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Autore: adoresehun    03/08/2017    0 recensioni
yōkai!au / HUNHAN
❝ Voglio baciare le tue labbra Sehun, voglio poterti toccare almeno una volta ❞
❝ Se lo fai non potrò più vedere il tuo viso, sentire la tua voce, stare con te tutti i giorni da oggi fino a per sempre. È questo quello che desideri? ❞
La sua voce tremava, erano troppo vicini, si sarebbero ben presto toccati. Voleva spingerlo via, ma non poteva fare neanche quello. Non poteva fare assolutamente niente.
❝ Desidero soltanto passare l'ultimo istante della mia vita come il più meraviglioso ❞
; © adoresehun, 2017 on wattpad
Genere: Angst, Fluff, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Sehun, Sehun
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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妖怪

 

I

 Sehun era steso sull'erba umida di quel piccolo bosco; i raggi limpidi del  sole sfioravano le foglie degli alberi e dei cespugli delicatamente,  lasciando brillare delle piccole gocce su di esse, rendendo tutto più  rilassante per gli occhi e la mente. C'era una pace che solo quel luogo  poteva creare, un silenzio che solo quel luogo poteva riservare. Il corvino  amava stare lì, cullato dai suoni della natura e dal verde brillante, cose che neanche il suo letto nella sua modesta casa gli faceva provare.

