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Autore: Blue_Passion    21/07/2017    3 recensioni
Un urlo mi esce dalla gola, tutto diventa nero, piano, lentamente, vengo avvolto da mille fulmini neri, fiamme color pece, sento gli occhi pizzicare, il cuore cedere e le ginocchia tremare, mentre mi sottometto alla disperazione, rischiando di cadere sui mille pezzi intorno a me, rompendoli sempre di più.
E poi l’ultimo, piccolo, quasi trasparente da quanto sottile è, debole, eppure luminosissimo.
Piccola OS per farmi perdonare e per far capire che sono viva, su ovviamente la mia coppia preferita.
Il pezzo è tratto dal capitolo, quindi se non ci capite nulla non venite a lamentarvi con me, non sapevo che mettere. Eheh.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Cuori e pezzi rotti
Tre piccoli cuori, rossi come il sangue, tre piccoli adorabili e paffuti cuori mi svolazzano attorno.
Ne scaccio uno con la mano, infastidito, mentre questo sfarfalla un po’ e ritorna davanti a me ancora, e ancora lo scaccio, ancora ritorna, e ancora, ancora, ancora…la vedo, è davanti a me che sorride, sprigiona tutti quei piccoli cuoricini fastidiosi e troppo teneri, che volano e mi tormentano.
Scaccio con più violenza uno dei tre cuori, mentre questo si immobilizza un attimo prima di sparire dalla mia vista e finire chissà dove, mentre un pezzo di vetro cade dietro di me, un pezzo che compone un muro in vetro azzurrino, grande, dalla forma indefinita a causa della nebbia che mi circonda.
Ne cade un altro, un altro, tre, quattro. Mi sposto verso di loro, gli raccolgo, cerco di riattaccarli senza successo, mentre questi continuano a cadere e iniziano a ridursi in mille pezzi.
Con in mano almeno dieci piccoli pezzi, la figura davanti a me che cade, crolla piano, mi accorgo di due cuori un po’ più piccoli dei tre iniziali che mi ricominciano a svolazzare attorno, mandati dalla stessa ragazza di prima, la fastidiosa ragazzina che conoscevo una volta.
Noto che è cresciuta, si è fatta più alta, più matura, più ragazza.
Ma non ci bado, prendo il primo pezzo che mi capita sotto mano e taglio uno dei due cuori, mentre i due pezzi ondeggiano via, sparendo.
Sento altri mille suoni dietro di me, mi volto, corro verso i numerosi pezzi della figura che cadono, si riducono in mille pezzi e tento inutilmente di tirarli su, di raccoglierli, prendendone quanti più possibile, girandomi in continuazione verso quei suoni, facendo cadere i pezzi di prima e prendendo quelli rotti ora, tentando inutilmente di riunirli in qualche modo, rincorrendoli, girandomi, tagliandomi le mani, insanguinandomi, in continuazione, in un ciclo infinito.
Un urlo mi esce dalla gola, tutto diventa nero, piano, lentamente, vengo avvolto da mille fulmini neri, fiamme color pece, sento gli occhi pizzicare, il cuore cedere e le ginocchia tremare, mentre mi sottometto alla disperazione, rischiando di cadere sui mille pezzi intorno a me, rompendoli sempre di più.
E poi l’ultimo, piccolo, quasi trasparente da quanto sottile è, debole, eppure luminosissimo.
Un cuoricino, che mi galleggia davanti, l’ultimo, l’ultimo dannato cuore, e alzo lo sguardo, osservando la figura davanti a me piangere, singhiozzare, guardarmi disperata e indebolita. È forte, è bellissima, è stupenda…eppure l’ho rotta.
Lascio cadere tutti i pezzi che ho in mano prendendo delicatamente quel cuore, con delicatezza, osservandolo, mentre la stanza intorno a me diventa piano bianca, si schiarisce, i fulmini scompaiono, le fiamme si spengono e il buio si ritira, diventando luce, la nebbia si dissolve, facendo spazio ad una vista stupenda.
Il mio occhio viene attirato da qualcosa, qualcosa di rosso e luminoso a terra, paffuto e tenero, così sposto lo sguardo e stringo di più la presa su quel cuore.
Cento, mille, milioni di cuori grandi, stupenti e puri sono tutti intorno a me, come ad osservarmi, mi circondano e creano una distesa quasi infinita, meravigliosa.
Mi chino, toccandone uno e iniziando a raccoglierli.
Mi alzo, tenendo tutti i cuori tra le mani, le braccia, per poi alzare lo sguardo e tenderli verso la figura davanti a me, rimanendo spiazzato e sentendo le lacrime iniziare a rigarmi le guance.
I suoi lunghi capelli rosa si spargono intorno a lei, le sue piccole e morbide labbra sono estese in uno dei suoi sorrisi, le gote sono rosse, il naso è leggermente più rosa del normale, e il vestito che indossa la fa apparire con un angelo, un angelo con le braccia tese che tengono pezzi di verto, pezzi di vetro ora diventati rosati, e mentre mi avvicino a lei, cercando di trovare un significato a questa cosa sorrido, sorrido vedendo i pezzi di me raccolti tra le sue braccia, che me li tende, e in un battito di ciglia tra le mani tiene un grande cuore in vetro, un po’ rotto, scheggiato e con evidenti segni di danneggiamento, di un colore stupendo, rosso fuoco, e me lo tende, vuole che lo prenda, continuando a sorridere come sempre.
Ci tocchiamo le mani, scambiandoci i rispettivi cuori, io la montagna di cuori rossi e lei il grande pezzo di vetro a forma di cuore, che dopo pochissimo si ingrandisce e si estende dietro di me, illuminando tutto, accendendo la vera luce.
Lei ha raccolto me, ed io finalmente le ho restituito l’amore che mi ha dato ogni anno, il grande amore che non riuscivo a vedere, finalmente so chi è lei: la mia salvezza.
 
