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Autore: De_drums    26/07/2017    1 recensioni
[AU professor!Yoongi, assistant!Hoseok, student!Taehyung; OOC!] [Taegi, Yoonseok, Vhope]
Min Yoongi amava l'arte in tutte le sue forme.
Era un dato di fatto, chiunque lo conoscesse avrebbe potuto confermarlo.
Musica, disegno, cinema, scrittura: qualsiasi cosa desse la possibilità alle persone di esprimersi, qualunque declinazione del concetto artistico, per lui era fonte di ispirazione e di curiosità.
Jung Hoseok era arte, e Yoongi non aveva potuto fare a meno di ammirarlo.
Poi era arrivato Taehyung.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Min Yoongi amava l'arte in tutte le sue forme.
Era un dato di fatto, chiunque lo conoscesse avrebbe potuto confermarlo.
Musica, disegno, cinema, scrittura: qualsiasi cosa desse la possibilità alle persone di esprimersi, qualunque declinazione del concetto artistico, per Yoongi era fonte di ispirazione e di curiosità.
Non a caso aveva frequentato l'accademia d'arte e, nel tempo libero, passava ore chiuso nello studio di registrazione a lavorare al proprio mixtape.
Ovviamente, come qualunque essere umano che si rispetti, aveva le proprie preferenze- non tutte le canzoni erano musica per le sue orecchie, non tutti i quadri avevano per lui una profondità. Nonostante questo, Yoongi considerava la libertà di espressione un requisito fondamentale per vivere e costruire una società in cui chiunque si sentisse a proprio agio nell'esprimersi come meglio credeva.
Appena terminati gli studi era riuscito a guadagnarsi un posto come insegnante nella stessa università in cui si era appena diplomato -complici gli ottimi voti conseguiti negli anni-, tenendo un corso per ragazzi appena più piccoli di lui; alcuni erano lì per ottenere dei crediti, altri semplicemente perché interessati, altri ancora in qualche modo obbligati dai genitori a darsi una mossa e fare qualcosa di vagamente utile nella propria vita.  A Yoongi non importava da dove provenissero o quale fosse la vera ragione per cui si trovavano lì: se fosse riuscito a trasmettere loro anche solo un pizzico della propria passione, avrebbe potuto ritenersi soddisfatto. La classe era composta da una decina di persone, in quanto il corso era extracurriculare e non obbligatorio- nonostante le sue capacità, il preside pensava che Yoongi avesse bisogno di farsi le ossa prima di poter diventare di ruolo, e il ragazzo era stato totalmente d'accordo, accettando con entusiasmo l'offerta; vi si era dedicato con impegno e ciò stava dando i suoi frutti.
 
Era un martedì mattina quando Yoongi entrò nell'aula ancora vuota con l'intenzione di preparare i cavalletti per la lezione di quel giorno - intenzione che venne spazzata via, dopo pochi secondi, da due braccia intorno alla sua esile vita e un paio di labbra posate alla base del collo.
"Hoseok, quante volte ti ho detto che non possiamo farlo qui?"
"Come se ti dispiacesse" ridacchiò, costringendolo a girarsi e guardarlo.
Yoongi si prese qualche secondo e arrivò alla solita conclusione: lui amava l'arte, e Jung Hoseok era arte.
Aveva lineamenti delicati e un corpo da urlo, era l’unione perfetta tra bellezza e seduzione.
Era anche il suo assistente, per quanto il più grande non capisse perché diamine dovesse avere un collaboratore quando poteva benissimo fare tutto da solo. Il fatto che fossero uno l'opposto dell'altro, poi, non aveva di certo aiutato -non all'inizio, perlomeno, c'era voluto del tempo prima che entrambi si abituassero e trovassero un equilibrio. Per Yoongi, Hoseok era semplicemente troppo: troppo allegro, troppo casinista, troppo tutto; l'aveva trovato insopportabile per un bel po', riconoscendogli però la dedizione che metteva nell'insegnamento e nell'aiutare lui e i ragazzi.
Dopo mesi, senza neanche accorgersene, aveva iniziato ad apprezzarlo: non era poi così male ed era bello, ogni tanto, lasciarsi andare e farsi trascinare fuori dalla propria comfort zone. Hoseok aveva la strana capacità di strappargli un sorriso anche nei giorni peggiori -erano come il giorno e la notte ma si completavano a vicenda. Chiunque vedendoli avrebbe creduto fossero una coppia, ma la realtà era ben diversa: era solo sesso. Anche se Hoseok sembrava iniziare a provare qualcosa di più, il loro rimaneva un rapporto puramente fisico - Yoongi non sentiva assolutamente nulla se non una forte amicizia e quello che, al massimo, poteva definire “amore fraterno”. Per il resto, Hoseok era semplicemente un bel corpo che riusciva a dargli piacere –la simpatia era un valore aggiunto, ma non provava nessun tipo di sentimento romantico.