Anche se con gli occhi chiusi, Sehun riuscì a intuire immediatamente che nel bosco, c'era qualcuno che gli faceva compagnia. Un leggero scricchiolio interruppe la pace dei suoi sensi, che lo portò a guardarsi intorno; era sicuro di aver visto una testolina colorata muoversi dietro i tronchi scuri e rovinati di grandi alberi. Allora il ragazzo si alzò dal mantello verde, e con l'aiuto delle sue mani si pulì dai rimasugli di quel prato; quel rumore di passi su dei rametti, ーmolto probabilmente caduti a terra a causa degli spifferi di vento, tipici di quel postoー non cessava, rendendo Sehun sempre più desideroso di sapere chi fosse quella figura. 
❝ Non è la prima volta che ti vedo qui, steso su quel punto preciso di questo bosco ❞ 
Esordì una voce dal nulla, una voce di un ragazzo, pura e cristallina, proprio come quel luogo.
❝ Semplice, amo questo posto ❞  spiegò Sehun, non fermandosi dal cercare con lo sguardo il possessore di quella melodia, 
❝ E tu? Vieni anche tu spesso qui, dato che mi vedi ❞ 
E si, per Sehun quella voce era una vera e propria melodia, nonostante l'avesse sentita risuonare soltanto il tempo necessario per completare una misera frase. 
Sentì un movimento e un rumore di foglie proprio sopra la sua testa, così velocemente alzò il volto all'insù, lasciando che i suoi occhi vedessero un'opera d'arte. Un ragazzo mingherlino era seduto comodamente su un ramo abbastanza spesso per sorreggerlo, la frangia di un rosa spento ricadeva sulla sua fronte in modo spettinato, lasciando i suoi occhi da cerbiatto leggermente coperti. La sua pelle era bianca, così liscia e gradevole alla vista; sembrava fatta di porcellana. Sehun pensò addirittura che, molto probabilmente, la sua era una sorta di visione dovuta al troppo sole in testa. 
❝ Io vivo qui ❞ 
Il corvino rimase a guardarlo, con le labbra rosa schiuse, ancora meravigliato. Davvero un essere umano poteva essere in grado di essere così bello? I suoi erano pensieri senza malizia, erano sinceri. Erano poche le persone che avevano la fortuna di essere catalogati come visi piacevoli alla vista, da Sehun. Perché si, Sehun non aveva mai definito nessuno in vita sua come bello, tanto meno opera d'arte. Per lui le persone erano semplicemente piacevoli alla vista, ciò vuol dire che non per forza dovevano piacere a lui stesso. 
❝ Vivi qui? ❞ 
Il ragazzo dai capelli colorati annuì, facendo dondolare i suoi piedi scalzi; in effetti, Sehun si accorse che era senza scarpe solo in quell'istante. Si ritrovò ad incurvare le sopracciglia, confuso da quella situazione. Da dove era spuntato fuori? E come aveva fatto a raggiungere quel ramo senza che lui se ne accorgesse? 
❝ Chi sei? ❞ 
Voleva sapere di più, anche perché, a vederlo, non gli sembra un tipo strano, e lui ne aveva conosciuti tanti. 
❝ Il mio nome è Luhan, il tuo? ❞ 
❝ Sono Sehun ❞ 
Rispose lui, passandosi due dita sulla frangia, spostandosi una ciocca di capelli da davanti al suo campo visivo, 
❝ Perché non scendi da li sopra? Potrebbe essere pericoloso ❞ 
Dicendo quella frase il corvino avvertì come la sensazione che stesse parlando con un bambino ad un parco giochi, imprudente e avventuroso. 
Luhan sembrava non averlo neanche sentito, continuava a guardare la natura attorno a se, con un sorriso impercettibile sulle labbra, che parevano due boccioli di fiori di pesco, agli occhi di Sehun. 
❝ Non voglio rischiare ❞
Disse infine, rompendo il silenzio che si era creato, lo stesso che l'altro adorava, ma in quel momento voleva soltanto sentire quella voce parlare. 
❝ Rischiare cosa? ❞
❝ Che mi tocchi ❞ 
❝ Toccarti? ❞ 
❝ Non voglio scomparire anche io ❞ 
Quella voce cristallina si trasformò in un batter d'occhio, diventando triste, malinconica oserebbe dire Sehun. Lo osservò confuso, e con una mossa involontaria piegò di qualche centimetro il capo verso destra. 
❝ I miei genitori si sono dissolti nell'aria per causa vostra. Ma non vi sto affidando una colpa, voi non lo sapevate, e loro erano cattivi, forse un po' se lo meritavano 
Se Sehun prima era confuso, in quel momento lo era ancora di più. Di cosa stava parlando quel ragazzo? Sembrava essere uscito da un universo completamente opposto al suo. 
❝ Di che stai parlando? ❞ 
Luhan lo guardò, la sua espressione sembrava indicare che avesse realizzato qualcosa. Si fermò dal dondolare le sue gambe sottili e con un salto ーche sembrava averlo fatto senza nessuno sforzoー atterrò con i piedi sul terreno leggermente bagnato, a qualche metro da Sehun. Lui lo poté guardare meglio, e sembra assurdo dirlo, ma era ancora più meraviglioso visto da vicino. Come fosse possibile, il corvino non riuscì a capirlo. 
❝ Yōkai ❞
❝ Yo- che? ❞ 
❝ Almeno sai dove ti trovi? ❞ ridacchiò discretamente, creando delle piccole rughe attorno ai suoi occhi.
❝ Giappone ❞ 
❝ E non sai di cosa parlo? ❞
❝ Sono qui in trasferimento momentaneo obbligato, non so nulla di questo posto ❞ 
Momentaneo, beh, non tanto alla fine. Si trovava in quel paesino sconosciuto del Giappone da quasi un anno, i suoi genitori lo assicuravano almeno una volta alla settimana che sarebbero tornati in Corea, ma, ovviamente, non succedeva mai. Per sua fortuna aveva studiato la lingua nella sua scuola a Seoul, quindi le difficoltà non erano troppe. Inoltre, aveva dato un ultimatum a suo padre: se fossero restati lì, Sehun non sarebbe andato a scuola. E infatti, la mattina, al posto di andare in quell'edificio restava a casa a dormire, oppure andava in giro per quelle stradine isolate. 
Queste ultime, forse, oltre al bosco, erano l'unica cosa che non avrebbe voluto abbandonare. 
 ❝ È quello che sono, uno yōkai ❞ 
Aveva sentito già quel nome, Sehun, gli suonava famigliare, ma non sapeva minimamente cosa fosse. Luhan, a vedere il suo viso sempre più confuso, accennò una piccola risata, che nascose quasi subito posizionando la sua mano davanti alla bocca. Il moro, però, riuscì ugualmente a vedere il suo tenero sorriso. Meraviglioso, pensò per l'ennesima volta. 
❝ Sono uno spirito ❞

