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Autore: OtakuBlackCatOrigins    16/07/2017    3 recensioni
Non posso provare pietà per lei, non ci riesco, come non riesco a vederla più bella di così, forse proprio perchè non è umana, e poi Sorella Morte non ha bisogno della pietà degli altri, perchè sa bene che i cari delle sue "vittime" meritano molta più compassione, anche se lei, ormai, non può far altro che piangere lacrime insanguinate.
Genere: Horror, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno in cui sono nato, lo ricordo come fosse ieri; era il 14 novembre dell'anno 1852 d.C. So' che a molti sembrerà strano, ma è la verità; ricordo ogni singola cosa
di quel giorno. All'inizio sentii delle urla strazianti, da far gelare il sangue, poi venni preso per una gamba da un uomo molto elegante e con gli occhiali, appresi anni
dopo che, egli, era il medico di famiglia, un uomo molto intelligente, nonchè da sepre grande amico di mio padre. Poco dopo, l'uomo disse "Complimenti signori, è un sanissimo maschio", e sentii mio padre ridere dalla gioia, poi, un pianto arrivò alle mie orecchie; non era il mio, era mia madre quella che stava piangendo... Piangeva di felicità, ma allo stesso tempo di disperazione, io però, fui l'unico a notare tutta la tristezza e la paura che tentava di nascondere, e mi resi conto solo una decina di anni dopo il perchè del suo pianto.


A cinque anni, sentii di nuovo un pianto simile, ma non proveniva dai begli occhi di mia madre, ma dagli sciatti occhi della mia balia. Ovviamente non  potevo chiederle il perchè, ero ancora piccolo, ma a quanto le sentii dire ad una cameriera, piangeva poichè suo figlio, uno scrittore promettente che le aveva promesso una 
vita agiata una volta diventato ricco, era morto in guerra. La mia balia era abbastanza vecchia, e in ogni caso, non brillava certo per l'aspetto, ma in quel momento, 
vedendola piangere in quel modo, così disperata e stanca, qualcosa di strano avvenne ai miei occhi; in quel momento non vidi una donna vecchia e piena di rughe, ma una giovane e bella madre che piangeva lacrime di sangue per il suo bambino, qualcosa in me scattò, ed io, piansi assieme a lei, in assoluto silenzio.


A dieci anni, ero un bambino sano e forte, avevo i capelli rossi come il fuoco, ed occhi verdi come smeraldi, i quali erano perfettamente incastonati nel
mio visetto sbarazzino, che mi dava l'aria d'un teppistello di strada, nonostante fossi in realtà il figlio di un ricco mercante di gioielli; mia madre amava il mio aspetto,
perchè le ricordava il grande amore della sua vita; mio padre invece lo odiava, perchè aveva ormai capito che non era lui il grande amore di sua moglie, nè tantomeno il padre di un ragazzo così bello. Mio padre, a dire il vero, sapeva da quando di anni ne avevo sei, che mia madre lo aveva tradito, ma per tanto tempo si era trattenuto, poichè in fondo l'amava ancora, lei infatti, era forse una delle donne più belle d'Inghilterra. Tuttavia, il giorno stesso del mio decimo compleanno, vidi mia madre in lacrime seduta accanto al mio letto, era ancora più disperata del giorno in cui nacqui... I miei occhi mi mostrarono nuovamente una realtà più bella del normale, e al posto di mia madre, vidi una dea. Quello stesso giorno, verso sera, mio padre e un altro uomo presero mia madre e la portarono via, da allora, non la rividi mai più.


