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Autore: YukiWhite97    09/08/2017    1 recensioni
"Se la vita di Llweran era frenetica, quella di Legolas non era da meno".
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"E la sua vita era cambiata poco più di sedici anni prima, quando il suo piccolo Llweran era venuto al mondo, così all'improvviso, senza che nessuno se lo aspettasse".
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Aragorn/Legolas & molto altro.
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Se vi piacciono le mpreg, il fluff, gli intrighi familiari peggio di "Beautiful" e gli stereotipi da liceo americano, questa è la storia che fa al caso vostro!
[Primissima fanfiction in questo fandom, siate buoni se potete ^^]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Aragorn, Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg, Triangolo
Capitoli:
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Il tempo era volato, e la finale era giunta quella sera di inizio giugno.

La tribuna era già piena, e ciò rendeva non poco nervosa Enya. Già, proprio lei in genere così coraggiosa e sicura, era nervosa. Aveva fatto un buon lavoro? E soprattutto, le cose sarebbero andate effettivamente bene come sperava?

"Cosa stai guardando?" - domandò Una curiosa.

"Niente! - esclamò lei. Non voleva spaventarla inutilmente – osservavo il nostro pubblico, tutta quella gente è lì per noi"

"Adoro la tifoseria! - esclamò Tauriel nel suo vestito da ragazza ponpon – farò in modo che si tifi solo per noi!"

"Quelli sono i nostri avversari per caso?" - domandò Shauna.

Dall'altro lato vi era un'altra squadra i cui membri erano completamente diversi da loro, alti, possenti e di aspetto più che altro sgradevole. E ciò li faceva apparire terribilmente forzuti e spaventosi.

Enya poté vedere l'espressione dei suoi piccoli amici cambiare.

"Non fate quelle facce. Loro avranno la forza probabilmente, ma noi abbiamo l'intelletto, e questo è decisamente più importante. Adesso non voglio che vi facciate prendere dal panico, per cui correte a riscaldarvi, mentre io faccio gli onori di casa!"

Il suo tono era incoraggiante ma in verità serviva soltanto a nascondere una grande ansia: quante possibilità avrebbero avuto di vincere contro quei mostri?

 

Buona parte della tribuna era stata occupata dalla Compagnia dell'Anello, che ovviamente non faceva mancare di farsi sentire.

"Io odio tutto questo – borbottò Gimli – perché dovete sempre mettermi in mezzo?"

"Perché siamo un gruppo, dove va uno vanno gli altri" – lo rimbeccò Frodo.

"Quindi se voglio andare al gabinetto mi seguite tutti?"

"Sai cosa intendo. E poi dovresti essere contento di vedere la tua quasi-fidanzata"

"Taci!" - lo zittì.

Legolas ed Aragorn si erano ritrovati ad essere seduti accanto. C'era anche Arwen, qualche metro più distante, ma avevano preferito non guardarsi neanche

"E chi l'avrebbe mai detto che ci saremmo trovati qui insieme" – disse il primo.

"Già. Sarebbe bello se fosse così sempre...se solo non mi sentissi così costantemente minacciato" – sbuffò l'altro.

Il biondo si strinse al suo braccio per tentare di tranquillizzarlo: la scuola sarebbe finita a giorni e Arwen sembrava irremovibile sulla sua scelta. Sembrava che non potessero fare altro che arrendersi alla realtà dei fatti: la cosa più facile sarebbe stata lasciarsi, ma nessuno dei due voleva staccarsi dall'altro oramai.

"Questo posto è libero?" - domandò ad un tratto una voce.

"Sì, credo di sì"- rispose Legolas, che nel voltarsi si rese conto che quella voce non apparteneva ad un estraneo, bensì a Faramir, seguito a sua volta da Thranduil ed Elrond. In braccio a quest'ultimo Yaren succhiava avidamente il ciuccio.

"Ciao! - esclamò – ci siete anche voi!"

"Certo, non me lo sarei perso per nulla al mondo!" - esclamò Faramir.

"E nemmeno io – disse Thranduil lanciando un'occhiata ad Aragorn – vedo che siete insieme. A quanto pare qualcuno non impara mai"

"Vi prego, possiamo evitare discussioni? Questa è una serata importante"

"Giusto, ha ragione lui – disse Faramir sedendoglisi accanto e per poi sussurrargli - allora, vi siete messi insieme?"

Legolas scosse il capo esasperato, poi fu distratto dalla voce di Merry.

"Guardate, lì c'è Enya, ma dove sta andando?"

"Io credo si stia dirigendo a conoscere l'allenatore dell'altra squadra" – suggerì Gandalf.

Quando Gimli udì quelle parole non poté rimanere indifferente.

