Anime & Manga > Detective Conan
Ricorda la storia  |       
Autore: Irene_Violet    07/08/2017    4 recensioni
Voglio riprovarci: Sono tornata con una nuova storia, su questo bellissimo fandom! Una storia, completa, in modo da non rischiare di avere dubbi, che mi spingano a cancellarla. Questa storia mi ha veramente reso felice, quindi spero vivamente che possa piacervi. Vi auguro buona lettura. -Irene_Violet.
[Magic Kaitō/Detective Conan]
Cosa accadrebbe, se a causa di varie vicissitudini e circostanze indipendenti dalla sua volontà, il giovane Kaito Kuroba in arte Kaitō Kid, si ritrovasse costretto a rivolgersi all'Agenzia del Detective Mori, in veste di se stesso, per risolvere un caso di rapimento, riportante la sua firma? Il Detective e il Ladro, saranno costretti a collaborare per la risoluzione di un caso fatto d'inganni e sottotterfugi, con l'unico obbittivo di salvare la vita della ragazza in ostaggio. Il tutto con il costante pericolo per Kaito, di venir scoperto, dalla geniale mente del piccolo Detective in miniatura.
Genere: Fluff, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Conan, Kid ed il Sequestro di colore blu.
(コナンとキッドと青の色誘拐事件, Conan to Kiddo to ao no iro yūkai jiken)



L'Angolo dell'Autrice:
Salve a tutti voi, che siete incappati in questa piccola Fic Crossover tra Magic Kaito e Detective Conan.
Ho deciso di creare qui il mio piccolo spazio personale, per fare un paio di piccoli appunti.
Voglio cominciare col dire, che ho fatto tutto il possibile per evitare errori di battitura ed ho tentato di curare al massimo la punteggiatura,
tuttavia trattandosi si un documento Office di ben 151, capirete bene che per quanta attenzione uno possa fare, qualcosa possa anche essermi sfuggito, quindi, siate comprensivi.
Per quanto riguarda la storia in sé, è la prima volta dopo tanto tempo che mi sento così bene nello scrivere una fanfiction, per questo mi auguro, che per quanto il caso non sia nulla di estremamente elaborato, possa comunque piacervi. E' bene che sappiate, che la storia è raccontata da diversi POV, per rendere la narrazione più dettagliata. Per questa ragione, varie situazioni, si ripeteranno, dal punto di vista di personaggi diversi. Spero che tutto ciò, non renda la lettura troppo pesante. Infine, voglio avvisarvi che ho fatto varie Refernces, all'interno dei capitoli, sia per scritto, che tramite immagini che inserirò nei capitoli. Citerò, tali References, alla fine di ogni capitolo, quindi potreste incorrere in spoiler di qualche tipo.
Datto questo, vi auguro buona lettura. Ditemi cosa ne pensate, okay?  Saluti.                       -Irene_Violet,
P.s.: Non chiedetemi perché ho provato a tradurre il titolo in Giapponese.



 

Capitolo 1: La scomparsa della bambina blu

Image and video hosting by TinyPic
 

POV Kaito Kuroba.


«Fermati Kid!»
 

Urlò con rabbia, il giovane detective Conan Edogawa, mentre inseguiva lo sfrontato ladro vestito di bianco, per i corridoi del museo di Tokyo, in cui si trovava esposto in quei giorni, il prezioso smeraldo conosciuto come “Tiger Eye”, esposto al museo dopo la dipartita del suo affezionatissimo possessore, come disposto nelle sue ultime volontà. Lo smeraldo avente un nome analogo ad un altro genere di pietra preziosa, è stato così ribattezzato a causa di una particolare caratteristica della gemme, ovvero la presenza di una striatura nera esattamente al centro di essa, che ricorda perfettamente la forma dell'occhio di un felino. Non si comprende esattamente quale sia l'origine di questo “difetto”, fatto sta che, proprio questa particolarità ha reso la gemma popolare poiché unica nel suo genere.

Inutile dire, che all'arrivo dell'avviso di Kid, in cui dichiarava di essere intenzionato a rubare la pietra, durante il breve periodo della sua esposizione, l'ispettore Nakamori fece i salti mortali per collocare più agenti possibili all'interno della struttura – sia in divisa che in borghese – per evitare che il furto venisse portato a termine. Oltre agli agenti, Nakamori fece inoltre piazzare una teca “ultra-resistente in diamante” o per lo meno così, gli era stata descritta dal venditore – che non era altro che il vecchio Jii che impersonava un vetraio –. Essendo la teca un falso, il ladro non ebbe problemi ad installarvi un congegno fumogeno all'interno ed a trafugare la gemma, tramite una fessura presente nel vetro, per poi dileguarsi in un lampo, approfittando della distrazione di tutti. Un giochetto facile facile insomma, Se solo non fosse stato presente all'esposizione, anche Conan, gentilmente invitato in veste di Anti-Kid, da Jirokichi Suzuki – che aveva comprato la gemma, esposta poi al museo, sia a causa della volontà del suo precedente possessore, sia per tentare per l'ennesima volta di mettere le mani sul Ladro Fantasma –.

