Era un lunedì pomeriggio, il sole era alto nel cielo e i suoi raggi illuminavano l’incantevole giardino. C’erano siepi accuratamente sagomate con foglie che brillavano alla luce del sole, fiori colorati e di vari tipi e un roseto con rose bianche, rosse e gialle. Al centro si trovava un gazebo in legno di medie dimensioni che terminava con una cupola di legno chiaro. Intorno alle pareti c’erano piante d’edera con delle foglie palmo-lobate di varie gradazioni di verde che lo avvolgevano tutto. Al centro un rovo con bacche rosse e nere che gli uccellini mangiavano.
All’ interno del gazebo si trovano due persone: un uomo sui 20 anni dal fisico snello con carnagione pallida, capelli neri e corti più lunghi dietro con una frangia bianca. Esso indossava un capotto nero lungo fino ai piedi con una camicia bianca decorata con tessuto increspato a strati, portava pantaloni e scarpe nere.
Esso stava in piedi con sguardo indifferente,e impassibile come il suo volto. di fronte a lui si trovava una ragazza di 22 anni con dei capelli viola molto lunghi, legati in due ciocche con fiochi rosso e blu che cadevano sula lato destro della testa e sinistro della testa. Portava un abito in stile vittoriano di colore nero con decorazioni di tessuto bianco su tutto l’abito. Infine portava due scarpe con i tacchi bassi viola.
Quest’ ultima stava sorseggiano un tè da una tazzina di ceramica finemente decorata in tutta calma senza fare caso allo sguardo dell’uomo di fronte a lei, finito di bere posò la tazzina con grazia e disse: -perché sei cosi indifferente Ryu, dovresti goderti questi momenti di serenità e calma-
Ryu con aria distaccata e con lo sguardo rivolto altrove disse -non so, è una sensazione nuova-
Camilla corrugando la fronte e con sguardo -interrogativo chiese in che senso?-
Ryu con la stessa espressione di prima rispose –nella mia vita non ho mai conosciuto cosa sia la calma-
Camilla incuriosita replico la domanda –in che senso?
Ryu ribatté con un –non sono affari tuoi-
Camilla esclamo –sono la tua padrona, se ti chiedo qualcosa mi devi rispondere!!-
Ryu controbatte con un –sì ma questo non ti autorizza a scavare nel mio passato-
Camilla dondolandosi sulla sedia e dandosi una calmata chiese -non capisco perché vuoi che nessuno indaghi sul tuo passato-
Ryu piuttosto irritato per la domanda e con sguardo minaccioso disse -se non vuoi morire ti consiglio di non farlo-
Dopo che la discussione fu chiusa Camilla inizio a pensare come aveva incontrato Ryu.
FLASHBACK
Era una giornata d’inverno, fuor pioveva incessantemente, Camilla era uscita da sola per andare in città, essa aveva un vestito pesante con scarponi fo gomma e portava un ombrello nero con un manici di legno.
Mentre passeggiava per le strade della città allagate senti una presenza inquietante.
Si giro e notò davanti a lei una uomo sui 20 anni, bagnato fradicio, che si trascinava tenendosi una mano sul fianco, dove c’era, una macchia rosso scarlatta, si avvicinò lentamente a Camilla. essa non riusciva a muoversi come se fosse paralizzata, non per paura , anzi quel’uomo gli dava una sensazione di fiducia, poi gli crollo tra le sue braccia.
Le giornate si trasformarono in mesi, non si sa come. Ryu inizio ad affezionarsi a Camilla dimenticandosi che il suo passato sarebbe tornato a portargli via tutto.
QUI PASSERO ALLA PRIMA PERSONA
Dopo aver accompagnato Camilla a fare spese, avevo le braccia pezzi e le gambe molli, riuscì con un ultimo sforzo a entrare in camera mia, apri la porta che cigolava fastidiosamente, ma non ci feci caso visto che ero molto stanco. Mi buttai sul letto vestito, finalmente potevo rilassarmi, guardai il soffitto bianco sperando che la sensazione di essere pedinato svanisse.
