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Autore: Kiron_River    03/08/2017    1 recensioni
Ciao gente! Con questa serie (nel caso piaccia, se no evito di andare avanti) intendo utilizzare l'ambientazione narrativa di Yu-Gi-Oh per mettere in scena una storia completamente inventata e con personaggi non appartenenti alla serie classica in cui si recupera l'atmosfera dark della prima versione dell'anime mettendo qualche regola in più al concetto di Gioco delle Ombre. Nel capitolo di oggi avremo un prologo della storia (rassicuro che i prossimi capitoli non intendo farli così lunghi), inserendo i personaggi principali della vicenda, a cui se ne aggiungeranno altri in seguito, l'incipit della vicenda e l'atmosfera che si respirerà da questo momento in avanti. Grazie a tutti e buona lettura
NB: Per chi non fosse pratico del gioco di Yu-Gi-Oh si consiglia una rapida ricerca delle carte citate per comprendere meglio i passaggi della storia
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per una fruizione completa della serie ricordo che sarebbe meglio tenersi una pagina internet aperta per controllare le carte che vengono giocate. A questo proposito consiglio di utilizzare il sito seguente: questo, che è quello che utilizzo io di solito.
Inoltre, per le prossime pubblicazioni consiglio inoltre di dare sempre un'occhiata alla pagina Facebook  per rimanere aggiornati su tutti i nuovi capitoli in uscita. Termino la tediosa introduzione ringraziando tantissimo tutti quanti per aver dato una possibilità a questa storia un ringraziamento speciale va a tutti quelli che continueranno a farlo. Grazie mille.

Seduto al suo solito posto alla tavola calda che frequentava di solito, Gilbert batteva velocemente le dita sul suo computer concentrato, disturbando chiaramente gli altri avventori del locale, che si erano spostati dai posti intorno a lui. Il suo lavoro lo prendeva così tanto che non si era neanche accorto che la sua amica Sally si era avvicinata al tavolo sbirciando sullo schermo.
“ ‘Catalogo duellanti’?” lesse Sally sul monitor.
Gilbert trasalì, sorpreso dalla sua presenza alle sue spalle, ma appena il viso sottile e sorridente pieno di lentiggini della ragazza e le sue trecce bionde, si calmò subito e le sorrise in risposta.
“Sto facendo un catalogo dei duellanti di Duel Monsters più forti del mondo” rispose Gilbert orgoglioso “Sai che nessuno ha idea di chi siano davvero i grandi campioni di Duel Monsters esistenti? Eppure è un gioco molto popolare”
Duel Monsters, quel gioco di carte collezionabili che era diventato tanto di moda negli ultimi tempi e che aveva, suo malgrado, conquistato anche Gilbert.
Sally era amica di Gilbert da molto tempo e aveva imparato che ogni volta che una cosa provocava il suo interesse, che fosse lo spazio, i sottomarini o i giochi di carte, ne diventava rapidamente un esperto, reperendo in pochissimo tempo tutte le informazioni che gli servivano e mettendole insieme in qualche strambo articolo che poi pubblicava sul suo blog e sulla sua pagina di Facebook.
Stavolta era toccato al Duel Monsters, a cui Gilbert si era appassionato solo leggendone il regolamento e aveva speso diversi soldi per comprare le carte che adesso aveva nel suo Deck, che portava sempre con se. Contagiata dal suo entusiasmo, anche Sally aveva finito per farsi un Deck suo e la divertiva giocare con il suo amico durante le giornate di pioggia.
“E immagino che tu abbia intenzione di farne uno, giusto?” Chiese Sally. Domanda retorica.
“Ovvio” rispose Gilbert ancora più sorridente “Ho intenzione di raccogliere dati, interviste, carte preferite… voglio sapere tutto di questi campioni fantasma”
Sally si affacciò di nuovo al computer.
“Cominciamo bene, allora. Che diavolo di nomi sono questi?”
In effetti ogni voce della lista che Gilbert aveva stilato come bozza non aveva neanche un nome, ma solo nickname. KingDragon91, TheDrill, MachanicumZ89, e giù a seguire in una sequenza di assurdi assortimenti misti di lettere e numeri.
“Beh… quando ti dico che non si sa niente di questi giocatori non scherzo. Dato che i tornei di persona sono organizzati per lo più da singole fumetterie molti dei giocatori migliori si trovano online, e online nessuno mette mai il proprio nome. Ma tutto questo sta per cambiare”
Sally si mise a sedere accanto all’amico.
“E questo perché…?”
Gilbert volse il computer verso di lei, mostrandole una pagina web dove si stagliava centrale il retro di una carta di Duel Monsters e sopra questa una scritta: Duel Monsters World Tournament.