E quindi eccoci di nuovo qui: ad un testa a testa tra il Grande Detective Shinichi Kudo, ed il Grande Ladro Illusionista 1412.

Dopo la lunga corsa tra i corridoi, braccato da Conan e dagli agenti di Nakamori, Kid decise di darsela a gambe com'era nel suo stile. Dunque raggiunta una delle grandi finestre che si affacciavano su una strada secondaria, poiché quella principale era letteralmente invasa dai fan adoranti. Kid, corse incontro alla finestra che gli si parò di fronte, sfondandola e volando via in deltaplano. O per lo meno, era ciò che voleva far loro credere. Infatti, semplicemente Kaito, aveva utilizzato la scala antincendio alla quale si era aggrappato, ed aveva fatto librare in aria il solito fantoccio, dietro cui Nakamori i suoi avrebbero corso a perdi fiato, come sempre.

Sentì infatti esclamare l'Ispettore - «Maledetto Kid! Coraggio non lasciatelo scappare!!» - per poi sentire il passo di corsa, sfrenato degli agenti che si dirigevano verso l'uscita del museo.

Quando sembrò tutto tranquillo, il ragazzo si liberò dei panni del Mago del chiaro di luna ed indosso una tuta nera, ed un berretto con la visiera, per poi scendere in strada. Kaito pose la gemma in contro luce, verso la pallida luna, ma nulla. Nessuno scintillio rossastro: quella non era Pandora.

«Ancora una volta nulla, eh?» - sospirò rammaricato, afferrando saldamente la gemma nel palmo della mano destra - «Mah, credo di non avere scelta!»

«La restituirai di nuovo?» - la voce sottile del piccolo Conan fu chiaramente udibile dal ladro, che abbassandosi il berretto sugli occhi, sorrise e si voltò, verso la sua nemesi.

«Yo, grande Detective» - Kaito lo salutò con un cenno - «Esatto. Ho solo raccolto l'ennesima sfida del consigliere Suzuki. Questa gemma in realtà non m'interessa» - spiegò lui, rigirando la pietra tra i guanti bianchi, che ancora indossava - «Puoi restituirlo tu per me? Thank you!» - disse gettando contro Conan, l'occhio di tigre, che il piccolo occhialuto, prese al volo - «Direi che si è fatto piuttosto tardi. Ci vediamo Conan, stammi bene» - a passo sicuro Kaito si allontanò nel vicolo per poi sparire, nell'oscurità della notte.

Conan rimase qualche secondo immobile per la sorpresa, quando Kid gli lanciò la gemma con un indescrivibile nonchalance. Quando però si rese conto che il suo momentaneo smarrimento, aveva dato il tempo a Kid di scappare, Conan tentò di corrergli dietro, ma fu tutto inutile. Oramai era sparito, confondendosi tra la folla.

«Dannazione!» - affermò il ragazzino, tirando un pugno alla parete del vicolo a lui vicina, ignaro che Kaito, lo osservasse con un sorrisetto trionfante in volto, pochi metri più in là.

 

 

Il giorno seguente, Kaito si recò a scuola come tutti i giorni, e come ogni giorno, dopo un colpo di Kaitō Kid, avrebbe dovuto sorbirsi le lamentele di Aoko verso il suo alter ego, per quanto questo avesse umiliato suo padre, ancora una volta.

Il moro sospirò mettendosi a sedere al suo posto. Già poteva sentirla strillare.

«Quel maledetto Kid! Il padre di Aoko ha perso di nuovo il sonno a causa sua. Ma chi si crede di essere, così arrogante e presuntuoso. Non lo sopporto proprio, lo detesto!» - poi si sarebbe seduta al suo posto con fare scontroso, per almeno la prima ora di lezione, in cui non avrebbe detto una parola.

“Cosa ci posso fare? Dovrei farmi arrestare per il bene di quell'Ispettore fannullone, Aoko?”

Kaito spinse la schiena sullo schienale ed alzò la testa mettendosi a guardare il soffitto, in attesa della classica scena. Qualche minuto dopo una ragazza dai capelli ondulati, occhi azzurri e dalle forme poco accentuate, fece il suo ingresso nell'aula, dirigendosi verso il banco di Kaito, posto accanto al suo.

Ci siamo. 3..2...1... Ed eccola che scoppia!”

«Kaito, buongiorno!» - la frizzante voce della ragazza, attraversò i padiglioni di Kaito, in tutta la sua allegria e vivacità, e quando lui si voltò a guardarla, le vide stampato in faccia un ampio sorriso. Aoko era radiosa. Kaito dovette battere le palpebre un paio di volte prima di realizzare che fosse effettivamente di buon umore, e la cosa lo stupì parecchio.

«Yo Aoko» - ribatté un po esitante - «Come mai così allegra? E successo qualcosa?»

La castana annuì, per poi affermare - «Ho vinto»

«Eh?» - il viso di Kaito assunse un'espressione sconvolta, non avendo minimamente capito cosa la rendesse così pimpante.

