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Autore: novaleene    08/08/2017    1 recensioni
Sono passati tre anni dall’ultima volta che gli occhi di Caleb hanno incontrato quelli di Hanna. Tre anni da quando senza dirselo davvero si sono detti addio, da quando Caleb è andato via senza lasciarle né un biglietto né un modo per contattarlo.
Tre anni, ma in fin dei conti, per lui, non è cambiato nulla.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caleb Rivers, Hanna Marin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E così davvero sposerai lui, Hanna? Guardami, per favore, solo un attimo e dimmi che sei convinta, che è questo che vuoi e che non hai il minimo dubbio.
Ci siamo allontanati perché volevamo cose diverse, perché i nostri mondi iniziavano ad essere troppo diversi, ricordi? Ma alla fine io ho capito che volevo solo una cosa Hanna, volevo te.
Ho girato per il mondo, ho visitato un sacco di posti e conosciuto tanta gente, ma senza te Hanna io non ero più me. Non ero mai davvero felice, non ero mai davvero sereno, una parte della mia testa e gran parte del mio cuore erano sempre rivolti a te.
Ho cercato di andare avanti, in qualche periodo ho anche pensato di esserci riuscito, di averti davvero dimenticata ma poi eccoti qua, dopo tre anni, più bella che mai.
Ti ho guardata, mi è bastato un attimo solo, uno solo, ed ho capito che erano tutte bugie, che io sono rimasto ancora fermo a te. Che se solo tu me lo chiedessi Hanna io…
Chiudo gli occhi, qualche secondo, prendo un respiro e torno di là, dove ci sei tu, il tuo futuro marito, quella che ormai dovrei considerare la mia ragazza. Mi stampo un sorriso falso in viso e riesco anche a far conversazione per un po’, ad ascoltare discorsi di cui mi frega meno di niente.
Quando ti avvicini a me e mi sorridi il mio cuore fa una capriola. “Ehi…” mi dici semplicemente ed io riesco solo a pensare a quanto tu sia bella, a quanto lo siano i tuoi capelli, le tue labbra, i tuoi occhi. Sì i tuoi occhi azzurri che mi davano serenità anche quando tutto intorno a me era un casino, quando la mia vita lo era.
“Hanna, quanto tempo…” rimaniamo così, occhi dentro occhi, a guardarci dentro. A cercare risposte a domande che non ne hanno avute per tanto, troppo tempo. Vorrei dirti tante cose Hanna, ma dalle mie labbra non esce nessun suono. Così rimango semplicemente a guardarti ed a sorriderti, mentre tu pensi chissà a cosa. “Come stai?” mi chiedi dopo qualche attimo, sorridendomi ancora. Alzo le spalle, dicendoti che sto bene, ma la verità è che in questo momento non lo so nemmeno io. “Te?” e d’istinto guardo la tua mano, il tuo brillante, quello che l’uomo che adesso ami ti ha regalato. Sospiri, mi dici che stai bene, ma allora perché sembra dalla tua espressione che neanche tu lo sappia davvero?
Abbasso lo sguardo. Hanna, per favore, sappi che non è troppo tardi. Non lo sarà mai, per me. Io sono qui, sarò qui se vorrai perché nonostante tutto io ti aspetterò sempre. Aspetterò una tua chiamata, aspetterò di aprire la porta di casa e trovarti lì, davanti a me. Aspetterò che tutto torni come prima, che noi due torniamo ad essere quelli di prima.
Devi vedere qualcosa nei miei occhi, perché tu mi conosci troppo bene Hanna per non capire quando non sto bene, e la tua mano sul mio braccio lo dimostra. “Sicuro di stare bene?” Lentamente, con la testa, faccio segno di no, e tu stringi un po’ di più la presa sul mio braccio. Vorrei prendere il tuo viso, deliacamente tra le mie mani, e baciarti. Qui davanti a tutti. Invece tu molli la presa, mi lasci andare, sospiri ancora e te ne vai.
Fai quello che ho fatto io anni fa Hanna. Vai via col cuore pesante, con un sacco di domande nella testa e tante risposte in fondo al cuore che non vuoi ascoltare.  
  
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