“Tra pochi giorni qui in città avrà luogo un super torneo mondiale di Duel Monsters e tutti i partecipanti dovranno essere qui per partecipare. Sono sicuro che tutti i duellanti più forti del mondo verranno per partecipare, e io ho intenzione di conoscerli” A questo aggiunse una faccia talmente convita e fiera che Sally non riuscì a trattenere le risate. Gilbert ci rimase male.
“Scusa, Gibby, ma è una cosa talmente stupida che neanche da te me la sarei aspettata” Esclamò la ragazza asciugandosi le lacrime venute fuori per le risate.
“Bhe, ho intenzione di riuscirci, potrei scommetterci in un Gioco delle Ombre” Esclamò Gilbert.
Oh, no, ecco che riparte.
Gilbert si era imbattuto nella storia del Gioco delle Ombre cercando informazioni sul Duel Monsters, non era altro che una creepypasta nata sul web e che probabilmente li sarebbe morta se Gilbert non l’avesse presa tanto sul serio.
“Gibby, per favore, non cominciare a fare il cretino” cercò di metterci una pezza Sally.
“Non chiamarmi Gibby” avvertì il ragazzo “E non è una cretinata, ci sono moltissime fonti attendibili che riportano l’esistenza storica del Gioco delle Ombre. Arrivano fin dall’antichità, sono stati studiati da molti esperti storici e…”
“… e nessuno ha mai dato loro retta. Perché non ci sono prove, ma solo indizi sparsi e qualche vecchio geroglifico che per quanto ne sappiamo poteva a avere un significato metaforico. C’ero anch’io quando facevi le ricerche” rispose acidamente Sally per mettere a tacere l’amico.
Gilbert fece l’offeso e per tutta risposta tirò fuori dalla tasca del suo zaino il suo Deck.
“Va bene, allora se è così ti sfiderò a un Gioco delle Ombre tramite il Duel Monsters” esclamò ridendo il ragazzino “e quando vincerò la tua anima mi apparterrà” Aggiunse un verso da fantasma da film horror di serie B e mise il Deck in tavola pronto alla partita.
Sally si rise su, ma anche lei aveva con se le carte e cominciarono a giocare.
Dopo poco che erano li, Sally e Gilbert furono sorpresi, come tutti gli altri presenti nella tavola calda dallo sbattere della porta del locale, da cui si palesò un gruppo di uomini vestiti con scalcinatissimi giubbotti neri e provvisti di passa montagne che cominciarono a avanzare a passo pesante.
“Attenti tutti quanti e fate silenzio!” Gridò uno di loro sparando due colpi in aria “Mani sui tavoli! Tu, contro il muro! Nessuno faccia scherzi, o qui la storia finisce male!”
Le grida del tipo spaventarono Gilbert e Sally che misero le mani sul tavolo di fronte su cui erano seduti e non fiatarono.
I rapinatori sbarrarono la porta con alcuni dei tavoli e minacciarono la padrona della tavola calda puntandole contro le loro armi, quindi annunciarono: “Se quelli della polizia saranno rapidi questa storia finirà a breve, quindi nessuno muova un muscolo e non cercate di fare gli eroi”
Il tono del criminale era tutt’altro che convincente e le risate dei suoi complici non aiutavano.
Il gruppo di malviventi si mise a controllare i clienti della tavola calda, ma non chiesero ne portafogli ne oggetti di valore, si limitavano a guardarli in faccia, a volte neanche serviva, e confrontavano con un foglietto che aveva in mano il loro capo. Infine si soffermarono su un uomo sulla cinquantina che sedeva a un tavolo su un lato del locale con altri due.
“Ehi, capo” urlò quello che lo aveva riconosciuto “Ci siamo, è questo per davvero”
Il capo, un energumeno con la pelle bruna e gli occhi verdi, si avvicinò all’uomo e rise tra se.
“Buon giorno, signor prefetto, lei non ci conosce e temo che continuerà a non farlo, ma lei ci serve e dovrà parlare con la polizia per nostro conto”
Il capo e un altro dei malviventi alzò il prefetto e lo portò in una stanza appartata per uscirne poco dopo senza che nessuno degli altri avventori sapesse cosa era successo.
Il capo della banda scortava il prefetto trascinandolo per il bavero della camicia verso la porta del locale, quando il suo sguardo puntò contro i Deck che Gilbert e Sally avevano ancora sul tavolo.