«Guarda questo!» - la ragazza pose a pochi centimetri dal naso di Kaito, un biglietto colorato con la scritta “Congratulations”, in caratteri dorati. Sullo sfondo erano disegnati oltre a palloncini e coriandoli, simbolo della vittoria, anche un cappello a cilindro, un coniglio bianco ed una bacchetta - «Ieri, ho partecipato ad un concorso a premi ed ho vinto due posti speciali per lo spettacolo di Magia che si terrà questa Domenica all'Hotel Haido. Che te ne pare? Fantastico, vero?» - concluse lei ridacchiando, ancora al settimo cielo per la bella opportunità che le si presentava.

«Siamo sicuri che non ti sia messa ad implorare il povero gestore della lotteria per darti i biglietti, dopo che avevi speso tutto quello che avevi?» - rispose acidamente come sempre, per provocare la sua amica d'infanzia, che come previsto sbuffò infastidita.

«Che vorrebbe dire?! Aoko non fa certe cose!» - disse, gonfiando le guance, con aria offesa.

«Certo che no» - una voce femminile intervenne alle loro spalle, mentre entrava nell'aula. La ragazza in rosso, aveva sentito tutto il discorso e come al solito non poté fare a meno di intromettersi.

«Akako-chan?»

«Dopotutto, non ci si può aspettare che abbia sedotto il gestore, dato il “fascino bambinesco” che Nakamori-san possiede. Ohohohoh» - così dicendo la strega rossa superò i due e si diresse verso il suo banco, ridacchiando in modo isterico, come suo solito.

“Quello è ciò che faresti tu” - pensò Kaito, mostrando un sottile ghigno ironico.

«Aspetta, Akako-chan!» - disse Aoko prendendo la mano dell'amica prima che potesse allontanarsi troppo - «Ti va di accompagnarmi? Il buono vale per due, quindi-»

La ragazza troncò immediatamente il discorso, stizzita - «Che sfrontata! Non ho la minima intenzione di perdere il mio tempo, a vedere uno spettacolo di quel tipo. Cerca di crescere un po Nakamori-san!» - detto ciò Akako si allontanò infastidita.

«Huh?» - Aoko rimase stranita da quella reazione - «Chissà cos'è preso ad Akako-chan»


“Eh eh, naturale. Per una Strega è impensabile partecipare ad uno spettacolo di magia.”


In quel frangente il detective londinese, fece il suo ingresso nell'aula sbadigliando, sedendosi al suo posto.


«Ah, Hakuba-kun, Buongiorno.» - sorrise Aoko, avvicinandosi al banco del ragazzo.


«Buongiorno Aoko-san» - rispose il ragazzo dei capelli castano chiari ondulati, con un lieve sorrisetto in viso - «Sembri molto allegra stamani. Ti è successo qualcosa di bello?» - domandò.

«Esatto» - annuì lei - «Vedi? Ho vinto questo buono per uno spettacolo di magia per due persone e mi stavo chiedendo... ecco...» - la ragazza arrossì leggermente, nel proporre al detective di accompagnarla. Aveva intuito che ad Hakuba piacesse Akako, ma comunque, a provare ad invitarlo ad un uscita per divertirsi un po insieme, dopotutto non c'era nulla di male.

“Cosa?! Perché, dovrebbe chiedere a quel detective da strapazzo di accompagnarla?! Non dirmi che Aoko...” - un leggero brivido freddo attraversò la spina dorsale di Kaito, mentre fissava i due, poco lontano da lui. Non se ne sarebbe certo stato lì come un ebete a fissarli combinare l'ora dell'incontro, spaccando il secondo, come quel Hakuba era solito fare! Doveva intervenire in qualche modo!

«Non perdere tempo. Quella sotto specie di detective, avrà sicuramente qualcosa di meglio da fare, non credi? Dubito, che nel suo tempo libero, sia interessato ad andare a vedere uno spettacolo di magia!»

«Chi può dirlo» - replicò Hakuba, voltandosi verso il moro che aveva perlato in modo così sfrontato - «E' vero che sono stato molto impegnato in questi giorni. Difatti stavo risolvendo un caso di omicidio» - fece una piccola pausa all'interno della quale pensò: “è anche per questo che non ho potuto assistere all'ultimo furto di Ladro Kid” - «Tuttavia non saprei dire, potrei anche essere libero per quella data.» - disse con la stessa punta di arroganza che Kuroba aveva usato contro di lui, per poi prendere con portamento “inglese”, acquisito nel suo periodo di studi all'estero, la mano della ragazza ed appoggiare delicatamente, la punta delle sue labbra su di essa. Eseguendo così un'elegante baciamano, che istintivamente fece avvampare Aoko - «Potrebbe sembrare scortese, ma posso domandarti di aspettare fino a domani, in modo da darti una risposta chiara e definitiva?» - domandò Hakuba, lasciando la mano di Aoko e sorridendole, dolcemente.

Ella annuì, con le guance toccate da una punta di rossore - «C-Certo.»

«Tch... Kid non ha inviato un avviso per Lunedì prossimo?» - disse Kaito guardando in cagnesco Hakuba - «Se andrai a quello spettacolo la sera prima, Kid non riuscirai a prenderlo neppure se ti si fermasse di fronte offrendoti le braccia per essere ammanettato. Kekeke» - il ragazzo ridacchiò.

