Anime & Manga > Yuri on Ice
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Autore: _AreyC    09/08/2017    5 recensioni
Seguirono secondi di silenzio interminabile in cui Yuuri si sentì come se tutto fosse stato messo al proprio posto, il suo sguardo si rivolse verso il più grande “Perché io, Viktor?” “Perché sei un opera d’arte, Yuuri Katsuki” aveva risposto l'altro con un sorriso sincero “È ora che qualcuno te lo faccia capire.”
 
||Hogwarts!AU||Hufflepuff!Yuuri||Durmstrang!Viktor||Slytherin!Yuri||Ravenclaw!Otabek||
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Otabek Altin, Phichit Chulanont, Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nome: Unconditional Love

Personaggi: Yuuri Katsuki, Viktor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Otabek Altin, Pichit Chulanont

Pairing: ViktorXYuuri (Victuuri), accenno di Otayuri

Reating: Verde 

Genere: Avventura, Fantasy, Fluff

Avviso: Mini storia, slash, AU

Note: Viktor frequenta il settimo anno a Durmstrang mentre Yuuri è al sesto ad Hogwarts




 





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"You’re so beautiful tonight

Mitoreteita yo
Sunadokei sae
C’mon and take my breath away"

-You only live once 




 

L’inverno ad Hogwarts non era mai stato così fitto: un manto bianco si estendeva per tutto il perimetro visibile e il Lago Nero, nonostante venisse sghiacciato continuamente dagli studenti per permettere sopravvivenza alle creature che lo abitavano, era ricoperto di uno spesso strato di acqua congelata.

Yuuri aveva sempre amato il freddo ma, quell’anno, le temperature erano esageratamente basse e il ragazzo, abituato a quelle di Edimburgo che non scendevano mai sotto lo zero, andava in giro stringendosi al collo la lunga sciarpa giallo nera.

 

Quel giorno l’intero castello era in subbuglio e perfino Yuuri, solitamente calmo e pacato, stringeva il braccio del suo migliore amico Pichit trascinandolo con foga verso il Lago “Dai Pich, ci perderemo il loro arrivo!”


L'amico strinse la propria sciarpa dello stesso colore dell’amico al collo e rise ammiccandogli “E tu non ti perderesti mai l’arrivo dell’amore della tua vita, vero?”

L'altro arrossì rifilandogli un occhiataccia “Smettila, non è l’amore della mia vita! È.. sai che lo ammiro molto, è il giocatore migliore in circolazione!”


Appena quelle parole uscirono dalla sua bocca di accorse di quanto fossero false, la sua non era la semplice ammirazione che c'è tra un fan e il suo idolo, era qualcosa di più. Ovviamente essendo il cercatore della sua casata poneva un'attenzione particolare verso il ragazzo russo che, nonostante avesse solamente diciassette anni, veniva considerato il cercatore più forte che si fosse mai visto.

 

“Nessuno lo sa meglio di me, Yuuri-kun” ridacchiò l’altro scusandosi con un corvo del primo anno con cui si era scontrato per colpa della foga dell’amico “Oh V-“

“PICHIT!” l’altro gonfiò le guance per la frustrazione fermandosi in prima fila, leggermente più avanti c’era il preside Cialdini che intonando un motivetto allegro dondolava sul posto preoccupandosi di levare il ghiaccio dal lago insieme agli altri professori.


Il moro non riusciva a stare fermo, quando il preside aveva annunciato che il torneo Tremaghi si sarebbe svolto li, aveva trattenuto a stento un urlo di gioia; non perché fosse desideroso di partecipare, la sua timidezza non gliel'avrebbe mai permesso, ma perché gli studenti di Durmstrang si sarebbero recati li e lui avrebbe finalmente potuto conoscere il suo idolo indiscusso.


O meglio, più che conoscere osservare da lontano.

