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Autore: hinata93    05/08/2017    5 recensioni
Dalla storia.
"Lena è triste. Da parecchie settimane nessuno riesce a strapparle un sorriso dalle labbra.
La ragazza si rigira nel suo letto sconvolta dalla piega degli eventi.
Ha 10 anni e non ha ancora sognato nessuno.
Sbuffa per l'ennesima volta in quella giornata e viene sgridata da sua madre.
Annuisce sconfitta e raddrizza la schiena pronta a subire una delle tante cene di famiglia."
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lena è triste. Da parecchie settimane nessuno riesce a strapparle un sorriso dalle labbra.
La ragazza si rigira nel suo letto sconvolta dalla piega degli eventi.
Ha 10 anni e non ha ancora sognato nessuno.

Sbuffa per l'ennesima volta in quella giornata e viene sgridata da sua madre.

Annuisce sconfitta e raddrizza la schiena pronta a subire una delle tante cene di famiglia.


Lex si avvicina poco dopo prendendola in disparte. Notano come la cena prosegue tranquillamente anche senza di loro.

“Che succede sorellina.” Le domanda il ragazzo.

Lena ama suo fratello. Lex è dolce, gentile, simpatico. Lex la capisce, la apprezza, è il suo confidente, suo amico.

Lena sbuffa ancora una volta, triste e sconsolata.

“Non l'ho ancora sognata, Lex” Borbotta giocherellando con le sue scarpe laccate.

Lex sorride, le pone una mano sui capelli senza scompigliarglieli, la loro madre avrebbe dato di matto se non fossero stati perfetti, e le da un bacio sulla fronte.

“Vedrai che anche tu sognerai la tua anima gemella, non dubitare. Forse è solo troppo presto.”
Lena gonfia le guance intristita.
“Ma ho dieci anni Lex. Dieci. Sono grande ormai!” Risponde piccata.

“Pazienza Lena, ricorda che la pazienza è una virtù” Le dice Lex. “Ora andiamo, non vogliamo fare arrabbiare la mamma ok?”
Lena annuisce sconsolata. Forse hanno ragione tutti, i Luthor non meritano amore. Nessuno ama davvero un Luthor.




Avviene solo dopo alcuni mesi.


Aveva paura. Si sentiva soffocare. Lo spazio era piccolo e rumoroso.

Allungò la testa per vedere dalla piccola finestra e gemette di paura.
La Terra.

Si stava avvicinando alla terra in piena velocità. Le vibrazioni la fecero sobbalzare. Il rumore era troppo alto e il suolo era sempre più vicino.

Non riusciva a respirare. Provò a toccarsi il collo nel tentativo di aiutarsi a rifiatare, ma le sue mani non si mossero. Tremava come una foglia pronta a rinunciare alla propria vita.

Rao.” Sussurrò pochi attimi prima di schiantarsi.

Il mondo divenne nero.

Riaprì gli occhi e si fissò disorientata. Era viva. Era riuscita a sopravvivere allo schianto.

Dove mi trovo...” Disse a se stessa inquieta.

Sentì un rumore e vide il tetto di quella strana macchina aprirsi e un uomo, Superman, sorriderle.

Benvenuta sulla terra Kara.” Udì ovattato.
Svenne.



Lena si sveglia sudata. E' terrorizzata. Il sogno l'ha impaurita.
Si guarda in giro calmandosi solo nel vedere la sua stanza.

Era solo un sogno...” Sussurra a se stessa prima di capire che cosa era successo.

Era IL sogno! Ommiodio!” Urla felice.

Lilian entra nella stanza agitata.

Cosa succede?” Grida e Lena è costretta ad abbassare i toni.

L'ho sognata mamma, ho sognato la mia anima gemella!” Urla.

Lilian la guarda con aria di sufficienza.

Mamma era così strano era...” Si blocca. Non riesce a ricordarsi nulla del suo sogno. Ricorda solo la sensazione di pienezza e nient'altro.

Ora dormi Lena. Domani c'è scuola.” Le dice Lilian prima di chiudere la porta.

Lena annuisce e si sdraia. Aveva la sua anima gemella! Le cose non potevano andare male!


Il mattino dopo Lena corre di nuovo da Lex e gli racconta del sogno o almeno ci prova.