Jii-chan ha già predisposto tutto il necessario per il colpo e tutto ciò che resta da fare e rivedere il piano e fare un piccolo sopralluogo prima del colpo. Niente di cui preoccuparsi. Quel Bastardo di Hakuba, invece, sicuramente dovrà arrovellasi il cervello per un po”.

«Cavolo Kaito! Sei davvero invadente» - sbuffò Aoko, che poi si voltò verso Hakuba sorridendo - «Ad ogni modo, non c'è problema Hakuba-kun. Certamente spero in una risposta affermativa, ma in caso contrario, non è certo colpa tua. Dopotutto sei un detective. Devi fare del tuo meglio per incastrare quel ladruncolo da strapazzo!» - esclamò portando in alto il pugno con convinzione.

“Ohi Ohi, dacci un taglio” - Kaito sbuffò, girandosi verso la finestra mettendosi a guardare fuori - “Accidenti questa doppia vita, è frustrante”

Diversi minuti dopo la professoressa giunse in classe e la prima ora ebbe inizio.
Kaito non seguì granché, ancora infastidito dalle parole di Aoko e dal suo invito verso Hakuba, con fare imbarazzato, Mentre questi pensieri affollavano la mente del giovane Kuroba, giunse l'ora dell'intervallo. Aoko si accasciò sul banco sospirando.

«Uffa! Anche Keiko ha rifiutato. Sembra proprio che nessuno, possa accompagnare con sicurezza, Aoko allo spettacolo di Magia» - Kaito, che aveva distolto la sua attenzione dal cortile della scuola, rise nel suo modo caratteristico - «Cosa c'è?» - domandò la ragazza, portando lo sguardo su di lui, infastidita. Kaito mantenne un espressione neutra, dicendo che non era nulla. Concluso l'intervallo trascorsero altre ore di lezione, fino alla fine della giornata.

Come di consueto, quel pomeriggio, sarebbe toccato proprio a Kaito e Aoko pulire l'aula prima di lasciare l'edificio. Metterono a posto banchi e sedie, pulirono il pavimento, i cancellini e la lavagna.

«Alla fine non sono proprio, riuscita a concludere nulla» - disse la castana con aria di rassegnazione - «Mi toccherà andarci da sola, però è un peccato sprecare l'altro biglietto omaggio. Che disdetta.»

Un po scocciato da quella storia, Kaito attaccò discorso domandando - «Perché non porti con te l'Ispettore?»

«E' la prima cosa che ho pensato» - rispose la ragazza - «Ma lui mi ha risposto così: “Niente da fare! Ho intenzione di catturare Kid e devo prepararmi. Mi dispiace Aoko, porta un amico”. E' andata a finire come tutte le altre volte, preso sempre da quel ladro al punto da non poter prendersi neanche una sera di pausa.» - imitò l'atteggiamento e la parlata del padre, per poi sbuffare ancora, accasciandosi su un banco, lasciando cadere a terra la scopa, quando ebbe finito, con un espressione abbattuta in volto.

Il ragazzo, allora intravedé una possibilità di proporsi ad Aoko come accompagnatore, cosa che lei non aveva fatto, forse perché non credeva avrebbe accettato o perché semplicemente s'imbarazzava a farlo.

Kaito si grattò la guancia ed arrossì lievemente, guardando con la coda dell'occhio Aoko, mentre era giurato in direzione delle finestre dell'aula - «N-Non ho scelta!» - disse, per poi voltarsi verso di lei, con un sorriso sicuro sul volto - «Domenica non ho nulla da fare, quindi potrei accompagnarti io.»

«Kaito...» - Il viso triste di Aoko, subito s'illuminò di gioia, i suoi occhi luccicarono e le sue labbra s'incurvarono nello stesso sorriso radioso di quella mattina - «Davvero? Verrai davvero?» - chiese lei, avvicinandosi, sorridendo al suo amico d'infanzia.

«Ci verrò eccome!» - esclamò prendendo un fazzoletto dalla tasca. Kaito afferrò dunque la mano destra di Aoko, la dischiuse in modo che il palmo fosse rivolto, verso di lui e vi posò poi su il fazzoletto, continuando – «Dopotutto è uno Show di Magia, giusto? Non c'è posto migliore per un Mago se non un Magic Show» - finito di dire ciò un rigonfiamento si era formato sotto il fazzoletto che poco prima era lineare, nella mano di Aoko.

«Oh, sì sta muovendo qualcosa!» - affermò lei, allora Kaito, tirò via il fazzoletto ed una colomba bianca schizzò in aria, volando per l'intera aula come se stesse facendo una prova di volo - «Wow, è bellissima!» - esclamò la ragazza seguendola con un'espressione sognante.

Kaito fischiò ed attirò la colomba verso di se, aspettando che si posasse sul suo dito, a quel punto la avvicinò ad Aoko, che con un dito accarezzò la testolina dell'animale, che sembrò apprezzare il gesto.  La figlia di Nakamori, sorrise poi verso Kaito - «Allora, in caso domani Hakuba-kun, dovesse declinare del tutto l'invito, ti aspetterò per le otto, davanti casa, okay?» - domandò Aoko mentre continuava ad accarezzare la tenera colomba. Kaito annuì.