II

Rientrava a casa sua, Sehun, mentre l'immagine di Luhan vagava nella sua testa. Gli aveva spiegato la sua storia, il corvino era così preso da quelle labbra che parlavano, che non si accorse che ormai il sole era calato. 
Il rosa era uno yōkai, o più semplicemente, uno spirito. Spiegò a Sehun che tutti i suoi amici non erano come lui, bensì erano come uno yōkai doveva essere, con sembianze strane e variabili. Invece Luhan sembrava a tutti gli effetti un essere umano, tranne che per un aspetto. 
Nacque da madre e padre anch'essi yōkai semi-umani, da piccoli furono abbandonati in quello stesso bosco, in periodi differenti; vennero cresciuti dagli altri spiriti, ma dato che i genitori erano esseri umani, non potevano essere yōkai completi. E qui entra in gioco il loro piccolo difetto, ovvero la loro maledizione. Luhan non sapeva cosa avessero fatto per meritarla, solo che tutti gli abitanti di quel luogo, spettegolavano sul fatto che fossero maligni ed egoisti. 
Questa maledizione sarebbe automaticamente passata anche ai loro progeni.
Degli umani, ovviamente senza saperlo e volerlo, ebbero un contatto fisico con i due, ed essi, come niente, scomparirono con un bagliore, lasciando soltanto una leggera brezza profumata. Fortunatamente, prima che questo accadesse, la signora diede alla vita suo figlio, Luhan. La loro durata di vita fu molto lunga rispetto a quella di un umano. C'è da dire, però, che gli yōkai invecchiavano più lentamente degli uomini. 

Si tolse i vestiti ancora umidi, Sehun, e li lasciò sulle mattonelle fredde del bagno, entrando in doccia subito dopo. Il getto caldo e continuo fece rilassare i suoi muscoli leggermente testi, facendo rilasciare un lungo sospiro dal corvino. Era stata davvero una giornata insolita la sua; ma non gli dispiaceva affatto. La vita che gli era stava affidata dal destino era talmente noiosa, che era contento di avere una sorta di nuova, e stramba, avventura. 
Prima di andare via dal bosco, aveva promesso al rosa che il giorno seguente sarebbe tornato a trovarlo. Sperava con tutto il suo cuore di non dimenticarsi del fatto che non poteva minimamente toccarlo, non voleva in alcun modo che scomparisse quella figura così angelica da davanti ai suoi occhi. 
Il fatto che pensava determinate cose di un ragazzo, non scaturirono nessuna sorpresa in Sehun; per lui le persone erano persone ーanche se, Luhan, essere umano non eraー non esistevano maschi e femmine nell'attrazione, non esistevano gay, etero o bisessuali. Quindi, se vogliamo identificare la sessualità di Oh Sehun, possiamo classificarlo come amante delle persone.

