Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |       
Autore: SwanFangirl    24/07/2017    2 recensioni
Traduzione di "The Clothing Maketh the Dark One" di HelveticaBrown (qui trovate il link della storia originale: http://archiveofourown.org/works/4445756/chapters/10100825 ).
Emma Swan, da poco diventata il Signore Oscuro, ha un problema. E, a suo parere, Regina è l’unica che possa aiutarla a risolverlo. Post season 4.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1.

“Emma!”. Snow slanciò le proprie braccia attorno ad Emma, singhiozzando rumorosamente e confusamente. “Sei tornata. E non sei cattiva. Sono così felice”.

Emma si sentì mancare il respiro quando David si aggiunse all’abbraccio. E poi la piccola quantità di ossigeno che le era rimasto le fu portato via dal forte tanfo di rum e di sporco pirata. Uncino aveva chiaramente dimenticato la propria igiene personale senza lei a ricordargliene l’esistenza.

Emma si sentì umiliata. Un abbraccio di gruppo con i suoi genitori ed il suo pirata non era in cima alla lista delle cose da fare. Lei aveva obiettivi ben più importanti da raggiungere, come impadronirsi di Storybrooke, e poi del mondo intero. Strinse gli occhi in modo maligno e si liberò dalla stretta.

Snow si avvicinò a lei, uno sguardo preoccupato sul volto. “Emma, tesoro. Hai qualcosa in un occhio?”.

__________________

Regina fu svegliata da strani rumori provenienti dalla cucina. All’inizio pensò che fosse Henry; aveva cominciato a mangiare tanto negli ultimi tempi, per via della crescita che stava attraversando velocemente. Aspettò un paio di minuti di sentire il familiare suono di passi sulle scale e nel corridoio. Quando ciò non si verificò, si mise addosso una vestaglia e camminò in punta di piedi fino alla porta della camera di Henry. Poggiandoci l’orecchio, sentì il leggero rumore del suo russare. Scese al piano di sotto, determinata a scoprire chi fosse abbastanza stupido da intrufolarsi nella casa dell’ex Regina Cattiva, e preparò la propria magia mentre camminava. Si appiattì contro il muro adiacente alla cucina, pronta a tendere un’imboscata all’intruso.

Intanto che faceva ciò, sentì una voce. “Hey, Regina. Puoi uscire adesso”.

Lei entrò in cucina, e la scena si fece chiara ai suoi occhi. “Emma? Sono le due del mattino. Che diavolo stai facendo qui?”.

Emma borbottò qualcosa che Regina non comprese appieno.

“Scusa, puoi ripetere?”.

“Stavo cercando un’ispirazione. Nessuno mi prende sul serio. Snow continua a ripetere quanto sia felice che il potere del Signore Oscuro non mi abbia contaminata”. Emma sbatté i tacchi sul bancone della cucina, sembrando proprio un’adolescente imbronciato agli occhi di Regina. “Perché nessuno crede che io sia cattiva?”.

“Oh, io credo che tu sia cattiva, Emma. Sei seduta sul bancone della mia cucina, mangiando la mia scorta segreta di cioccolato Valrhona*”. L’espressione di Regina assunse un rossore di crescente indignazione. “Ed è il mio Armagnac*del 1963 quello che stai sorseggiando dalla bottiglia come una ragazzina in vacanza estiva?”.

Emma fece spallucce e controllò la marca sulla bottiglia.

“Almeno abbi la decenza di versarlo lentamente in un bicchiere. A 300 dollari a bottiglia, deve almeno deve essere assaporato”. Regina sfilò la bottiglia dalle mani di Emma e ne versò una certa quantità in ognuno dei due bicchieri che aveva tirato fuori dalla credenza. Se doveva proprio tollerare quella conversazione, per lo meno ne avrebbe tratto qualcosa di buono.

Con la bocca piena di cioccolato, Emma borbottò: “Non è giusto. Nessuno ci crede che sono cattiva. Io sono il Signore Oscuro, accidenti. Sai, grande e diabolico e spaventoso. Uccisore di eserciti. Colui che rovescia i sovrani dai troni. Rapitore di bambini. Mangiatore di cuori. Eccetera”.

“Hai fatto davvero una di queste cose?”.

Emma si accigliò. “Beh, no. Non ancora. Mi sto solo scaldando per adesso. Mi sto preparando. Non puoi semplicemente uscire e decidere di correre a una maratona. Ti devi preparare per certe cose come una maratona di cinque miglia. Al momento la profetizzata Salvatrice sta preparando qualcosa di cattivo”. Fece una brutta smorfia. “Vorrei veramente che ci fosse un’app per l’iPhone per questo. Renderebbe le cose molto più semplici”.

“Hai fatto qualcosa di veramente cattivo fino ad ora?”.

Emma si fece pensierosa. Cominciò a contare sulle proprie dita, e Regina alzò gli occhi al cielo per l’impazienza. “Se devi pensarci su così tanto, allora probabilmente la risposta è no”.

“No, aspetta. Ho fatto ballare ‘Thriller’ alle fate nel bel mezzo della strada principale per tre ore”.

“Spassoso, ma non veramente cattivo”.

“Ho trasformato Uncino in un gatto”.

“Lo definirei un servizio pubblico. Almeno adesso si laverà più di una volta all’anno”.