«Alle otto, eh?» - ripeté - «D'accordo, ci sarò» - affermò con un sorriso.
Certo, Kaito storse un po il naso, quando Aoko gli ricordò Hakuba, ma decise di ignorare la cosa. La gioia nell'espressione della sua amica d'infanzia infatti, era a suo parere vittoria più grande, che avrebbe mai potuto ottenere, su quel damerino tanto irritante.

Passarono diversi minuti, ed i due lasciarono in libertà la colomba bianca, che sarebbe volta via chissà dove. I due rimisero a posto gli utensili per la pulizia ed insieme lasciarono l'aula, per dirigersi nell'atrio. Presero le scarpe dai rispettivi armadietti e si avviarono in strada, verso casa.

«E a quel punto Keiko, l'ha guardato malissimo e gli ha lanciato addosso il suo libro. E' stata così buffa!» - Aoko raccontò un aneddoto accaduto durante un'uscita con Keiko al centro commerciale. Kaito l'ascoltò e sorrise inconsciamente, pensando ad un cameriere sbruffone, che aveva irritato la ragazza occhialuta, tanto da beccarsi un colpo di libro. Pensare che potesse perdere l'espressione composta e solare per esplodere in un moto di rabbia, era davvero assurdo ed al contempo buffo, esattamente come aveva detto Aoko.

I due chiacchierarono per un po quando ad un certo punto del percorso Aoko, smise di camminare di colpo, Kaito vedendo quella brusca fermata si voltò verso di lei - «Che succede, Aoko?» - chiese.

«Mi sono appena ricordata, di non avere l'occorrente per la cena di stasera.» - ribatté la ragazza.


«Cosa? Ma dove hai la testa, si può sapere? Quella vincita alla lotteria ti deve aver dato alla testa» - disse assottigliando lo sguardo, con un espressione dubbiosa.

La ragazza, un po imbarazzata – dal momento che Kaito non aveva tutti i torti – guardò l'asfalto per qualche secondo, per poi alzare il viso sorridendo - «E dai, adesso vado a comprare qualcosa e si sistema tutto.» - dicendo ciò indietreggiò sorridendo- «A dopo Kaito!» - poi fece dietro-front, non troppo lontano vi era un Mini-Market, molto comodo, per fare qualche acquisto veloce, per una cena spartana, rimediando nella maniera più semplice possibile al suo errore.

Il giovane Kuroba, guardò la ragazza allontanarsi di fretta, con un sorrisetto lieve che gli solcava il viso - «Accidenti. Sei proprio una bambina, Aoko»

Kaito decise di approfittare di quello scarto di tempo in cui la sua amica d'infanzia, per fare un sopralluogo del museo, nel quale avrebbe fatto il prossimo colpo: L'hotel New Beika, non troppo lontano da dove si trovava, gli bastava percorrere il corso principale e lo avrebbe raggiunto senza difficoltà.

Si trattava di un edificio non esageratamente alto con ampie vetrate. Kaito scattò qualche foto e fece qualche considerazione, per poi tornare sui suoi passi. Nel frattempo si era fatto buio, ed il ragazzo cominciò ad avere fame – per fortuna aveva ancora qualcosa in casa, quindi mangiò qualcosa di veloce, per poi buttarsi sul letto con il suo tablet. Fece qualche ricerca rispetto al gioiello ed all'Hotel, nella cui sala principale, sarebbe stato esposto. Dopo diverse ore, Kaito cominciò a sbadigliare, quindi spense il tablet e la luce, per poi mettersi a dormire. Il giorno dopo, si sarebbe sicuramente scusato con Aoko per aver saltato la cena a casa Nakamori.



 

POV Aoko Nakamori.

Oramai si erano fatte le 7 di sera, quando Aoko uscì dal Mini-Market, con due buste piene di diversi articoli, reperiti nel negozietto. La ragazza era allegra e canticchiò sulla via del ritorno - «Bene! Preparò una fantastica cenetta per Papà e Kaito, ed ho anche risparmiato parecchio!» - sorrise la ragazza. Il cielo si era fatto scuro da circa un'oretta, e l'aria si faceva via via più fredda - «Brr... si è fatto piuttosto tardi, è meglio che mi sbrighi a tornare indietro»

Detto ciò, la ragazza si mise a correre, per strada, prefiggendosi di non fermarsi di fronte a nulla, per non far aspettare troppo il Padre e Kaito; tuttavia qualcosa bloccò la ragazza, nei pressi del Parco di Beika. Sentì infatti un paio di voci parlare sommessamente, in un angoletto vicino al cancello d'ingresso. Aoko, spinta dalla curiosità, si avvicinò di a mal appena qualche passo, per tentare di capirci qualcosa di più. Dunque riuscì a sentire un discorso a dir poco inquietante.

«Ed ora cosa facciamo, Fuyuki? E' bello che andato e non possiamo mica lasciarlo qui?» - disse la voce di un uomo, apparentemente in sovrappeso, almeno per la fatica nel cui pronunciò quella frase.

«Che domande sono idiota! Dobbiamo sbarazzarci del corpo in qualche modo ed allontanarci da qui il prima possibile. Prima che la polizia si accorga che è sparito o che sospetti di noi» - rispose l'altro con voce profonda e cavernosa.