Nonostante non avessero una relazione vera e propria –niente cose da coppietta sdolcinata, perché non lo erano-, Hoseok non perdeva occasione di stampargli baci sulle labbra ogni volta che poteva, come se fossero stati fidanzati e quello fosse una strana sorta di saluto. A Yoongi non sarebbe nemmeno dispiaciuto, non fosse stato per il fatto che l'altro era evidentemente ignaro di cosa significasse "discrezione"; se voleva baciarlo lo faceva, non gli importava che fossero sulla metropolitana piena di gente o per strada- era spontaneo e faceva quello che gli passava per la testa senza pensarci due volte.
Su una cosa, però, non accettava compromessi: non potevano farsi vedere in atteggiamenti troppo intimi a scuola, sarebbe stato imbarazzante e la gente avrebbe parlato. Ad Hoseok però sembrava non importare.
“Quanto tempo abbiamo?” chiese, infatti, rigirandosi un pennello tra le dita.
“Prima che arrivino i ragazzi?” rispose Yoongi, ottenendo un cenno di assenso. “Credo venti minuti, perché?”
“Saranno più che sufficienti” constatò, prima di chiudere la porta a chiave e farlo inginocchiare tra le proprie gambe.
Se Yoongi non avesse conosciuto anche il lato estremamente dolce e in un certo senso innocente del ragazzo che aveva di fronte, con tutta probabilità lo avrebbe definito il peccato fatto persona.
Dieci minuti e fin troppi gemiti più tardi, Yoongi era tornato sui suoi piedi ed un sorriso soddisfatto aleggiava sul volto di Hoseok.
Riuscirono a preparare il materiale giusto in tempo, perché i primi studenti iniziarono ad arrivare e presero posto dietro alle tele ancora bianche. Tra di loro c'era un certo Kim Taehyung, che aveva colpito entrambi sin dal primo momento: Yoongi lo aveva notato per l'incredibile cura che metteva nei suoi lavori, Hoseok per l'aspetto curato ma al tempo stesso malinconico che lo caratterizzava. Lezione dopo lezione, avevano convenuto che il ragazzo avesse una sensibilità artistica molto tutta sua, fatta di idee stravaganti ed in contrapposizione tra loro. Era, senza ombra di dubbio, una persona interessante.
“Bene ragazzi, oggi vi lasceremo campo libero” spiegò Yoongi quando tutti si furono sistemati. “Vogliamo vedere la vostra vera essenza, perciò fate di quella tela ciò che volete: può essere qualcosa di astratto, di reale, potete scriverci o scarabocchiare, addirittura romperla se ciò serve ad esprimere ciò che sentite”
“Potete usare tutti gli strumenti che volete e, come sempre, non esitate a chiederci consigli nel caso ne aveste bisogno!” concluse Hoseok e, ad un suo battito di mani, gli studenti rivolsero la loro attenzione alla sfida che si trovavano davanti.
Si misero tutti al lavoro, mentre loro due si presero un po’ di tempo per parlare del più e del meno – di cosa fare nelle prossime lezioni, di come procedessero i rispettivi mixtape, di quando avrebbero avuto un po’ di tempo per uscire con i propri amici senza dover pensare al lavoro. Era piacevole avere un attimo di respiro, pur essendo consapevoli che non sarebbe durato a lungo, era questione di minuti prima che qualcuno chiedesse aiuto per qualche tratto mal riuscito o sulla tecnica di pittura più adatta.
Yoongi si stava guardando intorno, controllando i progressi dei suoi alunni –ancora non si era abituato a definirli tali, alla fin fine non era tanto più grande di loro -, quando notò qualcosa.
“Sono preoccupato per Taehyung”
“Uh?”
“Non ha fatto letteralmente niente nell’ultima ora e mezza, e sai come inizia a lavorare non appena si trova davanti un foglio bianco”
Hoseok dovette convenire con lui: non ci aveva fatto caso, ma la tela del ragazzo era ancora tristemente immacolata, come se all’improvviso avesse perso tutta la vena artistica che era solita esplodere alla vista di colori e matite.
“Magari sta solo aspettando il giusto spunto”
“Mh, spero sia così” borbottò Yoongi, pensieroso.
“Smetti di tormentarti, hyung, sono sicuro che non sia niente” disse Hoseok allegramente, mettendo a posto alcuni fogli – non sapeva che la sua positività riguardo a quella situazione sarebbe spazzata via nel giro di cinque minuti.
“Professore?”
“Abbiamo solo due anni di differenza, sai, puoi anche darmi del tu”
Taehyung arrossì, dandosi mentalmente dello stupido. "S-scusami, Yoongi-hyung
“Così va meglio” sorrise Yoongi, lanciando un'occhiata alla sua postazione -la tela era ancora bianca, il che era strano perché quel ragazzo solitamente era un'esplosione di idee e talento. “Hai bisogno di aiuto?”
