Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: I_love_Beerus    08/08/2017    3 recensioni
Con un nuovo arrivo allo zoo di Central Park, ad uno dei nostri amici pinguini accadrà qualcosa di veramente impensabile.
Vi ho incuriositi? Spero proprio di sì.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Skipper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sam rientrò nella caverna della lontra per fare colazione ma non appena mise piede dentro, venne travolta dalla sua amica euforica e sorridente.
-Sam!! Dimmi com’è andata, ti prego, dimmi com’è andataaa!!- le chiese insistente appena la vide.
La pinguina non poté che emettere delle risatine in quel momento, pensando a tutto quello che era successo mezz’ora prima e a quanto la sua amica avesse avuto ragione.
-Okay, okay. Ti racconterò tutto ma fammi andare a mangiare, prima- le rispose divertita e allontanando da sé Marlene, che si era attaccata a lei come una ventosa.
-Perfetto! Anche io devo fare colazione, quindi mentre mangiamo mi racconti- disse Marlene facendo l’occhiolino all’amica.
Sam alzò gli occhi al cielo esasperata ma allo stesso tempo felice: in fondo non vedeva l’ora anche lei di raccontare a Marlene tutto quanto.
Presero posto intorno all’unico tavolino della stanza e si servirono di salmone fresco e succo all’arancia.
-Allora, che aspetti? Sputa il rospo, sorella- la intimò a parlare Marlene, impaziente con la bocca piena.
Sam ingoiò un grosso pezzo di salmone e poi incominciò a raccontare tutto.
Non fece sfuggire un singolo dettaglio: iniziò dalla parte di Hans legato al razzo come un salame, al bacio, fino ad arrivare al suo “Ti amo” finale.
Marlene era felicissima per la sua amica e lo manifestò praticamente urlando.
-Non ci posso credere! Finalmente vi siete messi insieme!! Sam, non sai quanto sono felice per voi, ora!- le confessò entusiasta.
-Già, ma se devo dirti la verità, la parte più bella in assoluto di quel momento è stata quando Hans è sparito dalla nostra vista… Dio, non immagini che liberazione!- disse con fare liberatorio.
Era felice che tutto fosse andato per il verso giusto, ma soprattutto che abbia coronato il suo sogno.
Ma un pensiero improvviso le fulminò la mente: che cosa sarebbe successo da quel momento in poi?
Ora lei e Skipper facevano coppia fissa, ma come si sarebbe regolato lui con i suoi uomini?
Si ricordò della frase che aveva pronunciato Soldato innocentemente, poco prima: “Che bello, diventerò zio”?
Al solo pensiero arrossì. Non era un argomento che le andava tanto a genio, soprattutto non ne voleva sapere in quel momento.
Aveva intenzione di avvisare Skipper e forse… Ma che andava a pensare?? Stava con lui da appena un’oretta e già pensava a certi “grandi passi”?
Okay, avrebbe aspettato, ma un giorno ne avrebbe parlato con lui.
Marlene la distolse da quel pensieri precoci.
-Beh, Hans ha avuto quello che si meritava… Tra l’altro ora, non può più fare niente: stai con Skipper adesso, e non potrà mai mettervi i bastoni tra le ruote!- la rassicurò mettendole una zampa sulle spalle.
-Hai ragione. Ma anche se fosse a me non importa; non vale la pena stare dietro a certi elementi… Basta prenderli a catenate e si calmano- disse ridendo Sam, seguita da Marlene.
-Sam, ma ora? Che farete?- le chiese curiosa la lontra.
-Non chiedermelo. Non ne ho la minima idea- confessò Sam, un po’ contrariata.
-Beh, dovreste parlarne- le disse la lontra guardandola un’ultima volta, prima di concentrarsi sul suo piatto di salmone.
 