A diciannove anni, mi fidanzai con una ragazza di buona famiglia, abbastanza ricca perchè mio padre mi imponesse di sposarla una volta compiuti vent'anni. Non si poteva giudicare "bella", ma era abbastanza carina, aveva dei grandi boccoli biondi, e una voce molto acuta e melodiosa; dopo circa due mesi, me n'ero già innamorato. A sette giorni dal matrimonio, mi accorsi che lei non provava i miei stessi sentimenti, essendosi infatti innamorata di un suo caro amico, purtroppo già sposato. Stavo per entrare in camera sua con un mazzo di fiori, quando la sentii singhiozzare mestamente, affranta come non mai, e con tutto il trucco che le colava sulle guance... D'un tratto passò dall'essere solo carina, ad avere una bellezza accecante, come una ninfa della natura, ed io provai pena per lei.A soli tre giorni dal matrimonio, la ritrovarono in camera sua, morta. A quanto mi dissero, si era infilzata il petto con un pugnale. Che triste fine per una ragazza così giovane...


Negli anni, vidi molte altre donne piangere, chissà perchè, però, ogni volta vedevo una creatura divina piangere al posto della donna di turno; forse sono pazzo, o forse, sono solo un uomo molto sensibile; fatto sta che non provo nessuna pietà per la donna che è ora davanti a me, lei non vuole, e non ne ha bisogno.


Ormai sono vecchio, e sono seduto alla mia scrivania da ore a scrivere tutto ciò, mentre una donna vicino a me piange. E' alta, ha dei lunghi capelli corvini che arrivano fino al pavimento, ed ha degli occhi neri come il carbone nella mia stufa; piange mentre mi rivela cose che un essere umano qualunque non potrebbe mai immaginare; eppure, non ho alcuna paura di lei.


Mi ha detto il suo nome: Sorella Morte. Mi ha detto la sua età: l'eternità. Mi ha detto che il suo compito è raccogliere la coscienza (che molte persone chiamano più semplicemente "anima") delle persone morte, o in procinto di morire. Inoltre, mi ha svelato che per ogni singola morte, lei piange di dolore. Non sono nè i parenti nè gli amici quelli che soffrono di più per noi, bensì una creatura tutto fuorchè umana, che soffre per ogni singolo individuo, buono o cattivo che sia. Non posso provare pietà per lei, non ci riesco, come non riesco a vederla più bella di così, forse proprio perchè non è umana, e poi, Sorella Morte, non ha bisogno della pietà degli altri, sa bene che i cari delle sue "vittime" meritano molta più compassione, anche se lei, ormai, non può far altro che piangere lacrime insanguinate. Mi ha rivelato che mia madre morì il giorno stesso del mio compleanno, infatti, mio padre e un suo amico avevano trovato il suo amante, gettando così lei e il suo grande amore nel freddo Tamigi.
Sapevo già che era morta, ma ho comunque pianto amaramente, sentendo da lei di come i due abbiano continuato a tenersi per mano anche quando entrambi erano già morti da diversi giorni.
Lei ha pianto, io ho pianto, entrambi però, adesso, siamo stanchi. Poco prima di vedere il buio totale, lei mi ha sussurrato ansimante un'ultima cosa
-COME ORA PIANGO PER TE, PIANGERO' ANCHE PER COLORO CHE LEGGERANNO LE TUE MEMORIE, POICHE' SECONDO IL PIANO DIVINO, NON POSSO LASCIARE IN VITA ALCUN TESTIMONE-.





















Angolo dell'autrice: *appare in una nuvola di fumo*  Salve a tutti! Mi scuso se per mesi non ho pubblicato niente, ma dovevo studiare per gli l'esame di terza media, quindi non ho trovato proprio il tempo (mentre passato il periodo degli esami semplicemente ero stanca e non avevo idee...). So' che a molti non interesserà, ma ci tenevo a specificarlo! Cooooooomunque, l'idea per questa storia mi è arrivata così all'improvviso, a dire il vero prima stavo ideando una storia del tutto diversa, ma questa mi è arrivata come un fulmine, e non potevo sprecare l'occasione! Come sempre le recensioni sono ben accette, soprattutto se avete dei consigli da darmi su come migliorare le mie storie. Detto questo, al prossimo incubo!!! ; D  *sparisce con effetto a dissolvenza*
   
 
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