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Autore: rocchi68    01/08/2017    4 recensioni
Scott ricordava perfettamente cosa aveva detto Chris riguardo quella stagione.
Era stata un fallimento solo perché appartenevano alla vecchia guardia e, quindi, dopo anni a tirare la carretta, erano diventati inutili.
Così si era ritrovato nella fattoria dei suoi genitori a rigirarsi i pollici.
Terminate le superiori, con risultati non proprio invidiabili, piuttosto di rimanersene a casa a sparare contro i topi dalla mattina alla sera, si era lasciato convincere a tentare l’Università.
Rimaneva comunque uno scoglio molto duro da superare: l’estate.
La stagione maledetta che prosciugava le energie di molti, tendeva a svuotarlo tanto da impedirgli di muoversi dal divano.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Scott
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Era libero finalmente.
In quei 5 anni d’Università ne avevano passate di cotte e di crude.
Avevano litigato un sacco di volte e tutto per questioni di scarsa importanza.
Vuoi una volta per la gelosia di Dawn nei confronti di Courtney.
Vuoi per un esame passato con un risicato 20.
Vuoi per l’ennesimo anniversario dimenticato…tanti erano i motivi che li avevano spinti al litigio, salvo poi riconciliarsi come se nulla fosse successo.
La passava a prendere, le chiedeva perdono e tutto procedeva liscio fino al prossimo litigio che combaciava sempre con il week-end.
Suo padre ogni volta gli ripeteva che l’amore non era bello se non era litigarello.
A volte, però, il rosso avrebbe voluto starsene in santa pace senza scannarsi all’inverosimile.
Con la laurea tra le mani e con le mille avventure passate, ripensò ai vari problemi che aveva vissuto.
A tutti gli step che si erano resi necessari per rafforzare il loro amore con punto di partenza la serata in pasticceria.
Poi era venuto il cinema e tante altre situazioni che sfociavano nel loro fidanzamento e nelle loro continue rotture con successive riappacificazioni.
Ricordava perfino le prime giornate di dicembre passate in biblioteca per prepararsi all’esame con la sua sicurezza che vacillava e che pendeva verso le notti insonne.
Credeva d’aver sbagliato.
Credeva di non essere portato per lo studio e che suo padre, se avesse saputo d’avere un figlio insufficiente, l’avrebbe rincorso per tutta la casa.
Era seduto a un vecchio tavolo della biblioteca quando progettava di acquistare un biglietto di sola andata per qualche paese straniero in cui risiedere fino alla successiva primavera.
L’unica rottura in questo piano era l’impossibilità di convincere Dawn a partire.
Anche se era ancora arrabbiata, l’aveva salvato da quei propositi inconcludenti e gli aveva permesso di passare un esame dietro l’altro.
Non sarebbe passato come il laureando più colto della storia dell’Università.
Nemmeno come quello con le raccomandazioni migliori.
Ma se ci fosse stata la categoria dell’impegno per rendere felici qualcuno, lui avrebbe occupato il primo posto senza fatica.
Con i suoi 22 tirati aveva passato un esame dietro l’altro e aveva superato l’Università, giungendo all’ultima estate da disoccupato, prima di cercare lavoro.
“Andiamo al mare!”
“Scott?”
“Non mi hai sentito? È estate e non voglio rigirarmi i pollici.” Borbottò, facendola rialzare dal divano e trascinandola fino alla sua auto.
“Io…”
“Mi avevi promesso che se avessi raggiunto la laurea, avresti esaudito un mio desiderio.”
“Com’è che queste cose le ricordi, ma le formule di fisica non ti entravano in testa?”
“Perché tu sei più importante dello studio.” Ghignò, mettendo in moto il catorcio che suo padre chiamava orgogliosamente macchina.
“Credevo volessi divertirti in altro modo.”
“Da quando sei diventata una maniaca?”
“Stando con te, credo sia normale.”
“Una volta avresti detto che non potevi permetterti simili pensieri perché avresti rovinato la tua energia positiva e la tua anima.”
“Sai bene che voglio aspettare il matrimonio prima di parlare di certe cose.” Ammise, facendolo annuire appena.
“La cosa non mi sorprende.”
“Perché no?”
“Perché sei così pura che sarebbe un peccato se io rovinassi tutto.”
“Da quando sei diventato così strano?”
“Io sono sempre stato così: solo te ne sei accorta un po’ tardi.” Borbottò, raggiungendo l’incrocio e girando a destra.
Altri 20 minuti e avrebbero raggiunto il mare che Scott aveva sognato a lungo in quei mesi a scuola, conditi tutti da temperature gelide e da piogge torrenziali.
 
