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Autore: yori    08/08/2017    13 recensioni
“Storia partecipante al contest Music Volume is OVER 8000! indetto da nuvolenere_dna sul forum di EFP”
Mirai Bulma affronta la sua brutale fine, molti pensieri affollano la sua mente uno su tutti: Vegeta.
Come affronterà la vita in paradiso? Avrà la possibilità di rivederlo? Inferno e paradiso si mischiano in un turbinio di emozioni.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mirai!Bulma, Mirai!Goku, Mirai!Trunks, Mirai!Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Nickname: Yori
Nickname forum: Yori86
Titolo: Eclisse
Personaggi principali: Mirai Bulma/MiraiVegeta; Mirai Goku, Mirai Trunks
Pairing: Mirai Bulma/Mirai Vegeta

Traccia scelta: Lana del Rey, Dark Paradise

And there's no remedy for memory (E non c’è rimedio per la memoria)
Your face is like a melody (Il tuo volto è come una melodia)
It won't leave my head (Non lascerà la mia testa)
Your soul is haunting me (La tua anima mi tormenta)
And telling me that everything is fine (E mi dice che va tutto bene)
But I wish I was dead, dead like you (Ma io vorrei essere morta, morta come te)
Every time I close my eyes (Ogni volta che chiudo gli occhi)
It's like a dark paradise (È come un paradiso oscuro)
No one compares to you (Nessuno è paragonabile a te)
I'm scared that you won't be waiting on the other side (Ho paura che non sarai ad aspettarmi nell’aldilà)


Introduzione e Note dell'autore:

La storia è ambientata nel mondo di Mirai Bulma e Mirai Trunks durante la saga di Dragon Ball Super, per chi non avesse letto il manga o visto l'anime: il racconto contiene spoiler. Non aggiungo molto in quanto ero davvero ispirata nel scrivere questo racconto quindi spero che quest'ispirazione vi raggiunga senza aver bisogno di troppi preamboli!

Grazie mille a chi leggerà la storia!

 

 

 

Eclisse

 

 

C'era stato un tempo in cui era stata bella, in cui le rughe non avevano imbrattavano il suo bel viso; quando ancora riusciva a credere nel futuro e a sperare in qualcosa di migliore; quando ancora aveva il ricordo vivido del dolore di una perdita, della forza di un'amicizia, della violenza di un amore che non lascia scampo e ti sconvolge fin dentro le viscere. Aveva perso tutto in passato, ma aveva cercato con forza di ricostruire il mondo intorno a sé e ce l'aveva fatta.
Bulma aveva dato una possibilità a se stessa, una se stessa di un altro mondo, diverso dal suo, una se stessa che aveva avuto tutto quello che lei aveva potuto solo immaginare... E ora, ora che la vita le scivolava via dalle mani, ora che quel nemico maledetto, che aveva la faccia di quello che per lei rappresentava la speranza di farcela Goku, le stava portando via la vita. In quel dannato momento non riusciva a pensare ad altro che una singola cosa: Vegeta...

Sentiva ancora il calore delle sue mani sul suo corpo, riusciva a imprimere su di sé quella forte sensazione di piacere. Le aveva toccato le gambe e poi era salito su, neanche per un attimo aveva perso le sue labbra e Bulma sperò che durasse all'infinito, per sempre. Vegeta era il desiderio che non aveva mai espresso; lui era l'avventura, l'oblio, quello che le faceva ribollire il sangue. I suoi occhi erano il mondo in cui voleva vivere e aveva paura... Paura di perderlo...

L'avrebbe rivisto nell'aldilà? Avrebbe potuto riabbracciarlo... Le avrebbero dato la possibilità di farlo? Le fiamme dell'inferno avevano già arso la sua anima? Aveva paura di non poter rivederlo... Aveva paura che il suo paradiso sarebbe stato un dannatissimo incubo avvolto nelle tenebre, non voleva altro che rivedere lui. Il suo ricordo bruciava forte nella sua mene; l'aveva corrosa per tutto il tempo, per tutta la sua vita il ricordo l'aveva guidata nelle sue azioni, voleva la pace per se stessa, ma voleva ottenerla per mostrare a Vegeta qualcosa che non aveva mai visto nella sua vita. Lui era vissuto nella disperazione nel sangue e lei voleva dimostrargli che c'era un altro modo per vivere. Sperava che lui la guardasse da lassù, sperava che l'avrebbe vista. E ora, mentre Black la stava uccidendo, si chiedeva se tutto quello che aveva fatto sarebbe servito a qualcosa... Aveva combattuto per la pace, ma sembrava che lei e Trunks non riuscissero ad avere nulla di concreto se non quella casa distrutta e quella macchina del tempo per la quale stava morendo.
Guardò per un frangente verso Trunks, prima che il dolore della dissipazione del suo corpo completasse la sua fine e riuscì a scorgere quei capelli così simili ai suoi: avrebbe pregato per lui dall'alto, avrebbe pregato perché il loro piano andasse a buon fine. Ce l'avrebbe fatta, ne era certa. Credeva in lui. Sarebbe tornato nel passato e avrebbe risolto con suo padre ogni cosa...