-Ragazzi, Sam farà parte della nostra squadra-
Fu Skipper a parlare e a lasciare Kowalski, Rico e Soldato completamente di stucco.
Lo guardarono come se non avessero compreso ciò che aveva proferito.
-Sam? Con noi? Nella nostra squadra??- chiese a ripetizione lo scienziato, convinto che il leader stesse scherzando o facendo una battuta.
-Esatto. Ormai stiamo insieme, non avrebbe senso per noi lasciarla in disparte- spiegò Skipper alla sua squadra.
Anche se il suo era un ordine, sperava che i suoi uomini fossero d’accordo. Dalle facce di quest’ultimi vedeva solo grande sorpresa ma non riusciva a capire se fossero contenti o meno.
-Per me non ci sono problemi, Skipper. Sam è combattiva, sono sicuro che starà bene con noi- disse Soldato dolcemente.
Poi si girò verso Kowalski e Rico.
-E voi? Siete d’accordo?- chiese loro il piccolino.
Kowalski non sapeva cosa dire. Non sapeva se era per la sorpresa o per la non convinzione che lo stava assalendo.
Era felice per il suo capo, ma non era sicurissimo che far entrare la pinguina in squadra fosse stata una buona idea.
Rico emise continui grugniti d’approvazione. Non c’era da stupirsi: a Rico è sempre piaciuta Sam ed erano diventati subito grandi amici per la comune passione per gli esplosivi.
Era sicuro che se fosse entrata ufficialmente a far parte del Commando, ne avrebbero passate di tutti i colori.
Ma a Rico piaceva il casino, quindi…
Skipper si ritenne soddisfatto e maturò ancora di più l’idea di parlarne con Sam.
Sapeva che avrebbe detto di sì, per stare con lui avrebbe fatto di tutto, ne era certo.
-Bene, andiamo a fare colazione, ora- disse Skipper, intimando gli altri a camminare.
Soldato e Rico si precipitarono sulla macchinetta del caffè, mentre Kowalski rimase ancora lì dov’era.
-Non sei d’accordo, vero?- gli chiese all’improvviso il suo capo.
Kowalski avrebbe dovuto aspettarsi che Skipper si sarebbe accorto della sua “contrarietà”, ma la verità era che nemmeno lui sapeva se fosse davvero restio o meno.
-Skipper, io non sono nessuno per obiettare i tuoi ordini. Non pensare che io non sia d’accordo, perché non è così. Ma se vuoi sapere la verità non penso che inserendola nella squadra avremo dei vantaggi. Insomma, lo sai anche tu che è estremamente irritabile e che qualsiasi cosa non le vada a genio preferisce risolverla con la violenza…- spiegò Kowalski sperando con tutto sé stesso che il leader comprendesse.
-Forse hai ragione, ma non preoccuparti. Se sta con me non farà così; tu non c’eri quando ho parlato con lei circa due ore fa e non sai neanche di che abbiamo parlato e cosa è successo. Non ti racconterò tutto per filo e per segno, ma posso dirti che sono riuscito a sbloccare quella parte del suo carattere che faceva fatica a manifestare.
Non la conosci bene come la conosco io: se a una cosa ci tiene, farà di tutto per non perderla e ti assicuro che se tiene a me, terrà anche a voi e di conseguenza non farà niente di avventato, a meno che non sia strettamente necessario. Non preoccuparti, Kowalski, starà bene qui- gli disse Skipper, serio come non lo era mai stato.
Kowalski non si perse una sola parola di quello che aveva appena detto il capo.
Era contento di sapere che era riuscito a far “calmare” quella pinguina ribelle; eh sì… Skipper aveva lo spirito del leader nel sangue!
Nessuno sarebbe mai riuscito a cambiare un carattere così tanto spigoloso come quello della pinguina, ce ne voleva di stoffa!
Dopo questo, la stima che Kowalski aveva per il suo capo, crebbe ancora di più, convincendolo cecamente che, infondo, non sarebbe stata la fine del mondo la compagnia di Sam lì dentro.
-Beh, Skipper, cosa posso dirti? Spero che almeno non mi ruberà il letto- gli disse divertito.
Skipper gli puntò un’occhiataccia.
-Auguri per voi!- fu l’ultima cosa che disse Kowalski, prima di raggiungere la macchinetta del caffè.
Skipper, senza dire niente agli altri, uscì dalla base per raggiungere la caverna delle ragazze.
 
