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Autore: Lady I H V E Byron    29/07/2017    0 recensioni
Una conferenza sul cambiamento climatico.
Una possibilità di salvezza per il mondo dall'effetto serra.
Un'improvvisa esplosione.
Un caso da risolvere.
Un inganno da sventare.
Il mondo sembra essere nelle mani di un investigatore privato un po' scemo e quattro musicisti un po' imbranati.
P.S.: sia chiaro, i musicisti lo fanno solo per il loro spettacolo, non per un insensato senso di giustizia...
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note dell'autrice: promemoria, mai pubblicare più capitoli insieme...

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La musica finale suonata dalla Quarta Orchestra concluse la serata.
Un coro di applausi si levò dagli spalti e non ringraziando che fosse finita.
La conferenza era proseguita senza ulteriori interruzioni: Marco Aditore aveva spiegato per filo e per segno le tracce lasciate nell’ambiente dal progresso tecnologico, come erano aumentate le temperature nel corso dei secoli e anche proposto nuovi tipi di energia rinnovabile, come quella solare o eolica.
Tutto accompagnato dagli intermezzi musicali dei quattro musicisti.
Ebbe successo. Forse quello avrebbe significato dare il via all’uso delle energie rinnovabili a livello nazionale.
Sul palcoscenico furono chiamati anche Ettore, Francesco e Lisa, oltre il Presidente della Repubblica, il Ministro dell’Ambiente e il capitano Anna Del Bravo.
Erano illuminati dalle luci dei flash.
Lisa e Marco si erano abbracciati, preoccupati l’un dell’altra.
-Ti hanno fatto del male, zio Marco?-
-No, mi hanno solo rapito, ma non hanno fatto altro.- aveva rassicurato lui, prima di rivolgersi al pubblico –E ora, signore e signori, vi presento le persone che hanno reso possibile questa serata: il tenente Ettore Milanelli.- Ettore fece un passo in avanti, inchinandosi leggermente –E l’investigatore privato Francesco Milanelli, venuto fin qui da Grosseto per risolvere il caso dell’esplosione dell’Istituto Meteorologico.-
Anche Francesco si fece avanti, inchinandosi anche lui. –Vi ringrazio tantissimo per aver salvato me e per aver salvato il futuro dell’Italia. Non so cosa sarebbe successo, se non aveste smascherato il mio sosia, al fine di evitare una conferenza fasulla.-
Ettore prese la parola.
-La ringraziamo, professor Auditore. Ma c’è ancora una faccenda in sospeso, tornando su questo argomento…-
Fece un gesto con la mano: due poliziotti portarono Matteo Nereo in mezzo al palcoscenico. Appariva nervoso. Successivamente, anche il resto dei magnati implicati nel rapimento di Marco Auditore.
-Purtroppo non siamo riusciti a catturare Alfredo Nereo, della compagnia Esagono…- spiegò il tenente –Ma sappiamo che persino il figlio era coinvolto nel piano. Ha estorto informazioni segrete da sua nipote Lisa, spingendola a tradire suo zio e portando al suo rapimento, con l’ausilio di un sicario di nome Vittorio Salverini, deceduto proprio ieri sera, per mano di mio cugino, poiché colto in flagrante delitto, ovvero il tentato omicidio di Lisa Vellei.-
Francesco non sapeva se provare orgoglio o imbarazzo.
-Tutte queste persone, per timore di finire sul lastrico dopo questa conferenza, hanno tentato di uccidere Auditore, per poi passare al rapimento, tutto su consiglio di Alfredo Nereo. Sono tutti quanti in arresto per tentato omicidio, sequestro di persona e per aver cercato di ostacolare un evento importante a livello nazionale. Uno di voi ha qualcosa da dichiarare?-
I magnati rimasero in silenzio. Avevano perduto tutta la loro grinta.
Solo Matteo ebbe il coraggio di dire qualcosa.
-Vi prego, sono innocente!- dichiarò, piagnucolando; era persino peggio di Luciano –Io non volevo farlo, mio padre mi ha costretto! Non sapete com’era! Sapeva essere convincente! Mi aveva detto che era per il mio bene, ma non immaginavo saremmo arrivati a tutto questo! E… Lisa! Lisa!- la ragazza gli rivolse uno sguardo minatorio –Mi spiace averti ingannata e per aver giocato con i tuoi sentimenti! E’ stata tutta un’idea di mio padre quella di estorcerti informazioni sulla conferenza, facendo il gentiluomo con te. E devo ammettere che… beh… tutto sommato, un pochino mi piacevi. Ma ti prego, devi credermi, sono innocente!- mise le mani in preghiera, sorridendo come un idiota -Mi perdoni?-
Francesco osservò la sua ragazza con aria preoccupata: temeva che avrebbe di nuovo scelto lui.
