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Autore: paxerella    17/07/2017    0 recensioni
Dopo tanto tempo riprendo a riscrivere un mio piccolo esprimento che avrà lo stesso titolo, ma riguarderà varie opere: DB, Buffy, Heros, e La leggenda di Korra, One upon a time
Questo riguarda il mondo di DB dove tutto è ambientato in uno spazio temporale ipotetico in un giorno ipotetico... buona lettura.
Vi prego siate clementi perché è da tanto che nn scrivo più.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claire Bennet, Sylar
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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~~Sylar e Claire

Los Angeles anno 2010 giorno 30 luglio (giorno caldissimo)

I ventilatori della nuova impresa, andavano a tutta forza, Micah stava tentando ci capire cosa avesse bloccato imprevedibilmente, i condizionatori, che al posto di buttare fuori aria refrigerante rendevano questa ancora + calda.
Tracy, Peter e, a malavoglia, Sylar stavano bagnando e ghiacciando le varie aule d'insegnamento e dormitori. 
Claire era appena tornata dalle sue vacanze ed era passata alla “scuola”, così voleva che suo zio Peter la chiamasse...incurante di quello che era successo.
S: “qui ci vorrebbe Elsa, peccato che sia ad Arendelle!”
P: “Non fare la vittima, con tutti i tuoi poteri dovresti essere immune a questo forno!”
I capelli ormai scuri della cheerleader entrata dalla porta in quell'istante, furono bagnati dalla pompa idraulica che stava usando Molly per rendere il posto più fresco.
C: “grazie Molly per il bagno gratuito, anche se ero appena stata dal parrucchiere a mettere a posto questi capelli!”
Molly sorrise e andò di corsa ad abbracciare la giovane donna che ricambiò con un buffetto sulla sua guancia.
Sylar non si voltò nemmeno verso di lei e sospese la sua attività sedendosi sulla poltrona portata dalla stanza accanto con il suo potere telecinetico.
Peter dopo i saluti alla nipote squadrò il nemico/ amico, affermando: “il signor Gray è stanco! Claire ti va di prendere un'altra gomma nel magazzino e aiutarci?”
S: “Non sono stanco, ma se non hai notato Micah è riuscito a sbloccare il condizionatore! Possiamo anche fermarci!”
Come al solito, col fare da strafottente,  uscì dalla stanza e  si diresse verso quello che era ormai diventato il suo ufficio.
C: “non sarà più il serial killer di prima, ma il suo caratteraccio rimane lo stesso!”
P: “è così da quando sei partita...”
Senza pensare  a quello che andava dicendo lo zio rispose: “vado a prendere un secchio e uno straccio, meglio asciugare tutto.”
T: “se vuoi ci penso io, sono diventata brava a fare la spugna!”
Emma entrò e chiamò la donna dicendo che la volevano al telefono.
Claire, capì che se non ci avrebbe pensato lei il piccolo lago sarebbe rimasto,   così prese le chiavi del magazzino e si diresse nel seminterrato.
Non aveva paura, ma canticchiava la melodia di profondo rosso, tanto per sdrammatizzare la situazione. 
Poi un rumore assordante, alcuni rotoli finirono a terra e un urlo fecero sobbalzare Sylar che finalmente era riuscito ad addormentarsi nella pace del fresco e del silenzio.
L'idea di usare il suo udito sopraffino e impiantarlo nelle orecchie di Emma, era stato geniale, lei ora sentiva e lui poteva non avere più gli incessanti mal di testa per il troppo baccano.  Ma quell'urlo poteva sentirlo e il tatuaggio, regalo di Lydia non mentiva, Claire.
Era sempre così, appena trovava la pace, quella maledetta “orsacchiotta” si metteva nei guai. “Orsacchiotta?” Pensò ad alta voce “Che stai dicendo Gabriel!”. Il fracasso proveniva dallo scantinato così qualche minuto dopo era lì, a verificare cosa fosse accaduto.
Claire era immobile, come impietrita dalla paura, si avvicinò piano, e diresse lo sguardo verso la stessa cosa che stava guardando la ex bionda.
S: “Devo dire che non fa per niente paura! Anzi è perfino affascinante!” Un ragno abbastanza grosso stava penzolando vicino al viso della giovane che non riusciva a muoversi.
C: “puoi fare a meno di essere sarcastico e togliermelo di dosso???”
S: “La cheerleader ha paura di un ragnetto? Eppure anche se fosse una vedova nera, cosa facilmente da escludere, anche se ti pungesse ne saresti immune!” Disse con tono rude.
C: “scusa se odio i ragni! Signor esperto di insetti!” Il suo tono era accattivante e pungente.
L'uomo, senza battere ciglio, prese il ragno sulla sua mano giocandoci un po', il povero insetto cercava di scappare e tornare sulla sua ragnatela. Ci giocò per un istante poi lo rimise dov'era.
Claire rimase stupita dal gesto successivo di quello che credeva ancora un assassino: ripose gentilmente nella sua “casa” il ragnetto, con il suo potere telecinetico rimise i rotoli al loro posto senza schiacciare l'animaletto.
Claire sospirò e si diresse verso le scale senza voltarsi... 
S: “potresti almeno dirmi un grazie, non credi?”
C voltandosi verso di lui: “come hai detto tu era solo un ragnetto!” ma poco dopo si era buttata tra le sue braccia e incautamente vicino alla sua bocca...  Gabriel aveva illuminato la parte oscura del piano mostrando a Claire una colonia di ragni che viveva nell'oscurità...
Sylar non approfittò della situazione, prese la sua mano e si diresse verso l'uscita : “ Stai tranquilla dirò a Simbad di ripulire il posto, troverà un altro stabile disabitato per questi piccoli ragnetti!”
C: “bene, bene, ma fino ad allora io qui sotto non ci torno!”
Era rimasta mano nella mano col suo nemico fino a quando tornati in quella che era la palestra.
Avrebbe sicuramente ringraziato il suo salvatore, se non fosse stato Sylar!
Ma lo stesso aveva capito, non gli perdonava quello che aveva fatto in passato a lei e a chi voleva bene, così ritornò nel suo ufficio, lasciandola alle pulizie.  Poco dopo sentì bussare e pensando che fosse Peter, disse: “entra”, non si era voltato, e convinto continuò a parlare: “hai già messo gli orari delle lezioni? Ah, spero che quest'anno anche la tua nipotina faccia la sua parte!”
C: “cosa intendi? Non ti basta che curi i bambini???”
S:” che ci fai qui? C'è ancora qualche ragnetto che ti da fastidio?” Prendendola in giro disse: “ne hai uno proprio sulla scollatura!”
Ovviamente si guardò e sorridendo rispose: “molto divertente Sylar, molto divertente!”
Non si era resa conto che lui si era avvicinato pericolosamente alla sua bocca,    anche prima, nel sottoscala era così vicino, ma aveva proseguito, eppure avrebbe potuto baciarla, avrebbe capito perché aveva l'aracnofobia. Pensando che era quello il motivo del suo strano comportamento parlò tutto d'un fiato: “si ho paura dei ragni e ho paura perché Lylel mio fratello, mi fece uno scherzo quando ero piccola, mise un ragno nel mio letto! Da allora ne sono terrorizzata”
Non era bastato, era dannatamente vicino e pericoloso, sarebbe potuta uscire la porta era rimasta aperta, invece si lasciò baciare. Un intenso ed unico bacio... che la spinse fuori dal ufficio lasciandola senza fiato.
  
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