«Sì, ma come vorresti liberartene?» - domandò il primo uomo.

«Ci inventeremo qualcosa. Forza, andiamo alla macchina, carichiamolo su e portiamolo nel nostro rifugio. Poi, decideremo che fare di lui.» - rispose il secondo.


Image and video hosting by TinyPic

Aoko terrorizzata, indietreggiò di qualche passo, e per una fatalità pestò un piccolo rametto, posto all'ingresso del parco, che doveva essere stato trasportato lì dal vento. Quel lieve rumore attirò l'attenzione dei due uomini e subito il secondo uomo si precipitò all'ingresso del Parco, e vedendo Aoko, esclamò:

«Maledizione, una ragazzina! Vieni qui svelto!» - esclamò, mentre si diresse verso Aoko, che non riuscì a muovere un muscolo dalla paura, e subito dopo svenne. Il primo uomo, che effettivamente era di corporatura grassoccia, ansimando si avvicinò ai due.

«Che succede?» - domandò, l'uomo robusto che aveva capelli corti oleosi neri ed occhialetti piccoli sul viso.

«Questa ragazzina ci deve aver sentiti. Ora abbiamo un altro problema. Diamine!» - il secondo uomo era muscoloso, con capelli lunghi castani,raccolti in un codino.

«O cavoli e adesso secondo te, come ne usciamo Fuyuki?» - domandò l'uomo occhialuto.

«Piantala di chiamarmi per nome Sakata! Ti sei completamente rincretinito per caso?» - gli ringhiò il giovane, facendo spaventare il compare.

«E perché mai, scusa?»

«Ma non ci arrivi imbecille?! Se la ragazzina ha sentito ogni cosa, compreso il mio nome, è in grado di andarmi ad identificare molto più facilmente alla polizia!»

«H-Hai ragione» - balbettò Sakata - «Allora, cosa credi sia meglio fare?» - domandò.

«Semplice. La portiamo nel nostro nascondiglio assieme al cadavere. Chiederemo un riscatto per la ragazza, visto che, dopo tutto quello che abbiamo combinato, la cosa più saggia da fare e lasciare la città o addirittura il paese, e quando l'avremo ottenuto... la faremo fuori. Ed infine, faremo sparire ogni traccia dei cadaveri, prima di sparire per sempre con il malloppo»- disse Fuyuki, con un ghigno malefico sul volto.

I due uomini, approfittando del buio della sera, caricarono il cadavere dell'uomo che avevano assassinato, nel bagagliaio della Mitsubishi GT 3000, di colore bianco, insieme a lui, posero nel bagagliaio anche la giovane Aoko per poi richiudere il tutto e partire in direzione dell'abitato.

Neppure dieci minuti dopo, con una sosta ad un distributore automatico per comprare delle sigarette, furono arrivati al loro nascondiglio, un'anonima casa con la targhette “Famiglia Amano”. I due ebbero accesso alla casa, tramite un mazzo di chiavi, che Fuyuki aveva sottratto alla vittima, che egli portava in braccio. Sakata aveva con sé Aoko, che era ancora priva di sensi. I due ebbero accesso alla casa, accendendo tutte le luci, portarono i due giù nel piano seminterrato, dove Amano teneva imballati vari piccoli scatoloni. Il cadavere del padrone di casa, venne gettato malamente sul pavimento dal ragazzo con il codino che si mise a ridere guardandolo, per poi ordinare al compagno di immobilizzare l'ostaggio e di cercare qualcosa che fosse utile, per rintracciare i suoi cari, così da chiedere il riscatto. Sakata eseguì, legò la giovane Nakamori ad un pilastro del seminterrato, per il busto con la catena di una bicicletta, trovata nello stesso luogo. Quando ebbe finito, frugò in una delle tasche della gonna della divisa scolastica della ragazza, trovando al primo colpo, il suo tesserino identificativo, dove erano contenute le sue generalità, senza preoccuparsi di altro. A quel punto i due salirono al piano di sopra, lasciando l'ostaggio ed il cadavere in quella stanza buia e fredda. Giunti al primo piano, i due accesero il PC di Amano, a quel punto fecero una breve ricerca in internet, dopo aver letto il tesserino della ragazza:


Image and video hosting by TinyPic

Tesserino Studente, Liceo Ekoda.

Cognome: Nakamori

Nome: Aoko

Anno: 2

Sezione: B”

 

Una volta digitato il cognome della ragazza, nella barra di ricerca, diversi articoli comparvero citando “Nakamori” associato alla parola “Ispettore” ed associato sempre a quel nome, si poté vedere spuntare tra i correlati, anche la parola “Kid”. Dopo una breve lettura di uno di essi, compresero che Nakamori era un Ispettore di polizia, che si occupava dei furti del fantomatico Ladro Fantasma, Kid. Nonostante gli svariati risultati, Fuyuki era ancora poco convinto che quella fosse l'identità della ragazza, fino a quando non trovò tra i vari articoli, una foto di un uomo baffuto in abito elegante, in compagnia della ragazza che avevano legato nel seminterrato. La didascalia riportava: Da destra l'Ispettore Ginzo Nakamori, in compagnia di sua figlia Aoko Nakamori.

