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Autore: Lo Otta    30/07/2017    1 recensioni
Fine dell'estate sul lungomare, e due misteriose figure si aggirano per le spiagge in cerca di prede.
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Promt scartato del contest "Il Cantastorie" indetto da Little_Rock_Angel5
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il Kantastorie'
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Attrazione Pericolosa


  L’estate stava giungendo al termine e le giornate iniziavano ad accorciarsi, ma la costa continuava ad attirare giovani entusiasti che occupavano la spiaggia con il sole alto, e quando questo calava movimentavano la vita notturna del lungomare.
  Quel mattino su una spiaggia pubblica due ragazzi erano coricati su dei teli ad adocchiare qualche occasione per spassarsela ancora una volta, decisi a non sprecare gli ultimi giorni di mare prima del rientro a casa.
  Il più basso tra i due, che comunque distava dai due metri di soli venti centimetri, scovò dell’ottima selvaggina per entrambi. Poco più avanti erano arrivate due belle ragazze, lunghe gambe e setosi capelli, che stavano sistemando i teli. Il ragazzo richiamò l’attenzione dell’amico, e i due si avviarono verso le ragazze.
  Giunsero nel momento migliore -Serve una mano?
  -Sì, grazie. Questo ombrellone non vuole rimanere fermo nella sabbia.
  Con un lavoro da poco i ragazzi sistemarono l’ombrello da spiaggia e si misero a parlare con le ragazze.
  -Grazie mille, io sono Melody e lei è la mia amica Chantal.
  Il ragazzo improvviso un baciamano -Incantato. Io sono Odeo. Lui invece è Kant.
  Anche l’altro si avvicinò alla seconda ragazza, non infrangendo il codice del galantuomo.
  Passate le presentazioni, i ragazzi si sedettero sui teli mare vicino alle due ragazze, chiacchierando del più e del meno.
  -Voi suonate in una band? Dovete essere davvero bravi. Ci fate sentire qualcosa?
  -Mi spiace bellezza, ma non abbiamo con noi gli strumenti. Una volta però potremmo fare un concerto privato solo per voi.
  Melody rise scioccamente, seguita dall’amica. Poi corsero in acqua togliendosi la maglietta, restando in bikini. I due musicisti non si fecero aspettare e le seguirono in acqua.

  Passata tutta la giornata tra mare e spiaggia, con momenti eccitanti creati da richieste di crema solare, e dispettosi gancetti del costume che non facevano il loro lavoro, tutti e quattro tornarono ai propri alloggi.
  Odeo e Kant pernottavano in una pensioncina a conduzione familiare non troppo lontana dalla zona turistica, in una stanza singola con due letti. Arrivati in camera, Odeo si gettò sul proprio letto a riposare, immaginando di sprofondare nelle morbidezze della bella Melody, mentre Kant si andava a fare una doccia fredda.
  Addormentatosi nelle sue fantasie, Odeo venne svegliato dall’amico poco prima che dovessero uscire per girare tutta la notte.
  Più in fretta che poté, Odeo si cambiò e si spruzzò un profumo. Scese le scale di corsa e salutò la padrona di casa, la vedova Agaviu, che lo squadrò male.
  Mentre correva per andare nel bar più vicino si sistemava i capelli e cercava di pulirsi i denti con le unghie, per quanto fosse possibile. Era impaziente di incontrare di nuovo la sua conquista del giorno.
  Kant lo raggiunse successivamente, dopo aver finito di vestirsi e prepararsi bene. Appena entrato lo trovò mogio sul banco, con un bicchiere mezzo bevuto -Perché sei giù, OD? La tua bella non è ancora qui.
  Come unica risposta, un rantolo triste accompagnò il braccio che si girò ad indicare alcuni posti più in là al bancone, dove due robusti uomini erano molto vicini alle due ragazze dell’ombrellone.
  -Oh disdetta, lei sembrava di te la ragazza perfetta. Ma un simile atteggiamento, non merita neanche il tuo sconcerto.
  Odeo scoppiò a piangere, e Kant non poté fare altro che trascinarlo fuori dal locale, mentre tutti si giravano a guardarlo.
  Fermatosi su una panchina, Kant lasciò l’amico. Questi, smesso di piangere a fontana, tra singhiozzi e qualche lacrima ritardataria spiegò ciò che era successo -Appena sono entrato, sigh, mi sono diretto da lei, sigh. Ma lei era con quell’altro e perciò, e perciò mi ha detto di andare via, che ero sfigato sniff. È perché non mi sono lavato i capelli, lo so, è proprio perché non mi sono lavato. Ma io la rivoglio, la rivoglio!- a quel punto le urla ed il pianto si mescolarono tanto che non si capiva ne uno ne l’altra.
  Armato di fazzoletti Kant riuscì a tornare alla pensione con Odeo, svegliando la padrona e le sue galline. Il primo lasciò il secondo su una sedia in cucina, a sorbirsi la sfuriata della vedova Agaviu svegliata alle undici di sera, in pieno sonno.