Apro piano le palpebre, mettendo a fuoco la figura davanti a me e sorridendo.
Un sogno, un sogno pauroso e stupendo.
Accarezzo i lunghi capelli rosa della figura nuda accanto a me, le sfioro la guancia, le do un leggero bacio sulla fronte e la stringo al petto, mentre lei mugola qualcosa e si sveglia, rivelando due occhi oro incredibili, specchiandoli nei miei cobalto.
Sorride, accarezzandomi i capelli blu notte, passando poi alla guancia.
-Cosa succede? –
-Nulla, solo un sogno-
-E cosa riguardava? –
-Un’incredibile cosa, te lo assicuro, meravigliosa e gioiosa-
Mi dà un piccolo bacio sulle labbra, stringendosi di più a me, tenendosi e tenendomi al caldo.
-Ti amo, Ikuto-
-Anche io, mia piccola Amu-
Chiudo gli occhi, osservando la piccola figura correre verso i due cuori, uno fatto di vetro, l’altro di un materiale indefinito ma un po’ più piccolo del primo, uno blu e l’altro rosa, e la terza figura, che irradia una luce viola saltare ad abbracciarli, trasformandosi in un terzo più piccolo cuore, grassottello, luminoso e scolpito, un cuore di diamante.
Guardo di nuovo Amu, baciandole la testa. È ora di avere un terzo cuore tra di noi, Amu.
 
 
Angolo autrice:
Scusate se sono sparita ma sono stata TROPPO impegnata!
Spero che questa fluff vi sia piaciuta, ecco, ho ascoltato una canzone e non so perché ma mi ha fatto venire in mente questa cosa…spero sia venuta bene, se non lo è venuta: nella mia mente sembrava seriamente migliore animata.
 
Parlo poco, non ho voglia di annoiarvi o “conversare” oltre…non è stato uno dei periodi migliori.
 
Bacioni Blue!
Alla prossima! (speriamo sia presto)

   
 
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