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Autore: GabrielleWinchester    21/07/2017    2 recensioni
Dal testo: "“Come hai fatto?”
“Un semplice Alohomora, Potter! E meno male che sei amico della Granger!”
Harry sbuffò e Draco ne approfittò per giocare con la scatoletta, lanciandola e afferrandola con tante maestria che il Grifondoro desiderò di essere quell’oggetto inanimato. Conscio del fatto che il prescelto non gli toglieva gli occhi di dosso, il Serpeverde lo sfidò “Che ne dici di una partita?”
“Senza Cacciatori e senza Battitori?”
Sequel della mia Drarry, storia conclusiva. Spero che vi possa piacere. Buona lettura :-)
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Buon pomeriggio a tutti,
ecco a voi "Una partita al chiaro di luna", il sequel della Drarry che pubblicai tanto tempo fa...questo racconto scritto senza nessuna pretesa, è un omaggio che ho fatto a una persona, un piccolo regalo. Avverto che la storia è conclusiva e non ci saranno altre storie su questo tipo di coppia. Mi auguro vivamente che vi possa piacere, che non  ho fatto errori di sorta, che nessuno si possa lamentare, Ho tentato di mantenere intatti le caratteristiche dei personaggi principali e spero di esserci riuscita.
Buona lettura :-)

Una partita al chiaro di luna
 
“Potter non riesci a dormire? I cuscini all’interno del tuo dormitorio non sono abbastanza comodi?”
Il ragazzo alzò gli occhi leggermente seccato e si vide davanti la figura di Draco Malfoy con un sorriso sghignazzante. Ogni volta che cercava di stare un po’ da solo, Malfoy lo trovava sempre, manco se avesse avuto un incantesimo di localizzazione. Harry evitò di guardarlo e si limitò a guardare il cielo pieno di stelle e poi la sua visuale si spostò verso il campo di Quidditch, riportandolo ai rumori della partita disputata la mattina.
“Hai per caso problemi di udito?”
“Pansy ha deciso di avere la serata libera, per caso?”
“Potter che fa dell’ironia? Mi sa che ti sto portando sulla retta via…”
Il Grifondoro si alzò in piedi e squadrò il Serpeverde, il cielo notturno che si scontrava con il sole, il leone ruggente e il serpente insidioso. Per un po’ nessuno dei due parlò, memori di quel bacio che si erano scambiati qualche giorno prima e la confessione di Draco sul fatto che la sua famiglia non era così perfetta come facevano vedere, che Lucius aveva abusato fisicamente e psicologicamente di Narcissa.
“Vogliamo prenderci le misure oppure…?”
Draco Malfoy ghignò e mise una mano nella tasca interna dei pantaloni. Ne tirò fuori una piccola scatoletta, dentro la quale si sentiva un leggero fruscio. Harry capì che il ragazzo aveva rubato il boccino d’oro dal magazzino dove si tenevano le divise e le palle dello sport dei maghi.
Al nominare palle, Harry pensò ad un’altra cosa ma la cancellò dalla mente.
“So che hai pensato a un altro tipo di palle, Potter!”
Harry strinse i denti, pensando al fatto che Draco aveva superato a pieni voti l’esame per diventare un Legislmens e ogni volta si divertiva come un matto a prenderlo in giro, specialmente di fronte a Ron e Hermione.
Indugiando sul fatto che faceva sogni particolari su di lui e ridendo come un matto alla vista di Ginny, la quale più di una volta aveva tentato di fare un brutto scherzo a Draco per distoglierlo da Harry. La scena migliore fu quando nella Sala Grande fu servito un dolce con la panna e il Serpeverde lo punzecchiò dicendo che i bignè sono buoni con la panna.
“Come hai fatto?”
“Un semplice Alohomora, Potter! E meno male che sei amico della Granger!”
Harry sbuffò e Draco ne approfittò per giocare con la scatoletta, lanciandola e afferrandola con tante maestria che il Grifondoro desiderò di essere quell’oggetto inanimato. Conscio del fatto che il prescelto non gli toglieva gli occhi di dosso, il Serpeverde lo sfidò “Che ne dici di una partita?”
“Senza Cacciatori e senza Battitori?”
“Considerala una gara tra Cercatori!”
“Sai che ti posso battere!”
Draco rise di gusto a quella battuta, pensando al fatto che Harry non sapeva a che cosa stesse andando incontro. Aveva architettato tutto, in quanto aveva nascosto un anello contenente una magia di legame, un legame che univa anima e cuore in un solo frangente. Non poteva sopportare che Harry si sposasse una Weasley, doveva essere suo. Avrebbe avuto tutta la famiglia contro ma era sicuro che lui era il meglio per lui. Avevano avuto entrambi una vita travagliata e potevano riemergere a vicenda. Entrambi alzarono le bacchette e richiamarono le loro rispettive scope, conoscendo i rischi di un’eventuale punizione che avrebbero avuto, qualora fossero stati scoperti. S’issarono in volo e il Boccino d’Oro fu rilasciato. L’oggetto animato andò a zig zag nel cielo notturno, una scia luminosa quasi difficile da vedere a occhio nudo. Harry e Draco si lanciarono alla ricerca della pallina, rischiando più volte di scontrarsi e costringendo a brusche frenate.
“Rispetta la precedenza, Potter!”
“Detto da una Serpe è un insulto!”
“Graffia e ruggisci Potter!”
Harry alzò gli occhi al cielo e si concentrò sul Boccino d’Oro, il quale stava girando intorno alla testa di Draco, molto vicino alla bocca. Il Grifondoro deglutì imbarazzato e partì di gran carriera verso il suo avversario, in uno scontro a mezz’aria che li fece cadere per terra. La pallina rimase incastrata tra le loro labbra e a un certo punto si vide una strana luce. Harry si alzò frastornato dal suolo e notò che all’interno della pallina c’era un oggetto. Si avvicinò curioso e rimase stupefatto dal costatare che era un anello.
“Vuoi farmi vedere la fede nuziale da dare a Pansy?”
“Veramente Potter, la mia sposa si trova di fronte a me”.
Il Prescelto fece finta di non capire e giocherellò con l’anello. Nella sua testa comparvero molte immagini, tra cui quella di lui vestito a festa e di un ufficiale a officiare il loro matrimonio. Non ebbe neanche il tempo di pensare ad altro che Draco s’inginocchiò e disse “Vuoi farmi l’onore di rovinarti la vita?”
“Non me la rovini abbastanza?”
“Non ufficialmente”
Harry scoppiò a ridere e s’infilò l’anello. Appena il gingillo fu sul dito, la magia all’interno dell’anello fluì all’interno del corpo del ragazzo, il dna del Serpeverde mescolato al suo, in una promessa di legame eterno. Cercò di sfilarsi l’anello ma fu inutile.
Quel piccolo bastardo aveva deciso di volerlo tutto per sé.
E da un lato era seccato e dall’altro era fiero di lui, in quanto Draco era la parte oscura che la luce aveva bisogno per poter risplendere.
“Non potevo dirti di no, vero?”
“E lasciarti a Pel di Carota, sfregiato? Tu sei mio”
E a testimonianza di tutto questo, il ragazzo si avvicinò a lui e lo baciò appassionatamente, ricambiato con altrettanta foga. Intanto che loro due si stavano baciando, il sole sorse e la luce dell’astro diurno li ricoprì di un arancione senso di speranza.
  
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