Anime & Manga > Pandora Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: absenthium    27/07/2017    3 recensioni
Sara è bella, bella come un angelo.
Ti inginocchi accanto al suo letto, perché non sai far altro che questo, perché vorresti riuscire a credere che è come le altre volte, che ha solo avuto un capogiro, che si risveglierà presto, ti sorriderà, ti carezzerà il volto, ti mostrerà il vostro bambino.
Vorresti riuscire a credere che è andato tutto per il meglio e presto sarai con la tua famiglia.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Oscar Vessalius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quanto tempo è passato? Ore, minuti, o forse solo i pochi secondi dell'interminabile follia dell'attesa?
Odi ancora uno strillo. Sai che non puoi farci nulla, sai che è normale ma non riesci a fare a meno di avere paura. E se lei....
No, non puoi pensare a questo, non ora.
Ti concentri sui particolari positivi. È un buon metodo per sfuggire alle grinfie del terrore, per restare lucidi. Ormai è naturale, basilare, proteggersi con l'oblio.
E allora ci pensi.
Chissà se sarà un maschio o una femmina. Chissà come sarà. Per un momento te lo figuri, un bimbetto paffuto con gli occhi della mamma e i capelli del papà,o magari il contrario, poco importa.
Istintivamente, sorridi a questo dolce pensiero che ti estrania dell'attesa, dalle urla, dalla preoccupazione. Ecco, è positivo.
E poi pensi a come crescerà, si farà grande e di sicuro sarà forte come i suoi genitori.
Lo vedi giocare con il piccolo Oz, che sono mesi che assilla te e sua zia perché vuole vedere il cuginetto- o la cuginetta, chissà, dato di fatto è che Oz vorrebbe fosse una femmina, così potrebbe giocare a salvarla come fanno i cavalieri.
L'innocenza dei bambini ti stupisce ogni volta, ma più di tutto ti stupisce pensare che un tempo anche tu eri così. Vorresti perderti, a volte, nel passato in cui eri ancora il ragazzino che discuteva per ogni differenza di veduta con suo fratello. Ora non sei il ragazzino di una volta ma ti sembra, in certi momenti, che sia tutto uguale, perché in fondo nei meandri della tua anima sei lo stesso di allora.
Positivo. Anche questo. Sei ancora il sognatore di quei tempi, non ti sei arreso alla bruttezza del mondo. Questo è buono.
Certo che se fosse una bambina come faresti a difenderla dai ragazzi? Dovresti inventarti qualcosa, un qualche stratagemma per proteggerla.
Sai che se Sara ti sentisse ora ti fulminerebbe con uno di quegli sguardi che solo lei sa fare.
È piccola, Sara, pallida e minuta, ma ha una forza d'animo eccezionale. È molto più forte di tante donne più rosee e in salute di lei.
È ed è stata forte, quando la società, il mondo vi ha gridato contro che non era possibile e auspicabile che un rampollo dell'alta nobiltà sposasse una plebea. Sara non ha mai barcollato.
Tu la ami, lei ti ama. È il pensiero che vi ha reso forti e vi ha fatto superare qualunque cosa.
Positivo, anche lui.

Le urla terminano, finalmente.
Ti alzi dalla sedia dove eri stancamente appoggiato da un tempo che ti è parso infinito.
Ti avvicini alla porta dietro cui si cela la tua vita, la tua nuova vita.
Attendi pazientemente, sai che non è il caso di entrare prima che ti chiamino.
"Cose da donne" insistono le levatrici, ogni volta che un futuro padre domanda di poter dare una mano. Cocciute e ostinate, ma hanno ragione. Non saprebbe come aiutare, in una situazione del genere. Il pensiero è quasi ironico.
Pochi minuti di attesa e la porta si apre.
Il volto che ne esce, però, non è ciò che aspettavi.

La levatrice ti fissa, i capelli scompigliati e il viso rosso e sudato. La levatrice ti fissa e non parla ma non ti serve, perché sai già che quando te lo dirà ti sentirai morire.
Senza una parola entri nella camera.
Sara è bella, bella come un angelo. Il pallore del suo volto si confonde quasi con quello del lenzuolo... Se solo non ci fosse quel rosso...

Ti inginocchi accanto al suo letto, perché non sai far altro che questo, perché vorresti riuscire a credere che è come le altre volte, che ha solo avuto un capogiro, che si risveglierà presto, ti sorriderà, ti carezzerà il volto, ti mostrerà il vostro bambino.
Vorresti riuscire a credere che lo prenderai in braccio e lui piangerà, come fanno i bambini ma che tu sarai solo in grado di ridere per la gioia.
Vorresti riuscire a credere che lo vedrete crescere, seguirete i suoi primi e instabili tentativi di camminare e le sue prime parole, e l'aria sarà piena di quei “Papà”.
Vorresti riuscire a credere che è andato tutto per il meglio e presto sarai con la tua famiglia.
Ma il corpo di Sara è immobile, gelido, e ti strappa con violenza dal tuo mondo di illusioni.
Non c'è più niente per te.
Sara non è svenuta, non si sveglierà per presentarti tuo figlio, non lo prenderai in braccio, non lo guarderai crescere. Non avrai nulla di tutto ciò.
Cerchi la sua mano, la stringi tremante e piangi, piangi perdendo il contegno che ti costringevi ad avere, piangi perché non ti restano altro che quelle gocce infantili che ti bagnano le guance.
Vorresti che non fosse mai accaduto nulla del genere, ma non hai il potere di decidere il tuo fato né la forza di gridare contro la crudeltà della vita.
Non puoi che piangere, e rifugiarti ancora nei sogni che non ti apparterranno mai.

Il cielo autunnale è uggioso e ingrigito dalle nuvole gonfie di pioggia che sfilano come una lenta processione.
Attendi l'amara benedizione di un temporale, nella speranza che riesca a lavare via ogni tua tristezza.
Uno, due, tre.
Conti tre gocce sul tuo corpo, seguite poi da altre identiche, fredde, noncuranti. In pochi istanti tutto è bagnato dalla pioggia che continua a cadere.
Qualche goccia scivola sulle tue labbra.
Strano, pensi, la pioggia non è salata.


 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pandora Hearts / Vai alla pagina dell'autore: absenthium