“Guarda guarda” fece l’energumeno, quindi ordinò a uno dei suoi uomini di prendere il prefetto. “Ci sarà tempo prima che gli sbirri portino qui quello stupido artefatto di ‘staceppa” grugnì mentre si metteva a sedere su una sedia al tavolo dei due amici “Ma si da il caso che io sia un appassionato di Duel Monsters, che ne dite di una partita per ammazzare un po’ il tempo, vi va?” Chiese ai due ragazzi.
Gilbert e Sally si scambiarono un’occhiata, ma non sapevano minimamente cosa rispondere. Spazientito, il capo della banda estrasse la pistola puntandola verso l’alto, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, un’altra persona si alzò dal proprio posto.
“Posso giocare io?” Colui che aveva parlato era un ragazzo. Forse poco più grande di Sally e Gilbert, ma nessuno ci avrebbe messo la mano sul fuoco. Alto, capelli neri, vestito con una maglietta nera con disegnato quello che a occhio sembrava il simbolo di qualche gruppo heavy metal con un teschio e delle fiamme intorno.
Il capo della banda di malviventi lo guardò mentre gli altri gli puntavano le pistole contro. Il ragazzo non azzardò una mossa, se ne stette immobile dando le spalle a tutti quanti con le mani alzate sopra la testa.
L’altro sorrise “Va bene, sembra che qualcuno qui abbia le palle. Vediamo cosa sai fare” commentò l’energumeno.
“Sono abbastanza abile con il Duel Monsters” affermò il ragazzo con una calma che aveva del ridicolo in quella situazione “Ma al momento ho lasciato le carte in albergo, quindi temo che non potremo giocare. Tuttavia se accetti di fare una scommessa con me, posso proporti un altro gioco con cui confrontarci. Potrebbe essere divertente”
Il malvivente sembrò interessato “Spiegami il gioco” ordinò.
Il ragazzo si voltò verso il tavolo tenendo le mani bene in vista mentre nel silenzio generale le pistole erano tutte puntate su di lui. Appena si mise a sedere al tavolo di Gilbert e Sally, entrambi notarono lo sguardo concentrato e divertito di lui, come se stesse per affrontare un semplice gioco.
“Semplicemente” cominciò a spiegare il ragazzo tenendo gli occhi scuri fissi sull’avversario “prenderemo ognuno cinque mostri dal tuo Deck, quindi li metteremo in un preciso ordine in mano e li giocheremo in campo uno alla volta, in attacco o in difesa, l’avversario dovrà giocare il mostro che ha in mano nella stessa posizione e chi ha il valore più alto mangia l’altro. Vince chi fa tre su cinque”
La spiegazione fece divertire il malvivente che posò la pistola sul tavolo e estrasse il Deck.
“D’accordo, ragazzo, mi piace questo gioco. In quanto alla scommessa?”
“Se vinco io questo Gioco delle Ombre dovrai lasciare il posto insieme ai tuoi uomini senza esitazione”
Il malvivente rise sguaiatamente alle parole del ragazzo, che per tutta risposta continuò a fissarlo intensamente con il solito sguardo.
Capito che l’altro era serio, il capo della banda replicò: “E se vinco io?”.
“Non hai che da scegliere” rispose.
Il capo banda si guardò intorno, non c’era niente che quel ragazzo potesse offrire come scommessa che potesse valere qualcosa, quindi era il caso di fare pressione sul resto degli astanti.
L’occhio gli cadde su Sally. Fino a quel momento non ci aveva fatto caso preso dal lavoro, ma era una ragazza davvero carina, ancora un po’ acerba visto che aveva si e no 17 anni, ma carina.
“Lei!” asserì l’energumeno indicando la ragazza con un gesto della testa e passandosi la lingua sulle labbra “Se vinco io, io e i miei ragazzi ce la spassiamo con lei”
Sally sbarrò gli occhi. Come era finita in mezzo a questa disputa?
“Andata” rispose il ragazzo dai capelli neri.
“Cosa?!” urlarono in coro Sally e Gilbert, ma vennero subito zittiti dal capo dei malviventi, che impugnò di nuovo la pistola.
Ottenuto i silenzio l’energumeno continuò: “Allora cominciamo. Chi da le carte?”
“Facciamo così” rispose l’altro “comincia tu a scegliere la prima carta per me e io gioco per primo”
L’altro annuì e improvvisamente l’aria si fece cupa. Fino a quel momento la tensione aveva impregnato la tavola calda, ma appena il gioco aveva avuto ufficialmente inizio qualcosa era cambiato. Sally se ne accorse subito e Gilbert un attimo dopo: sbuffi di una strana nebbiolina nera erano apparsi intorno al tavolo, ma i clienti del locale non sembravano farci caso, al contrario della banda dei malviventi, che si scambiavano commenti in merito. Il loro capo era talmente concentrato da non accorgersene neppure.