Trunks salverai questo mondo... Ne sono certa...”
Questa volta non credo di potercela fare”
Sarò anche vecchia Trunks, ma vedo una luce. Riesco a riconoscere un eroe quando lo vedo”
Gli accarezzò i capelli come di solito faceva quando era bambino. Lui si era spostato, anche se apprezzava l'affetto della madre non poteva certo non dimostrarsi un uomo.
Se andassimo nel passato, potremmo chiedere aiuto a tuo padre”
Gli occhi del ragazzo si erano illuminati e il cuore di Bulma si era risvegliato: aveva voglia di vederlo. Il suo ricordo non era sbiadito, anzi tramite i racconti di suo figlio si era fatto sempre più vivo e prepotente. Era diventato, nell'altro mondo, quello che lei aveva sempre visto e immaginato lui fosse... Aveva visto giusto e di questo se ne rallegrava.
Verrò con te... Sai se è cambiato come dici, vorrei parlarci di persona. E perché no, magari dargli un bel cazzotto su quella fronte enorme che si ritrova, quanto mi ha fatto soffrire quando ti ho avuto...” Questa volta era stato lui a carezzare la madre sulla guancia.

“Oh, mamma...”

Quello fu l'ultimo suono che udì chiaramente, poi ci fu un frastuono e non sentì più nulla.
Era una strana sensazione morire, chi può dirlo cosa sia davvero la morte... Per quello che contava per Bulma era stata una liberazione. Il dolore, il calore che aveva avvertito mentre il proprio corpo si sgretolava era tanto forte da farle desiderare quello che poi era avvenuto. Dopotutto la sua ora era giunta era vecchia ormai; credeva in Trunks, ci credeva davvero in quello splendido figlio.
Si lasciò così trasportare da quella strana brezza leggera che la circondava. Dove sarebbe finita? Chissà se l'avrebbe incontrato, chissà se le avrebbero permesso di vederlo. Tutto intorno a lei vorticava: prima fu il bianco di una nuova nascita ad accoglierla, poi l'oscurità di un giorno funesto, l'inferno... Una scelta? Lei a cosa era votata? Gli occhi di Vegeta si palesarono alla sua vista, poi fu il nulla.
Le sembrò di aver riacquistato il proprio corpo e fu la volta di levare lo sguardo.
“Bulma Brief... La donna che ha salvato la Terra a anche colei che ha abbracciato l'oscurità dell'inferno e ne ha perdonato i peccati. Ora ti chiedo: cosa vuoi che ne faccia della tua anima?”

Sento che sto svanendo piano piano, sento che qualcosa mi sta allontanando da quello che sono stata un tempo. La perdita è stata così profonda che mi sta logorando dentro... Ho paura che quest'inferno non avrà mai fine... Non so neanche perché sto parlando con te Trunks, sei solo un bambino e dovresti essere felice...” Una lacrima scese sulle sue gote.
Tuo padre combatterà all'inferno contro i suoi peccati e noi piccolo mio combatteremo qui per la pace” Quel dolore, quel ricordo l'avrebbe mantenuta viva e le averebbe permesso di combattere.


                                                                                                 
                                                                                               *** ***

 