“S-se non è un disturbo” mormorò Taehyung, mordendosi le labbra.
“Affatto, fammi vedere”
Prima di concentrarsi sul suo lavoro, Yoongi prese da parte Hoseok. “Te l’avevo detto che c’era qualcosa di strano!”
“Per quanto vuoi rinfacciarmelo?”
“Per il tempo necessario a farti capire che devi ascoltarmi”
“Pff, sei troppo egocentrico” ribatté Hoseok, facendogli la linguaccia. “Vai ad aiutarlo, su”
“Posso fidarmi a lasciarti solo?”
“Non preoccuparti, il resto della classe è in buone mani”
Yoongi sorrise, prima di seguire Taehyung alla sua postazione e cercare di capirci qualcosa.
Il resto dell’ora passò tra l’inspiegabile défaillance artistica di Taehyung, i consigli di Yoongi e i giri di Hoseok per la classe, alla ricerca di qualcosa da fare.
Quando la lezione finì ed il resto dei ragazzi se ne andò, il più piccolo dei tre era ancora alle prese con quell’inaspettato blocco e sembrava non riuscire a venirne a capo – cosa che iniziava ad irritarlo, e ad esasperare il suo insegnante.
“Vuoi parlarne?”
“Non voglio essere un peso, hyung, non è giusto che tu perda tempo per colpa mia”
“Piantala, non c’è alcun problema. Il mio lavoro consiste anche nel capire i miei alunni ed aiutarli in tutti i modi” sorrise, dandogli una pacca sulla spalla. “Hobi?”
“Sì?” rispose Hoseok, intento a sistemarsi lo zaino su una spalla.
Yoongi uscì dall’aula facendogli cenno di seguirlo. “Taehyung vorrebbe parlarmi di una cosa, perciò resterò qui ancora per un po’. Ti dispiace fare la strada da solo?”
Le labbra di Hoseok si piegarono all’ingiù, da quando avevano iniziato a lavorare all’università erano sempre tornati a casa insieme senza mancare nemmeno un giorno. “Ma hyung-“
“Solo per oggi. Mi sembra davvero molto abbattuto, voglio solo capire cosa succede”
“Okay” cedette, leggermente contrariato. “Ma non farti carico anche dei suoi problemi, non ti fa bene”
“Non lo farò, promesso”
“Allora ci vediamo domani, mh?” disse, rubandogli –per l’ennesima volta- un bacio.
“Smettila!” protestò Yoongi, spingendolo via. “A domani”
Rientrando nella stanza e voltandosi, trovò l’altro inquietantemente vicino, ogni traccia di tristezza sembrava essere sparita – anzi, lo stava guardando in modo quasi famelico.
Era davvero troppo vicino.
“Taehyung? Cosa credi di fare?”
“Secondo te?" rispose in mondo sarcastico, giocando con il colletto della sua maglia. “Pensi davvero che avessi bisogno di aiuto con quello stupido quadro?”
“L’arte non è stupida, bada a come parli”
“Come vuoi” sbuffò, allungando una mano dietro la sua schiena e facendo scattare la serratura.
“Davvero, non è il luogo adatto e-“
Posando le labbra sulle sue, Taehyung lo zittì per il tempo necessario a coglierlo di sorpresa e trascinarlo verso la cattedra. “Che ne dici di lasciare da parte i discorsi filosofici su quanto l’arte sia importante e passare a qualcosa di più concreto?”
Era chiaro cosa stesse per succedere, e chi era Min Yoongi per rifiutare una scopata? Solo perché aveva Hoseok non voleva dire che fosse un rapporto esclusivo, non doveva certo essergli fedele solo perché non aveva mai fatto la stessa esperienza con qualcun altro. Non sentiva il minimo senso di colpa nei suoi confronti e sapeva che non era positivo, stava in qualche modo tradendo la sua fiducia, ma non aveva davvero la forza di rifiutare un’offerta così allettante.
Taehyung era figo e Yoongi aveva troppi ormoni in circolo, non poteva evitarlo nonostante l’altro l’avesse palesemente preso in giro.
Scoprì così che, sotto quell’aria da ragazzino timido e quasi impaurito, perso nel suo mondo fatto di acquerelli e tempere, si nascondeva una persona che non si faceva problemi a prendere il controllo in certe situazioni. Taehyung aveva pieno potere su di lui, tutti i tentativi di Yoongi di renderlo succube fallirono miseramente e alla fine si decise di arrendersi ed essere alla sua completa mercé.
Più tardi, con Taehyung ancora sdraiato sopra di lui nel tentativo di riprendere fiato, Yoongi venne colpito improvvisamente da un pensiero strano:  finiva sempre a letto con ragazzi che all’apparenza sembravano innocenti e remissivi, salvo rivelarsi più dominanti di quanto non dessero a vedere.