Lisa, invero, non smise un solo istante di osservarlo con le sopracciglia aggrottate. Si avvicinò a lui, fredda come il ghiaccio.
-Perdonarti…?- sibilò –Vediamo se ti piace questa risposta.-
Senza pensarci due volte, lo colpì in mezzo alle gambe.
Lui, gemendo, si piegò in due, finendo in ginocchio.
I maschi presenti strinsero i denti. Francesco si ricordò di non far mai arrabbiare Lisa.
-L’ho sentito io…- mormorò Saverio, mettendosi la mano in mezzo alle gambe.
Ma Marco sorrise soddisfatto.
-Ben fatto, mia cara.-
Zio e nipote si scambiarono il cinque.
Toccò a lui fare la sua parte. Osservò il ragazzo, minaccioso.
-E questo perché hai ingannato la mia nipotina!-
Gli diede un pugno così forte da farlo svenire, di nuovo.
Ettore riportò tutto all’ordine.
-Va bene! Basta così! Credo che abbia imparato la lezione!- si rivolse ai poliziotti –Voi! Portateli via!-
I poliziotti eseguirono. Matteo fu trascinato fino all’uscita.
-Bravo, zio Marco!-
-Era dall’inizio che volevo farlo…-
Poterono tornare al discorso principale.
Anche Alberto si fece avanti. Prese il microfono.
-E… a nome dei miei colleghi…- disse –Posso dichiarare che è stato un onore, per noi, prendere parte alle indagini. Abbiamo corso diversi rischi, rischiando persino di perdere uno dei nostri.- Luciano salutò timidamente il pubblico, sapendo che stava parlando di lui –Ma non vogliamo nasconderti, investigatore Milanelli, che, tutto sommato, ci siamo divertiti.-
Partirono gli applausi.
Francesco sorrise a quella rivelazione.
-Quindi, se dovessi ritrovarti a risolvere un altro mistero, la Quarta Orchestra sarà a tua disposizione.-
I colleghi sgranarono gli occhi. “Ma che stai dicendo?!” sembrarono comunicargli. Non dispiaceva loro un’altra avventura, ma non pericolosa quanto quella.
Ma il giovane ne fu compiaciuto lo stesso.
-Grazie, ragazzi. Anche voi siete meravigliosi.- ringraziò, prendendo parte agli applausi.
Toccava al presidente della Repubblica parlare.
-Investigatore Milanalli e anche lei, tenente…- disse, rivolto ai cugini –Vorrei affidarvi un incarico speciale all’interno del nuovo servizio che ho intenzione di creare. Ma ciò potrebbe significare lunghi orari, notti pericolose, ed esser circondati da alcuni degli elementi più schifosi della nostra società.-
Quella proposta fece incuriosire l’investigatore.
-Dobbiamo entrare nel suo gabinetto?-
Sguardi allibiti tra i presenti. Ettore avrebbe preferito spararsi, piuttosto che sentire quelle parole.
Anche il Presidente si stranì, ma tornò subito al discorso, accennando una lieve risata.
-Ma no! Voglio che dirigiate un nuovo ufficio di forze speciali di polizia!-
Un’offerta allettante, soprattutto per Ettore. Percepì l’invidia da parte del suo capitano. Quel posto doveva essere suo.
-Cesco, è una bella occasione per entrambi!- disse, entusiasta, al cugino.
-Fra, è quello che hai sempre sognato, no?- domandò Lisa, con una punta di melanconia sulla lingua.
Era vero: dedicare tutta la sua vita a sgominare la malavita era il sogno di una vita.
Ma Francesco non ne sembrava più molto convinto.
Poco prima si era sbagliato: il lavoro avrebbe continuato ad ostacolare la sua storia d’amore con Lisa.
Non poteva rischiare di perderla di nuovo.
-Signor Presidente…- disse, prendendo in mano il microfono –E’ un grande onore che lei abbia offerto questa opportunità a me e a mio cugino. E’ praticamente il sogno della mia vita. Tuttavia…-
Quel “tuttavia” fece rimanere tutti con il fiato sospeso.
-… io mi trovo costretto a rifiutare la sua offerta, Presidente.-
Lisa, nel frattempo, si era allontanata dal palcoscenico, nascondendosi dalla folla: temeva nuovamente che avrebbe scelto il lavoro a lei, quindi non avrebbe fatto caso se fosse assente o meno.