E' normale Lena. Quando sogni la tua anima gemella fai fatica a ricordarti del sogno. Molto spesso non riuscirai a capirlo, altre volte ti sembrerà strano e diverso. Stai vivendo scorci della vita della tua anima gemella. Sarà tutto chiaro più avanti.” Le dice lui saggiamente.

Lena sorride contenta e mangia la sua colazione pronta per il nuovo giorno scolastico.




La volta successiva che sogna la sua anima gemella Lena è meno sorpresa.

Ha dodici anni ormai, è un'adulta.


Kara!” Sentì urlare. Si voltò verso la fonte della voce in lontananza.

Alex!” Sentì la sua voce.

Si guardò intorno sorpresa. Era in una scuola. Sembrava simile ma molto diversa dalla sua.

-E' pubblica- Pensò Lena.

Allora, sorellina. Come è andata la tua giornata?” Voltò il capo verso la ragazza.

Oh, è andata benissimo Alex! Ho imparato un sacco di parole nuove come... accipicchia!”

La ragazza dai capelli castani sorrise e l'abbracciò

In un primo momento si irrigidì sorpresa prima di lasciarsi andare e ricambiare l'abbraccio.

Ti voglio bene Alex.” Disse con gioia.

Anch'io Kara, anche io.” La ragazza le prese la mano.

Andiamo in mensa avanti, l'ultima che arriva regala il gelato all'altra! E non barare.” Urlò la ragazza iniziando a correre.


Lena si sveglia completamente rilassata.

La sua anima gemella è amata. Ricorda la sensazione di amore e affetto incondizionato verso l'ombra che l'aveva accompagnata nel sogno, l'immagine di quest'ultima invece è completamente scomparsa.

Odia che i suoi sogni spariscano poco dopo. Lex le aveva ripetuto di aspettare. Le aveva detto che sarebbe stato diverso. Ma cosa? Cosa sarebbe cambiato?




A sedici anni sogna ancora la sua anima gemella.

Succede dopo una lite.

Lilian l'ha sgridata perché ha deciso di farsi l'elix all'orecchio destro. Lo avevano tutte al college e lei non poteva essere da meno. Ha nascosto il tatuaggio fatto poco sotto il seno sinistro. Una S stilizzata. Non ne capisce il motivo ma quella S continua a tornarle in mente.

Non sono più una bambina, mamma! Ho sedici anni! Posso fare quello che voglio!” urla a sua madre prima di rinchiudersi nella sua stanza e piangere.

Lilian è troppo oppressiva, troppo assillante. Le manca la sua vera madre.

Sdraiata a letto non si accorge neanche di essersi addormentata.


Questa volta era in cielo. Lena sgranò gli occhi sorpresa. Era in cielo e stava volando.

Urlò internamente allo spavento ma si accorse di non stare cadendo. Osservò il panorama che si stendeva sotto di lei. I campi di grano si espandevano a macchia d'olio.

Notò che era sera. Rilasciò il respiro sorpresa quando sentì il corpo muoversi e iniziare a volteggiare. Si sorprese a toccare le nuvole sentendole eteree e incorporee sotto il suo corpo. Chiuse gli occhi e si godette il vento freddo sul viso.

Si sentiva libera, libera e felice.


Si risveglia come sempre con una sensazione di benessere. Come al solito il sogno è sfocato e, per quanto si sforzi, non riesce a ricordarlo.

Col sorriso sulle labbra si dirige a scuola.



Non sogna la sua anima gemella fino a ventidue anni.

Ormai è laureata, lavora alla Luthor Corp come ricercatrice e studia una cura per il cancro con Jack. Sogna di curare le malattie del mondo.

Jack è simpatico, dolce, gentile e l'ama.

Lena si sente male nel rifiutarlo ma gli spiega di aver sognato la sua anima gemella. Gli dice che il suo cuore, come del resto il suo corpo, appartengono alla persona che la fa sentire bene con solo un sogno.

Jack annuisce tristemente e si fa da parte. Prima di farlo però le chiede come fa a essere così sicura di incontrarla.

Credo nel destino, Jack. So per certo che incontrerò la mia anima gemella e quando succederà... beh” sorride ed arrossisce all'idea. “Sai, la mia anima gemella mi fa sentire bene con un solo sogno. Vale la pena aspettarla e rischiare di non incontrarla mai.”

Jack annuisce, contento della risposta. “Spero per te che la incontrerai presto Lena, te lo meriti.”