Osservò Enya camminare tutta impettita e con fare nervoso, verso una figura sconosciuta.

La giovane donna arrivò a destinazione, sgranchendosi la voce.

"Emh, salve – si schiarì la voce – io credo sia il caso di presentarci. Mi chiamo Enya Durin Baggins. Lei è...?"

L'uomo si voltò: era la figura più inquietante che avesse mai avuto la sfortuna di avere davanti: alto sicuramente almeno due metri, uno spesso alone di misero intorno, occhi vuoti, viso privo d'espressione ed una voce talmente grave da farla tremare.

"Chiamami Sauron"

Enya tremò. Anche il nome faceva paura, ma doveva cercare di dimostrarsi tranquilla.

"Ah... originale. Spero potremmo giocare senza problemi e con sportività, e soprattutto divertirci, perché l'importante è divertirsi, vero?" - domandò con un sorriso nervoso, mentre l'altro si avvicinava sempre di più al suo viso.

"Non so chi abbia inventato una cosa del genere ma... di certo io non sono qui per divertirmi. Noi vinceremo, vi faremo a pezzi, e su questo puoi starne certo... piccola e strana ragazzina"

Se si fosse trattata di una persona qualunque Enya avrebbe risposto a tono. Ma era completamente bloccata, quel tipo sembrava risucchiarle via la vita e il respiro.

Solo quando si fu allontanato poté riprendere a respirare, ma adesso i nervi erano nuovamente alti. Forse aveva un pochino sottovalutato i suoi rivali.

"Enya, tutto bene?"

A domandare ciò fu la più inaspettata delle persone.

"Gimli – rispose sorpresa – io ecco... sì, sto benissimo, perché?"

"Perché sei pallida e soprattutto tremi. Non ti farai spaventare da quello lì?"

"No, certo che no! Io non ho paura di niente, assolutamente!" - esclamò.

"Bene, perchè è inutile avere paura. Tu sei una che vince"

Enya sorrise sinceramente lusingata da quel complimento. Per una volta il suo orgoglio e la sua corazza di ferro stavano lentamente andando a farsi benedire.

Abbassò lo sguardo.

"Sarebbe un favore troppo grande se ti chiedessi di rimanere qui? Sai com'è... per gestire meglio i nervi"

Gimli fu sorpreso, ma quella richiesta gli fece piacere. Era incredibile il riuscire a conversare senza litigare.

"No, non è un favore troppo grande. Lo faccio volentieri"

Mentre i due parlavano, la squadra tentava di scaldarsi, malgrado l'umore un po' basso.

"Io sono piccola, se qualcuno di quegli omoni lì mi fa male, li uccido!" - sbuffò Shauna.

"Non ti preoccupare – le disse Llweran, deciso come non mai – contate su di me, porterò la squadra alla vittoria!"

Legolas ed Aragorn avevano deciso di andare dal figlio, giusto per dargli un po' di conforto, malgrado quest'ultimo sembrasse non averne bisogno.

"Hei – lo richiamò il primo – sembri in forma"

"Voi? Insieme?" - domandò sorpreso.

"Spero ti faccia piacere che siamo entrambi qui" – disse Aragorn.

"Amh... non lo so, credo mi faccia piacere. Allora state insieme?"

"Non – Legolas guardò il compagno – non esattamente. Non ti andrebbe bene?"

"Come posso essere certo che lui vada bene per te? Solo perché avete avuto me non vuol dire che dovete stare insieme per forza"

"Llweran, ti prego – Aragorn sembrava stargli parlando con il cuore in mano – dammi una possibilità"

"Llweran, Llweran! - Shauna lo tirò per un braccio – dai, dobbiamo iniziare, veloce!"

"Adesso devo andare" – proclamò freddamente il biondino, guardandoli con un'espressione vacua.

Aragorn sospirò avvilito e Legolas poggiò una mano sulla sua spalla per tentare di consolarlo. Avrebbero avuto il modo di risolvere quel problema, o almeno così sperava.

Poco dopo le due squadre si ritrovarono faccia a faccia. C'era una netta differenza, forse fin troppo evidente, e di questo Llweran se n'era reso conto, ma non avrebbe perso.

Enya andò a sedersi in panchina con Gimli, Eldarion, Sabia che fungeva da riserva, e Tauriel.

La partita cominciò. La squadra di Sauron sembrava determinata e forse anche un filino brutale, inoltre quest'ultimo se ne stava a guardare la scena con un'espressione a dir poco inquietante.

Elladan ed Elrohir erano a dir poco brillanti, erano migliorati molto in quei mesi, così come Shauna e Una. La palla fu lanciata a Llweran, ma forse per la prima volta il ragazzo non riuscì ad afferrarla, poichè fu scavalcato da uno degli avversari che tranquillamente andò a imbucare la palla nel proprio canestro.