  Il mattino seguente Kant dovette faticare per far uscire di nuovo l’amico. Prese teli e cibo per due, e con Odeo si avviò alla solita spiaggia.
  Sotto il sole e con la vista di molte giovani bellezze in leggeri costumi, il depresso iniziò a riprendersi, diminuendo le lacrime e allungando il tempo tra una serie di singhiozzi e l’altra.
  Ma poi rivide Lei. Melody si era sistemata con la sua amica proprio davanti a loro. Non poteva sopportare la sua vista senza reagire. Così prese la situazione di petto e decise di agire di conseguenza, da vero uomo. Prese le braccia e le strinse attorno alle gambe, ricominciando a piagnucolare sommessamente.
  Kant non fu d’aiuto, ormai stanco delle paturnie del compagno di vacanza. Quando però Odeo sentì un’altra voce, più armonica di quella in sonetti dell’amico, smise di fare l’imitazione di un monumento su cui si tirano le monetine.
  -Oh, caro Odeo. Che bellezza incontrarti di nuovo.- La voce di Melody era sempre dolce e vellutata, come il suo profumo.
  Il ragazzo però temeva di vedere di nuovo infranti i suoi sogni, così decise di agire cautamente -I due uomini di ieri sera, chi erano? Erano i vostri fidanzati?
  -Oh, quei due… Erano due ragazzoni che volevano provarci con noi, ma gli abbiamo risposto che eravamo già impegnate. Non preoccuparti, tesoro.
  Lo aveva chiamato “Tesoro”. Odeo era al euforico, tutte le paure che aveva vissuto erano svanite. Quello che voleva era solo rimanere lì seduto, vicino al suo Splendore.

  Odeo passò un’altra giornata splendida, e la sera si presentò all’appuntamento con le due da solo, questa volta ben vestito e pettinato.
  -Il mio amico purtroppo non ci sarà stasera. È stato chiamato per delle questioni ed è dovuto rientrare a casa con un giorno di anticipo.
  -Non sa quello che si perde. Vorrà dire che noi due dovremo accontentarci di te.- Melody prese il ragazzo per il ragazzo per un braccio, mentre la seconda prese l’altro. I tre si avviarono, guidati dalle due ragazze.
  Dopo aver superato parecchi locali, Odeo chiese -Dove andiamo, non entriamo per bere qualcosa?
  -Abbiamo intenzione di portarti in un posto speciale.
  La situazione stava iniziando a farsi piccante per lui, e la sua mente viaggiava ad alta velocità.
  -Ahia, una puntura! Dannate zanzare.- Prese il braccio dove gli prudeva, svenendo nel frattempo.

  Quando si risvegliò era legato ad un palo in un magazzino buio, attorno a lui vetri rotti riflettevano la luce notturna che passava dalle finestre infrante.
  -Cosa è successo? Perché sono qui?- le sue parole, come il suo corpo, si agitarono senza risposta.
  Dall’ombra uscì poi una figura, che si rivelò essere la dolce Melody. Una Melody però a cui era cascata la maschera della dolcezza, visto che l’unica cosa che il suo volto trasmetteva in quel momento era disprezzo per il ragazzo incatenato.
  -Melody! Non so dove siamo, però slegami! Dammi una mano, presto!
  -Oh che sciocchino. Non ha ancora capito niente.
  Un’altra figura uscì dalle tenebre. L’amica Chantal, non meno lugubre dell’altra -E come potrebbe? È così stupido.
  Odeo tremava dalla paura, attaccato al pilastro dell’edificio di stoccaggio.
  -Povera fogliolina. Trema tutta sola e impaurita. Ma ora ci divertiremo con te.
  -Peccato che non ci sia anche l’altro. Avrei proprio voluto giocare con lui.
  Melody si lasciò andare un ghigno, che mostrò alla preda intrappolata i suoi denti -Non sa quello che si perde. Vorrà dire che noi due dovremo accontentarci di lui.

  
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