Ma quella frase la fece voltare, stupita quanto i presenti.
-Vedete… ho imparato molte cose questa settimana. Primo, che non bisogna mai sottovalutare i musicisti. Quando si arrabbiano possono essere davvero pericolosi, a tal punto da scoprire che gli strumenti che suonano hanno molti altri usi, oltre quello di suonare, e per nulla piacevoli.- La Quarta Orchestra si mise a ridere, poiché parole fondate –Secondo: che l’amore è come un poeta maledetto. Ne senti la mancanza quando non c’è più.-
Le ultime parole fecero commuovere Lisa. Si ricordò del discorso di pochi giorni fa, al pub, quando avevano tirato in ballo, appunto, i poeti maledetti.
-Sparare ad un fuggiasco sospetto o smascherare un presunto rapitore era tutto per me. Mi piaceva. A chiunque sarebbe piaciuto. Ma ora voglio essere conosciuto nel mondo come l’investigatore che ha salvato il mondo dall’effetto serra.-
Altri applausi per quelle parole. Lisa, ormai certa dell’amore che Francesco provava per lei, si diresse nuovamente verso il palcoscenico.
-Io voglio un mondo dove i miei figli possono leggere libri all’ombra di un albero, respirare aria pura, nuotare nell’oceano e andare a una partita di basket senza un interprete. Voglio un mondo dove si possa mangiare una spigola senza sentirsi male! Voglio un mondo dove finalmente le persone apprezzino il valore della cultura! Voglio un mondo dove gli italiani possono finalmente votare delle persone degne di rappresentare e governare il nostro bellissimo Paese!-
A quelle parole, il Presidente del Consiglio e i Ministri si guardarono gli uni gli altri con sgomento.
Che dite? Era meglio tagliare questa parte?
-Potrei non vivere abbastanza per vedere questo! Ma quello che mi importa davvero… è vivere ogni secondo della mia vita, accanto a questa meravigliosa creatura!-
Aveva preso e baciato una figura di aspetto femminile, pensando fosse Lisa.
-Francesco! Sono qui!- disse lei, facendosi strada tra il pubblico.
Con imbarazzo, l’investigatore scoprì che la donna che aveva baciato era il capitano Del Bravo. Lei appariva sconvolta e lui disgustato, a tal punto da farla cadere per terra.
-Lisa! Ti amo!- esclamò, rivolto verso la persona giusta.
-Anch’io ti amo!-
Si abbracciarono, scambiandosi un bacio, di fronte a tutti.
Marco si commosse a quella scena, anche Ettore, mentre gli altri applaudivano. Persino i quattro musicisti si lasciarono sfuggire una lacrimuccia.
Alle loro spalle, mentre una composizione della Quarta Orchestra riecheggiava per tutta la sala, venne trasmessa una foto dell’investigatore in posa decisamente non professionale: sembrava nel bel mezzo di una sbornia, a giudicare dallo sguardo allegro e assente nello stesso momento.
-Francesco! Francesco!- urlavano tutti.
Tutti coloro che erano sul palcoscenico, si misero in fila orizzontale, per farsi fare le foto.
Accanto all’investigatore c’erano Lisa da una parte, e Ettore dall’altra.
Si inchinarono tutti, come saluto.
Ma la ragazza, per sbaglio allungò una mano. Colpì il suo fidanzato proprio in mezzo alle gambe, forse mettendoci troppa forza.
Francesco fece una faccia strana, agonizzante, mentre cadeva sul palcoscenico, contorcendosi dal dolore.
-Ops! Scusa, tesoro!- si scusò lei, prima di mettersi a ridere dall’imbarazzo.
Quella posa finì sui giornali del giorno dopo.
“Giovane investigatore salva la conferenza del climatologo Marco Auditore, grazie all’ausilio dei membri della Quarta Orchestra. I responsabili in manette, tutti magnati petroliferi, carboniferi e nucleari. Le loro attività sotto sequestro.”
Un titolo che decisamente non si addiceva alla foto, non trovate?
 
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Note finali: eee... finalmente ho finito questa storia! Fiuuu... pensavo di non finirla mai... Dio che fatica... anche ritrovare la voglia. Ora posso dedicarmi ad altro. Spero vi sia piaciuta e ringrazio coloro che l'hanno messa tra le seguite e tra le ricordate e, ovviamente, chi ha avuto il coraggio di darvi persino un'occhiata. Buona giornata a tutti e *smack!* ciaociao!
   
 
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