Marlene era intenta a comporre note con la sua adorata chitarra spagnola, mentre la pinguina si colorava le palpebre degli occhi di nero scuro, mettendole in risalto gli occhi azzurri.
-Ma come fai a truccarti? Io detesto quegli aggeggi e poi non fanno altro che sciogliersi al contatto con l’acqua!- le disse la lontra, continuando a suonare la chitarra.
-Questa è resistente all’acqua. E poi da quando avevo sei anni che mi trucco. Sarò pure un maschiaccio, ma adoro il make up!- disse Sam, ancora concentrata sull’applicazione della matita nera.
-Sarà…- bofonchiò Marlene.
Le azioni delle ragazze furono interrotte dall’arrivo inaspettato di Skipper.
-Sam!- la richiamò lui.
La pinguina sobbalzò e sbavò il perfetto contorno degli occhi.
-Ma dico io, sei scemo? Per colpa tua dovrò rifarmi tutto il trucco!- lo rimproverò Sam, facendo la finta offesa e incrociando le pinne al petto.
Marlene si mise una pinna in fronte e si alzò intuendo che dovevano stare da soli.
-Non preoccuparti, Marlene. Le devo dire solo una cosa- la rassicurò Skipper.
Poi si girò dalla parte della fidanzata.
-Lascia stare per una volta quelle schifezze. Sei molto più bella senza trucco- le disse sorridendole e prendendola per i fianchi.
Lei arrossì vistosamente.
-Ooh, ma… mi dica, che cosa vuole da me, signore?- gli chiese sognante, con le pinne sul suo petto.
Marlene tossì due volte ridendo sotto i baffi: evidentemente si erano dimenticati della sua presenza.
-Ops, scusaci, Marlene- si riscosse Skipper, allontanando, anche se di malavoglia, la sua compagna da sé –Volevo dirti che da questo momento fai parte della nostra squadra- le rivelò tutto d’un fiato.
Sam rimase basita, mentre Marlene non credette alle proprie orecchie.
-Nella vostra squadra??- chiese ancora stranita la pinguina, pensando di aver capito male.
-Esatto- confermò Skipper sorridendole: sapeva che era solo la sorpresa del momento, ma poi sarebbe stata felice…
Infatti la definitiva reazione della pinguina non tardò ad arrivare.
-Davvero ora faccio parte del vostro Commando?? Oh mio Dio, non sto nella pelle, non immagini come sono felice!!- esclamò saltellando dalla gioia prima di baciarlo con passione.
-Aspetta… quindi Sam dovrà trasferirsi nella vostra base??- chiese Marlene sperando in una risposta negativa.
Non voleva separarsi dalla sua migliore amica, ora che avevano fatto pace.
-Non preoccuparti, può pure restare qui se vuole… anzi, sarebbe meglio visto che siamo tutti uomini lì sotto- disse Skipper guardando di sbieco la sua Sam.
-Sì, certo… “uomini” per così dire- disse Sam ridacchiando.
-Sempre meglio di una bambina- la provocò Skipper con un sorrisetto.
-Ehi!- ribatté la pinguina fingendosi offesa.
-Congratulazioni, Sam!- le disse felice la lontra. Adesso la sua amica, dopo tanto tempo, si sentiva bene.
Dopo tutto quello che aveva passato per i suoi genitori e Hans, sapeva che Sam ora poteva riprendere in mano la sua vita. E come se non farlo nel migliore dei modi?
-Nah, ma di cosa…- le rispose sorridendole.
 
 
-Uomini!- urlò Skipper entrando nella base segreta.
Immediatamente, Kowalski, Rico e Soldato si misero sull’attenti.
Videro che il loro leader non era solo: c’era Sam che entrò a ruota dopo di lui.
-Ehi, ciao, Sam!- la salutò allegramente i piccolo Soldato.
-Ehilà!- disse con fare amichevole Kowalski.
Rico grugnì qualcosa.
-Ciao, ragazzi! Sono felice di comunicarvi che…- incominciò a dire Sam, ma Skipper le chiuse la bocca.
-Questo è compito mio, bella- le disse ammiccando.
Sam sospirò e con uno sguardo che nascondeva esasperazione, gli fece segno di continuare a parlare.
-Grazie- disse Skipper dandole un buffetto affettuoso, per poi rivolgersi ai suoi soldati –Sam fa ufficialmente parte del team, adesso- rivelò, guadagnandosi facce inizialmente stupite da parte di Soldato e Rico, ma che dopo qualche istante divennero felici.
-Che bello, ora potete stare vicini tutto il tempo che volete!- esclamò il piccolino, contento per la nuova coppia.
-Kaboom!- gridò un Rico a dir poco euforico.
-Hai detto bene, fratello! Sei pronto a far esplodere la latrina di Alice??- gli chiese con l’adrenalina nelle vene e sorridendo solo immaginandosi la scena.
Rico fece un forte segno d’assenso e i due si diedero la pinna.
-Ehi, andateci piano, voi due… Tesoro, ovviamente non farai esplodere alcuna latrina se non te lo dico io- le disse godendo della visione dello sguardo della sua Sam che perdeva entusiasmo.
-Uffa!- disse la pinguina in un gesto di stizza.
-Sono felice di averti nella mia squadra, Sam- rivelò il cervellone.
La pinguina si girò verso di lui e gli fece un sorrisone.
-Non vedo l’ora di infilarti un altro piercing nella lingua!- lo provocò Sam divertita nel guardare subito dopo lo sguardo impaurito di Kowalski.
-Emh… no, grazie! Non ci tengo…- disse tremante, ricordandosi di quel giorno orribile.
Tutti nella stanza risero a crepapelle.
Che bello quando le cose andavano bene… e tutti speravano che sarebbe stato così per sempre, soprattutto Skipper e Sam.
Ora che stavano insieme, niente e nessuno li avrebbe separati, se lo sentivano…
-Bene. Che ne dite di dare il benvenuto alla nuova recluta?- chiese Skipper ai suoi uomini, che si guardarono tra di loro per poi guardare eloquenti la pinguina.
-Okay, ma… che tipo di ben…- Sam non ebbe il tempo di finire che si ritrovò sollevata da terra.
Kowalski, Rico e Soldato l’avevano presa di peso e iniziarono a gridare a squarciagola.
-C’E’ QUI SAM, UNA DI NOI; C’E’ QUI SAM UNA DI NOI, UNA DI NOI, UNA DI NOOOI- e continuarono così per cinque minuti, provocando risate quasi mortali da parte della pinguina, seguita dagli altri.
 