❝ Non pensavo fossi serio 
Esordì Luhan, mentre le sue gambe dondolavano nuovamente da quel ramo. Il corvino, come promesso, tornò nel bosco il giorno successivo, subito dopo pranzo. 
❝ Adesso sai che lo sono ❞ 
Si sedette a terra, rispettivamente davanti al rosa. Posò i palmi delle sue mani sull'erba, dietro la sua schiena, sorreggendosi in una posizione abbastanza confortevole. 
❝ Ti annoierai qui con me ❞ 
❝ Sopravviverò ❞ 
Allora Luhan, come il pomeriggio precedente, con un balzo scese dall'albero con le foglie verde smeraldo e andò a sedersi affianco al moro, mantenendo però una dovuta distanza. Quest'ultimo guardò il suo viso di porcellana, con dei sottili raggi di sole che illuminarono i suoi occhi profondi. 
Sehun si chiese se la sua pelle era davvero così liscia come pareva alla sua vista, avrebbe voluto testare, accarezzare con il dorso della sua mano fredda la sua guancia rosea, ancora e ancora. 
❝ Sei mai uscito da questo bosco? ❞ 
Scosse la testa, Luhan, portandosi le ginocchia al petto per poterci posare il mento, 
❝ È troppo rischioso, te l'ho già detto, non voglio sparire ❞ 
E allora il minore si chiese come sarebbe stato vivere per chissà quanto tempo in tutto quel verde, senza una casa, un tetto sotto il quale stare. E quando pioveva dove si nascondeva il piccolo ーper così direー Luhan? I suoi vestiti non si inzuppavano? Non prendeva il raffreddore? 
E Sehun, visto che prima di uscire dalla porta di casa sua aveva sentito dalla tipa nel televisore che quella notte stessa notte, la temperatura si sarebbe abbassata di parecchi gradi, si tolse il suo cappotto nero sotto lo sguardo dell'altro. 
❝ Prendilo ❞ 
Disse il corvino, allungando il braccio verso di lui. Luhan lo afferrò, guardando quel capo di abbigliamento nelle sue mani,
❝ Perché lo stai dando? ❞ 
❝ Questa notte congelerai, voglio che lo indossi ❞ 
Luhan apprezzò molto quel gesto, tanto che si mise il cappotto fin da subito. 
❝ Ha un buon profumo ❞ 
Sussurrò lui a bassa voce, con un lieve sorriso sulle labbra. Era da forse troppo tempo che non sorrideva. Non perché non volesse, ma perché non aveva mai l'occasione di farlo. Se doveva sorridere forzatamente, preferiva non farlo proprio.

III

Sehun tornò da Luhan anche il giorno successivo, indossava il suo cappotto ed era seduto sotto un albero, in attesa del suo amico. 
Si ripeté Luhan nella mente, poteva definirlo tale? 
❝ Come è andata la nottata? Le finestre di casa mia continuavano a sbattere, non ho potuto fare a meno di pensare a te qui fuori ❞
Il rosa sentì una sensazione di tepore nel petto, ma non riuscì bene ad identificare a cosa fosse dovuto; non aveva ancora imparato ogni tipo di emozione. 
❝ È andato tutto bene ❞ 
Rispose semplicemente, Sehun annuì e si sedette al suo fianco; rimasero in silenzio per molti minuti, non era la prima volta che capitava, certo, ma non per tutto quel lasso di tempo. 
❝ Posso chiederti una cosa? ❞ 
Finalmente il maggiore fece riisuonare la sua melodia, attirando l'attenzione del corvino. 
 Dimmi pure ❞ 
❝ Gli yōkai non sono dei bravi maestri per quanto riguarda la fascia dei sentimenti, non mi hanno mai potuto spiegare ogni cosa. Io, sì, sono per metà umano, ma non riesco a classificare le mie emozioni, quindi volevo domandare se potessi spiegarmi più o meno queste cose.. ❞ 
Sehun ascoltò ogni singola parola, e in seguito annuì, dicendo che per lui non c'erano problemi. Certo, sarebbe stato un po' difficile, ma tentar non nuoce. 
❝ C'è n'è una che vuoi ti spieghi per prima? ❞ 
❝ Quella cosa chiamata amore ❞ 
Il corvino accennó una piccola risata, chiamare l'amore 'quella cosa', fece sorridere il ragazzo. 
 L'amore è un sentimento che puoi donare a chiunque e che chiunque può donare a te. È incondizionato, non puoi decidere di smettere di amare qualcuno o di cominciare ad amare qualcuno, succede sempre in modo inaspettato, e non puoi scappare. Ci sono diversi tipi di amore, almeno per me. C'è l'amore che dai ai tuoi parenti, ai tuoi amici, e poi c'è l'amore che doni alla persona con il quale vorresti passare il resto dalla vita. 
Certo, vorresti passarla anche con la tua famiglia, ma la persona che tu ami vuoi poterla abbracciare, vuoi poterla toccare, accarezzare, baciare. Quando sei innamorato le giornate sono più felici e leggere da vivere, il cuore ti comincia a palpitare più velocemente quando sei accanto a quella persona, ti senti così fortunato ad averla nella tua vita che non riesci neanche a crederci ❞ 
Il moro non credeva di essere mai stato innamorato in vita sua, ovviamente aveva avuto qualche storia, ma queste non lo prendevano nel modo in cui lui avrebbe voluto.
 Quindi è una cosa bella amare qualcuno? ❞ 
Lui annuì. 
❝ E perchè si chiama Ai? Sembra una cosa che fa male! Io lo dico quando sbatto il piede contro un tronco e mi faccio male, oppure quando inciampo e cado a terra ❞ 
❝ Beh, amare qualcuno può voler dire farsi male, proprio come quando cadi. Anzi, forse anche di più ❞ 
E Luhan ascoltando quelle parole fece una espressione spaventata,
❝ Non voglio farmi male ❞ 
Sehun lo trovò estremamente adorabile, sembrava un piccolo cucciolo di cerbiatto che aveva perso la sua madre nel bosco. 
❝ Non voglio neanche io, Luhan ❞

