morso, cos'altro sarebbe?" chiede con aria di sfida.
A quel punto le parole quasi ti sfuggono dalle labbra ma prima che escano le fermi. Se le dicessi cosa si intende davvero per mordere le guancia poi farebbe domande e non puoi permettere una cosa simile. Non è proprio il tuo campo, questo.
Giri la manovella del forno fino a sfiorare i duecento gradi, surclassando la domanda con un brontolio confuso.
"Ah! Vedi? Ho ragione io" si vanta "Sapevo di essere troppo intelligente per parlare con comuni mortali come te"
"Io non sono un comune mortale e nemmeno i nostri amici lo sono"
"No? E allora perchè non sai portare avanti le tue stesse ragioni, eh?"
"Io... Non è assolutamente vero!"
"Oh, invece credo proprio di si"
Digrignando i denti, sbuffi esasperato.
"E va bene: non è un morso, è un bacio! Contenta?"
La ragazza appare confusa. Si porta una mano sotto al mento e lo massaggia pensierosa. 
Gli occhi viola si scuriscono per un attimo e tu credi di aver risvegliato chissà quali ricordi sepolti sotto un mare di sciocchezze. Non è poi così insopportabile come dici, è stata più volte accanto ad Oz quando tu non ne hai avuto l'occasione, ha un passato tutto fuorché facile e più di una volta hai sospettato che quel suo modo di comportarsi sia solo un modo per alleggerire la situazione: le vuoi un bene dell'anima. Proprio per questo ti stai già pentendo di essere stato così scortese con lei.
"Tipo quello che abbiamo fatto io e Oz nell'Abisso?"

...forse è proprio questo il bello della vita... 

Per poco non soffochi con la tua stessa saliva. 
Il tono di voce innocente e curioso con cui ha pronunciato quelle parole ti fa arrossire, ma anche tornare in te. Possibile che un tipo simile possa essere l'anima gemella del tuo piccolo signorino? No, assolutamente no!
Balbetti una risposta che lei recepisce come positiva, qualche insulto e torni al lavoro. Una torta fragole e panna come quella che hai in mente non si fa certo da sola. Meglio tentare di ritrovare la concentrazione persa. 
Versi il miscuglio ben amalgamato in un tegame rotondo privo di foro al centro. 
Alice non parla, sembra soddisfatta della sua risposta mancata, e chissà cosa pensa che tu le abbia detto. Si limita ad accomodarsi su una sedia scricchiolante e segue con cura le tue dita che abili tagliano e sminuzzano frutta, spostando attenta gli occhi accesi di curiosità di attimo in attimo. Ti viene quasi da pensare che finalmente potrete andare d'accordo, in fondo, un attimo di riposo deve esistere nella vita di chiunque. Eppure, proprio come pochi istanti prima, i tuoi buoni propositi vengono smentiti.
Il Coniglio Nero sbuffa e nel contempo si appoggia con buona parte del suo dolce peso sulla tavola, lasciando sobbalzare gli ingredienti posti al di sopra.
"Mi annoooio" 
Lascia ciondolare la testa prima da un lato, poi dall'altro. Gioca con il fiocco della sua maglia, comincia a picchiettare ripetutamente le dita sulla superficie legnosa. Sbuffa, si passa una mano fra i capelli corvini. E poi di nuovo tutto da capo, in un circolo vizioso infinito. Alle volte appoggia il peso del corpo sul piede destro, dopo sul sinistro.
Non sai quanto ancora riuscirai a mantenere la calma con lei che si dimena come un anguilla, spostando ogni singolo granello di polvere nell'aria.
"Quando torna Oz?" domanda infine.
"Non te lo ricordi, Stupido Coniglio? E' alla Lutwidge Accademy con Elliot ed il suo servitore"
Inforna.
"Scommetto che quell'oca di sua sorella non perderà tempo ad appiccicarglisi"
Abbassa la manopola a centottanta gradi.
"La nobile Ada può fare quello che le pare ma, comunque, ha terminato gli studi"
"Ah si?"
Tu annuisci, pensando al viso ceruleo di tuo fratello il giorno in cui te lo disse.
"Meglio così, almeno non dovrò più avere quel suo brutto muso davanti agli occhi"
Fai per aprire bocca e ribattere - come può permettersi di dire una cosa del genere su uno dei parenti più prossimi del tuo amato signorino? - ma poi ti dici che sarebbe effettivamente inutile e che l'espressione stampata sul suo viso quando ritroverà la fantomatica sorella ad ogni festa o cena sarà un'abbastanza appagante punizione.
Stringi le labbra per concentrarti meglio e continui. 
Lei non è intenzionata a smettere di parlare.
"Capellone?"
"Dimmi"
"Come fai a cucinare?"
Tu alzi il volto, fermando quel che stai facendo per evitare di combinare disastri. Non ti aspettavi una domanda del genere ma, a pensarci bene, è solo una stupida curiosità.
"In realtà è piuttosto facile, basta solo seguire la ricetta" rispondi allora tornando a concentrarti sul tuo lavoro.
Alice sbuffa infastidita.
"Lo vedo, cosa credi?"
"Sei tu che fai domande stupide!"
"Sei tu che dai risposte stupide!"