Ancora più assurdo, pensò che probabilmente Taehyung ed Hoseok avrebbero potuto andare d’accordo e completarsi l’un l’altro.
 
 
∞∞
 
 
Da quel giorno, qualcosa cambiò: Taehyung divenne più sfacciato, si mostrava interessato al suo hyung senza alcun pudore, per niente spaventato all’idea che qualcuno potesse capire le sue intenzioni; Hoseok, di contro, sembrava costantemente in cerca di attenzioni, come in preda ad una qualche crisi esistenziale per cui l'affetto e la considerazione del più grande erano un elemento imprescindibile per riuscire ad andare avanti. Aveva notato la strana alchimia tra i due, ma si fidava di Yoongi.
Yoongi che, in tutto ciò, si trovava preso tra due fuochi: da un lato c'era Hoseok, che rappresentava la sicurezza di un rapporto mai mutato, e dall'altra Taehyung, una boccata di aria fresca, una novità.
Non sapendo scegliere, Yoongi aveva semplicemente deciso di non farlo. Non doveva nulla a nessuno dei due, non era niente di esclusivo, quindi non vedeva il problema nel continuare ad incontrare entrambi come se nulla fosse. Era egoista? Decisamente sì, ma era nel suo carattere. Se una cosa lo faceva stare bene avrebbe continuato su quella strada, senza pensare alle conseguenze o agli stupidi sentimenti degli altri.
La situazione andò avanti per settimane, tra “devo restare qui, Taehyung mi ha chiesto di insegnargli una nuova tecnica di disegno” e “no, non possiamo vederci, io ed Hoseok dobbiamo sistemare alcune cose per il corso”.
Yoongi aveva sviluppato un equilibrio invidiabile in quei giorni, riuscendo a bilanciare perfettamente ambedue i rapporti senza far sospettare nulla ai diretti interessati. Taehyung sembrava felice di quella relazione puramente sessuale, quasi come se stare con un ragazzo più grande lo aiutasse ad avere più fiducia in se stesso. Hoseok invece sembrava essere diventato più bisognoso, non solo di sesso –voleva sentirlo, abbracciarlo quando ne aveva la possibilità, lasciargli baci fugaci sul collo.
A Yoongi andava bene così, in quella situazione chi ne traeva il meglio era proprio lui, non poteva di certo lamentarsi.
In quel momento si trovava all'Università, il preside gli aveva assegnato una mole di lavoro incredibile- tutte scartoffie, ci avrebbe messo un sacco di tempo.
Stava riascoltando la traccia per una canzone, sperando che gli suggerisse qualche strofa, quando la porta si aprì e la figura di Taehyung riempì il suo campo visivo.
“Ehi!” lo salutò, sfilandosi una cuffietta. “Cosa ti porta qui?”
“Stavo facendo alcune ricerche in biblioteca, spiegò Taehyung, lanciando lo zaino da qualche parte sul pavimento. “Ho pensato di passare e a quanto pare il fato è dalla mia parte”
“Scordatelo, oggi non posso proprio. Ho un mucchio di cose da fare e-“
“Potrei aiutarti” sussurrò Taehyung, a due centimetri dalle sue labbra.
“Ho detto di no, Tae” disse con fermezza, le mani sul suo petto per bloccarlo. “Oltre a questa marea di fogli ho un impegno tra dieci minuti, non posso davvero”
Taehyung si allontanò, deluso. “È un modo carino per dirmi di andarmene?”
“Ti chiamo io appena posso” ribatté Yoongi, senza prestargli troppa attenzione.
Aveva fatto pochi passi verso l'uscita della scuola quando, trafelato e con i capelli scompigliati, vide Hoseok percorrere il corridoio ed entrare nella stanza.
Non resistette, la curiosità di sapere cosa ci facesse lì era troppa e si avvicinò alla porta, spiando all'interno cercando di non farsi vedere. Era perfettamente normale che si trovassero insieme, probabilmente Yoongi aveva bisogno di una mano ed Hoseok ne sapeva sicuramente più di lui, avrebbe potuto rendergli il lavoro un po' più facile.
L'istinto, però, gli suggeriva di rimanere ed osservare, era sicuro sarebbe successo qualcosa.
Li vide parlare a lungo cercando di districarsi tra le pagine gettate alla rinfusa sul ripiano, e gli sembrò tutto normale finché Hoseok non si sporse per baciare Yoongi.
A Taehyung venne un colpo: cosa significava? Avevano forse una relazione? Yoongi lo aveva solamente usato? Mille domande presero vita nella sua testa, domande a cui trovò una risposta –o almeno così credeva- quando vide Yoongi spingere via l’altro ragazzo. Era un chiaro rifiuto, voleva dire che non gli piaceva e che tra di loro non c’era assolutamente nulla – probabilmente Hoseok ne era innamorato ma Yoongi non aveva nessuna intenzione di starci, era una spiegazione più che plausibile.