Raccolto l’ombrellone, per fortuna molto lontano dal sogno di quella volta, e i teli si avviarono lentamente, passeggiando in cerca di una zona tranquilla e che fosse la più intima possibile.
Scott nello zigzagare tra tutti quei turisti si chiese se non avevano niente di meglio da fare.
Avrebbe tanto voluto essere da solo con lei e nel loro lungo peregrinare trovò un piccolo spiazzo lontano dal mondo e immerso nella natura.
Gli scogli che si ergevano maestosi erano un’ottima barriera per quel posto che oltre a essere pulito era accarezzato da un mare limpido.
Era il posto perfetto per rilassarsi e per ammirare il panorama da cartolina che si apriva ai loro occhi.
La sabbia bollente bruciava sotto i loro piedi e Scott, in quell’ambiente, già s’immaginava Dawn a cercare conchiglie con cui fare qualche collana.
Una collana che il rosso avrebbe poi regalato ad Alberta per tutte le volte che l’aveva fatta disperare con i suoi drammi giovanili e con tutte le litigate che aveva avuto con la fidanzata.
Gli sembrava strano di pensare alla maggiore che doveva essere in libera uscita con un collega con cui faceva coppia fissa da ormai 8 mesi.
Scacciato quel pensiero, si guardò intorno, distese i teloni e incastrò l’ombrellone, per poi sedersi con Dawn a fissare il mare.
“Conoscevi già questo posto, Scott?” Esordì la giovane, restando meravigliata da quel Paradiso che aveva sempre e solo visto in televisione.
“L’ho sognato.”
“Hmm?”
“Ho sempre sperato di stare in un posto come questo con la mia fatina.”
“E ora ci siamo.”
“Era questo il mio sogno segreto e ora che hai imparato a nuotare possiamo concederci le gite al mare tutte le volte che desideri e possiamo visitare posti nuovi.”
“Infatti.”
“Potremmo viaggiare e divertirci molto insieme.”
“Dove vorresti andare?” Domandò lei, facendolo sussultare.
“Ci sono tanti posti che mi piacciono, ma solo se tu sei al mio fianco.”
“Scott…”
“Una volta, quando parlavamo di queste cose, dicevi che eravamo troppo giovani e che ne avremmo riparlato quando saremmo stati più maturi.”
“Io…”
“È per questo che ho aspettato di finire l’Università per confermarti la scelta che avevo fatto anni fa.”
“Quale scelta?”
“Tu sei la donna della mia vita e lo sarai sempre.”
“Scott…”
“Un giorno, però, questo mio amore potrebbe spegnersi e potrebbe farti soffrire, anche se non te lo meriti.” Mormorò il rosso, soffiando con calma.
“Cosa?”
“In questi attimi vorrei chiederti di sostenermi e di fidarti di me.”
“Sai che mi fido ciecamente di te Scott.”
“Anche se sarai gelosa?” Domandò con malizia il fidanzato.
“Gelosa? E di chi? Stai parlando di Courtney, vero?”
“Io dovrò riversare il mio amore in egual misura su di te e su nostra figlia, se mai dovessimo avere questa fortuna in futuro.”
“Scott…” Mormorò, arrossendo vistosamente.
“Non ho finito. Questo, poi, potrebbe essere il nostro posto segreto.” Borbottò, spiazzandola.
“Non sarebbe il nostro unico segreto.”
“Sarà unico perché quando ti chiederanno dove te l’ho chiesto e com’era il tempo, tu mentirai.”
“Di che parli?”
“Non voglio che altri utilizzino il nostro posto.”
“Continuo a non capire.” Ammise, mentre Scott si rimetteva in piedi.
Osservato il cielo di un azzurro intenso, si tastò la tasca destra dei pantaloncini, prendendo ciò che aveva nascosto prima di partire.
Giratosi di spalle, mentre lei lo fissava con curiosità, aveva soppesato tra le mani la scatolina, sperando che il contenuto fosse al suo posto.
Anche lei, quindi, si era rimessa in piedi, non riuscendo tuttavia a scorgere nulla.
Scott guardandola con la coda dell’occhio aveva notato i suoi tentativi e si era allontanato di qualche passo per maggior sicurezza.
Non avrebbe mai voluto fare la figura dell’idiota, non proprio nella posizione in cui si apprestava a mettersi.
Stringendo il pacchetto e inginocchiandosi ai suoi piedi, ripeté il discorso che si era preparato nei giorni precedenti.
“Tu sai che sono un idiota e che ti farò soffrire fin troppo spesso.”
“Già.”
“Sai che sono un impiastro e che non combinerò mai nulla di buono.”
“Non è vero.”
“Potresti lasciarmi finire? Sono pieno di difetti, sono un ritardatario cronico e non avrò memoria delle nostre date, ma posso garantirti che farò di tutto per farmi perdonare.”
“Hmm…”
