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Autore: Fede883    04/08/2017    1 recensioni
Il racconto parla di Riccardo Fasanelli, un giovane calciatore del Riccione che si appresta ad affrontare la partita che vale la salvezza dalla retrocessione in serie B! Infatti il Riccione è stato promosso miracolosamente in serie A ma dopo un anno di disfatte si vede costretto a vincere all'ultima giornata contro il Cagliari (Anche essa impegnata a non perdere per evitare il purgatorio del calcio) Il giocatore farà una lunga riflessione negli spogliatoi davanti ai suoi compagni di squadra prima di giocare la partita c
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una salvezza per un sogno :"Com'è la sensazione che si prova a giocare su un campo da calcio in serie A?". Questa è la domanda che mi fanno un pò tutti, i giornalisti sportivi che anche se sanno già quale sia la tua risposta loro la domenica devono per forza scrivere qualcosa che parli di te, delle tue prestazioni in campo, del perchè non segni o del perchè quando segni lo fai troppo poco, me lo chiedono i bambini quando li incontro per fare delle foto o degli autografi, che ti guardano con quella faccia piena di entusiasmo come se fossi il loro supereroe preferito, te lo chiedono i tuoi amici, quelli che nonostante giochi in serie A ti vogliono ancora un mondo di bene, te lo chiedono i genitori che ancora vorrebbero che tu riprendessi gli studi e la tua fidanzata che nonostante di calcio non ci capisca poco o nulla lei è comunque li a sostenerti sugli spalti a prescindere che si vinca o che si perda, poco importa se io non segno, lei ogni domenica è li sorridente con addosso la sua scarpa. Mi chiamo Riccardo Fasanelli e ho 18 anni e gioco nel Riccione. L'anno scorso io e i miei compagni eravamo riusciti a conquistare un dei sogni più belli della nostra vita calcistica e non, ottenere la promozione in serie A. Uno di quei sogni che ogni bambino che inizia a giocare a calcio desidera, un sogno che per me è diventato realtà. A grande sorpresa nel campionato di serie B siamo arrivati secondi riuscendo a vincere la concorrenza di squadre importanti come il Palermo, il Venezia, L'Empoli, il Perugia e sopratutto della favoritissima Atalanta. Abbiamo perso tante partite ma non ci eravamo mai tolti dalla mente l'obiettivo di essere promossi in serie A, per noi era troppo importante raggiungere la massima serie. Però la serie A è un mondo ostile e oggi dobbiamo giocare la nostra ultima partita, è una partita da dentro o fuori, chi vince rimane in serie A e gioca insieme ai campioni anche l'anno prossimo chi perde torna nel purgatorio della serie B! Io e miei compagni ci guardiamo negli occhi negli spogliatoi, tutti a Riccione parlano di questa partita, ripensiamo alle umiliazioni subite dalle grandi squadre come la Juventus, l'Inter o il Milan, ai torti arbitrali perchè si sa quando sei in una squadra piccola l'arbitro fischia sempre a favore della squadra più importante. Ripensiamo anche a quando abbiamo miracolosamente raggiunto il nostro obiettivo, la promozione in serie A. Non ci parliamo, gli sguardi bastano per dirci quelle poche cose che ci vorremmo dire, c'è troppa tensione, c'è troppo stress, troppa ansia, troppo di tutto insomma ma noi siamo li per raggiungere il sogno di questa salvezza. Nonostante le varie disfatte subite durante il campionato i nostri tifosi sono sempre stati qui con noi, nel bene e nel male. Non ci hanno mai abbandonato. Il mister entra negli spogliatoi osservandoci e dicendo con la sua solita voce composta che non vuole far vedere quanto sia più teso e stressato di noi per la partita:" Oggi è il giorno ragazzi! O dentro o fuori! Sta a voi decidere e far parlare il campo, buona fortuna, io credo in voi e sempre lo farò!". Ci sorridiamo io e i miei compagni e ripenso alle parole della mia fidanzata prima della partita in cui mi disse in modo molto dolce e romantico:" Non c'è mai sconfitta nel cuore di chi lotta fino alla fine, io credo in te, ti amo! Fate del vostro meglio e regalate una salvezza da sogno a Riccione! Tutti crediamo in voi!". L'ultimo sguardo si ferma sul portiere, Mattia, il nostro capitano, lui è cresciuto nel settore giovanile dell'Inter ed è abituato a questo tipo di pressione emotiva e oggi siamo anche nelle sue mani. Ci guardiamo senza dirci nulla, gli sguardi muti spesso parlano e con un semplice cenno con la testa ci capiamo al volo su cosa dobbiamo fare in campo. Oggi tutto ormai sembra già scritto per qualche giornalista sportivo catastrofista eppure noi vogliamo combattere, vogliamo giocare questa partita e vincere per regalare una gioia immensa al nostro pubblico che sempre sono stati in qualche modo accanto a noi. Ci alziamo dalle panchine dello spogliatoio e usciamo dove incrociamo subito i giocatori della squadra avversaria, il Cagliari che come noi lotta per non retrocedere in serie B. Guardo fisso davanti a me ripenso alle parole dello striscione che ci avevano dedicato i nostri grandi tifosi alla prima giornata di serie A quando giocammo in casa contro la Roma e mi ricordo quelle parole come se fosse ieri:" Ci avete regalato un sogno, non lo dimenticheremo mai, ora regalateci il nostro, forza Riccione!". Sorrido e giuro che per questi 90 minuti farò di tutto per regalare quel sogno a tutti i miei tifosi, se lo meritano per averci supportato per tutti questi mesi di campionato e aver sofferto con noi ogni domenica, ora voglio solo giocare, vincere e portare in alto la mia squadra e la città che rappresenta e far felici chi crede in me, i nostri tifosi, il nostro allenatore, la mia fidanzata e i miei compagni, ora basta chiacchiere! Adesso si gioca, noi non abbiamo paura di niente, giocheremo fino alla morte e se cadremo ci rialzeremo più forti di prima, io ci credo. Io voglio vincere.
   
 
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