La prima carta da scegliere toccava quindi al capo dei malviventi, che prese dal suo Deck una carta Spettro Oscuro, che aveva nel Deck solo per fare numero e non aveva mai usato. Dette la carta all’avversario e sorrise, quindi gli porse il Deck. L’altro lo esaminò per bene e ne estrasse un Drago Fuciliere La Bestia Versatile che passò al capo della banda. Quello rise di gusto e esclamò che quella era la carta più forte che aveva. Toccava di nuovo al malvivente, che pescò un Cavaliere Robotico, mentre a lui toccò giocare con Antica Scimmia Scarlatta. Il malvivente rise di nuovo e scelte per il suo avversario un Naturia Guardiano. La risposta fu Drago Cacciatore. Per il ragazzo poi toccarono Abisso Splendente e Drago Golem, mentre al capo banda toccarono Il Giudicatore e Caius Monarca dell’Ombra.
L’energumeno continuava a ridere sguaiatamente.
“Ma almeno conosci le regole del gioco?! Sembra che al tuo amico non interessi per niente cosa ti succederà” esclamò il tipo rivolto a Sally. Aveva ragione, pensava Gilbert che aveva assistito allo scambio. Tutti i mostri che il ragazzo aveva dato al suo avversario erano più potenti di quelli che aveva avuto lui, non c’era modo che potesse vincere. Stranamente invece Sally era calma. In tutto questo nessuno sembrò far caso al fatto che la nebbiolina nera era aumentata.
Il ragazzo mise a posto le sue carte.
“Abbiamo deciso che tocca a me giocare per primo, quindi…”
Il ragazzo giocò Naturia Guardiano in Attacco e l’altro glielo prese con il Drago Fuciliere Bestia Versatile.
“Ah, e uno!” esclamò l’avversario.
Il ragazzo giocò quindi l’Abisso Splendente in attacco, che subito venne mangiato dalla Antica Scimmia Scarlatta.
“E due! Già mi pregusto questo bocconcino” Disse quello facendo lo sguardo da maniaco e accarezzando la spalla di Sally.
Gilbert era terrorizzato, ma appena posò gli occhi sulla sua amica la vide trattenere a stento le risate.
La cosa non sfuggì al malvivente. Nessuna delle ragazze che erano state stuprate dalla sua banda aveva mai riso.
“Che significa quella risata?” Chiese l’energumeno.
“Se non ci sei arrivato ancora mi sa che ti servirà un disegno” ridacchiò la ragazza. Gilbert era troppo spaventato per capire.
Il ragazzo misterioso fece da voce spiegona della situazione: “La ragazza qui ha più senso dell’osservazione di te, non hai visto che tipo di mostri ti ho dato? Hanno tutti un alto punteggio d’attacco, ma una difesa mediocre, e il gioco prevede scontri sia in attacco che in difesa”
Detto questo il ragazzo giocò Cavaliere Robotico in difesa. L’altro dette subito un’occhiata alla difesa del mostro che aveva in mano. Drago Cacciatore aveva meno punti di difesa dell’avversario, quindi l’uomo cercò di prendere la carta che stava dietro, quella del Giudicatore, ma non ci riuscì. Non appena toccò la carta retrostante, una forza invisibile fece allontanare la sua mano contro la volontà del proprietario, che invece prese la carta di fronte e la giocò in difesa.
“Mano mia” commentò il ragazzo, e si prese la carta dell’avversario “Non è possibile infrangere le regole di un Gioco delle Ombre” aggiunse con un sorriso maligno.
“Le prime due carte in cima erano un’esca, mi servivano a capire se eri davvero così stupido da ordinare le carte esattamente come te le avevo date e ho vinto la scommessa. Ora tocca ancora a me”
Il ragazzo giocò quindi la carta del Drago Golem in posizione di difesa, superando di gran lunga il Giudicatore dell’avversario.
Anche stavolta l’avversario cercò di barare mettendo la carta in posizione di attacco, ma non ci riuscì, la sua mano era ancora guidata dalla forza invisibile e si rifiutava di obbedire.
“Mia anche questa. Ultima mano” concluse il ragazzo, e giocò lo Spettro Oscuro in posizione di difesa.
L’altro fu suo malgrado costretto a mettere Caius, Monarca dell’Ombra in difesa, posizione nella quale risultava più debole del mostro avversario e venne quindi sconfitto.
Il gioco era terminato. Il ragazzo si alzò sogghignando.