Taehyung decise di aver visto abbastanza e si incamminò verso casa, felice che Yoongi non lo avesse tradito ma anche irritato dall’atteggiamento di Hoseok – avrebbe dovuto assolutamente fare una chiacchierata con lui, il giorno dopo.
E così fece il pomeriggio seguente, al termine della lezione; aspettò che Yoongi se ne fosse andato, stranamente di fretta, e richiamò l’attenzione dell’altro. “Hoseok hyung!”
“Uh?” chiese lui, girandosi in direzione della voce. “Ah, Taehyung! Dimmi tutto”
Il ragazzo gli lanciò un’occhiataccia, non riusciva a credere che potesse parlargli come se fosse tutto a posto. “Ti ho visto con Yoongi ieri”
“E quindi?”
“Voi due state insieme?”
“No, è solo-“
“Allora smetti di andargli dietro, è mio e non riuscirai a portarmelo via”
Hoseok scoppiò a ridere, confuso. “Aspetta, cosa? Da quando Yoongi sarebbe tuo?”
“Da quando abbiamo scopato, quel giorno in cui gli ho chiesto aiuto" rispose fieramente Taehyung, ormai convinto di aver risolto la questione.
La reazione dell'altro, però, lo lasciò spiazzato: Hoseok era impallidito all'improvviso e sembrava dovesse vomitare da un momento all'altro.
H-Hyung?” balbettò, incerto.
“Quello stronzo. Io lo ammazzo, giuro che lo uccido con le mie stesse mani”
Taehyung sgranò gli occhi, non l'aveva mai visto in quello stato e non credeva nemmeno fosse possibile. “Non capisco, cosa-“
“Dimmi cos'hai visto”
“Tu che lo baciavi e lui che ti spingeva via, ho pensato che ti fossi dichiarato ma lui ti avesse rifiutato”
“Magari” sibilò Hoseok. “Vuoi sapere la verità?”
“N-Non ne sono sicuro”
"Lo stavo baciando perché lo amo, ma a quel bastardo non importa nulla se non della nostra scopamicizia, come gli piace definirla” spiegò, ignorando i suoi tentativi di interromperlo. “Sono anni che scopiamo, anni in cui ho sperato che succedesse qualcosa, che riuscisse ad andare al di là dell'attrazione fisica. Non vuole che lo baci in pubblico perché chissà cosa potrebbero pensare gli altri, Hoseok-ah. Come se a me importasse del loro parere!”
Taehyung abbassò gli occhi, a disagio. “Quindi ti piace davvero?”
“Fin troppo” sospirò Hoseok, passandosi una mano sul volto. “Da quanto va avanti tra te e lui?”
“Da quel giorno, credo sia poco più di un mese” ammise. “Ma ti assicuro che non volevo mettermi in mezzo, hyung, non immaginavo nemmeno che tra di voi ci fosse qualcosa! Se l’avessi saputo non l’avrei mai fatto, devi credermi”
Il più grande si strinse nelle spalle, facendo una smorfia. “Ormai è andata così, non posso farci niente. Credevo di essere in qualche modo l’unico, per lui, anche se non stiamo insieme… ma a quanto pare non è così”
“Ha preso in giro anche me” disse Taehyung, un po’ stizzito. “Avrebbe dovuto rifiutarmi, invece ha continuato a fare il doppio gioco per settimane, non è giusto nei tuoi confronti”
“E neanche nei tuoi, probabilmente ti ha illuso di provare qualcosa per te”
Si guardarono e sorrisero appena, consci di essere finiti entrambi nella stessa schifosa situazione.
“Quindi ora che facciamo?”
“Sicuramente non ho più intenzione di farmi scopare da lui, questo è certo!”
“E se-“ iniziò Taehyung, pensieroso. “Ho un’idea – è folle e mi prenderai per pazzo, ma potrebbe funzionare e avremmo la nostra vendetta”
“Mh?” lo incitò Hoseok, con un po’ di timore – per quanto sembrasse un bravo ragazzo, c’era qualcosa negli occhi di Taehyung che gli diceva di non lasciarsi trascinare.
“Flirtiamo davanti a lui. Facciamogli credere che stiamo insieme o che ci frequentiamo, come preferisci, trattiamolo nello stesso modo e vediamo cosa succede”
“Non funzionerà”
“Magari no, ma non puoi negare che ti darà soddisfazione fare il cascamorto con un altro davanti a suoi occhi, quando lui ha sempre pensato di essere l’unico nella tua vita”
Hoseok annuì lentamente, il piano non sembrava poi così assurdo; non credeva avrebbero ottenuto chissà quali risultati, ma in quel momento la voglia di vendicarsi di Yoongi era così tanta che il suggerimento di Taehyung gli sembrava il più sensato del mondo.