...essere d'accordo che non si è d'accordo...

"Capellone?"
"Che cosa c'è?"
"No, niente"
Silenzio.
"Capellone?"
"Mh?"
"E' che..." continua.
Il tono di voce leggermente tentennante non è usuale per una come lei e ciò ti fa presagire il peggio. 
Con movimenti fluidi, incominci a decorare il pandispagna. E' un'operazione delicata, dovresti prestare il massimo dell'attenzione, eppure arrischi uno sguardo al suo volto. 
Ai tuoi occhi, appare improvvisamente timida, quasi imbarazzata. Da un po' vuole dirti qualcosa, ma ancora non comprendi bene ciò che potrebbe suscitare in lei emozioni tali.
Hai già avuto modo di sperimentare la sua emotività nel corso del tempo che avete avuto a disposizione per conoscervi e, tuo malgrado, vorresti aiutarla in qualche modo.
Scherza spesso, Oz, nel definirti il loro paparino ma, effettivamente, il più delle volte senti davvero di avere una specie di istinto genitoriale nei loro confronti. Negli ultimi tempi, poi, da quando si è ristabilito l'ordine nella famiglia Vessalius, hai fatto di tutto pur di riconciliarti con quella che ormai è una vera e propria ragazza, non più un chain. Il senso di colpa per aver quasi desiderato la sua scomparsa, pur di proteggere chi ti è caro, attanaglia lo stomaco negli attimi più impensati. Sei quasi felice di poter litigare con Alice, per questo preferisci che le ombre che le oscurano lo sguardo si cancellino il prima possibile.
"Mi chiedevo..."
Pulisci le mani su un panno. Ormai il dolce è terminato, bisogna solo aspettare che si raffreddi per poterlo trasportare più comodamente, senza scottarsi.
Allungandoti di qualche metro al di là del bancone, riesci a poggiare una mano sul capo della ragazza. Le sfreghi leggermente i capelli, in un gesto affettuoso che sai lei apprezza profondamente. Subito il suo sguardo si ravviva, brillante come sempre.
Attendi che continui e stai quasi per incitarla a concludere la frase, quando, di sua spontanea volontà, riprende la parola, un sorriso sfrontato sul volto.
"Credi che Oz rifarebbe quella cosa del bacio con me?"
Ti rizzi di scatto e corri a recuperare il giaccone sull'appendiabiti. Copri la torta in modo possa stare al riparo e la tieni in equilibrio sulla mano.
"Ehi!" grida Alice "Dove stai andando?"
Tu ti volti, già sulla porta.
"Alla tenuta dei Rainsworth. Lì c'è sicuramente qualcuno di più adeguato che possa rispondere alle tue domande"
Detto ciò, con passo spedito, ti avvii verso la carrozza che vi attende proprio fuori dalla porta. Arriverete qualche ora in anticipo, non fa nulla.
"Aspetta Testa D'Alghe, chi dovrebbe spiegarmi cosa? Non scappare, torna qui! Tanto lo sai che ti acciufferei in poco tempo!"
 

...E poter dire un giorno
E' stata una fatica
Ma ti voglio un bene dell'anima 
Io ti voglio un bene dell'anima
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Jovanotti








A(l)n(y)golino:A(l)n(y)golino:Finalmente(ispirata dalle ultime scan di Vanitas),torno nel fanodm!Mamma mia,questa fic è stata un parto!Per scriverla ho:tirato giù tutti i libri di ricette di mia madre;mandato a fuoco la cucina;setacciato il web per un'immagine in cui ci fossero esclusivamente i protagonisti della shot.Gil è colui che racconta tutta la storia ma,sinceramente,non avrei mai creduto di poter scrivere qualcosa su di lui.Mi sono proprio dovuta spremere le meningi,un'ammazzata rara,ma alla fine ce l'ho fatta,spero discretamente.A dirla tutta,la ff è pronta giàda due mesetti,eppure solo ora che l'ho modificata a dovere mi sento di pubblicare.L'OOC mi terrorizza quindi non fatevi scrupoli nel dirmi se sono riuscita o meno nel rendere i pg.Insomma questo è un esperimento quindi cerchiamo di farlo riuscire!Preciso che non shippo AlicexGil,nel manga è palese l'AlicexOz,quindi questo scambio è stato scritto ad un fine puramente amicizievole(?).
Tante caramelle e,soprattutto,tanti grazie a chi ancora segue questa storia,
AlnyFMillen
   
 
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