“Ho vinto. Come da accorda invito te e i tuoi uomini a andarvene senza fare altri danni”
Furioso e impazzito per il risultato del gioco, il capo dei malviventi si tolse il passamontagna, rivelando il volto duro e abbronzato che sembrava scolpito nel legno, con una vistosa cicatrice sulla guancia sinistra sotto dei lunghi capelli biondo sporco.
L’uomo afferrò la sua pistola e la puntò contro il suo avversario.
“Non così in fretta. Il gioco era truccato, e tu sapevi di vincere. Non ho il dovere di rispettare nessun accordo con un imbroglione come te!”
Sally e Gilbert trattenevano il fiato sbarrando gli occhio per la tensione, ma l’altro rimaneva calmo, e il suo sguardo, per quanto concentrato e divertito un attimo prima si fece gelido e severo.
“Non si trasgredisce mai un patto fatto con il Gioco delle Ombre. Non è una cosa saggia” commentò guardando negli occhi il malvivente.
Improvvisamente partì un colpo e uno degli uomini che stava con l’energumeno cadde pesantemente a terra morto in una chiazza di sangue. L’uomo che aveva sparato era uno degli altri membri della banda, che rimase per un attimo intontito di fronte al cadavere del compagno quindi buttò lo sguardo contro il capo confuso.
“Che ti è saltato in mente?” Sbraitò il capo.
Neanche il tempo di dirlo che anche il killer fu freddato da un altro dei membri della banda.
“Non c’è scampo per lo sconfitto in un Gioco delle Ombre, e per chi trasgredisce le regole è ancora peggio” Aggiunse il ragazzo ormai entrato in modalità ‘spettro vendicativo’.
Uno a uno i membri della banda si fecero fuori tra loro sotto lo sguardo terrorizzato degli avventori della tavola calda che urlavano in preda al panico. Infine rimase solo uno di loro e il capo. L’ultimo membro dei malviventi ancora vivo puntò la sua arma contro il proprio leader, che per tutta risposta puntò a sua volta e fece fuoco, freddandolo sul colpo.
Impietrito dalla scena, il capo dei malviventi tornò a puntare la pistola contro il suo avversario.
“Tu! Sei stato tu! Come hai fatto?!” sbraitò.
Proprio in quel momento una figura in semi trasparenza apparve agli occhi del perdente, proprio davanti al suo avversario. Era un vero mostro. Un grosso mostro nero con la faccia vagamente somigliante a un incrocio tra uno squalo e un serpente, un corpo massiccio di forma umanoide, ma con un addome pronunciato da cui usciva un grosso serpente nero.
La creatura si era materializzata tra il ragazzo e il rapinatore, che si fermò terrorizzato a guardare la creatura, che lo squadrava dall’alto in basso.
Sally guardava con gli stessi occhi la creatura che gli si palesava di fronte, mentre stranamente Gilbert e tutti gli altri nel locale sembravano non vederla.
“Zorc L’Oscuro, maestro delle tenebre veglia con giustizia sull’assoluta imparzialità del Gioco delle Ombre” disse il ragazzo “Nessuno può sfuggire alle sue regole, e se ci prova il prezzo da pagare è molto alto”
“Tu che incutevi timore negli altri utilizzando i tuoi seguaci come scudo e la tua possanza fisica, adesso sei rimasto da solo, e non riuscirai mai più a guardare la gente dall’alto in basso”
Appena terminate queste parole, il serpente che usciva dall’addome del mostro cominciò a muoversi e attaccò il malvivente. La pistola gli cadde dallo spavento e il grosso serpente lo azzannò alle gambe facendolo urlare di dolore. Tra le urla, le lacrime e il sangue che uscivano dal corpo del malvivente, il mostro procedette a divorare morso per morso entrambi gli arti inferiori, lasciandolo a terra agonizzante e in un lago di sangue finché non svenne per il dolore.
Finita la procedura il mostro scomparve insieme alla nebbiolina nera che aveva avvolto il campo di gioco fino ad allora. Sia Sally che Gilbert dovettero trattenere un conato di vomito, mentre qualcun altro nella sala non ci riuscì.
Il ragazzo dai capelli neri, che fino a quel momento era rimasto immobile e impassibile, raccolse le carte dell’avversario ormai inerme.
“Dato che non hai adempiuto alla tua parte del patto, al vincitore di un Gioco delle Ombre spetta comunque un premio, quindi mi prendo le carte del tuo Deck come retribuzione della mia vittoria”
Detto questo a chissà chi, il ragazzo prese la via della porta sul retro e uscì indisturbato dal locale mentre dall’ingresso principale irrompevano gli agenti di polizia.
Appena ripresasi dallo shock, Sally si accorse che la ferita del malvivente si era immediatamente cicatrizzata.
   
 
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