“L’ho addestrato a cacciare uccellini e a lasciarli di fronte alla porta dell’appartamento di Biancaneve”.

Regina scoppiò a ridere in modo a dir poco indecoroso. Ma solo perché lei e Snow avevano fatto pace, non significava che non poteva divertirsi ad immaginare l’espressione sul volto di Biancaneve quando avrebbe visto i cadaveri dei suoi amichetti volanti. “Questo è un piccolo passo avanti. Ma non convincerai proprio nessuno in questo modo”.

Le spalle di Emma si afflosciarono. “Okay, quindi ho ancora da imparare. Come ho detto, bisogna saper camminare prima di correre. Ma c’è un pugnale veramente spaventoso con il mio nome sopra. Sicuramente questo conterà qualcosa”.

Regina sospirò. “E va bene. Sono i vestiti. Nessuno crederà che sei cattiva, se indossi vestiti di flanella. Al massimo penseranno che sei una taglialegna o una lesbica. In quel caso, le tre persone a Storybrooke che hanno votato contro il matrimonio egualitario potrebbero pensare che sei cattiva, ma per il resto…”. Regina scrollò le spalle.

Emma mise il broncio e Regina si schiaffeggiò mentalmente per cercare di rimuovere l’idea che si stava stabilendo nella sua mente. Il Signore Oscuro era in effetti abbastanza carino in maniera inconcludente.

“E’ solo che non è giusto. Insomma, tu sei essenzialmente buona adesso, ma la gente è ancora abbastanza terrorizzata da te”.

Regina poggiò una mano confortante sulla coscia di Emma. “Ascolta, cara. Se questo è veramente importante per te, posso aiutarti”. Fece ondeggiare una mano, e un biglietto comparve tra le sue dita. Lo porse ad Emma. “Questo è il numero dal mio stilista. Lui ti sistemerà”.

“Grazie”. Emma afferrò Regina per le spalle e la baciò con passione sulle labbra. Proprio quando Regina cominciava ad apprezzare il bacio, Emma scomparve, lasciando Regina completamente insoddisfatta. Questa sì che è cattiveria.

 __________________

Regina fu svegliata per la seconda notte di fila, questa volta dall’esageratamente entusiasta Signore Oscuro, che stava saltellando su e giù ai piedi del suo letto.

“Regina! Regina! Ha funzionato! Snow mi ha vista ed è scoppiata a piangere!”.

Regina si avvicinò ed accese la lampada. La prima cosa che notò furono i capelli di Emma. Biondo platino. Ugh. Adesso capiva perché Biancaneve fosse scoppiata in lacrime. Avrebbe dovuto chiamare Vincenzo e dargli almeno dei suggerimenti per evitare quell’assurdo travestimento. O forse lui stava perdendo il suo tocco, perché sembrava che Emma fosse letteralmente appena uscita da qualche pagina di un romanzo di Anne Rice*. Era passato del tempo da quando aveva richiesto i suoi servizi. Ora che ci pensava, c’era stata quella volta, nella Foresta Incantata, che l’aveva convinta a farsi una coda di cavallo laterale.

Emma le stava ancora rimbalzando intorno, e Regina sospirò con esasperazione. “Sul serio, tesoro? Non potevi aspettare domani mattina?”.

Emma scosse la testa. “No, non potevo. Perché io sono cattiva. E questo significa che non seguo le regole”. Pronunciò quest’ultima parte con tutto l’orgoglio e la convinzione di un bambino di otto anni che recita i nomi dei pianeti del Sistema Solare.

“Ma certo, mia cara”. Regina sospirò e si distese nuovamente, portandosi le coperte fino al mento. Forse se avesse ignorato il Signore Oscuro, questi sarebbe andato da qualche altra parte.

“Quindi che ne pensi?”. Emma si mise drammaticamente in posa ai piedi del letto di Regina, mostrando lo stretto impermeabile nero che stava indossando.

“Molto cattiva, tesoro”. Represse una risata quando Emma inciampò, chiaramente non abituata all’altezza dei tacchi. Era importante restare incoraggiante. “Il collare è davvero diabolico”.

In qualche modo, Emma riuscì a rimettersi in piedi dopo l’incidente, con quel poco che restava della sua dignità. Gattonò furtivamente sul letto, fino ad arrivare all’altezza del viso di Regina. “Sai cos’altro ha di perfido questo impermeabile?”.

“No”. Il suo respiro si mozzò, e poté sentire il proprio cuore battere più velocemente contro il petto. Anche con una tinta pessima, Regina continuava a trovare Emma pericolosamente attraente.

Soppresse un brivido mentre Emma si fece più vicina e sussurrò al suo orecchio: “Non indosso niente sotto”.

Proprio quando il suo cervello ebbe elaborato l’affermazione di Emma, il Signore Oscuro scomparve. Regina sentì un accenno di umidità all’angolo del proprio occhio. Era così fiera. Questa era una manovra da almeno cintura arancione di cattiveria.

Sì, di certo era fiera, ma era anche frustrata. Non possedeva il pugnale, ma era dannatamente decisa a provarci comunque. “Emma Swan. Signore Oscuro. Invoco il tuo perfido fondoschiena, ora”.

Un momento dopo, Emma riapparve nella stessa identica posizione in cui si trovava prima di scomparire, ma senza l’impermeabile addosso.

Regina sorrise.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: SwanFangirl