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Autore: nesslee    31/07/2017    0 recensioni
"Ho lasciato che scegliesse il mio cuore, e lui mi ha condotto da te."
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un sabato sera glaciale, la pioggia fuori continuava a battere contro la finestra del mio soggiorno, fissavo inerme il televisore, la mia mente era altrove, i miei pensieri erano lontani, molto molto lontani, i miei pensieri erano su Tom e al fatto che avrei dovuto passare altri nove mesi senza di lui, senza averlo al mio fianco. Tom Kaulitz famoso chitarrista dei Tokio Hotel. 
Appoggiai il mento sulle ginocchia portando la coperta più in alto, era passata una lunga ora e di lui nemmeno l'ombra, doveva essere qui già da tempo ma ancora nulla, nessuna chiamata, nessun messaggio, all'improvviso il campanello suonò, mi alzai immediatamente e corsi verso la porta, immediatamente apparse un sorriso sul mio viso, finalmente il mio fidanzato era di fronte a me, più bello che mai. Vederlo mi riempì il cuore di gioia, lui era tornato, era tornato da me per stare con me.
Era completamente bagnato a causa della pioggia, mi spostai per lasciarlo entrare, i suoi occhi castani sembravano stanchi e delle scure occhiaie li sottolineavano, 
Quand'è stata l'ultima volta che hai dormito? - chiesi raggiungendo il bagno per prendergli un asciugamano, lui scrollò le spalle e mi seguì in soggiorno, 
Non sono riuscito a dormire negli ultimi giorni.. - confessò rimanendo alzato di fronte a me, 
Qualcosa non va? - chiesi preoccupata, pensavo fosse eccitato di cominciare il tour, questo era il primo dopo alcuni mesi di pausa, andare in tour era la parte che preferiva, che diavolo aveva?
Ho pensato parecchio in questi giorni.. - spiegò mettendo le mani nelle tasche, 
Riguardo a cosa?- chiesi preoccupata, - Cose - mormorò distogliendo lo sguardo dal mio, cominciò a fissare punti indefiniti della stanza, stava evitando il mio sguardo e proprio non capivo il perché di questo suo atteggiamento, non ci vedevamo da mesi e mi trattava cosi?
-Vuoi sederti e parlarmi di queste cose? - chiesi,
-Sono bagnato fradicio - commentò, - Non ha importanza Tom - risposi, lui sospirò e prese posto, era a disagio, - Cosa ti succede? Sembri a disagio - chiesi spaventata dal suo atteggiamento, 
- Ho fatto qualcosa di sbagliato? - chiesi ancora, - Non hai fatto nulla di sbagliato - disse senza mai guardarmi, sospirai passandomi una mano tra i capelli, - Allora cosa c'è che non va? - chiesi esasperata, per un breve istante il suo sguardo cupo e triste incrociò il mio, - Mi stai spaventando - commentai a bassa voce, - Sai, quando ti ho incontrata ho capito immediatamente che saresti diventata la donna della mia vita.. Ma è stato egoista chiederti di essere la mia ragazza - disse,
Ma io volevo essere la tua ragazza! - la mia espressione cambiò, ero confusa e scioccata,
E' comunque stato egoista da parte mia chiedertelo, tu stai male.. non sei felice - 
Io sono felice Tom, cosa stai dicendo? Di che parli? - sospirai, ero nel panico,
Tu piangi a causa mia, tu non sei più felice e io questo non lo tollero.. - sospirai ancora,
Non piango a causa tua Tom! - obiettai, - Per il mio lavoro allora! - replicò lui,
Abbiamo già discusso di questa cosa, perché ne stiamo parlando? Non capisco - la disperazione prese il sopravvento, perché si stava preoccupando in questo modo?
Non voglio che tu soffra ancora Eli.. voglio che tu sia felice e che tu stia bene - ma di cosa stava parlando? Lui era la mia felicità, senza di lui non potevo vivere.
