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Autore: AleDic    29/07/2017    4 recensioni
[Pre-anime ⎸Yuuri!Centric ⎸teen!Viktuuri ⎸716 parole]
La prima volta che Yuuri l’ha visto, quattro anni fa, ha pensato che sembrasse l’incarnazione stessa del pattinaggio. Viktor scivolava sul ghiaccio e danzava come se diventasse una cosa sola con la pista. Yuuri non era riuscito a togliergli gli occhi di dosso per tutta la serata. E neanche quelle dopo. Da quel momento, a guidare i suoi passi sul ghiaccio sono sempre stati quei sentimenti dentro di lui.
{Storia scritta per l'event "7 Days of Pride" sul gruppo facebook "We are out for prompt"}
{Ottava classificata al contest "Agape, Eros e Filia: i tre volti dell'amore" indetto da Emanuela.Emy79 sul forum di EFP}
Genere: Erotico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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#Prompt di Sakura Hikari

Fandom: Yuri on Ice
Personaggi: Yuri Katsuki, Viktor Nikiforov
Eventuali Pairing: Viktuuri
Generi: Romantico, Slice of life, Introspettivo, parzialmente Erotico
Rating: Arancione
Tipi di coppie: Yaoi
Avvertimenti: leggermente Lime, Missing Moment
Contesto: pre-anime
Note d’autore: è la prima fic un po’ spinta che tento ed è davvero misera. Spero solo che a qualcuno piaccia almeno un po’.

 

 

 

First desires

 

 

 

{ 716 parole }

 

 

 

Viktor Nikiforov, diciotto anni, pattinatore artistico russo e leggenda vivente. Una di quelle stelle che nasceva solo una volta per generazione, un genio che sa sorprendere il mondo intero.
La prima volta che Yuuri l’ha visto, quattro anni fa, ha pensato che sembrasse l’incarnazione stessa del pattinaggio. Viktor scivolava sul ghiaccio e danzava come se diventasse una cosa sola con la pista. Yuuri non era riuscito a togliergli gli occhi di dosso per tutta la serata. E neanche quelle dopo. Da quel momento, a guidare i suoi passi sul ghiaccio sono sempre stati quei sentimenti dentro di lui.
Anche quell’anno, tutti si sono riuniti a casa Katsuki per assistere alla finale del Gran Prix. Yuuko, Takeshi, la maestra Minako, la stanza è piena di esclamazioni e chiacchierii. Ognuno è febbricitante e non riesce a stare fermo al proprio posto. Tranne Yuuri. I suoi occhi sono sempre rimasti fissi sulla figura di Viktor.

Ovviamente, il giovane pattinatore russo ha vinto. Yuuri si ritira nella sua stanza abbastanza tardi, dato il caos seguito alla fine delle gare. Ora Yuuri è stesso sul letto, con il suo barboncino tra le braccia, mentre ripensa a quell’ultima esibizione di Viktor: i movimenti fluidi e perfetti, i lineamenti sinuosi tracciati con straordinaria eleganza, i lunghi capelli argentei che fluttuavano danzando. Con quelle immagini impresse nella mente, lascia che il sonno lo inghiottisca.

Yuuri sta sognando, ne è consapevole. Lo sa quando si ritrova sulla stessa pista con Viktor, quando lo vede avvicinarsi con quel sorriso brillante che ha sempre osservato sullo schermo. Lo sa anche quando Viktor si ferma tra le sue braccia, avvolgendogliele dolcemente intorno al collo e Yuuri chiude le proprie intorno ai suoi fianchi. Ne è consapevole; sa bene che tutto questo non può essere reale, ma non gli importa. L’altro sé stesso nel sogno sembra non badare alla sua presenza e, quando stringe a sé Viktor un po’ più forte e lo bacia, anche lui si abbandona ad esso. La sensazione del corpo di Viktor tra le sue braccia è qualcosa di inebriante; le mani vagano in ogni parte vogliose di scoprire di più, di cercare di imprimersi ogni linea sui palmi per non dimenticarli mai. Risalgono piano e languidamente sulla spina dorsale, fino ad arrivare ai capelli. Quando li tocca, la coda di Viktor scompare e quelli si aprono ricadendo verso il basso. Yuuri vi insinua le dita e inizia a giocare con quei fili d’argento, morbidi e lisci come seta. Alcune ciocche gli sfiorano la fronte e le guance, solleticando la pelle accaldata e accendendo qualcosa in lui che non riesce a definire. Sa solo che vuole di più. Vuole Viktor così intensamente da sentirsi quasi disperato.
I baci diventano più lenti e profondi. Yuuri non capisce esattamente che cosa vuole da quello che sta succedendo. Stringe Viktor a sé così forte che l’altro lui pensa che così farà fatica a respirare, una mano dietro la nuca che preme il suo viso contro il proprio e le bocche unite come se si volessero rubare l’anima. All’improvviso, percepisce qualcosa sfregare sul cavallo dei suoi pantaloni e un piccolo verso lascia le sue labbra. È un suono strano, che non ha mai sentito né pensato di poter emettere; ma per qualche ragione è liberatorio. E, quella sensazione di prima, tremendamente piacevole. Avvicina il bacino a Viktor e li fa aderire l’uno all’altro senza alcuno sforzo. Poi inizia a muoversi piano contro di lui.

Il gemito che esce dalle sue labbra stavolta è di dolore. Yuuri si porta una mano sulla testa, massaggiandosi piano, mentre qualcuno lo lecca sulla guancia. Quando si volta si ritrova il musetto di Vi-chan a pochi centimetri dal viso che lo guarda curioso. A quel punto, Yuuri si riscuote e si guarda intorno: è steso sul pavimento della sua cameretta, le lenzuola ancora attorcigliate alle gambe. Deve essersi agitato nel sonno fino a cadere dal letto. Tira un sospiro e prende Vi-chan tra le braccia, accarezzando il pelo morbido del barboncino. Ma mentre guarda il suo cagnolino, ricorda cosa stava sognando. Il sussulto che lo scuote è così forte da far scappare Vi-chan dal suo grembo con un guaito di protesta. Yuuri, invece, è risalito sul letto, coprendosi la testa col cuscino e sperando che il materasso lo inghiottisca prima che muoia di vergogna.

   
 
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