“Okay, ci sto!”
“Davvero?”
“Sì, a patto che non succeda niente tra noi. Mi duole ammetterlo ma Yoongi mi piace ancora, mi servirà del tempo prima di riuscire anche solo ad interessarmi a qualcun altro”
“Sarà solo per finta, promesso!” esclamò Taehyung, regalandogli uno dei suoi tipici sorrisi quadrati.
 
Attuarono quella geniale idea già dal giorno dopo: Hoseok ignorò totalmente Yoongi, salutando invece Taehyung come se fossero amici da una vita; il più piccolo, d’altra parte, non si fece scrupoli a richiedere il suo aiuto ogni volta che ne aveva l’occasione –e anche quando non c’era nessun motivo-, ridendo e sorridendo ad ogni cosa che diceva, neanche avesse raccontato la barzelletta più divertente del mondo.
Yoongi osservò la scena con un misto di curiosità e (pur non volendo ammetterlo) fastidio: da quando quei due erano in così buoni rapporti? Non si erano mai parlati prima di allora, se non per qualche consiglio puramente artistico riguardante i lavori di Taehyung; anzi, a dirla tutta aveva sempre creduto che, ad Hoseok, il ragazzino non fosse nemmeno così simpatico.
Quindi, perché quell’improvvisa vicinanza? Era lui ad avere una tresca con entrambi, eppure quel pomeriggio sembravano flirtare spudoratamente uno con l’altro, senza degnarlo di uno sguardo – era questo ciò che lo faceva innervosire, il non essere considerato. Eppure c’era qualcosa di strano, lo sentiva, non potevano essere diventati così intimi da un momento all’altro; il suo sesto senso, abituato alle sue stesse menzogne, gli diceva di non fidarsi e di stare all’erta.
Decise di far finta di niente e vedere cosa sarebbe successo e, dopo giorni di quello strano rapporto tra i due ragazzi, realizzò una cosa e gli venne quasi da ridere: lo stavano facendo apposta. Era quasi certo che fosse una ripicca nei suoi confronti, Taehyung doveva aver scoperto della “relazione” tra lui ed Hoseok, o forse era stato il contrario; in ogni caso, facendo attenzione poteva notare quanto quei complimenti fossero forzati ed innaturali. Decise però di non intromettersi perché, come tempo prima, il pensiero che potessero stare effettivamente bene insieme si insinuò nella sua mente e chissà, se li avesse lasciati fare forse avrebbero iniziato a piacersi sul serio.
L’idea gli fece contorcere lo stomaco, non avrebbe saputo dire se era una sensazione positiva o negativa: da una parte sapeva che lasciar andare entrambi, pur non avendo nessuna relazione seria, sarebbe stato strano; dall’altra credeva davvero che, forse, conoscendosi meglio l’un l’altro avrebbero potuto trovare una stabilità. A Taehyung serviva qualcuno che lo rispettasse e gli facesse capire che andava bene essere se stessi, Hoseok aveva semplicemente bisogno di qualcuno d’amare – e Yoongi non era di certo la persona più adatta allo scopo.
Quindi decise di mettersi il cuore in pace, se era destino sarebbe successo qualcosa, altrimenti avrebbe messo fine a quella pantomima e detto loro che erano due cretini senza speranza.
Taehyung, in tutto ciò, non sapeva come comportarsi: se l’idea di dar fastidio a Yoongi gli era sembrata assolutamente soddisfacente, almeno all’inizio, adesso stava iniziando a pentirsene. Un po’ perché gli mancava il rapporto che aveva con il suo hyung, un po’ perché Hoseok stava iniziando seriamente a piacergli, nonostante avesse giurato che fosse tutta una farsa al solo scopo di far ingelosire Yoongi.
Ci stava ricascando e non voleva perché, per quanto Hoseok fosse davvero gentile e dolce e premuroso, aveva paura che gli spezzasse il cuore allo stesso modo in cui aveva fatto Yoongi. Non ne aveva motivo, aveva sofferto anche lui per lo stesso motivo e sarebbe stato da stronzi, ma non riusciva a lasciarsi andare completamente. Il problema era che Hoseok sembrava preso tanto quanto lui, ed erano finiti a baciarsi di nascosto senza riuscire a fermarsi, mandando all’aria tutti i buoni propositi a cui avevano tentato disperatamente di tener fede.
Hoseok si ritrovò al punto di partenza, con l’unica differenza che Taehyung non si faceva problemi a dedicargli attenzioni anche il pubblico, al contrario di Yoongi. E questo gli piaceva, era qualcosa a cui aveva sempre aspirato ma che non era mai riuscito ad ottenere, perché Yoongi era tremendamente stoico su queste cose. Taehyung, invece, gli permetteva di baciarlo quando voleva, di tenerlo per mano, di sfiorarlo, e quello che era iniziato come un gioco si era trasformato ben presto in qualcosa di più.