IV

Sehun non sapeva esattamente quando avesse cominciato a provare amore nei confronti di quel ragazzo, magari dal primo giorno, magari dalla prima settimana, o forse dal primo mese trascorso con lui. 
Andare nel bosco ormai era diventata una abitudine, non saltava mai neanche un incontro, e se spuntava nel suo programma qualcosa che lo impediva di andare, lo cancellava senza pensarci troppo. 
Guardare il suo viso diventava ogni giorno più interessante, i suoi occhi scorrevano sulla pelle del suo viso, del suo collo latteo, delle sue braccia talvolta scoperte. 
Bramava di macchiare quella pelle chiara con i suoi baci, di intrecciare le sue dita sottili nei suoi capelli rosa, di accarezzarlo lungo tutta la schiena, ma ovviamente non poteva. 
Non poteva minimamente sfiorarlo, ma lo desiderava così tanto. 
❝ A cosa stai pensando? ❞ 
Luhan interruppe il suo flusso di pensieri, fortunatamente. 
❝ Vorrei abbracciarti ❞ 
Confessò, dopo qualche minuto che aveva lasciato sospesa la domanda di Luhan nell'aria. 
Quest'ultimo si ritrovò ad arrossire involontariamente mentre guardava il minore. 
❝ Anche a me piacerebbe tanto ❞ 
Per Sehun, nei primi giorni, era stato semplice non aver nessun contatto fisico con lui, ma dopo che cominciò ad affezionarsi diventò tutto più difficile. 
Improvvisamente passò davanti ai loro occhi una piccola volpe viola, che fece confondere il corvino. 
❝ Oh, ciao Yuki ❞
Fece Luhan, scuotendo la sua piccola mano, salutando quello strano animale. 
Ma diventò ancora più strano quando si sedette e cominciò a parlare. 
 Lui è quel Sehun di cui ci hai parlato? ❞ 
Domandò la volpe Yuki, guardando il corvino. Luhan annuì; aveva raccontato ai suoi amici del bosco di aver fatto amicizia con un umano, e tutti quanti si allarmarono. Tenevano a Luhan e non volevano assolutamente che scomparisse.
❝ Ti ricordi della tua maledizione vero? 
Gli chiesero quasi tutti all'unisono quel giorno, 
❝ Certo che sì, ma farò attenzione, tranquilli ❞
Tornando ai tre, Yuki ispezionò Sehun così a lungo che sembrava gli stesse leggendo l'anima. 
❝ Ti prego di stare attento ❞
Gli disse, il corvino annuì più volte, e la volpe viola tornò sui suoi passi. 
❝ Quello era uno yōkai? ❞ 
❝  Sì, si chiama Yuki. Sei stato fortunato che ti è apparso sottoforma di un una volpe, di solito assume forme paurose per far fuggire via gli umani ❞