“Bulma!”
Qualcuno l'aveva chiamata a gran voce, era una voce che aveva conosciuto in passato, ma della quale non aveva più rimembranze. Dopotutto erano passati così tanti anni che non ricordava più i suoi amici. Si guardò le mani e cercò qualcosa che le potesse riflettere il viso. Era morta certo, ma quale sembianze di se stessa aveva assunto nell'aldilà? Questo se l'era chiesto fin dall'inizio: quali rughe aveva tolto al suo viso la morte?
“Ehi! Non ci senti più?”
Si era finalmente voltata e Goku si era palesato davanti a lei. L'aveva di getto abbracciata, non era forse un gesto da lui, ma dopotutto era davvero troppo tempo che non si vedevano.
“Goku sono felice di vederti!”
Dopo i convenevoli e i primi istintivi attimi di felicità l'aveva condotta allora in quella radura dove tutti i suoi amici si erano sistemati per vivere in quel mondo perfetto. Goku le aveva raccontato molte cose: di come avevano visto negli anni quello che lei e Trunks avevano fatto sulla Terra, di quanto gli dispiacesse di non aver potuto combattere con i cyborg e ora con quel Black.
“A proposito di questo: sono in pena per Trunks”
Disse Bulma guardando verso il cielo sereno: c'era troppa luce in quel posto, sentiva dentro di sé che qualcosa non andava. La scelta... Doveva fare una scelta, questo lo sapeva bene.
“Bulma, lui è forte ce la farà. Vuoi vedere come va la battaglia?”
Lei annuì ed insieme si incamminarono deve c'erano gli altri amici che si erano riuniti tutti per rincontrarla. Mentre camminava verso di loro sentiva che gli occhi le si stavano chiudendo, la luce era così accecante che non distingueva bene le loro sagome, il prato dopo il suo passaggio sembrava incenerirsi la sua anima stava stridendo conscia che quello ancora non era il luogo che aveva scelto.

Dovrai fare una scelta, Bulma Brief! Per quanto tu sia ben voluta qui, dovrai distinguere in questo nuovo destino qual è il tuo posto. Sento che ora non sai ancora darmi una risposta, io che sono il Re dell'aldilà comprendo il tuo tormento”

“Bulma, c'è qualcosa che non va?”
“No, nulla Goku... Portami dagli altri, voglio vedere Trunks sulla Terra”
Gohan e Chichi si erano avvicinati subito a lei e poi era stata la volta degli altri c'era Crilin, Yamcha e tutti coloro che avevano combattuto contro i cyborg. Era commossa, era felice di aver avuto la possibilità di ritrovarli. Gohan poi... Era quello che più di tutti comprendeva il suo tormento, la sua angoscia; lui aveva combattuto con ardore e condivideva con lei un affetto profondo per Trunks.
“Sei sempre bellissima Bulma”
Disse Yamcha, che non era cambiato per niente dall'ultima volta che l'aveva visto, lei si toccò allora il viso, la vanità faceva parte della sua personalità e certo da morta non l'aveva abbandonarla.
“C'è uno specchio? Ho bisogno di vedere il mio viso!”
Gli altri si erano guardati perplessi, ma avevano sorriso probabilmente pensando che era sempre la solita... Così Chichi le aveva portato uno specchio e lei aveva potuto finalmente guardarsi.
L'immagine riflessa era quella che si aspettava, quella di quel giorno lontano in cui aveva provato quel dolore al petto, in cui l'aveva perso... Le veniva da piangere, di nuovo: voleva vederlo... Lei voleva solo vederlo! Vegeta, Vegeta e solo Vegeta. Nonostante il tempo passato bramava ancora quel dannatissimo saiyan: voleva toccarlo, incrociare il suo sguardo ancora una volta. Cacciò indietro le lacrime... Non era sua abitudine piangere, era forte, ma era anche una vecchia sentimentale, che amava un uomo che non aveva mai avuto davvero: sfuggevole come l'aria, intenso come un'esplosione che le aveva sconvolto la vita e l'aveva fatta crescere.

Per sopravvivere qui dovrai dimenticare, non potrai avere un'ossessione, ti corroderà dall'interno”