Dopo qualche ora pranzarono con dell’ottimo pesce fresco e passarono l’intero pomeriggio a fare giochi, ridere, scherzare e divertirsi.
Non passavano una giornata così da mesi…
Era troppo bello per essere vero e non poterono che sperare di passarne altre mille di queste giornate.
Avevano ritrovato la stabilità che cercavano da tempo e ora con l’aggiunta di Sam, tutto sarebbe stato più bello e divertente, Skipper ne era certo.
 
Quella sera, Skipper e Sam decisero di uscire dalla base e passare qualche oretta del boschetto dietro lo zoo.
Erano seduti ai piedi di un grande albero e il leggero venticello che c’era in quel momento faceva smuovere la folta chioma.
Si stava bene lì e se solo avessero potuto, i due sarebbero rimasti lì a guardare il cielo che di lì a poco sarebbe diventato di un blu intenso e fissare le sue stelle.
-Sei contenta?- chiese all’improvviso Skipper, specchiando i suoi occhi azzurri in quelli cristallini di Sam.
-E me lo chiedi? Certo che sono contenta! Secondo me questo è tutto un sogno e… ti prego, non svegliarmi!- gli ordinò la pinguina scherzosamente.
Skipper per tutta risposta, l’avvicinò ancora di più a sé e l’abbracciò forte.
-Anch’io non voglio svegliarmi per nessuna ragione al mondo- le confessò sorridendo.
-Ma adesso? Che cosa succederà? Tra noi, intendo- gli chiese Sam, pensando che avrebbe dovuto rivolgergli  prima questa domanda.
Cosa avrebbero fatto oltre a svolgere missioni di cui era incaricato il Commando?
Skipper la guardò quasi divertito.
-Per ora dovresti pensare a stare solo con me e basta- le disse baciandola sulla guancia –Poi il futuro… cavolo, la risposta è lampante, no?- le disse quasi come fosse la cosa più semplice di tutte.
Sam cercò di restare indifferente, anche se aveva intuito le intenzioni del fidanzato.
Ma non aveva intenzione di lasciarsi prendere da pensieri troppo precoci per ora…
Voleva soltanto godersi il presente, come del resto Skipper.
Si avvicinarono e si baciarono.
Già, pensarono entrambi. Perché pensare al futuro?
In quel momento non ci pensarono, ma in realtà non sapevano come si sarebbero svolti gli eventi…
Esatto, non lo sapevano.
Sapevano solo che si amavano e non avrebbero permesso a nessuno di intromettersi.
Finalmente Skipper aveva trovato il vero amore e la piccola Sam aveva capito il vero significato di esso: mettere da parte l’orgoglio per donare felicità all’altro, mettere al primo posto il bene dell’altro…
Era questo che provava ed era sicura di non averlo mai provato prima con nessuno dei suoi ex fidanzati.
Skipper era speciale; la faceva sentire speciale, la faceva sentire unica…
-Ti amo- gli disse quando si staccarono per riprendere fiato.
-Io di più- le rispose prontamente Skipper, per poi ricominciare con ancora più passione di prima.
Non l’avrebbe mai lasciata, qualsiasi cosa sarebbe accaduta.
 Né ora né mai.
 
FINE.
 
 
ANGOLO AUTRICE: ALLORA, ECCOCI FINALMENTE ALLA FINE DI QUESTA LUNGA STORIA! RINGRAZIO CHI MI HA RECENSITO E SOPPORTATO FINO A QUESTO PUNTO. OVVIAMENTE RINGRAZIO ANCHE SOLO CHI HA LETTO SENZA RECENSIRE.
GRAZIE DI CUORE, DAVVERO<3
DUNQUE QUESTA SORIA E’ FINITA, MA NON TENETE…
DI QUI A POCO SCRIVERO’ IL SEQUEL E SPERO CON TUTTO IL CUORE CHE SEGUIRETE ANCHE QUELLA STORIA, CI TERREI MOLTO!
DETTO QUESTO, GRAZIE ANCORA A TUTTI! E’ STATO BELLISSIMO SCRIVERE QUESTA STORIA, SONO CRESCIUTA INSIEME ALLA MIA OC E SPERO CHE ABBIA TRASMESSO QUALCOSA ANCHE A VOI:)
VI AMO<3
BACIONI A TUTTI, FEDE:*
   
 
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