Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
sentendo:
https://www.youtube.com/watch?v=Blf1z-QWXsA.
★Autore:
Kamy
★Fandom:
Keroro Gunso
★
Iniziativa: Questa storia partecipa
alla Challenge “Notte di Tanabata” a cura di
Fanwriter.it!
★
Numero Parole: 531
★ Prompt: 7. A ha avuto una promozione e partirà presto. B gli propone un appuntamento/viaggio last minute nel weekend di Tanabata.
Addio, sergente
“Quindi
alla fine ce l’hai fatta. Hai ricevuto la promozione
a sergente” disse Giroro. Si strinse la fascia nera che gli
cingeva il capo,
scompigliando alcune ciocche vermiglie.
Keroro chiuse
gli occhi e sorrise, mostrando i denti
candidi.
“Eh
già, pensavo che il generale non si sarebbe mai accorto
delle mie capacità. Invece mi manderà in missione
già da domani” disse. Mise
una mano sul fianco e piegò di lato il capo.
“Arriverà
anche il tuo momento Caporale. La tua capacità non
si può mettere in dubbio” disse.
Saltellò sul posto facendo ticchettare i
sandali di legno che indossava.
Giroro si
grattò la guancia, lì dove c’era la
cicatrice che
gli segnava il viso.
“Ora
come ora, non m’interessa più di tanto. Questa mi
ricorda cosa è davvero importante” disse.
Keroro smise di
sorridere e socchiuse gli occhi, le sue
iridi more brillarono di riflessi verde scuro.
“Superarmi?”
domandò gelido.
Giroro
incrociò le braccia al petto muscoloso e chinò il
capo.
“Che
l’amicizia e il legame con i propri compagni di squadra
è tutto. Lei mi ha salvato dall’essere un soldato
spietato” ribatté con voce
roca.
Keroro fece un
sorriso che gli prese metà del viso e lo
afferrò per il braccio muscoloso.
“Stasera
divertiamoci! Il passato è passato!”
trillò.
Giroro
arrossì e deglutì, mentre Keroro lo trascinava
con
sé. Una ciocca vermiglia di Giroro gli finì
davanti il disegno del teschio
dorato che gli decorava la bandana nera.
“I-Io
non vi ho ancora… ringraziato. Mi avete offerto questo
viaggio gratuito” disse Giroro e la sua voce possente
tremò leggermente.
Keroro si
fermò davanti a un chioschetto di tiro al
bersaglio, abbatté una banconota sopra il ripiano di legno.
Il proprietario gli
porse un fucile giocattolo e Keroro se lo appoggiò sulla
spalla.
“Era
un viaggio last minute, mi è costato relativamente
poco. Chissà per quanto non ci vedremo, volevo godermi
quest’ultimo weekend”
rispose. Fece una serie di centri.
Giroro si
grattò la testa.
“Gli
altri, però, non li avete invitati. Non c’erano
altri
posti…”. Iniziò a dire.
Keroro
sbagliò l’ultimo tiro e si voltò,
guardandolo in
viso.
“Volevo
passarlo solo con te” ammise.
Giroro
avvertì il proprio battito cardiaco accelerare, si
frugò in tasca e ne trasse una banconota spiegazzata. La
mise a sua volta sul
bancone.
Il proprietario
mise al suo posto il fucile utilizzato da
Keroro e ne trasse un altro.
Giroro lo
afferrò e schioccò la lingua sul palato.
“Sono
abituato a ben altra artiglierai” sibilò. Fece un
colpo dietro l’altro, rapidamente.
Il proprietario
impallidì e socchiuse le labbra, facendo
cadere la sigaretta che teneva in bocca. Con una mano tremante gli
tolse il
fucile dalle mani e gli passò il pupazzetto di una ranocchia
verde.
Giroro
l’afferrò e la porse a Keroro.
“Non
è certo un regalo degno di un soldato, soprattutto del
suo rango. Però, potrebbe portarle
fortuna…”. Iniziò a dire farfugliando.
Keroro
afferrò il pupazzetto.
“Allora
hai capito cosa intendevo, kero. Pensavo fossi più
baka” sussurrò. Si alzò sulle punte dei
piedi, mentre i propri capelli verde
speranza gli ondeggiavano intorno al viso, mise la mano sulla spalla
muscolosa
di Giroro e gli posò un bacio sulle labbra.
“Godiamoci
quest’ultima notte di Tanabata” propose.