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Autore: gigliofucsia    05/08/2017    1 recensioni
Il pensiero che mi fa impazzire é questo: io sono seduto alla mia scrivania con la luce da tavolo accesa. So che i corridoi, le stanze da letto, il bagno, la cucina... tutto é immerso nell'oscurità tranne me, questo mi fa sentire come se fossi fuori dalla realtà.
Genere: Comico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il buio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

23.30

 

L'appartamento dei miei genitori al terzo piano invaso dall'oscurità e nel silenzio. Aguzzando le orecchie si potevano a mala pena sentire i respiri di mia sorella che, già da ore, si era assopita nelle coperte del suo letto. In quanto a me, io... lo confesso... avevo paura. Lo so! Ho vent'anni, l'appartamento è troppo in alto per essere preso di mira da ladri o chicchessia, le finestre e le porte sono tutte ermeticamente chiuse e le ho controllate più di una volta, eppure ho il cuore che sembra voler uscire fuori dal petto, il viso come un pezzo di ghiaccio pallido e sento già i miei occhi guardare verso il buio per formare figure grottesche che mi gelano dalla testa ai piedi nonostante siamo a luglio.

Mi guardo intorno nervoso, le cuffie sulle spalle e il cellulare morto in mano. Non so quanto tempo si sia passato da quando il cellulare mi ha detto addio, secondo me sono pochi secondi ma messo come sono messo io mi sembrano un'eternità.

In quei pochi secondi guardai il lampione arancione acceso oltre la finestra, le strade deserte e proprio per quella luce surreale la finestra mi faceva agitare le ginocchia anche più dell'oscurità.

Il pensiero che mi fa impazzire é questo: io sono seduto alla mia scrivania con la luce da tavolo accesa. So che i corridoi, le stanze da letto, il bagno, la cucina... tutto é immerso nell'oscurità tranne me, questo mi fa sentire come se fossi fuori dalla realtà. Ci sono solo io, la luce , la scrivania a il mio telefonino morto che non ho il coraggio di andare a caricare perché anche la presa è fuori dal mio raggio di luce. Non posso nemmeno spostare la luce perché appena la tiro la presa si stacca e sarei costretto, nel buio più nero a cercare di riattaccare la presa. Se cercassi di accendere la luce normale probabilmente mia sorella mi salterebbe addosso e dato che non ho neanche una torcia morirei di infarto prima di qualche minuto. Nel migliore dei casi i miei mi troverebbero svenuto sul pavimento.

Non ho avuto il coraggio di dire a mia sorella di lasciare la luce accesa perché io e lei dormiamo nella stessa stanza e lei con la luce accesa non riesce a prendere sonno. Se chiedessi a mio padre di prendermi una lucina da attaccare mi direbbe che in realtà non ne ho bisogno e che non abbiamo soldi da spendere in ca****e. Mia madre probabilmente me la prenderebbe ma poi non la voglio sentire litigare con quel co*****e di mio padre di nuovo, non lo sopporto quando prende di mira mia mamma invece di prendersela con me perché gliel'ho chiesto. Con tutta la comprensione che sono capace di dare a mio padre non posso tollerare il suo comportamento. Mia mamma dice che va bene così e che non gli frega niente se fa lo stupido ma a me importa invece perché alla fine lo subisco solo io e forse anche a mia sorella ma lei è già meno sensibile di me.

Insomma non mi posso muovere da questa sedia e non ho il coraggio di muovermi da qui. Sarei troppo agitato persino per dormire, è probabile che mi tocchi di nuovo una notte in bianco per me.

Mi giro verso l'armadio perché mi è parso di sentire qualcosa muoversi al suo interno ma non sono nemmeno tanto sicuro di averlo sentito, mi chiedo se non è la mia immaginazione che si diverte e prendermi in giro. Come se gli idioti in classe non fossero già abbastanza.

Sento uno scricchiolio venire dal tetto e il mio stomaco si contrae e la cosa mi manda a pensare che quello scricchiolio sia dato da qualcuno che cammina al piano di sopra, ma chi si muove così piano di notte? Un ladro. Ed ecco che mi viene la paura di nuovo.

Poi, più vado avanti e più mi sembra di essere entrato in un mondo onirico. Mi guardo le mani ma sono le stesse di sempre non sto sognando. Altrimenti la cosa mi avrebbe confortato.

Ma cominciavo a pensare di star diventando pazzo perché all'improvviso sentì un urlo acuto penetrare nelle mie orecchie. Sapevo che non era reale perché altrimenti mia sorella quanto meno l'avrebbe sentito. Una cosa del genere non passa inosservata ma comunque sia c'era la possibilità che lei avesse il sonno pesante e che non lo avesse sentito.

Ero in una confusione perché non riuscivo più a capire cosa era reale e cosa no. Preso da un tremore quasi incontrollato ho cercato di rianimare il telefonino abbastanza da farmi luce in qualche modo. Dopo lunghissimi istanti si accese sul serio chiedendomi il pin. Non persi tempo a metterlo e cercai di andare verso il mio letto per buttarmici dentro e cercare di dormire fino all'arrivo del sole.

Quella pallida luce faceva sembrare tutto un po spettrale. L'armadio chiuso, il tappeto... sembrava tutto grigio. E nonostante la luce avevo paura che la creatura o l'essere che aveva gettato quell'urlo, che fosse finto o no, venisse a spaventarmi. Quasi non respiravo. E intanto il fascio di luce illuminò il comodino dicendomi che ero a metà strada. Afferrai il lenzuolo e illuminai il resto della stanza scoprendo che NIENTE MI SEGUIVA LO SO! Alzò le coperte, illumino anche lì, non trovando una beata ****. Mi ci infilo dentro coprendomi fino al mento. Poso il telefono ancora acceso sul comodino in modo che mi facesse luce abbastanza a lungo per permettermi di addormentarmi. Posai anche gli occhiali, poi mi buttai le coperte fin sopra la testa come a volermi nascondere. E dopo un po' mi addormentai.

  
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