Probabilmente c’era qualcosa che non andava in lui, forse aveva un bisogno di affetto che oltrepassava i limiti del normale, ma Hoseok sapeva di essersi –di nuovo- innamorato. Non avrebbe saputo spiegare altrimenti le farfalle nello stomaco e i sorrisi che non riusciva a trattenere ogni volta che Taehyung era con lui – era completamente cotto ma anche tremendamente spaventato, non voleva venire ferito di nuovo.
Non ne avevano parlato, nonostante fosse chiaro che ormai era ben più di una semplice vendetta, e alla fine Hoseok decise che era giunto il momento, non poteva continuare a vivere con il dubbio.
Lo invitò a casa con l’intenzione di mettere tutte le carte in tavola e dichiararsi, ma le cose andarono diversamente da quel che aveva programmato: Taehyung, infatti, lo baciò non appena mise piede nell’appartamento e non smise finché Hoseok lo allontanò con la forza, lievemente preoccupato dalla disperazione che leggeva nei suoi occhi.
TaeTae, fermati un attimo” ansimò, sfregandosi il collo nel punto in cui l’altro gli aveva appena lasciato un succhiotto, la pelle che pizzicava. “Stai bene?”
“Voglio fare l’amore con te, hyung” mormorò, arrossendo all’improvviso.
“S-Sei sicuro?”
“Ti prego” lo implorò, baciandolo nuovamente. “Non mi importa più di Yoongi e di quella stupida ripicca, voglio solo stare con te e-“
Hoseok non gli diede il tempo di continuare, rispondendo al bacio e spingendolo sul letto. “Non dire altro”
Fu talmente naturale da sembrare quasi un sogno: i loro corpi sembravano fatti per scivolare l’uno dentro l’altro senza timore, quasi come se si stessero semplicemente riscoprendo dopo una vita passata lontani.
Taehyung prese l’iniziativa ed Hoseok lo lasciò fare, andando in pezzi sotto la sua bocca e la sua pelle bollente premuta contro la propria – non provò nemmeno a prendere il controllo, non ne sentiva il bisogno.
Raggiungere l’estasi con le labbra di Taehyung premute sulle proprie lasciò Hoseok senza fiato, scombussolato ed in preda ad una miriade di emozioni che rischiavano di farlo impazzire.
Rimasero sdraiati uno vicino all’altro per quelle che parvero ore, senza avere le forze di alzarsi e darsi una sistemata – restarono semplicemente lì a chiacchierare, troppo stanchi per fare alcunché.
Stavano parlando del più e del meno quando, senza preavviso, Taehyung esclamò un “cos’è stato!?”, alzando la testa.
“Cosa? Io non ho sentito niente”
In quel momento sentirono la serratura scattare e, prima ancora che realizzassero e avessero il tempo di reagire in qualche modo, la porta venne aperta ed una figura fin troppo familiare entrò nell’appartamento.
“Merda!” esclamò Hoseok, coprendosi come meglio poteva. Come aveva potuto dimenticarsi di aver invitato Yoongi a casa propria? Non l’aveva nemmeno fatto apposta per farsi trovare con Taehyung e dargli fastidio, ormai era una questione superata – si era semplicemente scordato di avere da fare quel pomeriggio. Ringraziò il cielo che non fosse entrato un attimo prima, e si ripromise di farsi restituire la copia delle chiavi che gli aveva dato tempo fa.
“Complimenti, ce ne avete messo di tempo!” sbuffò il più grande, dopo qualche secondo di silenzio. “Mi chiedevo per quanto ancora avrei dovuto guardarvi fare finta di flirtare, quando ormai era chiaro che non fosse più una ripicca nei miei confronti”
Taehyung emise un verso strozzato, incredulo. “T-tu sapevi?”
“Ti rendi conto con chi ho a che fare, sì? Hoseok non riuscirebbe a nascondere le proprie emozioni neppure se lo volesse e tu sei quasi più ovvio di lui, tentando di far credere che sia il contrario”
Hyung, posso spiegare-“
“Non devi farlo, Hobi” lo rassicurò, lanciandogli i boxer con una smorfia. “Non sei di mia proprietà così come io non sono tuo, puoi farti tutti i ragazzi che vuoi”
“Non sei arrabbiato?” chiese Taehyung, stupito – gli era sembrato di notare un moto di fastidio ogni volta che flirtavano davanti a lui, trovava strano il fatto che fosse così tranquillo.
“Non ho intenzione di continuare questa conversazione fino a quando non vi sarete rivestiti. Nonostante abbia visto entrambi nudi più di una volta, è imbarazzante e non riesco a concentrarmi”
“Oh, giusto!”, sia Hoseok che Taehyung avvamparono, vestendosi il più in fretta possibile e cercando di evitare lo sguardo del più grande.