Yuuri Katsuki era la persona più timida e insicura del mondo, non sarebbe mai riuscito a parlargli di sua spontanea volontà. Yuuri si riscosse dai suoi pensieri aggiustando gli occhiali sul naso quando sentì il suo nome pronunciato da Pichit “Guarda” ridacchiò il thailandese indicandogli un numeroso gruppo di ragazze che si agitavano sempre di più sventolando alcuni poster in aria “Hai concorrenza, amico. Dovrai combattere con unghie e denti.”


Yuuri non fece in tempo a ribattere che un forte rombo proveniente dall’acqua zittì tutte le persone presenti.

Dalla superficie del lago spuntò quello che sembrava l’albero maestro e subito dopo, lenta e maestosa, l’intera nave sorse dalle acque brillando una volta esposta totalmente ai raggi solari. In pochi secondi l’imbarcazione fu a riva e una passerella venne abbassata con un piccolo tonfo. Yuuri, come quasi tutte le persone presenti, trattiene il fiato: una figura piuttosto bassa e minacciosa percorse velocemente la passerella borbottando tra se e se cose del tipo ‘Ma guarda te con chi devi lavorare’ ‘-sembra questo il modo di far attraccare una nave?’ ‘stupidi incapaci'.


“Yakov!” il preside Cialdini si avvicinò sorridendo “È un piacere averti qui, mio vecchio amico.”

Il più basso gli strinse la mano “Tutto tuo” borbottò senza neanche provare a sforzare un sorriso, poi si rigirò verso la nave e batté il bastone per terra due volte di fila per poi mettersi in disparte con il preside Cialdini per discutere di alcune cose.

Gli studenti uscirono dalla nave, la postura fiera e rigida, ma c’era una figura che saltava all’occhio e Yuuri era sicuro che se Pichit non gli avesse chiuso la bocca, avrebbe iniziato a sbavare da un momento all’altro.

Viktor Nikiforov capeggiava la fila di studenti camminando con un eleganza che il moro gli aveva visto solo in volo: i lunghi capelli argentati erano legati in una leggera coda che lasciava qualche ciocca davanti al viso, stringeva nella mano destra (come tutti gli studenti dopotutto) un bastone nero spoglio e la pesante divisa di pelliccia gli fasciava il corpo come se gli fosse stata cucita addosso. Il cercatore più famoso del mondo aveva appena messo piede sul suo stesso suolo e in quel momento stava guardando proprio nella sua direzione.


Yuuri si nascose dietro le spalle di Pichit diventando paonazzo e ignorando i commenti e i sospiri delle ragazze che ammiravano in tutta la sua bellezza il russo dai capelli argento.

Una voce superò quella degli altri e una furia bionda con la cravatta verde e argento si fermò davanti al cercatore seguito da un corvonero piuttosto imbarazzato. “Se non fai una delle tue entrare ad effetto non sei contento, vero? Idiota” sbottò il biondo senza cercare di nascondere il forte accento russo “Sempre il solito cret-“

“Yura” il ragazzo che lo aveva seguito gli appoggiò la mano su una spalla e lo guardò con fare severo “Ne avevamo parlato”

Il più piccolo sbuffò incrociando le braccia al petto “Non è colpa mia se sono la sua presenza mi irr-“ quasi si strozzò con la sua stessa saliva quando le braccia di Viktor lo strinsero in un affettuoso abbraccio “Privet! Mi sei mancato anche tu, Yurochka. Non vedo l'ora di passare del tempo con te!” rise allegro il maggiore scompigliandogli i capelli, l’altro diventò rosso dalla rabbia e aprì la bocca probabilmente pronto a offenderlo in tutti i modi possibili.


“Oh bene, vi conoscete!” Il preside Cialdini si avvicinò allegro “Che ne dice di far fare un giro ai nostri ospiti mentre aspettiamo le signorine di Beauxbatons, signor Plisetsky? Visto che anche lei è madrelingua russo magari riuscite a capirvi meglio!” Era chiaro non fosse una domanda e il serpeverde perse tutto il colore che aveva acquistato sulle guance “Oh e non potrei non affiancarti uno dei miei migliori studenti! Signor Katsuki la prego, si faccia avanti.”


