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Autore: Halfy    01/08/2017    0 recensioni
È girato, mi da le spalle, ma tra centinaia di persone riuscirei a riconoscere la sua schiena, la sua corporatura, il suo modo di camminare. [...]
Mentre penso a ciò che sarebbe meglio fare o dire, i miei piedi già stanno camminando verso di lui.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Un altro "Bip".
~Jared, siamo qui sotto, sbrigati!~



~Prova a disegnare abiti meno complicati da indossare, ho paura di strappare tutto~
Rispondo velocemente per poi gettare il telefono sul letto, mentre continuo ad abbottonare la camicia.



~Possiamo sempre strapparli dopo, se ti va~
Ridacchio ma subito mi fermo a pensare.
"Jared, ma che stai combinando.."
È successo dopo il momento di pausa durato un po' troppo, finito con prime pagine in compagnia di una donna ed un'immensa litigata a telefono, che si è chiuso il capitolo della mia vita speso con una delle persone più importanti della mia vita.
E così, Alessandro Michele, designer di Gucci, conosciuto poco dopo, è diventato una specie di passatempo...quel tipo di passatempo, si.
Non che questa situazione sia poi chissà quanto soddisfacente, ma per entrambi resta solo una valvola di sfogo, nulla di più.
Impossibile sostituire chi non riesco a cancellare dal mio cuore.



-Buonasera principessa, ce l'abbiamo fatta!- Esclama Alessandro mentre salgo nei posti anteriori della macchina.
Rispondo con un sorriso ed azzardo qualche battuta sullo stile da lui disegnato.
Il resto del viaggio prosegue in silenzio.
Questo stato d'animo prima dell'evento più importante dell'anno non ci voleva.
Alessandro non ci mette molto a notarlo.
-Okay, spara.-
-Mh?- Mi giro a guardarlo.
-In genere parlotti sempre, diventi quasi logorroico...che ti prende oggi?-
-Niente, semplicemente una giornata un po' "no". Cercherò di recuperare.-
-Sei sicuro?- Chiede aggrottando le sopracciglia.
-Sisi..insomma, tempo di arrivare e starò meglio.-
-Perché non stare meglio ora...so precisamente cosa fare!- Ed io momento dopo la sua mano finisce sui miei pantaloni,provando a sbottonarli.
Mi irrigidisco e mi tiro su a sedere mentre scuoto la testa. -Non...-
Afferra i miei pantaloni dalle asole e cerca di tirarli giù, avvicinando la testa.
Lo fermo, spingendolo indietro con una mano sul suo petto.
-Non ora. Non oggi.- Dico storcendo la bocca.
-Come vuoi..- Si passa una mano tra i lunghi capelli e torna al suo posto.
Riabbottono lentamente i pantaloni ed il viaggio continua in un imbarazzante silenzio, rotto solamente da qualche colpo di tosse.



Arrivati al Golden Theatre, veniamo fermati subito dai prima paparazzi sul Red Carpet.
Mi sento subito nel mio mondo, tra gli artisti.
Mi fermo ogni tanto a salutare qualche attore, stringendogli la mano o saltando a sorpresa sullo fondo degli scatti che si stanno facendo fare...sempre stato un gran divertimento!



I minuti passano e tra le tante facce conosciute ancora non riesco a vederlo.
Dopo mesi questa sarà la prima volta in cui rincrocerò il suo sguardo.
Sento l'ansia crescere e il cuore mi sale in gola quando tra la folla, in lontananza, lo noto.
È girato, mi da le spalle, ma tra centinaia di persone riuscirei a riconoscere la sua schiena, la sua corporatura, il suo modo di camminare.



Una parte di me mi dice di scappare, di lasciare il teatro senza pensarci due volte, l'altra di affrontarlo di persona, cercando di rimanere forte, sfidandolo con lo sguardo.
Abbiamo chiuso tutto con una ridicola telefonata come due codardi e forse è arrivato il momento di rimediare.
Mentre penso a ciò che sarebbe meglio fare o dire, i miei piedi già stanno camminando verso di lui.
Mi faccio spazio tra la gente, districandomi tra strascichi di costosi ed appariscenti vestiti, muscolosi ragazzi e paparazzi.



Inizio a sentire l' inconfondibile accento irlandese che caratterizza il suo modo di parlare.Perdo qualche battito.
Proprio mentre sono a pochi metri da lui, qualcuno mi posa una mano sul braccio e mi tira indietro.
Alessandro, circondato da una troupe di giornalisti che subito mi puntano decine di microfoni sulla faccia, cerca disperatamente il mio aiuto.
Veniamo entrambi sommersi da riflettori e flash.



Mi giro per guardarmi dietro le spalle.
Sta camminando lontano da me, verso l'entrata del teatro.
Pronto a fingere i sorrisi più grandi davanti alle telecamere, Jay?



-Cazzo, le domande sembravano infinite!- Esclama Alessandro mentre cerchiamo i nostri posti a sedere, all'interno della grande sala.
-Manca ancora un'ora all'inizio della cerimonia, ma almeno qui dentro saremo al sicuro. Niente flash, niente obbiettivi.- Dico mentre mi siedo sulla poltrona con fare un po' troppo sgraziato per l'evento...evento che mi ha già succhiato via la metà delle mie energie.
Non so come ma Alessandro ha ancora la forza per salutare e scambiare quattro chiacchiere tra i grandi corridoi che dividono i settori di poltrone.
Beato lui.
Quest' oggi sarebbe stato un giorno splendido se fossi stato in un altro momento della mia vita, con un altro stato d'animo.
Spero di sentirmi meglio quando inizierà la cerimonia che mi ha sempre appassionato.



A pochi minuti dall'inizio, sento l'eccitazione crescere.
Prove luci, prove audio, i presentatori fanno i primi annunci, tutti iniziano a prendere posto.
Alessandro si avvicina al suo posto, vicino il mio nella prima fila, seguito da altre persone.
-Te le senti ancora le gambe? Sono ore che stai in piedi!- Gli dico ridendo.
-Ehi Jay, questo evento sorprende sempre..guarda chi ho rincontrato dopo anni!
Attendo con ansia il momento in cui anche lui farà una o due pubblicità per Gucci...che ne pensi, Colin?-
Il sorriso mi si spegne sulle labbra.
Il sangue mi si gela nelle vene.
Dalla sue spalle spunta fuori il suo corpo.



I suoi occhi incrociano subito i miei e dio solo sa quanto mi sono mancati. Quanto mi mancano e mi continueranno a mancare.
Capisco di essere diventato pallido quando Alessandro, preoccupato, mi chiede -Jared, c'è qualche problema? Vuoi un po' d'acqua?-
Si gira verso Colin.
Sta serrando la mascella.
-Ma vi conoscete già?-
Nessuno di noi osa rispondere, ma Alessandro, in difficoltà, continua a farci domande che probabilmente ne io ne Colin stiamo sentendo.
-È solo un amico di vecchia data.
Meglio se ora io torni al mio posto. Divertitevi.-
Mette le mani in tasca e per l'ennesima volta si allontana da me.
La serata ormai non poteva andare peggio!
   
 
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