V

Quel giorno Sehun e Luhan stavano camminando nel bosco, tra i rami degli alberi che occasionalmente colpivano Sehun in viso, e le brezze di vento tipicamente estive. 
Erano passati altri mesi dal giorno del loro incontro, e il moro sentiva di affondare nei sentimenti che provava per Luhan sempre più profondamente.
❝ Sehun ❞ 
❝ Mh? ❞ 
❝ Ricordi quando mi hai spiegato cosa è l'amore? ❞ 
Lui annuì, guardandolo posare gli occhi su diversi oggetti presenti in quel sentiero. 
❝ Tra le cose che hai detto.. c'era anche il voler baciare una determinata persona ❞ 
Annuì nuovamente, non capendo dove esattamente volesse arrivare. 
Vide il copro di Luhan cessare di camminare, così Sehun si fermò a sua volta. 
❝ Che succede? ❞ 
Il rosa aveva lo sguardo basso, l'altro poteva vedere come le sue lunga ciglia scure accarezzavano le sue guance leggermente rosse. 
❝ Io vorrei baciare te 
Fu in quell'istante che il minore capì perfettamente di essere perdutamente innamorato di Luhan. Il suo cuore saltò uno, due battiti, ricominciando poi con una velocità più elevata del normale. 
I due si guardarono per un tempo che non riuscirono a quantificare, Sehun era perso negli occhi di Luhan e Luhan era perso in quelli di Sehun. 
❝ Non dirlo, per favore ❞ 
Lo disse con la voce che a stento uscì dalla sua bocca, guardava le labbra del ragazzo con un desiderio tale che avrebbe meravigliato chiunque. 
❝ Perché no? ❞
❝ Non riuscirei più a trattenermi. Non voglio che te ne vada dalla mia vita Lu, non voglio ❞ 
Questa volta era il turno di Luhan a guardare le labbra di un rosa acceso appartenenti a Sehun, si chiedeva se il loro sapore era come se lo era immaginato. 
Dolci.
Più dolci di una caramella. 
❝ Baciami, ti prego ❞ 
Sehun scosse la testa, molte volte, la voglia era così tanta da farlo impazzire. Il rosa provò ad avvicinarsi a lui, ma si allontanò immediatamente.
 Luhan non farlo ❞
❝ Prima o poi scomparirò, magari per sbaglio, magari non sarai tu a toccarmi. E magari mentre mi dissolvo nell'aria tu non sei qui, e morirò senza vederti un'ultima volta ❞ 
Ma Sehun proprio non voleva saperne, continuava a dire di no, a scuotere la testa, i suoi occhi si fecero lucidi e brillavano più delle foglie verdi baciate dal sole limpido. 
❝ Voglio baciare le tue labbra Sehun, voglio poterti toccare almeno una volta ❞ 
❝ Se lo fai non potrò più vedere il tuo viso, sentire la tua voce, stare con te tutti i giorni da oggi fino a per sempre. È questo quello che desideri? ❞ 
La sua voce tremava, erano troppo vicini, si sarebbero ben presto toccati. Voleva spingerlo via, ma non poteva fare neanche quello. Non poteva fare assolutamente niente. 
❝ Desidero soltanto passare l'ultimo istante della mia vita come il più meraviglioso ❞
❝ Ma non sarà oggi Luhan, devi vivere ancora. Non puoi abbandonarmi dopo quasi un anno che passiamo le giornate insieme ❞ 
❝  Troverai qualcos'altro che riempirà i tuoi pomeriggi monotoni e noiosi ❞  
Luhan non voleva nient'altro che non fosse Oh Sehun, anche se lo avrebbe perso per sempre da un momento all'altro. 
Sehun non voleva nient'altro che non fosse Lu Han, ma non avrebbe potuto tornare alla sua tipica vita senza di lui. 
❝ Devo andare a casa 
Esordì il corvino, superando Luhan che non aveva smesso comunque di guardarlo, 
❝ Vieni domani? ❞
Domandò lui, con la voce bassa. Forse aveva rovinato tutto. 
❝ Questa è l'unica certezza ❞