Si sentiva triste. Correva avanti e dietro con un vassoio in mano.

-Una cameriera- Pensò Lena nel vedere il suo riflesso allo specchio. Allargò la bocca nel vedersi.

Era bionda, alta, bellissima.
Lesse la targhetta posta sul seno. “Kara da Noonan”
“Kara!” Udì una voce urlare.
“Arrivo!” Si sistemò la coda e si diresse verso il banco.

Tavolo tre, corri!” Un uomo le diede la comanda.

Kara, wow il nome sembrava così bello, correva per il ristorante sempre col sorriso sulle labbra.

Per voi signori. Buon appetito.” Disse con un sorriso.

Una volta tornata al suo posto abbassò il volto sconsolata.

Lena sentì che non era questa la vita che la sua anima gemella si aspettava di vivere, sentì la sua tristezza che diceva che era destinata a grandi cose. Si sentì inutile e sottovalutata.
Odiava la sensazione.


Quando si sveglia, per la prima volta da quando ha iniziato a sognare la sua anima gemella, si sente triste. -Noonan... Noonan-

La parola le torna in mente come un mantra. La scrive sulla mano per non dimenticarla.

Prima di prepararsi per il lavoro accende il computer e digita la parola.

Tra i risultati trova un ristorante a National City. Qualcosa le sembra familiare ma non riesce a capire.

Deve andare a National City.



Non sogna la sua anima gemella fino a ventitrè anni.

Lex è impazzito e lei è diventata la nuova amministratrice delegata della Luthor Corporation.

Odia Lex. Odia come ha distrutto il nome già affossato dei Luthor.

Odia come le sue responsabilità siano cresciute a causa di un errore non suo.

Odia essere guardata, studiata e criticata per ogni cosa che succede nella sua vita.


Si trovava in una casa, era calda, poco arredata e ricca di foto. Si soffermò a guardare le foto quando si sentì tirare. Sorrise e abbracciò la ragazza rossiccia.

Dobbiamo festeggiare, Kara.” La ragazza le passò un bicchiere di vino.

Sono stata presa! Ci credi Alex? Da domani sarò la nuova assistente personale di Cat Grant!” Urlò esagitata.

-Cat Grant?- Si domandò Lena. La sua anima gemella era l'assistente di Cat Grant?

Si sentì tirare in un abbraccio e rise.
Si sentiva così felice. Finalmente poteva fare qualcosa di diverso.

Vide la ragazza ballare e si unì alla danza urlando e ridendo a crepa pelle.

Non si era mai sentita così libera.


Lena si risveglia quel giorno con una strana sensazione.

Come tutti i giorni si prepara per andare a lavoro.

Odia il suo lavoro. Odia il fatto che tutti ormai la vedono solo come la prossima Luthor che sta per impazzire.

Passa le sue ore dietro la scrivania fino a quando non va ad assistere alla sua prima conferenza con il consiglio.

Gli uomini le consigliano di spostare la Luthor Corp lontana da Metropolis e le chiedono di ricostruirla da zero.

Un flash le torna in mente: National City.

Suggerisce la città ai suoi uomini e loro accettano.

Sta per spostarsi a National City.



Le cose non vanno come aveva programmato.

Il Venture scoppia e tutti accusano lei per l'incidente. Nessuno si è preso la briga di controllare perché non era sul razzo.

Esce dal laboratorio intorno alle dieci del mattino, Jess le ha ricordato che ha un incontro con Clark Kent alle dieci e trenta.

Kent, pensa, il giornalista che ha rovinato la vita a suo fratello. È giunto da Metropolis per rovinare anche la sua?


C'è una spiegazione più che ragionevole per la mia assenza sul Venture.” Dice camminando verso lo studio. Aveva incrociato il ragazzo al piano superiore.

Siamo qui per questo.” Dice il ragazzo.

C'è stata un'emergenza riguardo l'organizzazione di una cerimonia che terrò domani.” Continua allora poggiando il cappotto sull'appendi abiti. “Cambio nome all'azienda di famiglia, ho dovuto annullare.”

Ah che fortuna.”
Sorride trattenendo l'astio verso il ragazzo. Non la conosce, ma sente bene l'odio verso il suo nome.

La fortuna è che superman sia intervenuto” Dice allora tentando di sviare il discorso.

Il ragazzo sorride “Non ci si aspetta che lo dica una Luthor.”

