Il Dottore era seduto su uno scalino del TARDIS e aspettava. Aspettava. Ma niente succedeva. Era consapevole che era questione di minuti prima che la Rigenerazione partisse, prima che dicesse addio a tutto quanto, a quelle emozioni, a quella faccia a cui ormai si era abituato.

Una figura si materializzò davanti a lui proprio quando sentiva che il colore giallastro stava per uscire dalle sue mani. Lo respinse, aveva bisogno di parlare con quella figura, di dire addio. Doveva dirle addio, prima che fosse troppo tardi, prima che lei non potesse più riconoscerlo. Le aveva già detto addio, due volte, ma adesso era diverso. Tutto con lei era stato diverso, tutte le avventure erano state diverse. Clara Oswald era di fronte a lui con un sorriso.

Lo sapeva, sapeva benissimo che era il suo cervello che stava creando quell'immagine di Clara, lei non poteva essere realmente lì. Non c'era altro modo però per salutarla, per dirle tutto ciò che non le aveva detto prima.

“Hey, tu” disse lui mentre la ragazza si avvicinava. Si sedette al suo fianco e con una mano gli sfiorò la guancia. “E' davvero bello vederti. Ho tanto da dirti, davvero tanto.. ma volevo solo farti sapere che sto bene, che va tutto bene.” Clara sorrise e gli prese una mano nodosa. Lui continuò: “Avrei tante storie da raccontarti, ma adesso non ha importanza.”

Il Dottore guardò gli occhi color cioccolato della ragazza e sorrise al ricordo di tutto ciò che avevano passato insieme, di tutto ciò che avevano visto insieme, tutto ciò che avevano combattuto. “Non ti ho mai visto così felice.. così pacifica..” disse infine lui. “E' divertente come il mio cervello, il mio ingegnoso cervello, quando i giorni diventano bui, quando tutto diventa buio, io ti vedo. Quando rido fino a piangere, non so neanche perchè sento questa sensazione che mi ricorda te. Sai cos'ho trovato lì?” indicò alla sua destra delle scale che scendevano giù, nei meandri del TARDIS. “Una vecchia t shirt che credevamo avessi perso ed è ancora soffice e ha il tuo odore. L'hai messa quando abbiamo visitato il Laurel Cayon e tu mi hai fatto ascoltare quella canzone dei.. come si chiamano.. Radiohead!”

Il Dottore si fermò. Era consapevole di star parlando con un'immagine nella sua testa ma non gli importava. Dire quelle parole a voce alta, finalmente, lo faceva sentire meglio.

“Gli ultimi giorni sono stati i più difficili, non credevo che sarebbero stati i tuoi ultimi, Clara. Farei qualsiasi cosa per averli indietro.” continuò lui. “Sappi, però, che va tutto bene, va tutto immensamente bene. Va tutto okay. Anche se non ci sei e so che sei dovuta andare via ma.. mi manchi ogni giorno.”

La ragazza lo osservava, ancora zitta. Era semplicemente lì, silenziosa. Il Dottore le strinse forte la mano e sentì una lacrima scendergli dal viso. Non credeva che avrebbe davvero pianto.

“Hey,” guardò Clara per quella che sapeva sarebbe stata l'ultima volta. Cercò di memorizzare quel volto che le sorrideva. “so che tu hai sempre voluto avere l'ultima parola su tutto.. ma prima che tu te ne vada voglio che tu sappia, anche se non lo dico spesso, che ti voglio bene.”

L'uomo chiuse gli occhi per un secondo e quando gli riaprì la ragazza era sparita. Rimaneva solo lui e la luce gialla che usciva dalle sue mani.