Il silenzio scese tra tutti gli studenti e Yuuri non si mosse di un passo sentendo tutti gli sguardi su di lui, fu Pichit a risvegliarlo da quello stato di trans “Yuuri, parla con te” sussurrò spingendolo in avanti, il moro inciampò nei suoi stessi piedi e cadde rovinosamente a terra scatenando delle risate generali.

'Complimenti Yuuri, ottimo modo per presentarti al tuo idolo' gemette mentalmente affondando il viso tra le mani e diventando totalmente rosso, solo quando le risate si interruppero improvvisamente alzò lo sguardo e quasi non svenne: Viktor gli stava porgendo la mano e gli stava sorridendo con gentilezza “Tutto bene? Ti sei fatto male?”

Yuuri si trattenne dallo spalancare la bocca e accettò timidamente la sua mano “N-No s-sto b-bene” balbettò cercando di non inciampare di nuovo.


“Allora non solo non sai stare sulla scopa, porcellotto, ma addirittura non ti reggi in piedi!” ghignò Yuri beccandosi un buffetto dietro al collo dallo stesso ragazzo che lo aveva rimproverato prima “Yura smettila”

Il più piccolo mise il broncio lamentandosi “Mi levi tutto il divertimento, Beka” si girò verso gli studenti di Durmstrang e alzò le sopracciglia “Beh? Vi muovete?” Si avviò a grandi falcate verso il castello senza aspettare una risposta.


“Giochi a Quiddich?” Viktor guardò Yuuri, che abbassò lo sguardo senza aver ancora lasciato la sua mano “S-Si. Sono il c-cercarore della squadra t-tassorosso” sussurrò cercando di controllare il rossore sulle guance.

Sentiva i suoi occhi puntati addosso e il suo cuore prese a battere come una furia.


“Allora spero di poterti sfidare un giorno, Yuuri Katsuki” Viktor sorrise sinceramente lasciandogli un bacio elegante sul dorso della mano e Yuuri quasi svenne sentendo pronunciare il suo nome con quel forte accento russo. Ritirò la mano come se si fosse scottato e deglutì imbarazzato “c-credo sia m-meglio non perdere d-di vista g-gli altri” sussurrò scattando verso il castello, lanciò un occhiata al suo migliore amico e lo afferrò per un braccio in modo da portarlo con se. Viktor li seguì tranquillo e, Pichit, giurò più volte che il russo non levò gli occhi dal moro nemmeno per un secondo dall'inizio del tour.

 

 

~

 

 

 

Il torneo tremaghi, evento che veniva svolto dalle tre scuole di magia principali: Hogwarts, Durmstrang e Beauxbatones, consisteva in tre prove che tre campioni, uno per ogni scuola, dovevano affrontare mostrando le proprie abilità. Ogni campione veniva selezionato da un giudice totalmente imparziale: il Calice di Fuoco. Il calice era una coppa di legno intagliata rozzamente da cui, al momento del torneo, uscivano fiamme azzurre (che diventavano rosse al momento dell'espulsione del nome).


Gli studenti che infilarono il loro nome nel calice di fuoco durante le ventiquattro ore disponibili furono davvero molti e, se l’età minima non fosse stata diciassette anni, Yuuri era convinto che l’avrebbe fatto anche Pichit.

I due amici se ne stavano seduti sui gradini accanto al calice a osservare le persone che coraggiosamente sfidavano la sorte. “La cosa dell’età è ingiusta” borbottò Pichit appoggiando la testa sulla spalla di Yuuri “Sarebbe stato interessante partecipare!”

“Oh certo, sarebbe stato interessante farmi morire d’infarto ogni secondo!” Ribattè il moro aggiustando gli occhiali che erano scivolati sulla punta del naso.

