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Autore: PrincessintheNorth    15/07/2017    2 recensioni
Morzan arriva a casa, ma è troppo tardi. Selena ormai è morta, ed ora gli resta solo Murtagh, al quale dovrà dare la notizia e dovrà proteggere.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Morzan, Murtagh
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Morzan non poteva crederci.
Non era possibile …
-     Com’è successo? – riuscì solo a sussurrare, fissando il corpo pallido di Selena.
-     Avvelenamento. – mormorò il medico, senza osare sollevare lo sguardo al livello di quello del Cavaliere.
-     Non è possibile. Ha gli assaggiatori … conosce gli incantesimi da … da fare …
Non riuscì a continuare, gli si spezzò la voce.
Non poteva credere a quello che vedeva, a quello che gli avevano detto.
Selena morta.
La sua Selena, sua moglie, la madre di Murtagh, morta.
Incredulo e in una sorta di trance, allungò una mano tremante a sfiorare la guancia della ragazza.
Era più fredda del ghiaccio.
Non poteva essere morta … aveva solamente diciannove anni ...
-     Quando? – sussurrò.
-     Due giorni dopo aver sentito la falsa notizia della vostra morte, signore. – disse la dama di compagnia di Selena e tata di Murtagh.
Morzan sentì le lacrime riempirgli gli occhi, ma le ricacciò indietro.
Sapeva benissimo cos’avrebbe detto la sua Selena … non piangere, Morzan. Andrà tutto bene. Te lo prometto.
Lo diceva sempre, ogni volta che lui era preoccupato per qualcosa.
Ti prometto che andrà tutto bene.
Sono qui accanto a te, qualunque cosa accada.
Sei mio marito e io ti amo.
In un terribile istante vide davanti ai propri occhi ogni momento passato con lei.
Il loro primo incontro in una taverna, la gioia che aveva provato quando lei aveva acconsentito ad andare via con lui e poi a sposarlo, la felicità mista a preoccupazione quando Selena gli aveva rivelato che, di lì a nove mesi, sarebbe diventato padre.
Ma ora Selena non era più lì a sostenerlo, a rassicurarlo.
Quindi Morzan pianse.
Pianse come aveva pianto quando, due settimane prima, il suo drago era morto nel tentativo di proteggerlo dai folli colpi di spada di quel bastardo, Brom.
Già, Brom.
Ricordò il fastidio che provava mentre quel mucchietto d’ossa lo seguiva per tutta Vroengard, idolatrandolo e lodando ogni azione che facesse.
E ricordò Selena dirgli, all’orecchio “Credo che il giardiniere nuovo sia Brom, Morzan. Dice di chiamarsi John, ma mente.”
E poi, fare un piccolo sorriso, come a dire “non preoccuparti, amore. Ci penso io.”
Non avrebbe dovuto lasciarglielo fare.
Sapeva che Selena non si era mai innamorata di Brom.
Gliel’aveva lasciato credere, dando false informazioni sull’impero e ottenendone di vere sui Varden.
Era un aspetto di lei che aveva sempre amato. L’astuzia.
Selena era bravissima ad ottenere ciò che voleva, sia la vittima fosse un mendicante o il re in persona.
Ed ora era lì.
Sdraiata sul loro letto, la pelle candida e fredda come neve, vestita di un abito blu, i capelli lasciati sciolti.
Morta.
È stato lui.
Quello fu il suo primo pensiero razionale.
Brom gli aveva tolto sia il suo compagno di una vita che sua moglie.
Il suo odio per Morzan evidentemente superava l’infatuazione per Selena.
-     Mi porti Murtagh. – disse il Rinnegato.
Fece un piccolo sorriso, mentre un piano prendeva forma nella sua mente.
Brom non aveva fatto i conti con il fatto che, da tre anni a questa parte, Morzan fosse anche un padre.
Non gli aveva solamente portato via la moglie: aveva privato Murtagh della sua mamma.
E avrebbe ucciso chiunque avesse ferito il suo bambino, sebbene anche lui non fosse stato da meno, in un momento di rabbia esagerata dall’alcol.
Nel vedere il suo piccolo venire verso di lui, sentì il cuore farsi più leggero.
Selena non c’era più, ma Murtagh era lì.
Il loro bambino stava bene.
-     Papà …