“Davvero non ti importa? Nemmeno un po'?”
“Io per primo mi sono comportato da stronzo, se anche fossi infastidito da non avrei nessun diritto di fare una scenata”
Hoseok sorrise: nonostante ciò che gli aveva fatto, Yoongi riusciva ad ammettere i propri errori ed era una cosa di cui gli era grato. Si convinse ancora una volta che non sarebbe mai riuscito ad odiarlo davvero, era stato ed era ancora una figura troppo importante nella sua vita per buttare via tutto senza rimorsi.
Si alzò e lo abbracciò, spontaneamente, come aveva sempre fatto fin da quando si conoscevano, e Yoongi ricambiò -si era comportato da stronzo eppure era stato perdonato, gli doveva se non altro un minimo segno di affetto.
Hyung, seriamente non ti dispiace se stiamo insieme?” chiese Taehyung – aveva bisogno di una conferma o si sarebbe sentito in colpa a vita sapendo di ferirlo in qualche modo anche se, da una parte, era quello che si meritava.
“So che non ne siete convinti, ma va bene così” confermò Yoongi, stringendosi nelle spalle. “Non sono la persona giusta per voi, continuerei solamente a farvi del male. E poi, credo che abbiate già trovato chi riuscirà a rendervi felici”
Li lasciò soli, non prima di aver scompigliato i capelli a Taehyung mormorando un “trattalo bene, è pur sempre il mio migliore amico” ed aver stampato un bacio sulla guancia ad Hoseok, il quale si lasciò andare a peso morto sul letto, sospirando. “Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe finita così?”
“Starà davvero bene?”
“Sì, Yoongi è fatto così, gli passerà in fretta”
Taehyung scoppiò a ridere improvvisamente, guadagnandosi un’occhiata curiosa da quello che, non appena l’avessero reso ufficiale, non avrebbe esitato a definire “il mio fidanzato”.
“Che c’è?” chiese Hoseok, lasciandosi contagiare dalla sua allegria.
“Stavo pensando a quanto sia buffo il fatto che, se Yoongi non avesse deciso di comportarsi in quel modo, noi due non ci saremmo mai conosciuti davvero”
“Per una volta si è reso utile” concordò, alzando gli occhi al cielo. “Ma ti avrei parlato comunque, sai?”
“Seriamente?”
“Sì, sei troppo strano per passare inosservato!”
“Lo prenderò come un complimento” rise Taehyung, accoccolandosi contro di lui. “Mi piaci davvero, Hobi hyung
Hoseok trattenne il fiato per qualche secondo e poi sorrise, prendendogli le guance tra le mani e baciandolo senza alcuna fretta – le guance, le labbra, la fronte. Taehyung mugolò, godendosi quelle attenzioni.
“Mi piaci anche tu, TaeTae
Il ragazzo si tirò su, puntellandosi sui gomiti per riuscire a guardarlo. “Posso dire che stiamo insieme?”
“Sei così impaziente?” ridacchiò Hoseok.
“Sì, hyung, ormai è passato troppo tempo! Voglio dirlo a i miei genitori e a miei amici e-“
“A tutta la scuola?”
“Perché no?”
Il più grande scosse la testa, divertito. “Resta con i piedi per terra, Tae, facciamo un passo alla volta”
“Hai ragione” convenne, ed un sorriso malizioso gli illuminò il viso. “Potremmo riprendere da dove eravamo rimasti, tanto per cominciare”
Hoseok si arrese sotto i suoi baci e chiuse gli occhi, la testa più leggera – era sicuro che, con Taehyung, sarebbe andato tutto bene.
 


Mh, dunque.
Questa storia nasce da un vecchio prompt (rispettato pienamente? non si sa)) ed era una promessa che, dopo mesi, sono finalmente riuscita a portare a termine. Non che mi convinca tantissimo, ultimamente trovo tutto quello che scrivo un po’ meh, ma mi ci sono messa di impegno per finirla in tempi brevi e riuscire a pubblicarla.
Non so se sia una schifezza o ne sia uscito qualcosa di decente. Se trovate errori o mi sono dimenticata qualche pezzo ditemelo, al momento sono troppo stanca per rileggere e domani devo pure partire, non ho proprio il tempo materiale. Mi lascia con molti dubbi, questa storia, non so nemmeno se l'avvertimento "triangolo" ci vada o no lol
Scusate per il titolo banalissimo e totalmente a caso, ma non riesco a pensare a n u l l a , ve lo giuro. Se riuscirò a cambiarlo lo farò sicuramente ahaha
Spero non sia orribile, davvero – se volete lasciare un commento, sono sempre disponibile!
De(b)
  
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