“Bulma...”
Goku la toccò dentro e lei si riscosse.
“Scusatemi è che sono un po' scossa, ho appena perso la vita e sono così preoccupata per Trunks”
“E' normale, tutti qui abbiamo avuto questo momento di crisi dopo la morte...”
Le posò una mano sulla spalla e con gli altri si sedettero a terra intorno ad una sfera che la vecchia Baba aveva posizionato lì per farli assistere allo scontro. Avrebbero guardato la battaglia di Trunks e così lei si sarebbe sentita più serena, insomma era quello che serviva per vivere in quel mondo perfetto. Eppure più stava lì più tutto le sembrava sbagliato. Mentre guardava suo figlio raccogliere le forze e tornare nel passato lo osservò combattere ed accasciarsi al suolo, perdere e ancora rialzarsi. Bulma era in ansia, ma col cuore colmo di ansia riusciva ancora a guardare quello che stava accadendo, lei era forte e voleva guardare fino alla fine il figlio che era l'orgoglio della sua vita. Nonostante l'aspetto era vecchia e incattivita dalle esperienze, non era quella che i suoi amici ricordavano: era cambiata. Si era battuta per la pace, per il mondo e ora non aveva neppure ottenuto il premio che si meritava. Le sembrava tutto così ingiusto. Trunks era ancora fuori a combattere e lei era lì ad attendere con le mani legate e la voglia di esplodere. Poi l'immagine nella sfera aveva traballato e prima che Vegeta apparisse la connessione si era persa per sempre. Non poteva crederci, non poteva più vedere la battaglia, non poteva più vedere Trunks... Non avrebbe mai rivisto Vegeta.
“Io ho bisogno di starmene un po' sola... credo”
Si era alzata per andarsene, non riusciva a star lì ferma, l'esito della battaglia era incerto e non voleva certo trovarsi in quel luogo Trunks da un momento all'altro... Lui non doveva morire. Cosa ne sarebbe stato del mondo senza Trunks?
“Vuoi che ti accompagni a vedere un po' il paradiso?”
Goku si era nuovamente avvicinato, ma lei aveva scosso la testa e si era sollevata per andarsene.

Non potrai avere una cosa e l'altra Bulma Brief...”

Si era incamminata verso quello che sembrava un orizzonte, voleva vedere ciò che c'era sotto. Voleva vedere oltre quel luccichio, quel prato di fiori che profumava di buono, quei volti amici; voleva solo le tenebre, voleva abbracciarle e farsi trascinare giù nel profondo...

Voglio solo vederlo, io desidero solo questo!”

Si era appollaiata su quello strapiombo aveva portato le ginocchia al petto e vi aveva poggiato sopra il mento. Era passato un tempo indeterminato da quando era lì; ancora non aveva la percezione di quel dato tempo, ma aveva solo voglia di pensare, al passato alle sue illusioni. Troppe cose si stavano affollando nella sua mente. Ricordi del passato, desideri mai realizzati...

Il loro primo bacio era stato splendido... Era stato il momento in cui avevano capito entrambi che si appartenevano, che volevano essere l'uno per l'altro importanti. Lui non aveva un mondo di cui far parte: lui non aveva nulla e lei voleva essere quel regno. Le sfiorò le labbra e poi tutto si susseguì come se fosse la cosa più normale di tutto l'universo. I loro corpi si erano trovati come sempre e più lo baciava più sentiva dentro di sé la voglia di averlo, di amarlo. Non aveva mai provato una cosa simile. Probabilmente il vero amore si trova una volta sola in tutta la vita e lei finalmente l'aveva lì tra le sue mani e non riusciva a lasciarlo andare... Ma lui era sfuggente, lui era chiuso e il tempo non le bastava per farlo risorgere. Quel bacio le aveva descritto quello che era lei, le aveva insegnato qualcosa di lui. E quell'attimo, quei minuti in cui lui l'aveva baciata era come se lei avesse visto il futuro e lo voleva... Lo voleva follemente.

“Bulma, buone notizie! Trunks ce l'ha fatta!!!!”

Era esploso il suo viso in un'espressione di gioia e felicità! Suo figlio ce l'aveva fatta era sopravvissuto anche questa volta: Black era stato sconfitto.
Goku le raccontò ogni cosa: di come lui e Vegeta del passato fossero intervenuti, di come si fossero battuti e di come quel Vegeta di un tempo lontano aveva più volte dimostrato l'affetto per lei e Trunks. Solo Goku aveva potuto vedere quel combattimento tramite il potere telepatico del Re Khaio del nord e così aveva impresso nella sua mente tutto; per poter dire a lei, che più temeva per la sorte di quel mondo per il quale si era battuta ardentemente, quello che era successo. Troppe informazioni per una volta sola e così tornò per quel poco a sorridere a vedere del buono in quel paradiso che tanto le sembrava cupo, che tanto le sembrava vuoto e ricco di solitudine.
 

