Hermione osservava l'amico appoggiato alla ringhiera. Sapeva cosa stata provando in quel momento, ma non lo poteva comprendere. Albus Silente era stato per Harry come un padre, una guida, qualcosa che non aveva mai avuto per tutta la sua vita. L'anno prima aveva perso l'unica persona estremamente più vicina ai suoi genitori, Sirius Black, e ora doveva vedersela con la perdita di quest'altra importante figura. In più, la guerra si avvicinava.

“Va tutto bene, Harry?” chiese appoggiandosi anche lei alla ringhiera vicino all'amico. Sapeva che non andava tutto bene e si sentì stupida per aver fatto una domanda del genere.

“Devo trovare gli Horcrux. Devo partire subito.” rispose lui, ignorando la sua domanda.

“Pensi davvero che andrai da solo? Noi verremo con te..”

Harry scoppiò in una piccola risata e spostandosi i capelli dagli occhi. Hermione non capiva come facesse a essere così stupido da credere che davvero i suoi migliori amici l'avrebbero abbandonato quando lui ne aveva più bisogno. Era impensabile. Anche se, d'altro canto, capiva il pensiero di Harry. Tutte le morti che aveva dovuto vivere fin da quando era a malapena un neonato. Hermione poteva ritenersi fortunata.

“No, non dovete. Non voglio che nessun altro muoia a causa mia. L'ultimo che dovrà morire sono io.” rispose ancora Harry, spostando il viso per guardare la ragazza negli occhi. Hermione gli prese una mano e intrecciò le dita tra quelle dell'amico. Erano fredde. La ragazza avrebbe voluto abbracciarlo, fargli sentire il suo calore, fargli capire che ci sarebbe stata per sempre. Anche se fosse morta, sarebbe rimasta nel suo cuore fino alla fine dei tempi.

“Harry, un giorno morirai, ma io – noi – ti saremmo vicino, anche quando non ci saranno più luci alla fine del tunnel. Ci sarò io, così come adesso, a tenerti la mano. Se non ci sarà nessuno quando sarà la tua fine, io ti seguirò anche nell'oscurità, sarò sempre lì con te.”

“No.. Hermione..” Harry tolse la mano da quella della ragazza. Stava per andarsene, non voleva sentirla parlare. Hermione lo prese per un braccio e lo fece girare. I loro occhi si incontrarono. Per un secondo, Hermione si ricordò della prima volta che aveva visto quegli occhi verdi dietro di occhiali rotondi, di quanto era stata emozionata nel conoscere una tale celebrità nel suo primo giorno. Ma Harry si era rivelato essere molto più di una celebrità. Era il suo migliore amico, non sarebbe riuscita ad abbandonarlo, a tornare a scuola l'anno successivo, senza sapere se lui fosse vivo o morto. Non poteva permetterlo.

“Ho paura anche io Harry, per te, per quello che succederà, ma lui non può vincere. Noi, tutti e tre, ne abbiamo viste davvero tantissime insieme, dal trovare la Pietra Filosofale a scoprire chi è il Principe Mezzosangue. E ora anche le suole delle nostre scarpe sono tutte rotte, stanche di lottare. So che vorresti mollare, adesso, lasciare che lui vinca, che ti uccida, ma noi ci siamo, siamo qui con te e lo saremmo sempre.”

Harry sorrise dolcemente alla ragazza. “Grazie.”

I due si abbracciarono forte, Hermione lo strinse a sé come se fosse l'ultima volta. Avrebbe mai pensato che questo giorno sarebbe arrivato? Il giorno in cui avrebbero detto addio a quella vita – più o meno normale – per cercare di sconfiggere Voldemort? Non pensava sarebbe stato così, non pensava.. Stava pensando troppo. Non doveva pensare ora, doveva solo tenere stretto il suo migliore amico. Lo stesso con cui tra qualche giorno sarebbe partita per una missone quasi suicida. Ma doveva provarci. Doveva stare al suo fianco.

I due si staccarono dall'abbraccio e si guardarono ancora un'ultima volta. Hermione fece un sorriso triste: “E ricorda, anche quando sarai del tutto solo, quando la tua anima si oscurerà, noi ti seguiremo sempre. Fino alla fine.”