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Autore: Martina_Porcello    23/07/2017    0 recensioni
C'è ancora speranza per il Klaroline. Bisogna solo credere e sognare.
questa è la storia di un'amore imperfetto, ma basato su sentimenti forti come la lealtà, la sincerità, la passione, la sicurezza dell'altro e la complicità.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mikael
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Episodio mai narrato'
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Capitolo 6. Tentata violenza.
 
<< Hai idea di chi possa essere? >> le chiede Marcel.
La biondina lo guardò per un secondo che le sembrò interminabile. << Nessuna idea. >>
<< Non c’era nessuno che guardava questa stanza per vedere come avessi reagito. Strano. In strada non c’era nessuno, nemmeno qualcuno che desse l’impressione di aver lasciato un regalino per te. Tutte le luci del dormitorio di fronte sono spente e non vedo nessuno alla finestra. >> disse lui con fare protettivo.
Dopo minuti di silenzio… << Che cosa è successo a New Orleans? >>
<< Non sarò io a parlartene. >>
<< Tu me ne parler… >>
<< E’ fuori discussione! Vado a perlustrare la zona. Non muoverti. >> disse Marcel, chiudendo il discorso.
Quando qualche ora dopo Marcel tornò in camera, Caroline non c’era.
Dove diavolo si è cacciata?
Prese il cellulare e compose il numero della ragazza.
<< Ti avevo detto di rimanere in stanza. >>
<< Su Marcel, non prendertela tanto. Una giovane ragazza deve pur divertirsi un po’. >> disse un uomo all’altro capo del telefono.
<< Oh… non è per niente un piacere risentirti. Spero tu stia bene, almeno tuo figlio avrà il piacere di uccidere un uomo in salute piuttosto che moribondo. >>
<< Mio figlio… >> rise << Per adesso ho da fare con la sua puttana. E non starò a sentire blaterare uno schiavetto come te al solo scopo di prendere tempo per venirmi a cercare. Porta i miei più sinceri saluti a quel bastardo. >> e riattaccò.
 
Quando Caroline riaprì gli occhi riuscì a vedere solo buio e a sentire solo silenzio.
Provò a muoversi ma si ritrovò bloccata per i polsi e le caviglie.
<< Scusa, tesoro. Fanno male? >> rise << perché è quello che voglio! >>
<< Che vuoi? >> disse lei.
<< Che voglio? In realtà molte cose… cominciamo con questo. >> quando l’uomo sfiorò la sua gamba sinistra, Caroline capì: dove erano i suoi vestiti?
<< Oh, perdonami. Dimenticavo. >> si sentì rumore d’acqua, come se qualcuno intingesse qualcosa. Dopo di che una mano torno a sfiorarla e stavolta… bruciava. << Verbena. >> disse. Caroline non poté fare altro se non gridare dal dolore e più lo faceva e più tentava di divincolarsi, ma il dolore era troppo.
<< Non sforzarti, tesoro. Non ti sentirà nessuno e sarà solo una lunghissima giornata. >>
 
Il cellulare squillò. << Marcel. >>
<< Klaus. L’ha presa. Lui ha preso Caroline. >>
 Klaus chiuse la chiamata e uscì dalla casa di New Orleans. Era diretto alla Whiltmore.
 
Caroline urlò ancora ed ancora.
<< Lasciami. Smettila. Non toccarmi! No! >> Piangeva.
<< Allora, Caroline… come hai potuto scegliere mio figlio. Eppure mi sembravi una ragazza apposto. Scegliere un bastardo. Non immaginavo che lui potesse tenere ad una persona più di se stesso eppure tu… >>
<< Padre >> entrò nella stanza. Uno spiraglio di luce illuminò lo spazio dinnanzi alla porta.
<< Sì Finn? >> l’uomo si girò verso lo spiraglio.
<< Finn? Finn? >> gridò appena prima di vederlo accasciarsi a terra. Dietro di lui le figure di due uomini.
<< Piacere rivederti Mikael! Ti preferivo da morto, tuttavia. >> un uomo corpulento dai capelli biondi avanzò a passo sicuro nella stanza. Inoltrandosi accese la luce nella stanza. Caroline poté vedersi quasi completamente nuda. Cosa aveva in mente Mikael? Violentarla e torturarla?
<< Non azzardare a fare un passo. Allontanati da lei. >>
<< Che patetico che sei. Esattamente come il sangue del tuo sangue che ho allevato per te. Non ti lascerò salvarla, ti ucciderò esattamente come l’ultima volta. Il tuo cuore non batterà ancora a lungo. Piuttosto mi stupisce come mai Ester ti abbia portato in vita. Cercava di convincere quel bastardo facendo leva su di te, Ansel? >>
<< Forse la tua bocca comincia a emettere parole inutili alle mie orecchie. Non baratterò la vita di quella ragazza e tanto meno la vita di mio figlio. Mio… tuo non lo è mai stato. Sarebbe stato meglio crescesse con me che un mostro come te. >>
<< Tuo figlio è un abominio de… >> Mikeal cacciò un urlo. Il ragazzo che era dietro Ansel, a cui nessuno aveva prestato attenzione, sparò una pallottola di legno alla gamba di Mikeal.
Caroline conosceva quel ragazzo. Lo aveva visto con Jeremy, il biondino che gli ricordava Klaus. Sparò un altro colpo.
<< Padre. >> disse a Mikeal. << Se permetti, Ansel, la ragazza è appesa ad un filo ed è distratta dal dolore. Non me ne frega molto della vostra faida. Se vuoi vendicarti fa pure, ma non resterò a guardare. L’ultima volta sono rimasto ucciso dai tuoi… >>
<< Ho avuto ragione, Henrik. Se non fosse stato per quel bastardo, tu saresti vivo. >>
<< Quel bastardo è mio fratello e la scelta di andare al campo non è stata solo sua. Lui è sangue del mio sangue e non smetterò di amarlo perché tu sei solo un figlio di puttana. Non ti considero mio padre dopo quello che hai fatto a Nik. >>
Si allontanò da Mikeal, accasciato al lato del letto in cui Care era legata. << Andiamo. >> disse il ragazzo, liberandola. La coprì e la prese in braccio. La ragazza era salva.
   
 
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