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Autore: Lilla Wright    13/06/2009    3 recensioni
Ho paura.
Sento nell’aria e nel vento freddo che mi accarezzano il viso qualcosa di negativo, di maligno come ad avvertire che succederà qualcosa da lì a poco.
Volgo lo sguardo al cielo cupo e nero sopra di me, pronto a riversare sulla terra e su di noi la sua tristezza. Sento anche io il dovere di unirmi a quella tristezza eppure non ne ho motivo.
Riposo lo sguardo sull’enorme metropoli che si estende per chilometri davanti ai miei occhi.
Los Angeles. La città degli angeli. Adesso assomiglia solo alla città dei demoni.
Quelle enormi costruzioni in ferro che si innalzano a livello del cielo, quasi a volerlo raggiungere, circondati da quella matassa informe di nuvole nere, rendono la città il set perfetto per le angosce della gente. Proprio come sta succedendo a me.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Matthew Shadows, Synyster Gates, The Rev, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: After the storm

Titolo: After the storm.. Autore: Io
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro, altrimenti non sarei qui ma già in volo per l' America in cerca di fortuna. E bla, bla, bla...
Rating: Giallo
Pairing/Personaggi: Zacky Vengeance, Syn/Matt, The Rev
Avvertimenti: Slash, Linguaggio
Note:
Piccola one shot venuta fuori da chissà dove.

Chiedo scusa per eventuali errori di battitura o peggio di grammatica.

Buona lettura!

 

 

 

 

Ho paura.

Sento nell’aria e nel vento freddo che mi accarezzano il viso qualcosa di negativo, di maligno come ad avvertire che succederà qualcosa da lì a poco.

Volgo lo sguardo al cielo cupo e nero sopra di me, pronto a riversare sulla terra e su di noi la sua tristezza. Sento anche io il dovere di unirmi a quella tristezza eppure non ne ho motivo.

Riposo lo sguardo sull’enorme metropoli che si estende per chilometri davanti ai miei occhi.

Los Angeles. La città degli angeli. Adesso assomiglia solo alla città dei demoni.

Quelle enormi costruzioni in ferro che si innalzano a livello del cielo, quasi a volerlo raggiungere, circondati da quella matassa informe di nuvole nere, rendono la città il set perfetto per le angosce della gente. Proprio come sta succedendo a me.

Non ho motivo di essere angosciato ma una spiacevole sensazione a livello dello stomaco non mi abbandona, rendendomi anche un po’ paranoico.

Non ho proprio ragione di sentire questo disagio.

Santo cielo, sono Zacky Vengeance uno degli uomini più importanti su sto cazzo di pianeta. Ho i soldi, degli amici che mi vogliono bene e un fidanzato che mi ama; non ho proprio niente di cui essere preoccupato.

Ma appena penso a lui il cielo tuona e un fulmine all’orizzonte sembra colpire in pieno il cuore della città.

Non so più che pensare.

Mi sento totalmente perso, perso in questo groviglio di coincidenze e segnali che la natura mi manda ma che io non riesco a interpretare.

Sento la necessità di cercarlo.

Guardo ancora per qualche secondo lo spettacolo che mi si presenta davanti, senza neanche un po’ di luce che bagna questo mondo con i suoi raggi, per poi dirigermi all’interno dell’albergo con ancora una sensazione di oppressione allo stomaco.

Ripercorro quel groviglio di scale che ho fatto per arrivare sul tetto dell’albergo e circa a metà apro una grossa porta che mi porta in uno degli sfarzosi corridoi dell’albergo.

Lo percorro per un piccolo tratto ma poi la tua voce mi giunge all’orecchio ma invece di correrti incontro mi blocco nel mezzo del corridoio con il sudore che inizia a scivolare sulla mia pelle. Chi c’è con te?

Facendo il minimo rumore inizio a muovere qualche passo nella tua direzione. Ti sento ridere e con te quel bastardo che c’è con te.

Fregandomene che tu possa vedermi svolto l’angolo e il mio cuore perde un battito.

Ti vedo abbracciato a qualcun altro ma non uno qualsiasi perché quei tatuaggi sulle braccia sono inconfondibili: Matt.

Vi staccate ansimanti, dopo quel maledetto bacio traditore e gli occhi chiari di Matt incrociano i miei, ormai lucidi per le lacrime che cerco di trattenere.

Ti giri anche tu e appena mi vedi la tua pelle perde colore, diventando più bianca.

Fai qualche passo verso di me ma io arretro.

Cosa speri di fare? Chiedermi scusa, un bacio e via. No! Non funziona così, anche se vorrei tanto. Lo vorrei perché almeno non mi sentirei preso in giro, non sentirei le mille parole che ti ho detto scivolare via come se non avessero avuto nessun significato ma soprattutto non sentirei il mio cuore farsi ogni secondo più pesante.