«Eccola, è lei!» -esclamò il ragazzo grassoccio, non appena vista la foto - «A quanto pare è proprio la figlia di quell'ispettore di polizia!»

Letta la breve citazione della didascalia, Fuyuki sorrise nuovamente - «Ehi Niji» - chiamò rivolgendosi al compagno - «il tuo Hobby è disegnare dico bene?»

«Sì... ma perché me lo chiedi?» - domandò piegando la testa confuso.

«Ci sarà un leggero cambio di programma. Ho appena avuto un'ottima idea» - disse sghignazzando, mentre osservava l'articolo, che citava, un colpo di diversi mesi prima, del ladro dal mantello bianco.



 

POV Kaito.

La mattina seguente, Kaito venne disturbato dal suono persistente della sveglia, che lo costrinse ad alzarsi per spegnerlo. Il ragazzo indossò la sua divisa scolastica, si fece un caffè ed un toast ed uscì di casa per andare a scuola, chiudendo a chiave la porta di casa, alle sue spalle. Gli risultò un po strano, che la sua sveglia, quella mattina, non fosse stata la voce squillante di Aoko, proveniente dalla casa accanto, ma pensò che per una mattina, semplicemente Aoko avesse deciso di farlo arrangiare per conto suo, in modo da non farlo abituare troppo alla comodità della “pappa pronta”. Era irritante, ma non faceva una piega. Mai aspettarsi tutto dalla vita!

Fu una volta uscito di casa che una voce, richiamò la sua attenzione - «Oh, Ehi! Kaito-kun!» - l'ispettore Ginzo Nakamori, spettinato, con la cravatta che gli cingeva la testa ed un abbigliamento trasandato, si diresse di corsa verso di lui.

Probabilmente la sera prima, l'ispettore – convinto di essere in grado di acciuffare Kid, il lunedì seguente – aveva alzato il gomito fin troppo, riducendosi in quello stato a dir poco pietoso.

Ma com'è conciato? L'è per caso esplosa una bomba nell'armadio?” - il ragazzo ridacchiò vedendolo arrivare, ad ogni modo, recuperò il contegno in pochi istanti.

«Salve, Ispettore. Qualcosa non va?» - domandò il ragazzo, tentando di non sghignazzare di fronte all'aspetto dell'uomo.

«Kaito-kun, per caso sai se Aoko avrebbe passato la notte da un'amica o qualcosa del genere?» - il tono dell'uomo era serio,frenetico e preoccupato, tanto che Kaito, si dimenticò istantaneamente, l'ilarità che provava.

«No, non mi ha detto nulla di simile. Ieri ha passato solo tutto il tempo a parlare dello Show di Magia, al quale parteciperemo Domenica, ma... perché me lo chiede?» - domandò fissando l'uomo.

«Perché Aoko, ieri sera... non è rientrata a casa» - quella frase, fece provare al giovane Kuroba una sensazione di sgomento, che gli lasciò un leggero sapore acre in bocca, mentre Nakamori continuò a parlare, per spiegargli la ragione della sua agitazione - «Ieri sera purtroppo, dopo la riunione con i colleghi, ho alzato troppo il gomito e mi sono addormentato sul divano. Quando mi sono svegliato era già tardi ed ho pensato che Aoko, fosse andata a dormire, ma quando sono andato a controllare stamattina, il letto era ancora intatto»

«Non esageri Ispettore, forse... Aoko è semplicemente uscita di casa prima che lei si svegliasse ed è già andata a scuola» - Kaito prese rapidamente le mani in tasca e ne trasse fuori il cellulare, componendo un numero e chiamandolo - «Ciao Keiko, Aoko è lì con te? State andando a scuola insieme, vero?» - chiese il moro con il sorriso sul volto, dopotutto, quell'ispettore di terza categoria, era saltato alle conclusioni troppo in fretta, provava più che mai il desiderio di pronunciare verso l'uomo -“Cosa le dicevo? Sì è preso paura per nulla”.
Ma qualche istante dopo, la voce di Keiko, fece tornare Kaito alla realtà.

«”No, non l'ho ancora vista.”» - pronunciò la ragazza - «”Inoltre, l'altra sera avrebbe dovuto mandarmi un paio di appunti via mail, ma non è arrivato ancora nulla.”» - strano, non era da Aoko mancare ad un favore ad un amica, come non era da lei non tornare a casa per l'ora di cena o non recarsi a scuola, abbastanza presto per giungere in orario in classe. C'era decisamente qualcosa che non andava! - «”E' successo qualcosa, Kaito-kun?”» - domandò la ragazza con i codini che appoggiò il cellulare sulla spalla, per controllare l'orologio da polso che portava con sé.

«Ah no! Non preoccuparti, Keiko. E' che ieri ho litigato con Aoko, e stamattina non mi ha svegliato, non vedendola, mi sono chiesto se fosse con te, tutto qui. Ad ogni modo, se la dovessi vedere quest'oggi, contattami subito, okay?» - la richiesta di Kaito poté sembrare bizzarra alla ragazza, ma era comunque necessaria, dal momento che la situazione era ben più innaturale, di quella domanda.