                                                                                              *** ***


Era passato ormai del tempo e Bulma viveva isolata dal resto della compagnia, aveva bisogno di pensare alla sua esistenza a quello che aveva passato, a quello che voleva essere... Solo Goku talvolta giungeva a farle visita e parlavano per intere ore di quello che avevano passato e di ciò che era stato del loro mondo; lui invece le raccontava degli incontri fatti in paradiso, dei guerrieri che aveva conosciuto e delle battaglie che aveva combattuto anche lì.
“Sai Bulma” esordì un giorno Goku “Ho visto diverse volte Vegeta in questi anni...”
Bulma aveva strabuzzato gli occhi.
“Perché non me l'hai detto subito?”
“Perché Bulma, non eri pronta per parlare di lui e non lo sei tutt'ora, ma volevo dirti soltanto che...”
Aveva parlato ora guardandola dritta negli occhi.
“Sono andato da lui e l'ho visto soffrire” Si era fermato, probabilmente pensando al viso di lui al suo tormento “gli fanno rivivere tutto quello che ha passato e io volevo che vedesse un po' di luce in quell'oscurità... Sai non so perché, ma ho sempre pensato a Vegeta come ad un fratello.”
Bulma continuava a guardarlo avida di sapere. Non aveva certo il corpo di quando era in vita per dire che le battesse forte il cuore, ma strinse comunque una mano al petto.
“Gli ho raccontato di te e Trunks... Gli ho parlato di quello che accadeva sulla Terra. Io credo che lui sia orgoglioso di voi ”
Bulma l'aveva abbracciato e Goku era rimasto lì in piedi e le aveva carezzato la testa.
“Vorrei solo rivederlo”

Ti convocheremo a suo tempo Bulma Brief, quando sarà il momento...”

“Bulma, hanno deciso di farti incontrare Vegeta...”
Si sentiva impaziente; era così felice che non riusciva a stare ferma neanche un secondo. Finalmente tutto aveva un senso, si sentiva il cuore pesante, era sconvolta: cos'avrebbe dovuto dirgli, come avrebbe reagito?
“Il tempo dell'assoluzione è terminato, purificheranno la sua anima e lo faranno rinascere in qualche altro universo, senza memoria di quello che è... Questo è ciò che hanno detto.”
Goku non mentiva non era in grado di farlo, ma lei lo apprezzava dopotutto in qualche modo il suo ultimo desiderio si sarebbe avverato.



E così a breve fu chiamata al cospetto di Re Enma. Era agitata, molto agitata, aveva atteso in vita di poterlo vedere e aveva atteso nella morte di raggiungere lo steso medesimo desiderio... Goku la seguiva a pochi passi, come fosse il suo angelo custode. Le era di conforto anche se probabilmente quello che sarebbe successo non era affatto ciò che lui si sarebbe aspettato.
“Bulma Brief, il tuo desiderio era così forte anche in vita che abbiamo deciso di mantenere il suo corpo fino a questo momento per potertelo far incontrare. Hai salvato la Terra, anche se ora non esiste più quel mondo parallelo e questo non lo possiamo dimenticare.”
C'era anche quel fatto, Goku le aveva spiegato che il mondo parallelo in cui aveva vissuto era stato spazzato via dal Re del Tutto, solo Trunks e Mai si era salvati rifugiandosi altrove. Un'altra se stessa avrebbe rivisto il figlio e ne avrebbe avuti due a cui badare. Sorrise, era felice che suo figlio facesse sempre la differenza.
“Già, mi hanno spiegato qualcosa in merito. In poche parole non potrò più rivedere Trunks...”
“La te stessa di questo universo scomparso non potrà rivedere quel Trunks. Per questo ti permettiamo di vedere lui”
Lei aveva annuito e Re Enma le aveva mostrato una porta.
“E' lì dentro, non hai molto tempo, tra mezz'ora verrà purificato”
Senza perdere un secondo si era gettata verso quella porta e l'aveva aperta per poi richiuderla dietro di sé. All'interno una fitta nebbia non le permetteva di vedere bene, ma un suono di passi riecheggiò violento alle sue orecchie.
“Vegeta...”
Disse piano e una mano emerse dalla nebbia, una mano le afferrò il polso e come per magia lui apparve...Non riuscì a trattenere le lacrime. Da quando era diventata una tale inguaribile romantica? Da quando lo amava, da quando le sue cellule non potevano fare a meno di reagire a quelle di lui; come se un antico Dio li avesse creati per stare insieme, come se nessuno in tutto l'universo avesse mai potuto incastrarsi alla perfezione con lui. Non c'erano parole adeguate per descrivere quel sentimento perché andava al di là di quello che normalmente si intende con la parola amore o forse, semplicemente, quella era la vera descrizione del sentimento più importante e decantato nel tempo, mentre il resto era puro vaneggiamento. Aveva indugiato sulla sua mano e quel contatto era per lei ineguagliabile, come se nessuno che l'avesse toccata in vita riuscisse ad avere lo stesso identico effetto: lui era unico. Alzò lentamente lo sguardo fino ad arrivare ai suoi occhi e lì rimase sospesa specchiandosi in quelle iridi nere, in quel pozzo senza fine e vi lesse come sempre dentro.
“Vegeta... Sei davvero tu...”
Le lacrime le rigavano le guance, gli occhi le si erano arrossati e nonostante, ricordasse le promesse che si erano fatti tempo addietro, non poteva non toccarlo a sua volta.