VI

Ed ecco che Sehun usciva di casa per andare nel bosco. 
Il giorno precedente, dopo essere rientrato a casa e aver ignorato tutte le domande dei suoi genitori, si chiuse in camera con la mente pieni di pensieri. 
Beh, piena di pensieri, ma tutti che conducevano a Luhan. Al suo viso, alle sue labbra, baciare quelle labbra, toccare quel corpo dalla pelle estremamente chiara, poterci fare l'amore. 
Si morse il labbro inferiore e ispirò con le narici tutta l'aria necessaria a riempire i suoi polmoni, per poi rilasciarla lentamente. 
Quando arrivò nel punto preciso dove si incontravano sempre, c'era solo qualcosa che non andava. 
Luhan non era lì. 
All'inizio non si allarmò troppo, rimase solamente seduto ad aspettarlo. Ma quando controllò l'orario, e vide che erano passate quasi due ore, cominciò ad avere pensieri non molto belli. 
Si alzò da terra e si addentrò nel bosco, cercandolo disperatamente. 
❝ Luhan! ❞ 
❝ Luhan ti prego rispondimi! 
Stava praticamente urlando, ma poco gli importava. Se fosse successo qualcosa al rosa non se lo sarebbe perdonato mai e poi mai. 
Non ricevendo nessuna risposta, decise di domandare a quel suo amico, com'è che si chiamava?
❝ Yuki! Yuki dov'è Luhan? ❞
Questa volta comparse sopra la sua testa, arrampicato su un albero, sottoforma di scimmia. 
❝ Non lo so, non l'ho visto, non era con te? ❞
❝ Dannazione ❞
Imprecò e riprese a vagare nel verde, molto probabilmente si era perso e non sarebbe mai riuscito a ritrovare la strada, ma l'importante per lui era Luhan. 
Continuava a chiamare il suo nome, sentiva che i suoi occhi si facevano sempre più umidi, e che da un momento all'altro sarebbe scoppiato in un pianto infantile. 
❝ Sehun? ❞
Immediatamente il nominato si girò, vedendo Luhan in piedi di fronte a lui. 
Subito lo abbracciò, purtroppo senza pensarci; la sua mente realizzò dopo meno di un secondo, ma ormai, il danno era stato fatto. 
❝ Merda ❞
Disse dopo essersi allontanato immediatamente,
❝ No no no ❞
Luhan lo guardò sorridendo, sorridendo come non aveva mai fatto prima. Si guardò le dita sottili delle sue mani e vide che stavano scomparendo piano piano, sul viso di Sehun cominciarono a scendere lacrime autonome. 
 No no ti prego no
Continuava a dire nel panico, ma Luhan mantenne la calma, avvicinandosi al corvino. 
❝ Cristo mi dispiace Luhan, perdonami io- ❞
❝ Prima che io scompaia, per favore 
E Sehun sapeva già a cosa si riferisse, prese il viso del rosa e lo avvicinò al suo, facendo scontrare le loro labbra dolcemente, ma allo stesso tempo disperatamente. 
Luhan voleva stringerlo forte a se, ma non poteva, le sue braccia stavano piano piano svanendo. 
Ormai non si sapeva neanche più a chi appartenessero quelle lacrime, il maggiore era così felice, il suo cuore batteva così velocemente. 
Sehun sentì mormorare,
❝ Ti amo ❞
e poi, il nulla. 
Non stava più baciando le sue labbra, non aveva più il suo viso tra le mani. Davanti a sé non c'era nessuno, non c'era Luhan. 
E non c'era neanche più un pezzo del suo cuore. 
Solamente lacrime su lacrime, che cadevano provocando un rumore sordo sul terreno verde smeraldo.

END

   
 
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