«”Capisco... D'accordo, se dovessi vederla ti telefonerò, quindi oggi non vieni a lezione?”»

Kaito non rispose alla domanda della ragazza, si limitò a tagliar corto, per chiudere quella farsa, prima che Keiko sospettasse qualcosa e cominciasse a preoccuparsi - «Mi dispiace, devo scappare. Grazie Keiko, a presto.» - detto ciò, chiuse la comunicazione, lasciando in sospeso la ragazza.

Kaito osservò, l'orario scritto sul display del cellulare: le 7:49.
Aoko faceva di tutto per arrivare in orario la mattina, anche a costo di correre come una pazza, portandosi dietro Kaito, a questo scopo. Quindi era strano, che a meno di dieci minuti dalla campanella, ancora non si fosse incontrata con la sua migliore amica per chiacchierare un po.

Quando ebbe riattaccato, Ginzo si precipitò a chiedere - «Allora?»

Kaito scosse la testa per dissentire - «Non è ancora arrivata a scuola»

Il volto di Nakamori si fece rosso di rabbia - «Dannazione! Dove può essere finita?!» -sbraitò, l'uomo infuriato.

«Ha provato a chiamarla al cellulare Ispettore?» - domandò Kaito.

«No, in verità no.» -ammise l'uomo baffuto.

“Bene, probabilmente è solo in ritardo, non c'è da preoccuparsi” - Kaito compose il numero di Aoko sul cellulare, chiamandola. Uno squillo, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci... bip.

Qui è la segreteria telefonica di Aoko! In questo momento non posso rispondere, lasciate un messaggio!” - Il sangue nelle vene di Kaito, si gelò istantaneamente.

Che diavolo sta succedendo?!” - si chiese - “Che siano stati loro?” - pensò con terrore, riferendosi alla banda di cui Snake, faceva parte. Temeva che quei tizi avessero scoperto la sua vera identità e fatto qualcosa ad Aoko, per ferire lui.

«Niente» - tentennò Kaito - «Forse ha la vibrazione e non lo sente» - disse tentando di rassicurare Nakamori, che sbottò una seconda volta in un affermazione furiosa.

«Se è successo qualcosa a mia figlia, giuro che troverò il responsabile e lo sbatterò in gabbia a vita!»

Il ragazzo non volle arrendersi, quindi provò nuovamente a chiamare Aoko, nel mentre un uomo con un cappellino in testa – il postino – consegnò a Nakamori un paio di buste.

«Grazie mille» - disse l'uomo osservando i mittenti delle due buste. Mentre passava dalla prima alla seconda, qualcosa cadde sull'asfalto, un piccolo rettangolo bianco con dei segni neri sul retro. Kaito lo guardò assottigliando lo sguardo per capire quali fossero i tratti scarabocchiati sul foglietto. Ginzo, lo raccolse da terra confuso e lo fissò. Qualche secondo dopo, sgranò gli occhi, in un espressione di turbamento, esclamando poco dopo: «K-K-Kaitō Kid!!»

Il giovane Kuroba gli rivolse lo sguardo con disappunto, fu allora che riconobbe il simbolo. Era proprio quello presente su i suoi biglietti. Com'era possibile?! Che ci faceva lì un suo biglietto?! Non aveva spedito nulla a Nakamori oltre al Tiger Eye, rubato il giorno prima, per restituirlo come suo solito. La cosa lo insospettì, mentre la segreteria del cellulare di Aoko, si attaccò dopo una decina di squilli, per la seconda volta consecutiva.

Qui è la segreteria telefonica di Aoko! In questo momento non posso rispondere, lasciate un messaggio!” - la frase si ripeté identica alla prima volta, ma Kaito questa volta non agganciò, ma fece come disse la voce registrata.

Kaito urlò al telefono sperando che la voce di un'infuriata Aoko, le replicasse dall'altra parte, ma non accadde nulla, semplicemente il minuto circa di registrazione per il messaggio, si esaurì e la linea cadde, inesorabilmente.

Maledizione! Ma dove sei finita, Aoko?” - si chiese tra sé e sé osservando l'Ispettore Nakamori, che imprecava contro il biglietto di Kid, che teneva tra le mani.



 

POV Aoko

Nello scantinato di casa Amano, il cellulare di Aoko squillò per la seconda volta, fino a quando la segreteria non si attaccò, e dal momento che il cellulare era acceso, fu ben udibile il messaggio, lasciato dopo il segnale acustico - «”Ahoko! Se questo è uno scherzo non è divertente! Tuo padre è preoccupato per te! Dove diavolo sei finita!? Se stai ascoltando, rispondi! Aoko? Aoko!!”»

La voce del ragazzo accompagnò il risveglio della ragazza castana, che piano piano, dischiuse le palpebre, senza ancora comprendere la sua situazione, ma riuscendo a mormorare debolmente, solo una parola : «...Kaito.»












Riferimenti:


Immagini
•Kaito e Aoko, dall'Opening n° 2 di Magic Kaito 1412 (Specchiata)
•Aoko dallo Special n°11 di Magic Kaito. (Modificata)

Originale
•Tesserino Ekoda High School di Aoko Nakamori.


 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Irene_Violet