“Ogni giorno ti amerò come se fosse l’ultimo e se dovessi farti arrabbiare, vedrò di trovare qualcosa con cui renderti felice.”
“Scott…”
“Te lo chiedo ora perché so che guardi oltre a certe cose.”
“È tipico della mia natura.” Ammise, facendolo annuire.
“Un giorno avrò modo di comprarti tutto quello che desideri, ti renderò la mia regina e non avrai modo di darmi del maniaco.”
“Eh?”
“So che può sembrarti avventato e che può essere insolito, ma vorresti passare il resto della tua vita con uno squattrinato come me?”
“Io…”
“Per il momento non ho nulla da offrirti, anche se ti prometto che non sarà sempre così e che farò di tutto per vederti sorridere.”
“Sei sicuro di quel che dici?”
“Io ti conosco, Dawn. So che adori meditare durante le ore più fresche, quali sono i tuoi gusti e che non vedi l’ora di giocare con me.” Borbottò, facendola arrossire.
“Non ti sembra che sia un po’ troppo intima questa cosa?” Domandò, alterandosi e poi ritornando calma nello scontrarsi con lo sguardo amorevole di Scott.
“Siamo soli e nessuno mi avrà sentito.”
“Non è comunque una cosa da urlare ai 4 venti.”
“Avrei bisogno di una risposta.” Mormorò, interrompendo la furia che quel piccolo corpo emanava e che aveva rimpiazzato la sua armonia.
“E tu, Scott? Sei sicuro di voler stare con una matta come me che potrebbe costringerti a diventare vegetariano?”
“Non mi sembra d’avere troppa scelta.” Sorrise, porgendole l’anello e mettendoglielo al dito.
“Non ne hai, infatti.” Ironizzò con sarcasmo.
“La cosa potrebbe essere complicata.”
“Ti arrendi in fretta Scott? Credevo mi amassi.”
“Se per sposarti, per dormire insieme nello stesso letto e per giocare senza problemi, devo rinunciare alla carne…così sia.”
“E diventeresti vegetariano solo per me?” Continuò sorniona.
“Senza dubbio.”
“Non sarà necessario: essere sposati significa sacrificare qualcosa per rendere felici la metà e, stando con te, potrei essere io a sacrificare la mia dieta.”
“Non ti chiedo di sacrificarla.” Brontolò il rosso.
“Senza carne come posso giocare con te?” Domandò, riuscendo a farlo arrossire dopo molto tempo.
“Ora te lo chiedo con la massima serietà e lasciando perdere tutte queste sciocchezze: Dawn Moon vuoi sposarmi?”
“Certo che lo voglio.” Soffiò, abbassandosi per baciarlo e suggellando un amore che in tanti anni non si era mai sciolto e che si era soltanto rafforzato.
“Abbiamo solo poche settimane per prepararci.”
“Perché così tanta fretta?” Domandò lei, cercando risposta nella sua aura che, però, non lasciava trasparire nulla.
“Vorresti far coincidere la data con quella sera alla pasticceria?” Mormorò il rosso, vedendola sciogliersi a quel pensiero.
“Non hai mai smesso di pensarci, vero?”
“E continuerò a pensarci fino a quando non saremo all’altare e avrò la possibilità di renderti mia per tutta la vita.”
“Se abbiamo poche settimane, credo dovremo muoverci.” Sorrise, chinandosi per riprendere i teloni che avevano adagiato qualche minuto prima.
Nel vedere quel movimento leggiadro, Scott recuperò e richiuse l’ombrellone, incamminandosi con lei verso l’auto e stringendole la mano rimasta libera.
Quel capitolo della loro vita si era da poco concluso e si apprestavano a entrare in una società fatta di responsabilità, progetti, obblighi, lavoro e piccoli marmocchi da accudire e cui riversare amore e attenzioni.
 
 
Angolo autore:

Ryuk: È finita.

Già.
Faticoso e strano mettere la parola fine a una storia che era partita come la mia più odiata e che mi ha fatto cambiare idea verso metà.

Ryuk: Ci scusiamo per la lunghezza e per gli eventuali errori.

E ci scusiamo anche per la semplicità di chiusura.
È un po' difficile per noi finire le storie con questioni aperte o con un qualcosa di triste.

Ryuk: Ringraziamo ovviamente i nostri benefattori.

Coloro che hanno recensito, seguito e dato consigli per supportare questa piccola serie.
Ultimo ringraziamento per Face of Fear, Tirene, Dawn_Scott e Anown.
E ora possiamo anche andare.

Ryuk: Come abbiamo detto a un recensore dovremmo pubblicare qualcosa per venerdì.

Al massimo (e speriamo di no) per martedì prossimo.
Non vi dico nulla sulla prossima serie perchè sono ancora combattuto su 2 storie.

Ryuk: Niente spoiler che è meglio.

Detto questo vi saluto e vi auguro una buona settimana.
Alla prossima!
   
 
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