L’altro rise lasciandogli un buffetto sul braccio, ma poco dopo il suo tocco divenne più pesante “Yuuri, Yuuri-Kun” sussurrò ripetutamente “Guarda chi è entrato! Sarà qui per gareggiare!”


Il ragazzo girò lo sguardo e i suoi occhi caddero su dei capelli argento legati in una semplice treccia che avanzavano verso il calice. Un gruppetto di tre persone seguiva il cercatore che, non prima di aver rivolto un lungo sguardo a Yuuri, seguito anche da un occhiolino, infilò un bigliettino con il suo nome nel calice facendo esplodere la sala in urla e applausi.

Viktor si girò verso i due amici e si avvicinò di qualche passo con un sorriso sulle labbra “Spero che verrai a vedermi se verrò estratto, Yuuri” probabilmente il suo accento pronunciato in quel modo era la cosa più bella che avesse mai sentito.

Il moro si morse l’interno guancia stringendo il braccio di Pichit “T-Ti ricordi il mio nome” sussurrò sentendosi immediatamente uno stupido quando l’altro scoppiò a ridere “Non potrei mai dimenticarmi un viso del genere, Yuuri.” Il russo gli sorrise, prima di uscire dalla stanza. 


“Merlino, Yuuri, sembra che tu stia per svenire” rise forte Pichit muovendolo leggermente per il braccio “Guarda che se perdi i sensi ti lascio qui, a costo di averti sulla coscienza per sempre.”

Yuuri lo spinse leggermente sentendo le orecchie andare a fuoco “Si starà imparando i nomi per fare bella figura, non ti immaginare chissà cosa Pich.”

“Oh certo e di sicuro non si dimentica il viso di nessuno. Sai che è conosciuto anche per la sua pessima memoria!” il thailandese sorrise malizioso alzando le sopracciglia ripetutamente “Qui c’è qualcosa sotto, Yuuri. Gli piaci.”
L'altro scoppiò a ridere “Certo, adesso mi vieni a dire che a Viktor Nikiforov, lo scapolo più amato del pianeta, piaccio io? Mi ha visto una volta e poi dai, sono solo io. Hai troppa fantasia Pichit-kun.” Scosse la testa alzandosi “Andiamo, faremo tardi a pozioni e non ho intenzione di perdere punti per colpa tua.”

“Poi vedremo chi ha ragione” gli rispose semplicemente l’amico seguendolo verso l’aula.

 

La giornata passò tranquilla tra una lezione e altra e, con grande dispiacere di Yuuri, lui e Viktor non si incrociarono nemmeno una volta.

Yuuri entrò in sala grande per la cena e notò con grande sorpresa che gli studenti di Durmstrang, al contrario del pranzo in cui erano sistemati al tavolo serpeverde, si erano accomodati in fondo al tavolo tassorosso.

Pichit aveva accusato un forte mal di testa e si era ritirato in camera quindi, il moro, si ritrovò a sedersi da solo quasi infondo al tavolo, vicino agli ospiti dell'altra scuola. Si perse a guardarsi intorno un paio di minuti e gli ci volle un po' a sentire che qualcuno lo chiamava, si girò confuso e il suo viso si accese in una smorfia sorpresa quando vide Viktor in piedi che gli sorrideva “Posso sedermi accanto a te o stai aspettando qualcuno?”

Yuuri, sopraffatto da mille emozioni, ci mise un po' a rispondere “Puoi.. È l-libero” arrossì abbassando lo sguardo sul legno lucido del tavolo mentre l’altro allargava il proprio sorriso sistemandosi accanto a lui “Il tuo ragazzo non c'è?”

Il moro alzò di scatto la testa e lo guardò a bocca aperta “Il mio ra... Il mio cosa?” sussurrò paonazzo “No! No! Io non ho un.. lui è solo..” prese un grosso respiro cercando di calmarsi “Pichit è solo il mio migliore amico.”