Venne notte e io non riuscivo a prendere sonno, decisi di guardare le stelle nel cielo. Apri la finestra ed entrò una ventata d’aria fredda che mi fece rabbrividire. il mio sguardo si posò sulla stella più brillante del firmamento, quella che si osservava per navigare dalla quale si diramavano varie costellazioni. la luna era splendete e piena come un notte da lupi. in quel momento senti che qualcuno cercava di entrare nella mia camera. Non riuscendoci senti i suoi passi allontanarsi dalla mia camera, capì che si trattava di un assassino venuto uccidere Camilla
Senza perdere tempo, mi sporsi dalla finestra e vidi delle sporgenze che arrivavano fino alla camera di Camilla, decisi spalle al muro di camminare su queste per raggiungere la camera di Camilla, una volta arrivato davanti alla sua finestra, con un calcio ruppi il vetro e mi misi davanti alla porta della sua camera.                                                                                                             
In quel momento senti uno sbadiglio provenire dal letto, notai il viso incantevole di Camilla illuminato dalla pallida luce della luna, quest’ultima mi domando cosa fosse successo, Io gli spiegai che cera un assassino nella villa che voleva ucciderla.
lei acese una candela che illuminò il mio viso, poi si alzò ed andò ad accendere il resto delle candele per illuminare la camera, lei mi disse che non c’era nessuno, quando all’improvviso la porta venne sfondata. Io ordinai a Camilla di nascondersi mentre dalla porta entrarono tre persone completamente nere. Queste ultime mi attaccarono con dei pugnali. Io risposi con una daga che estrassi dal capotto e che feci roteare colpendoli tutti e tre, ma questi invece di morire svanirono nel nulla.
In quel momento un ombra spuntata dal pavimento tentò di colpirmi allo stomaco, riuscì a scansarmi in tempo ma rimasi ferito all’anca facendola sanguinare.
Il sangue cade copioso sul pavimento, allora misi una mano sul fianco cercando di fermare l’emorragia, mentre col l’altra menai un fendente che colpi l’ombra facendola sparire. successivamente una altro mi sorprese alle spalle, nonostante il dolore riuscì a schivare il colpo per poi assestarli un fendente uccidendolo.
Iniziai a barcollare per la ferita, respiravo a fatica e l’emorragia non voleva smettere di sanguinare. in quel momento notai il viso di Camilla rigato da lacrime, corse verso di me e mi chiese se stavo bene, io gli risposi di si accarezzando la sua testa, quando una spada sbuco dalla parete trafiggendo me e Camilla.
Poi dalla parete uscì un uomo sui 22 anni con capelli biondi e occhi neri che mi disse che mi ero rammollito e che uno come me per quanto scappi continuerà ad errare nelle tenebre.
Io chiesi -chi fosse?- e lui mi rispose dicendomi -Shadow- per poi sparire nel nulla, Camilla con le ultime forze che gli rimanevano mi baciò appassionatamente, per poi dirmi -ti amo Ryu- per poi morire tra le mie braccia. Calde lacrime scesero dal mio volto, avevo perso di nuovo tutto ciò che avevo.
Shadow inizio a ridere e disse -che è stata un scenata sdolcinata, e che sfortunatamente non poteva vomitare fisicamente.
Io risposi spuntandogli addosso, si arrabbiò e iniziò a torturarmi colpendo con forza la ferita, per poi dirmi -i fiori che sbocciano nel oscurità riescono a prosperare solo nel oscurità-. quindi mi prese per i capelli per poi sbattermi di qua e di là come se fossi un cuscino. In quel momento le forze mi venero meno, il respiro divenne affannoso e sentì gli occhi pesanti, quando lentamente iniziai a perdere conoscenza.
In quegli ultimi momenti pensai “che non potevo morire prima aver esaudito il suo desiderio, allora una voce femminile mi disse che lei avrebbe potuto esaudire il mio desiderio.
ANGOLO DEL AUTORE
Sono tornato più carico di prima e con ancora più idee, voglio ringraziarvi per aver pazientato a lungo.
Spero di aver reso bene il combattimento e la prima persona, dato che è la prima volta che li uso
Spero che vi sia piaciuta se ci sono errori vi prego di dirmelo nei commenti, inoltre se avete consigli per la storia ditemelo pure.