Noi stiamo insieme, Vegeta?”
Se intendi scopiamo allora... Sì!”
Sei proprio un idiota, sai benissimo cosa intendo! Comunque sì, noi per i terrestri a tutti gli effetti siamo una coppia. Che ti piaccia o no!”
Beh, non m'importa. Io penso solo che non dovresti darmi troppe confidenze in pubblico: non dovresti baciarmi all'improvviso, non dovresti toccarmi senza il mio permesso...”
Sei una noia! Mettiamola così: non ti bacerò o abbraccerò mai in pubblico, lo prometto”

Aveva percorso con le sue mani il suo braccio, il suo viso e lui ancora non aveva detto una parola. I suoi occhi percorrevano il suo corpo fino a quando l'altra mano non si era spostata sul suo viso... E non ci furono più barriere tra di loro. “Bulma...” Fu l'unica cosa che uscì dalle sue labbra e poi... Poi semplicemente la baciò. La baciò con intensità, con struggente trasporto perché sapeva anche lui che quella era l'ultima volta che l'avrebbe vista, che avrebbe avuto memoria di loro due insieme di quello che era stato. Le loro mani vagavano su quei corpi così familiari e non riuscivano a smettere di perdersi l'uno nell'altro.
“Ti amo... Io ti amo...”
Aveva detto Bulma tra i singhiozzi, sapeva che lui odiava il pianto e le lacrime... Ma era così tanto tempo che non lo vedeva che proprio non riusciva a trattenerle. L'angoscia poi la logorava: l'avrebbe rivisto solo per quegli attimi e questo non poteva sopportarlo.
“Io volevo solo dirti che grazie al tuo ricordo io... io...”
“Bulma so tutto... So ogni cosa”
L'aveva abbracciata. Non l'aveva mai fatto in quel modo... Bulma poggiò la testa sulla sua spalla.
“Mi hai dato sempre troppa importanza Bulma... L'hai sempre fatto, io non meritavo una seconda possibilità... Ma tu... tu...”
Lei gli carezzò il viso non voleva smettere di guardare i suoi occhi.
“Ho visto quello che c'era in te, ho visto solo la tua solitudine e non potevo sopportarla... non potevo. Quando ti ho conosciuto... Ho perso la testa per te!”
“Bulma...” L'aveva baciata di nuovo “Dopo tutto questo tempo passato all'inferno ho visto molti uomini intorno a me andare e venire. Nessuno di loro ha avuto qualcuno che li avessi in memoria...” Bulma non aveva avuto coraggio di interromperlo né di dire altro. Le sue parole erano l'appagamento totale delle sua vita. Lui non le aveva mai detto che l'amava, non le aveva mai detto che era importante, eppure in quel momento a suo modo lui...
“Io avrei fatto la stessa fine, sarei stato dimenticato e la mia vita spazzata via come niente. So cosa accadrà tra poco alla mia anima... Non ha importanza. Ho vissuto più di quanto mi spettasse, ho avuto la migliore delle tombe...”
Bulma aveva chiuso gli occhi, assaporato il suo odore ed erano rimasti lì immobili per sentirsi ancora e ancora... In quell'ultimo istante.
“Ho pensato molte volte di morire solo per rivederti, ma tu mi avresti odiato perché non ero rimasta sulla Terra per combattere, perché mi sarei dimostrata così una codarda. Poi l'ho fatto per Trunks... Perché lui è sangue del tuo sangue; è nato da noi due e non poteva essere altro che il guerriero più forte fosse mai esistito sulla Terra... Volevo che fossi orgoglioso di lui quanto lo sono io”
Gli occhi di Vegeta splendevano, ma non disse nulla e la sua espressione come sempre non lasciava trapelare alcunché, ma lei lo conosceva, lo conosceva bene e quegli occhi...
La porta si era aperta e la sagoma di Goku si era palesata sul ciglio di essa, non poteva vederli, ma Vegeta la scostò ugualmente da sé.
“Mi spiace ragazzi è ora di andare...”
Non appena Goku si voltò Vegeta la baciò per l'ultima volta.
“Non c'è posto per me qui Bulma...”
Le aveva allora dato la schiena e si era incamminato a testa alta verso la propria fine. Lei l'aveva seguito fuori da quella porta, l'aveva raggiunto e non aveva perso per un attimo la sua figura. Goku l'aveva affiancata.
“Principe dei Saiyan Vegeta... Il vostro corpo verrà distrutto e la tua anima purificata, verrai rigettato nell'universo all'interno di un altro corpo e non avrai memoria di quello che era il tuo passato... Di quello che hai vissuto o provato. Ti abbiamo graziato per tutti questi anni, ma le tue malefatte non possono essere perdonate. Il tuo periodo di redenzione è stato troppo breve perché fossero dimenticati i crimini che hai commesso”