“Oh” il ragazzo dai capelli argento appoggiò la mano sulla sua “Perdonami per l’equivoco, sembrate così uniti. Non volevo insinuare niente.”

Yuuri pensò che se il russo avesse continuato a sorridergli in quel modo il suo cuore si sarebbe sciolto lì e subito. “N-Non ti preoccupare.”

“Katsuki non è un nome inglese, di dove sei?” Viktor ritirò la mano e appoggiò la testa sul palmo aperto guardandolo interessato.
“Ho origini giapponesi” sorrise timidamente “Mio padre è di un paesino chiamato Hasetsu, sulla costa. Ormai i miei genitori vivono in Scozia da quasi trent'anni però, purtroppo se ne sono dovuti andare da li per il lavoro. Erano sposati da pochi mesi.”
“Amazing!” si illuminò l’altro “Amo il Giappone! Ci sono stato un paio di volte.” Sorrise e allungò la mano aggiustando gli occhiali sul volto dell’altro. “Tu sei mai stato in Russia, Yuuri?”
L’altro scosse la testa “I miei genitori sono molto impegnati e.. Non abbiamo tempo per viaggiare, anche se mi piacerebbe. Gestiscono delle terme che ormai appartengono alla nostra famiglia da anni e anni. D’estate do loro una mano e c'è anche mia sorella Mari.” Arrossì rendendosi conto di quanto aveva parlato, ma Viktor non sembrava infastidito, al contrario lo guardava con interesse e curiosità “Terme?”
“È un luogo in cui i babbani si rilassano con bagni caldi e massaggi.” Il moro non alzò lo sguardo dal suo piatto ormai quasi vuoto.

 

“Posso farti una domanda, Yuuri?” lo guardò attentamente e continuò dopo un cenno affermativo dell’altro “Perchè non mi guardi mai negli occhi?”
Yuuri quasi si strozzò con la sua stessa saliva e arrossì fino all'attaccatura dei capelli “Io..”
“Per caso ti metto a disagio? Ho fatto qualcosa di sbagliato?”
“No, No!” lo interruppe il moro alzando finalmente gli occhi nei suoi “È solo che.. Non capisco perché parli con me” sussurrò “Non sono nessuno, nessuno mi nota mai.”
“Sciocchezze!” l’altro lo guardò allegro “Tu sei Yuuri. Yuuri Katsuki e sei bellissimo.”
Yuuri spalancò gli occhi convinto di aver sentito male “Come?”
“Sei un anima pura, me ne sono accorto dalla prima volta che ti ho visto.” Gli sorrise un attimo prima di girarsi verso un suo compagno che lo stava chiamando “Sei bello e non intendo solo esteticamente.” Viktor prende la sua mano e posò un dolce bacio sul dorso, gesto che ormai sembrava diventato loro. “Sogni d’oro, Yuuri Katsuki.” Sussurrò contro le sue nocche prima di alzarsi e avvicinarsi ad alcuni suoi compagni. Yuuri giurò di non aver mai sentito il suo cuore battere così forte.



~

 


I tre campioni stavano per essere scelti e la sala esplose in grida e urla emozionate quando il preside Cialdini disse a Viktor di raggiungerlo. A Yuuri sembrò quasi che il tempo si fosse fermato: Viktor sfilò verso il preside in tutta la sua bellezza e il moro trattenne il respiro mentre i battiti del suo cuore aumentavano sempre di più.

Tutti gli studenti continuarono ad esultare, zittendosi non appena un altro biglietto volò nelle mani dell'uomo. “E il campione di Hogwarts è.. Otabek Altin! Prego signor Altin, mi rag-“

Un urlo si levò da tavolo serpeverde “DIMMI CHE NON HAI MESSO IL TUO NOME NEL CALICE SENZA DIRMELO, ALTIN O GIURO CHE TI UCCIDO IL GIORNO DEL TUO COMPLEANNO! TI FACCIO IN MILLE PEZZI E LI DO IN PASTO A UN DRAGO.” Yuri Plisetsky stava urlando contro il suo migliore amico, in piedi sulla panca e rosso di rabbia. 