- Tom.. - lui alzò una mano, - Io voglio il meglio per te, sempre - disse alzandosi dal divano, aggrottai le sopracciglia, il mio cuore boccheggiò perché l'ansia mi stava divorando viva, - Ma di che parli? - chiesi fissandolo, - Non lo so, credo che tu starai meglio senza di me - affermò, questa era una delle cose che non avrei mai voluto sentire, in quel momento il mio cuore perse un battito, mi sentivo come in un incubo, non poteva essere vero, - Io ti amo - affermò poi fissandomi, - E allora? Tom qual è il problema? Anche io ti amo! Sei la mia vita Tom! - lui si portò una mano sul viso sospirando, -Non voglio questo, ma il meglio per te e vederti piangere mi fa stare male..lasciarti sola cosi spesso mi fa stare male... - spiegò fissandomi disperato, non riuscivo proprio a capirlo, il mio meglio era lui! - Quindi molli e basta? - chiesi amareggiata, 
- Io.. - improvvisamente mi alzai dal divano, lo avevo di fronte, misi le mani sul suo petto e lo spinsi, rabbia, disperazione e dolore erano un pericoloso mix in quel momento, avevo le guance completamente rigate dalle lacrime, non riuscivo a capire più niente, - Allora lasciami! Vai avanti e lasciami ma non ti azzardare a tornare indietro! Chiaro? - urlai spingendolo ancora, lui usò le mani per difendersi, - Lasciami e basta stronzo! - urlai ancora, - Dovresti solo vergognarti! Perché mi fai questo? - lo vidi sospirare, - Non arrabbiarti... - lo guardai, - Arrabbiarmi? Io sono ferita, fottutamente ferita! Spero tu sappia che nessuna riuscirà mai ad amarti come me! Divertiti in tour - raggiunsi la porta e la spalancai, - Tu lo sai che ti amo - replicò bloccandosi di fronte a me, - Oh davvero? Allora perché mi fai questo? Chi ama non ferisce! - chiesi furiosa, - Non voglio che tu stia male a causa mia.. - implorò, - Beh Tom, lo hai appena fatto, complimenti! Sai cosa? Sei un bugiardo, avevi promesso di non ferirmi, di non lasciarmi e invece eccoti qua.. che bugiardo - lui fece un passo verso di me, 
- Non ti mentirei mai! - replicò, - Mi avevi promesso che non mi avrei mai lasciata e questa è una bugia! - gli risposi mentre le lacrime rigarono le mie guancie, prima di lasciarlo rispondere chiusi la porta, non contento prese a bussare, per quanto facesse male lo ignorai, dopo qualche minuto il silenzio più totale, aprì la porta sperando di trovarlo li, seduto a terra, pronto a scusarsi e sistemare tutto, ma tutto ciò che vidi era una scalinata vuota, se n'era andato.
Tom mi aveva lasciato, tutto quello che mi aveva lasciato era un cuore frantumato in piccoli pezzi, rotto da lui. 
Avevo trascorso una lunga settimana senza mai mettere piede fuori casa, la nostra casa, tutto mi ricordava lui e ciò mi mandava nella disperazione più totale, mi mancava ogni cosa di lui, il suo sorriso, il suo corpo, anche le sue storie noiose o le sue battute squallide, avrei voluto rivederlo, volevo sentirlo ma ovviamente non potevo, lui non era più li per me.
Avevo un disperato vuoto dentro me, ero sola, lui non c'era più, non sapevo chi mi avrebbe potuto aiutare a dimenticarmi di lui, non sapevo come sarei sopravvissuta a tutto ciò, se mai ci sarei riuscita. 
Il campanello suonò ed io scocciata più che mai mi avviai verso di esso, Bill, suo fratello era venuto da me, spalancai la porta e lasciai che entrasse.
Piccola, stai bene? - chiese preoccupato, - No - risposi ovviamente, che domanda era?
Mi dispiace.. Mi dispiace tantissimo.. - sussurrò sedendosi al mio fianco, mi accucciai nel divano,
Lo so.. - risposi scrollando le spalle, - Se solo potessi fare qualcosa la farei subito.. - disse,
Riportamelo - singhiozzai, il suo sguardo s'intristì di colpo, gli facevo pena era chiaro, 
- Non so nemmeno dov'è.. è tornato in Germania - spiego fissandomi, mi limitai ad annuire, altre lacrime cominciarono a scorrere sulle mie guancie, - Ti prego, non fare cosi.. - supplicò lui,
- Beh non posso fare altro Bill! - mi lamentai asciugandomi le guancie con il dorso della felpa, il dolore che provavo era immenso, avevo come un vuoto nel petto o meglio, nel cuore, non ero triste, ero distrutta, era come se avessi un vortice in me, un vortice di disperazione, come avrei potuto dimenticarlo dopo nove anni d'amore? Lui che era sempre stato il mio punto di riferimento, lui che mi aveva fatta sentire viva, lui che mi rendeva felice, lui che mi faceva sentire amata era sparito.
- Voglio che tu stia bene.. - mormorò Bill accarezzandomi i capelli, sospirai, non riuscivo a parlare, le lacrime parlavano al mio posto, ero un miscuglio di lacrime e singhiozzi e odiavo farmi vedere cosi dalle persone anche se Bill non era una persona qualunque, lui era come un fratello, anzi, lo era ma sapevo che la mia rottura con Tom avrebbe cambiato tutto, era inevitabile, io non ero pronta ad affrontare una cosa del genere, figuriamoci perdere il mio ragazzo.
- Credo che lascerò Los Angeles.. - mormorai, - Cosa? - chiese lui sconvolto, - Dovrei restare per far cosa? Ho perso tutto - mormorai fissando il vuoto, cautamente Bill mi strinse a sé, - Mi spiace.. Vedrai che troveremo una soluzione... ti starò accanto tutto il tempo necessario te lo prometto! - altre lacrime rigarono le mie guance, questa era la mia casa, non volevo andarmene, ma dovevo.

 
   
 
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