-     Vieni qui, piccolo.
Murtagh si accoccolò fra le sue braccia, appoggiando la testa al petto del padre.
-     Papà, la tata ha detto che mamma falà tanta nanna …
Il cuore del Rinnegato si spezzò di nuovo.
-     Murtagh … la mamma …
Ma non appena incontrò gli occhi del figlio e li vide pieni di lacrime, capì che il piccolo aveva capito benissimo.
-     La mamma è molta, velo?
Non riuscì a dargli una risposta.
Morzan non era mai stato un asso con le parole.
Non poté far altro che stringerlo a sé.
-     Andrà tutto bene, piccolo. – sussurrò mentre le lacrime bagnavano entrambi i loro volti, così simili eppure tanto diversi. – La mamma sta bene ora. È felice e ti protegge, anche se non la puoi vedere.
-     Ma non c’è più …  - singhiozzò il piccolo.
-     Certo che c’è. È qui, adesso la mamma vive nei nostri cuori.
Murtagh sembrò … diverso, dopo quelle parole.
Smise di piangere.
-     Quindi la mamma non ci ha abbandonati?
-     Certo che no, piccolo.
Lo strinse ancora un attimo a sé, poi lo riportò a dormire.
-     Adesso dormi un po’, va bene?
Murtagh annuì e fece un piccolo sorriso quando suo padre gli rimboccò le coperte.
Chiuse gli occhi quasi subito.
Morzan gli lasciò un piccolo bacio sulla fronte e gli accarezzò i capelli, poi tornò da Selena e la prese tra le braccia.
Diede disposizioni di non essere seguito e andò nel grande giardino del quale lei si era sempre presa cura.
Raggiunse il roseto, guardando i boccioli in fiore.
La vita fioriva, mentre quella di sua moglie era svanita.
Con la magia scavò una tomba e ci depose il corpo di Selena, per poi ricoprirlo con la terra.
Quello che non si aspettava fu ciò che accadde l’attimo dopo.
Il sepolcro di Selena divenne di vetro, e così le rose sotto le quali l’aveva deposta.
Morzan rimase incredulo a fissare quel miracolo, cercando di darsi una spiegazione.
Non la trovò.
Leggermente intimorito, si avvicinò.
Vide Selena, serena e bellissima come la ricordava.
Perfetta ed eterea.
Il tempo non l’avrebbe toccata.
Si perse a guardare i suoi lineamenti dolci e amorevoli, e fu lì che decise.
Lei si era impegnata perché Murtagh non corresse pericoli.
E il re era un pericolo.
All’inizio a Morzan era piaciuto avere uno scopo, combattere per ciò che credeva giusto.
Ma alla lunga si era stancato, e solo dopo aver incontrato Selena aveva capito che in lui c’era ben più di un guerriero, e che il re era pazzo e malvagio.
Oh, certo, avrebbe voluto vendicarsi di Brom e appendere il suo corpo alle mura del castello, ma …
Mio figlio non correrà nessun rischio.
Sfiorò la mente del suo drago, ormai privato di ogni identità, ridotto ad una bestia, e lo svegliò.
Poi andò a prendere Murtagh, sollevandolo dal letto con tutta la delicatezza di cui era capace perché non si svegliasse: con un incantesimo fece sì che il proprio arco, le frecce e la spada, Zar’roc, volassero dietro di lui, e raggiunse nuovamente il drago, che era accoccolato davanti all’entrata della caverna dove era solito riposare.
Facendo attenzione, caricò Murtagh in sella, poi salì lui e infine assicurò le armi alla sella.
In quel momento, qualcosa si risvegliò nel drago, che si sollevò in volo senza che Morzan dovesse comunicarglielo, come quando erano ancora uno.
Insieme, drago e Cavaliere, padre e figlio, con il cuore ancora gonfio di tristezza, abbandonarono il luogo che a tutti aveva solamente causato dolore, e partirono verso una nuova alba piena di promesse e speranze.
 







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​Ehilà!
​Sono tornata con questo piccolo delirio che avevo in cartella già da un po', ma chissà perchè ho pensato bene di pubblicare oggi all'una di notte ... vabbé, lasciamo stare haahahahahah

​Anyway, se la storia vi è piaciuta ( o anche no, eh!) ditemelo con una recensione!

​Renes <3
   
 
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