Quello era stato il punto: lui si era battuto per qualcosa che aveva mantenuto la sua anima viva fino a quel momento ed ora, che non aveva più nulla da attendere, avrebbe fatto la fine della maggior parte delle anime dell'inferno.
“Si può sbrigare! Non ho tempo da perdere e non mi deve elencare quello che ho fatto in vita: lo so già... Quindi facciamola finita, una volta per tutte! Non ne posso più!”
Bulma rimase ancora in disparte Re Enma le lanciò un'occhiata di dispiacere e così anche le altre cariche dell'aldilà la guardarono compassionevoli. Goku aveva detto lei che raramente qualcuno che si è macchiato di cotanti crimini aveva degli spettatori o visitatori durante l'atto di purificazione. Il Re Enma aveva ugualmente voluto fare un'eccezione per lui... O meglio per Bulma e Goku.
“Questa è la prassi! Ma visto che hai tanta fretta Principe dei saiyan ecco quello che succederà: dovrai superare quel Varco... Ti è concessa un'ultima parola e poi dovrai cadere in quel dirupo o meglio detto l'Orizzonte della fine. Lì la tua anima verrà frammentata e riceverai un nuovo corpo. Se non ti getterai da solo il Varco si sposterà pian piano verso di te e... Beh, mi sembri abbastanza sveglio da capirlo da solo”
Lui aveva incrociato le braccia al petto e poi si era voltato.
“Bene! Era così semplice che potevamo di certo fare più in fretta!”
Vegeta si era diretto a passo spedito verso il Varco e lo superò senza indugi, poi si voltò verso Goku e Bulma per un ultimo cenno di saluto. Il braccio di Goku si era poggiato sulla spalla di Bulma e lei notò come gli occhi di Vegeta avessero indugiato su quel gesto.
“Ehi Kakaroth: non toccare Bulma, mai più! Sono stato chiaro?!”
Senza dire altro aveva fatto un mezzo sorriso e si era voltato verso l'Orizzonte della fine, dove il bianco era tanto accecante da far perdere la cognizione di tempo e spazio. Stava per svanire per sempre... Le mancava il fiato... Per orgoglio lui si sarebbe sicuramente subito gettato. Detestava dimostrarsi debole e dopotutto lui era di certo uno che prendeva i problemi di petto e ne pagava le conseguenze.
“Non voglio rimanere qui senza di lui, Goku. Io non posso, il paradiso mi sembrerà l'inferno se non potrò avere la possibilità di rivederlo. Io ho paura di questo...”
“Bulma, cosa stai dicendo?”
“Fermi!! Fermi!”
Si era mossa prima che chiunque la potesse fermare e aveva superato il Varco per raggiungerlo. Vegeta si era voltato verso di lei e... Lei gli aveva afferrato la mano.
“Bulma Brief! Hai infranto le leggi dell'aldilà! Non puoi compiere questo gesto, non è quello che gli Dei hanno deciso per te... Non c'è modo di tornare indietro ora!!”
Lei si era voltata per guardarli e aveva sorriso soddisfatta.
“Quest'eternità per una come me non ha nulla di allettante, non c'è sfida... Non c'è nulla da fare e tutto questo bianco per me è quasi peggio dell'inferno! Non me ne faccio nulla di questa eternità e poi... Detesto stare alle regole...”
Tutti confabulavano intorno a loro, Goku era rimasto pietrificato dal gesto dell'amica, come sempre aveva stupito tutti. Lei dopotutto era soddisfatta, era certa che avrebbero per sempre parlato di loro in quel mondo.
“Bulma, ora tu dovrai svanire per sempre. Che ti è saltato in mente?”
Anche Vegeta era risentito e stupito, il Varco nel frattempo si muoveva lento verso di loro.
“No, Vegeta ti sbagli... Questo non vuol dire svanire, ma avere un'altra possibilità di incontrarti ancora...”
E mentre tutto intorno vorticava, mentre le alte sfere dell'aldilà si mobilitavano per salvare quell'anima del paradiso, per loro non c'era altro che l'uno e l'altra.
“Sei la persona più testarda che io conosca...”
Bulma aveva semplicemente sorriso, lui aveva voltato lo sguardo era arrossito e le aveva lasciato la mano. Aveva infranto la loro regola, ma non le importava l'avrebbe rifatto ancora mille volte.
“Beh, che aspettiamo...” Aveva detto con un mezzo sorriso sulle labbra.
Si voltarono verso l'ignoto per Bulma il bianco era uno dei colori che più le mettevano angoscia, i colori scuri di Vegeta invece le davano sicurezza: si sentiva a casa. Il paradiso per lei non era lì in quel luogo, ma semplicemente era quell'oscuro principe di cui davvero non riusciva a fare a meno.
“Ci incontreremo ancora, ne sono certa...”

