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Autore: Zaphira142    26/07/2017    2 recensioni
La storia si svolge nella Venezia trecentesca , dove un giudice deve decidere a chi andrà l'eredità...
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità
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Durante il Trecento, arrivò a Venezia un mercante che aveva attraversato tutta la Via della Seta. Era giunto via mare con una nave, con infinite ricchezze dentro questa; seta, argento, carta e molte altre cose. Andò a Venezia per svolgere certi suoi affari, ma pochi giorni dopo il suo arrivo morì.
Tutte le sue merci furono consegnate ai giudici, nel mentre si aspettava l’arrivo del figlio del morto.
Il problema era che nessuno conosceva né il suo nome né il suo aspetto.
Così al cospetto del giudice si presentarono non uno, ma bensì tre giovani, che pretendevano di essere i figli del mercante mostrando una lettera al giudice.
“ Era mio padre,” diceva uno” vedete, mi scrisse questa lettera appena arrivato in città!”
“No, signor giudice, non credete alle parole di questo furfante.” Diceva l’altro” Non è la calligrafia del mio babbo quella, la vera lettera è la mia!”
E continuarono così per una mezzora, e il giudice, stanco del loro litigio,  esclamò:” Basta così! Anche se non ho modo di conoscere la verità, devo dare una sentenza.” E ordinò che gli fosse portato un ritratto del mercante. Questo era stato fatto da un pittore molto capace mentre il mercante viaggiava, e pareva vero. Doveva essere un regalo per la moglie, deceduta un anno prima.
Dopo aver fatto una piccola croce sul quadro, in corrispondenza del cuore, decretò:” Chi colpirà il segno sul quadro, riceverà l’eredità!”
E consegnò ai giovani arco e frecce. Il primo, presa la mira, colpì il quadro molto vicino al segno. Il secondo colpì a pochi millimetri dalla croce. Il terzo, dopo aver sistemato la freccia sull’arco, lo abbassò  con le lacrime agli occhi. Infatti non riusciva a trovare la forza per colpire il quadro.
Vista l’esitazione del giovane, il giudice scese dal suo scranno e disse:” Sei tu il figlio del mercante. A te andrà tutta l’eredità; infatti un figlio non può colpire il padre nemmeno in ritratto. Questi due sono furfanti, e verranno puniti” e indicando alle guardie i giovani che avevano scoccato la freccia senza battere ciglio, vennero portati via.
L’eredità del mercante fu data al giovane, che viveva a una settimana da Venezia, e da povero che era, divenne ricco, si trasferì a Venezia con sua moglie e i suoi quattro figli e seguì le orme del padre.
Dei giovani puniti non sappiamo nulla, se non che dopo la loro punizione, fossero tornati a casa con la testa bassa e la schiena rigata dalle frustate.
   
 
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