Fanfic su artisti musicali > Nirvana
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Autore: x_Sarah_x    23/07/2017    0 recensioni
- Hai mai pensato di andartene?- mi chiede fissandomi con gli occhi azzurri spenti e privi di vita.
-Andare dove?- domando attorcigliando un dito nei suoi capelli dorati.
- Farla finita- dice Kurt con un filo di voce. Sento le lacrime raggrupparsi negli occhi. Non può averlo detto.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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- Arwen!- grida mia madre facendomi tornare nell'orribile mondo in cui vivo. Mi rigiro nel letto e schiaccio il viso sul cuscino. Non ce la faccio a passare un'altra giornata a scuola circondata da gente superficiale che mi giudica. Sbuffo e fisso il soffitto blu della mia stanza. Mia mamma continua ad urlarmi di dover scendere perché altrimenti faccio tardi a scuola, ma io al solo pensiero di dover alzarmi da questo letto mi viene da piangere. Vorrei restare qui chiusa in stanza a leggere e ascoltare musica fino a spaccarmi i timpani. All'ennesimo tentativo di mia mamma di farmi alzare decido di provarci. Mi trascino faticosamente giù dal mio amato letto e al passo di uno zombie mi dirigo in bagno. Apro la porta che fa un cigolio acuto che mi da ogni volta più fastidio. Fisso il mio riflesso allo specchio. Occhiaie profonde per le troppe notti rimasta sveglia a pensare, labbra screpolate e pelle pallida. L'unica cosa che si salva sono gli occhi verdi che ho che risaltano con i miei capelli neri. Sospiro per la millesima volta in un minuto e mi preparo per uscire. - Ciao vado...- e saluto mia mamma. Faccio scivolare i miei piedi nelle Coverse nere consumate e rovinate e vado a scuola. Appena metto il naso fuori di casa una ventata di aria gelida mi arriva dritta in faccia "Perfetto comiciamo bene" penso irritandomi ad ogni soffiata di vento. Infilo le mani nella tasca della felpa per scaldarle. Qui ad Aberdeen il tempo fa sempre pena... nuvole, pioggia e vento. Ovviamente ora avrò il naso tutto rosso visto che sto diventando un ghiacciolo vivente. Sbuffo e affretto il passo per arrivare prima a scuola. Che c'è da dire sulla scuola? Be... quello che dicono tutti, è una prigione e non puoi MAI esprimerti. Per fortuna arrivo giusto un minuto prima dell'inizio della lezione. Entro in classe mi dirigo al banco dove mi metto sempre, ma sfortunatamente noto che è occupato anche da un'altra persona. - Cobain levati, non voglio condividere il banco con te- e aspetto che dica qualcosa. Alza lo sguardo dal suo disegno e mi squadra con i suoi occhi blu e limpidi. - Arwen sai che potresti anche evitare di urlarmi addosso alle 8:00 del  mattino- dice lui infastidito. Mi siedo di fianco a lui senza dire una parola e tiro fuori il mio diario dove disegno, scrivo, scarabocchio eccetera. Comincio a disegnare e sento gli occhi di Kurt addosso. - La pianti di fissarmi!?- sbotto innervosita. Il prof entra in classe cercando di attirare la nostra attenzione. Con la coda dell'occhio vedo che Cobain sta disegnando qualcosa e cavolo... disegna benissimo. Lo osservo per un po' finchè il prof richiama la mia attenzione. - Allora... ma mi odi?- domanda Kurt tirandosi una ciocca bionda di capelli dietro le orecchie, lo fisso agrottando la fronte e gli rispondo seccamente:- Odio tutti- - Ah anche io- non rispondo e continuo a disegnare. So di essere asociale, ma non mi perdo nulla. - Sono tutti falsi- dice quasi più a sé stesso che a me. Sono d'accordo su quello che ha appena detto, abbiamo un argomento in comune almeno. - Falsi e superficiali...- gli dico senza staccare gli occhi dal disegno perché so che Cobain con quegli occhi riesce ad oltrepassare qualsiasi barriera. - Per questo odio socializzare- confessa Kurt mentre continua a fissarmi. - Ma stai socializzando con me... molto coerente- lui scuote la testa e spiega:- Spesso non parlo con la gente, ma mi sembra che tu sia una ragazza abbastanza a posto e simile a me- rimango zitta e lui aggiunge:- Infatti vedo che non ami parlare- ecco ci è arrivato pure da solo quindi ora può starsene zitto. Vorrei solo ascoltare un po' di musica per sentire emozioni che non siano rabbia e tristezza. È l'unica cosa che riesce a risvegliare le altre emozioni.  Kurt per fortuna smette di parlare. Alzo lo sguardo e guardo il suo disegno, il suo polso si muove velocemente per tracciare le linee e io mi ipnotizzo guardandolo. - Ei! Una volta ti ho vista ad un ritrovo per i fan del punk!- dice Cobain distogliendomi dai miei pensieri.
   
 
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