Goku aveva ascoltato in silenzio il trambusto, Bulma come sempre sapeva fare qualcosa di insensato, che spiazzava tutti e alla fine, anche in quel frangente, era riuscita a sconvolgere le leggi e fare di testa sua. Goku non aveva distolto neanche per un attimo lo sguardo dai suoi amici e aveva visto qualcosa che mai si sarebbe aspettato di vedere, ma dopotutto quella era la fine per loro e probabilmente non gli importava di essere visti. Aveva scorto quel bacio che chiunque aveva immaginato, ma che solo lui aveva avuto modo di vedere... Era stato un fugace attimo, ma lui l'aveva scorto quasi fosse il segreto più importante avesse mai dovuto custodire.
“Re Enma... E' inutile parlare”
Aveva detto fermando il trambusto.
“Sono già svaniti...”
Così tutti si voltarono per vedere che i due erano scomparsi. Le loro anime erano state purificate, apparivano chiari i loro nomi sul libro di Re Enma che sanciva la loro fine.
“Bulma ha ragione... Questo posto dopotutto è noioso. Vorrei anche io la stessa possibilità che hanno avuto loro...”
“Cosa stai dicendo Goku?”
“Vorrei solo incontrarli di nuovo e aver con loro tante avventure... Penso sia questo quello che vorrebbero. E io vorrei poter avere un'altra vita.”
Voltò lo sguardo verso l'Orizzonte della fine . Chi ha detto che il paradiso è perfetto: la pace di quel mondo non si adattava ad avventurieri come loro. Sorrise Goku pregando perché si incontrassero ancora.


“Non te l'ho mai detto ma... Tu mi hai tormentato per tutto questo tempo che ho passato all'inferno, Bulma... Eri tu la mia aguzzina...”
“Oh, questo è il massimo che posso ottenere da uno come te immagino. Me lo farò bastare”
“Beh, posso dirti che non è una parte di te che ho odiato”
Poi si chinò su di lei e le disse qualcosa all'orecchio che Bulma non avrebbe mai ripetuto a nessuno. Le guance le si colorarono di un rosso acceso e sorrise, sorrise come non aveva mai fatto. Era la fine, ma era felice come non lo era mai stata. Chiuse gli occhi e lui le bacio fugacemente le labbra. Lo amava e sebbene la paura di non ritrovarlo l'angosciava, aveva la speranza che quel loro grande amore non avesse mai fine. Ne era certa in un'altra vita aveva fatto questa stessa scelta e l'aveva ritrovato ancora e ancora...
“Sono sicuro che tornerai a tormentarmi... Nel tuo sangue scorre così tanta determinazione che befferai un'altra volta gli dei, Bulma...”
“Te lo prometto Vegeta...”
E così caddero, svanirono insieme verso una nuova vita... Forse avrebbero condiviso ancora quel paradiso oscuro che era destinato solo alle loro tormentate anime...
“Te lo prometto...”

E come la Luna che incontra il Sole solo di rado,
il buio e la luce si incontrarono ancora e ancora sotto forme diverse,
in ere fantastiche che ora non siamo qui a raccontare,
in mondi futuri e passati che non riusciremo nemmeno ad immaginare.
Quella promessa non fu infranta e l'eclissi riapparve ancora nel cielo della Terra.



The End

   
 
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