Ah e c'era anche Supergirl!” Dice la ragazza che Clark si era portato vicino.
Lena osserva la ragazza, sente qualcosa di familiare in lei ma non sa spiegarsi cosa.

E tu chi sei esattamente?” Le domanda versandosi un bicchiere d'acqua.

Sono Kara Danvers, non sono del Daily Planet ma del CatCo Magazine” Dice la ragazza.

Lena solleva il sopracciglio e sorride.



La giornata continua senza alti ne bassi. Si sente ancora strana per l'incontro con i giornalisti e, in particolare, si sorprende a pensare alla ragazza bionda venuta con Kant.

Per la prima volta le è sembrato di non vedere l'astio negli occhi di qualcuno da quando Lex è impazzito.

Quando è il momento di dormire si chiede se rivedrà la ragazza.


Sentì l'agitazione subito nelle sue viscere. La sua anima gemella era nervosa.

Era alla CatCo, e camminava nervosamente per il palazzo. Vide una persona, un uomo, e sentì quest'ultimo che le diceva di seguirla.

Si ritrovò in un ascensore con l'uomo e sentì ancora di più il nervosismo che risaliva lungo la spina dorsale.

Seguì il ragazzo non prestando attenzione all'ambiente circostante, persa nei suoi pensieri.

C'è una spiegazione più che ragionevole per la mia assenza sul Venture.”

Alzò lo sguardo sconcertata. Come era possibile? Era lei. Era l'intervista avvenuta quella mattina.

Non era possibile, questo significava che...

Siamo qui per questo”

Si voltò verso il ragazzo. Era Kent, lo stesso Kent che l'aveva intervistata quella mattina.


Respirò profondamente prima di sentire una sensazione di rispetto verso se stessa. La sua anima gemella, Kara Danvers ricordò, la rispettava.

La sua anima gemella non la odiava a causa del suo nome!

Ascoltò il resto dell'intervista procedere normalmente come era successo nella realtà con poco interesse.

Il suo cervello era impegnato a decifrare le sensazioni che avevano attraversato Kara in quell'incontro.

Una volta conclusasi sentì augurare una buona giornata a se stessa e seguì Clark Kent.


Scesa ormai per strada, ascoltò mentre la sua anima gemella parlava col giornalista.

Il suo cuore parve scoppiare nel sentire le parole della ragazza.

Senti, so di non essere una reporter ma a me è sembrata sincera”
Sta piangendo. Sa di star piangendo. La sua anima gemella credeva in lei.



Quella mattina apre gli occhi sorpresa.

Per la prima volta ricorda. Ricorda tutto.

E' questo che intendevi Lex?” Dice a se stessa.

Si lava e si veste in pochissimo tempo. Non vuole tergiversare, non vuole aspettare.

Chiama il suo autista e corre verso CatCo magazine pronta ad incontrarla.

Una volta nel palazzo cerca Kara per tutti i piani ritirandosi quando non la vede da nessuna parte.

Sconsolata scende per dirigersi al suo ufficio.
“Avrò altri momenti per conoscerla” Si dice mentre oltrepassa le porte di CatCo.

Svolta l'angolo, diretta ormai alla macchina quando la vede.

Sembra shockata come lei.

La vede muoversi verso di sé e, quasi senza volere, si avvicina alla donna.

Sei tu.” La bionda sussurra indicandola.

Lena sorride ed annuisce prima di allungare la mano per salutarla. “Sono Lena, Lena Luthor.” Le dice felicemente.


Il mio nome è Kara, Kara Dan... Kara Zor-El e credo di doverti dire una cosa molto importante di me.”





Ciao a tutti. Questa inizialmente doveva far parte della supercorp Week indotta dal gruppo di fb “A Luthor and a Super working together” ma dato che non ho capito che fine ha fatto l'iniziativa ho deciso di postarvela così. Spero vi piaccia.

Al solito voglio ringraziare la mia beta speciale  Cwtch  che come sempre ha letto e betato la storia e a  Najara  che mi ha dato alcune idee per renderla più decente.
Che dire, aspetto recensioni <3 ciao :)
Ps ne ho un'altra in fase di elaborazione (è bugia è scritta ma non ve la posto perché sono stronza e assetata di recensioni) quindi aspetto voi.

Grazie per l'attenzione

Hinata93.

  
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