Il corvonero dai sottili occhi scuri si alzò dal suo tavolo tra le acclamazioni dei suoi compagni di casata e raggiunse il preside non prima di aver lasciato un occhiata a Yuri alla ‘ne parliamo dopo’.
Otabek sembrava nervoso e Yuuri rimase molto sorpreso nel notarlo, il moro non mostrava mai le proprie emozioni se non quando era in compagnia del suo migliore amico.
“La prego di tornare seduto, signor Plisetsky. Lei è il suo amico potrete discutere di queste cose.. in privato.”
Il biondo si lasciò cadere a sedere, la rabbia e la preoccupazione erano evidenti nei suoi grandi occhi verdi.
“E infine la campionessa di Beauxbatones, la signorina Sara Crispino! Vi prego di fare un applauso ai nostri tre partecipanti del torneo tremaghi, possa la fortuna essere sempre con voi!”
La sala esplose in urla e applausi e nessuno, al contrario di Otabek, sembrò notare il ragazzo biondo che sgusciava fuori dalla sala.

 

Dopo quasi un ora di festeggiamento, Yuuri uscì dalla sala per dirigersi nel dormitorio e si fermò solo quando senti una voce familiare chiamare il suo nome “Yuuri!” Viktor si fermò davanti a lui con il fiatone, le mani appoggiate alle ginocchia mentre cercava di regolarizzare il respiro “Mi dispiace essere riuscito a raggiungerti solo adesso, mi stavano trattenendo e..”
Yuuri sorrise sinceramente, arrossendo “B-Beh sei il loro c-campione. N-Ne hanno tutto il diritto.”
“Ma a me avrebbe fatto piacere passare del tempo con te.” Il russo lo guardò sincero, sembrava quasi triste.
Il moro si sciolse a vederlo così e con mano tremante gli sollevò il viso “Posso.. possiamo vederci domani pomeriggio” sussurrò timidamente. “S-Se non hai da fare ovviamente e se..”
“Domani pomeriggio va benissimo, non vedo l'ora di passare la giornata con te.” Viktor si aprì di nuovo nel suo splendido sorriso. “Ti aspetto dopo la tua lezione di difesa. Passa una piacevole nottata, Yuuri Katsuki.” Gli lasciò il consueto bacio sulle nocche e si allontanò, lasciando uno Yuuri alquanto perplesso a pensare a come facesse a sapere delle sue lezioni del giorno dopo.

 

 

 

 

 

 

 






Saaaaalve

Questa è la prima volta che scrivo su Yuri on ice e sono veramente veramenre emozionata.

Ho visto l'anime ormai sei volte e ne sono follemente innamorata.

 

Come di sicuro avrete notato ho dovuto far si che Yuuri abitasse in Scozia o di sicuro sarebbe andato ad una scuola più vicina.

Tutti mettono Yuuri in gridondoro ma io non riesco a vederlo in nessun'altra casa se non tassorosso. 

Se avete bisogno di chiarimenti o non vi torna qualcosa non esitate a chiedere!

Fatemi sapere se vi è piaciuto e soprattutto se avete consigli su come potrei migliorarmi mi farebbe molto piacere sentire la vostra opinione, anche sui personaggi.

Grazie per la pazienza, smetto di parlare.

 

P.S.

Ci saranno davvero poche parole straniere ma nel dubbio creo una specie di dizionario, in fondo ad ogni capitolo. 

Purtroppo non studio Russo anche se vorrei e per la traduzione mi sono dovuta affidare a google, spero di non aver tirato uno sfondone!

🇷🇺

Privet -> Ciao!

 

 

Vostra, Arey

  
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