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Autore: Reading_and_Writing    04/08/2017    1 recensioni
Dal testo
Il ragazzo a cui ho sparato ha circa la mia età, forse è anche più giovane. Aveva dei sogni, una famiglia, ogni notte pregava un Dio, uno qualunque, che lo riportasse a casa. Le sue preghiere non sono state ascoltate, e neanche le mie.
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amore,

 

Come sarebbero stati i nostri figli? Avremmo avuto figli? Non ne abbiamo mai parlato, tu troppo presa dai tuoi libri e io che preparavo l'esame di ammissione all'università. Forse da me avrebbero preso gli occhi scuri come la notte, speravo che prendessero l'intelligenza da te.

Per anni mi sono riempito la bocca di parole come “Patria”, “Giustizia”, “Libertà”. Eccola, la mia libertà, sono morto. Eccola, la giustizia: io l'ho ucciso e lui mi ha ucciso. Per mia madre non sarà giustizia, e neanche per la sua. Eccola, la mia Patria, che mi ha mandato a morire.

È una missione di pace e per la pace – hanno detto – quando a diciannove anni sono stato chiamato per la leva. Eppure ho ucciso non so quanti uomini. Siamo ragazzini che combattono la guerra di qualcun altro. Lo siamo tutti, anche quelli che mi hanno ucciso.

Il ragazzo a cui ho sparato ha circa la mia età, forse è anche più giovane. Aveva dei sogni, una famiglia, ogni notte pregava un Dio, uno qualunque, che lo riportasse a casa. Le sue preghiere non sono state ascoltate, e neanche le mie.

C'è del sangue tutto intorno a me, credo sia mio, ma non sono più sicuro di nulla. L'unica cosa che vedo con chiarezza sono i lineamenti del tuo viso, gli stessi di tuo fratello, del mio migliore amico. Gli ho fatto promettere di aiutarti a superarlo, se fossi morto. Non ho mai pensato che sarebbe successo davvero.

La prima volta che ho tenuto in mano un'arma mi sono sentito potente. La prima volta che l'ho puntata contro qualcuno ho avuto paura del mio potere: era lì, davanti a me, e io, soltanto io, avevo in mano la sua vita. Dovevo solo scegliere dove sparare, non aveva neanche le protezioni adeguate: un colpo al torace e sarebbe morto, uno alla gamba e forse sarebbe morto comunque. L'ho ucciso.

Ho ucciso anche una ragazza, bella, giovane. Potevi essere tu, poteva essere la ragazza del mio plotone. Anche lei è partita per fare del bene, per una missione di pace.

Mi sento sporco, ma non per il sangue che ricopre il mio corpo. Mi sento un stupido per aver davvero creduto che questa ennesima missione avrebbe cambiato le cose, che ci sarebbe finalmente stata la pace. Stupido ragazzino – ecco quello che sono.

Che cosa resterà di me ora? Probabilmente neanche un corpo da seppellire, troppo rischioso attardarsi a recuperare quello che resta del corpo di un soldato dilaniato dai proiettili. Forse restano le mie idee, che non mi sono mai premurato di urlare al mondo.

Sarei dovuto tornare a casa nel momento stesso in cui ho capito che la guerra non faceva per me. Avrei dovuto dire con forza che secondo me non era quella la via, che non avrei ucciso nessun altro uomo, per nessuna ragione al mondo. Avrei dovuto gettare le armi nel momento in cui ho capito che non volevo né giustizia né libertà, se quello era il prezzo.

Fai quello che avrei dovuto fare io, urla al mondo che ne abbiamo avuto abbastanza di morire per le guerre degli altri. Urlalo al mondo e forse io non sarò morto invano.

  
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