Chiunque crede che appena vedi la persona che ami tradirti, si sente il cuore dividersi in due pezzi, spaccato in due da quel dolore che non avresti mai pensato ti sarebbe stato arrecato.

Io invece non sento niente di tutto ciò. Sento solo il mio cuore diventare un peso insostenibile, un peso che non riesco più a tenere dentro, perché il mio cuore non si è diviso in due ma sta diventando di pietra.

Non ne capisco il motivo ma è come se le mie emozioni si volessero preservare da altri dolori e allora stanno creando questa barriera per fare da scudo all’ipocrisia che la tua sola figura emana.

Matt rimane in disparte mentre tu continui ad avvicinarti a me e io continuo ad arretrare.

- Zacky –

Eccolo! Quel suono. Quel suono che non avrei mai voluto sentire in questo momento: la tua voce.

Quanti ricordi emergono dalla mia memoria: il nostro primo appuntamento, il nostro primo bacio, i nostri sguardi quando io mi perdevo nelle tue iridi scure e tu nelle mie chiare, i nostri momenti di gloria sul palco quando suonavamo insieme spalla a spalla e le nostre notti insieme.

Tutto ciò avendo solo sussurrato il mio nome. E se lo avessi urlato? Se avessi aggiunto altro? Cosa sarebbe successo?

- Mi dispiace –

Ecco la risposta alle mie domande.

Sento le lacrime che prima ho trattenuto fare capolino sulle mie guancie ma non sono lacrime di tristezza, solo di rabbia. La mia tristezza e il mio amore per te sono prigionieri del mio cuore ormai fortificato da uno spesso strato di indifferenza. Vorrebbero uscire come il dolore vorrebbe entrare per distruggere tutto ma è tutto come il vecchio medioevo: il nemico cerca di entrare ma finché non si abbattono le mura è impossibile.

Alzo lo sguardo e lo punto nei tuoi occhi che non riescono più a catturarmi e a imprigionarmi con la loro bellezza come prima perché sono pieni di tradimento.

- Vaffanculo Haner! -  esplodo con tutta la rabbia che ho in corpo.

Mi guardi shockato. Non te l’aspettavi vero? Non ti aspettavi che il tuo piccolo Zacky ti facesse una cosa del genere eh?

Mi volto di spalle e ripercorro il corridoio da dove sono venuto e poi le scale.

Torno sull’enorme tetto dell’albergo e noto subito nelle gocce che mi cadono addosso che sta piovendo.

Il cielo come me riversa la sua tristezza sul mondo e la città l’accetta senza fiatare come per redimersi dai peccati commessi dai suoi abitanti.

- Hai provato ad avvisarmi eh? Ti ringrazio ma non sono stato in grado di capire

Mi sto rivolgendo al cielo cupo sopra di me e credo che se qualcuno mi vedesse adesso direbbe che sono pazzo.

No! Io non sono pazzo. Pazzo non è chi fa qualcosa che agli occhi della gente può sembrare bizzarro; pazzo è chi continua ad amare qualcuno che l’ha tradito. E io continuo ad amarlo.

Ecco solo ora potete darmi del pazzo.

Mi siedo per terra incurante dell’acqua e fisso la natura che si scatena. 

Mi sento svuotato da tutto; non percepisco nemmeno la pioggia che mi bagna e non sento neanche i rumori della città ma solo quello della pioggia.

Chiudo gli occhi un attimo ma credo di averlo fatto per troppo tempo perché quando li riapro il maltempo è finito.

Mi alzo ancora del tutto fradicio e guardo la città che sembra essersi ripulita; ora brilla sotto quel piccolo raggio di sole che lotta tra le nuvole nere.

Vengo risvegliato dai miei pensieri solo quando sento la porta aprirsi.

Mi volto e vedo Jimmy venire verso di me, rosso in viso.

- Eccoti finalmente. Ma sei scemo a sparire così? Mi hai fatto venire un colpo, a me e agli altri. Guarda come sei conciato –

E’ arrabbiato e lo capisco ma non lo ascolto più di tanto mentre mi fa la ramanzina. Sono ancora troppo concentrato a fissare quel raggio di sole; un po’ ci assimiliamo. Lui lotta, io devo lottare.

- Ehi amico ci sei? – Jimmy mi sventola una mano davanti agli occhi.

- Si Jim, ci sono – gli sorrido.

Lui mi guarda strano.

- Perché quel sorriso? Cioè io sono qua a farti il culo e te ridi? Devo dedurre che ti sei rinciulito del tutto

- No amico, non sono rinciulito. Sono solo felice. –

- Felice? –

Gli sorrido ancora e gingendogli le spalle con un braccio lo conduco dentro.

- Si felice. In fondo dopo la tempesta c’è sempre il sole

E ho intenzione di prenderlo a pieno questo sole.

 

   
 
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