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Autore: Fed    20/07/2017    3 recensioni
Ormai tu ti si fatto straniero. Neanche la chiami più. Mariuccia s’è morta, Attilio s’è ammazzato, ma tu che ne sai, qua si tira a campa’.
Tu però si brav, l’ho sempre detto. Sei istruito. Qua chi vuoi che resti? Ce restem solo nu.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Luglio, vacanza in Sardegna, coi mori sulla bandiera. Agosto a ballare la pizzica in Puglia.
Vedi Napoli poi muori, ma prima assaggia la ‘nduja.
Un fattore di Potenza, poi il Molise, che non esiste, e tutti giù a ridere, e fa caldo. Caldo.
 
E poi c’è l’Abruzzo, e non fa caldo un cazzo.
In fiore, certo, ma aprile non ti scoprire. Il cibo non si rifiuta, n’gul uagliò.
Gli abruzzesi come i butteri, ma senza il cavallo. Come i napoletani, ma senza la fama. Ca’ fun, che poi mettono la cinta e scappano, esuli.
Perché in Abruzzo non resta nessuno, ma tornano tutti. A prendere il caffè dalla commare, a vedere i focaracci il giorno del santo patrono, le feste d’estate col vinaccio cattivo e le rustell. Poi di nuovo a Roma, a sfacchinare, prima la laurea e poi Ma’, che torno a fa, loco il lavoro non c’è. Che la gente non c’ha niente da fare e chiacchera, tutti che dicono di essere solo casa e chiesa, poi però li trovi sempre al bar.
E quando Roma t’ha stancato vai a Milano, ma non c’è il sole, a ‘sto punto scappi a Londra, che piove sempre, eh, ma almeno impari la lingua. Però fai trent’anni e non te ne te’ più di stare a fare il cameriere e, frechete, che tempo di merda!, allora torni a casa, e la commare mentre ti offre un caffè ti racconta che la figlia s’è sposata alla chiesa su a Borgorose, ma come non la conosci? Vabbe’, ma ormai tu ti si fatto straniero. Neanche la chiami più. Mariuccia s’è morta, Attilio s’è ammazzato, ma tu che ne sai, qua si tira a campa’.
Tu però si brav, l’ho sempre detto. Sei istruito. Qua chi vuoi che resti? Ce restem solo nu.
 
Sei un apolide, tesoro di zia.
Ma vieni a farti un bicchiere ogni tanto, mangiati un pasticcino. Queste so le nocchie che Anna è andata a colle ieri. Senti quanto so bone.
Quando torni a Roma?
 
Domani, zì. E te ne vai con la coda tra le gambe. Senza più patria, senza più nocchie e pasticcini, il pane che si indurisce subito e il collega trasteverino che si stupisce, ma perché, sei abruzzese? Nun se sente pe gnente.
Sì, sono abruzzese. Si sta bene lì, c’è tanto verde; il Parco, le montagne, si mangia bene. Le statistiche sono buone, per essere una regione del sud.
No, Claudio, ti dico che è sud, non centro-sud.
Sì, non se ne sente parlare mai, e fa fridd, ci sono le montagne. Ma è sud. La regione più a nord del sud. E siccome tutto il mondo è paese, quelli del nord se ne vanno. In Svizzera, in Austria, in Germania.
 
E sì, vabbe’, ride lui, mo Roma è la Svizzera.
Roma è oltreconfine, gli rispondi tu.
Roma, Milano, la Svizzera. Tutto è oltreconfine.


 
  
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