"Accidenti! - esclamò Enya – d'accordo, dopotutto è solo un punto, devo stare calma"

Peccato che quel piccolo avvenimento aveva un po' ferito l'autostima di Llweran. O forse non era questo, forse era tutto ciò che era successo a fargli male, tutte le cose non dette, tutte le ferite aperte, lo stupido orgoglio che gli impediva di andare avanti, la sua famiglia che gli mancava ma che tuttavia non riusciva a perdonare e la paura per un futuro incerto.

E tutte quelle emozioni avevano deciso di venir fuori proprio quella sera.

Era assente, di ciò se ne resero conto anche i suoi compagni. E come se non bastasse, la povera Una fu letteralmente gettata a terra da uno della squadra rivale.

"Hei! - Elladan andò subito in suo soccorso – questo è fallo! Ti sei fatta male?"

"Quel cretino mi ha fatto roteare su me stessa prima di farmi cadere. Mi fa male la caviglia, come faccio a giocare?"

"Che succede?!" - esclamò Enya andando loro incontro.

"Non può giocare, credo che si sia fatta male alla caviglia"

"Maledizione. Va bene allora – si voltò indietro – Sabia, vieni tu!"

"Eh? Io? - esclamò la ragazza in panico – ma non posso andare io, io non sono brava"

"Hei, hei, qui si fa quello che dico io!"

"Ma... ma... ma..."

"Avanti – la incoraggiò Elrohir – credo in te, coraggio"

Lei arrossì profondamente, sentendo come una profonda spinta.

"Va bene, vado"

"Brava sorellina, fai vedere a quei bifolchi chi comanda" – sua sorella le diede il cinque.

"Ci proverò"

Dopo quel piccolo incidente la partita riprese tranquillamente, ma Llweran continuava a non esserci. Gli avversari gli passavano davanti senza che potesse fare nulla, quasi fosse in balìa degli eventi.

"Llweran! - Shauna lo chiamò – va tutto bene?"

"Sì... sì, va tutto bene" – le mentì frettoloso.

No, che non andava tutto bene. Il cuore batteva più forte di come avrebbe potuto e sulle spalle gravavano troppe responsabilità, non solo per la partita, ma per tutto.

Quando arrivò l'intervallo la squadra non aveva segnato che due punti, e questo non andava bene, gli avversari erano in netto vantaggio.

"Hei, hei, venite tutti qui! - lo richiamò a sé – ragazzi, svegliatevi e tenete duro! L'altra squadra gioca in maniera leggermente scorretta"

"Allora ripaghiamoli con la stessa moneta!" - fece Elladan.

"No. Lo so che siete forti, ho visto le potenzialità di ognuno di voi. Llweran, parlo anche con te, concentrati, mi sembri un po' sulle nuvole"

"Vi chiedo scusa, farò del mio meglio"

Eldarion però sembrava piuttosto preoccupato. Ormai aveva imparato a conoscere bene suo fratello, e quando aveva quell'espressione strana non succedeva mai nulla di buono.

"Sono un po' strani, non pensate anche voi?" - domandò Faramir.

"Sì, effettivamente sì. E Llweran mi sembra un po' distratto, non è da lui" – costatò Legolas con una punta di preoccupazione.

In campo, Llweran sospirò. Era come se si sentisse sopraffatto da mille emozioni , paure e sensazioni diverse che non gli facevano capire più nulla.

Al segnale d'inizio la partita riprese: adesso i suoi compagni sembravano molto più motivati. Ellaldan gli lanciò una palla, e quando capì di dover andare a canestro, sollevò il viso, rimanendo tuttavia immobile. I suoi amici gli urlarono di andare, ma lui sembrava non udirli. La vista iniziò ad annebbiarsi.... come se stesse piovendo, e a quel punto fu chiaro a tutti che qualcosa non andasse. Per questo calò quasi il silenzio.

Stava per avere un altro crollo, diverso da quello avuto la volta prima, principalmente per rabbia. Adesso c'era solo tristezza, paura, paura di non farcela più in nulla, paura di non poter ricominciare.

"Non posso" – sussurrò solamente. Poi lasciò cadere la palla, e si allontanò, quasi correndo, sotto lo sguardo sconvolto del pubblico e delle due squadre.

"Llweran, ma dove stai andando?!" - esclamò Enya.

"Hei... ma che è successo?" - domandò Tauriel.

"Non lo so... ma niente di buono" – le rispose Eldairon.

Legolas ed Aragorn si guardarono negli occhi spaventati. Se Lweran era corso via così nel bel mezzo di una partita importante, era ovvio che fosse successo qualcosa di non indifferente.

Llweran si era lasciato alle spalle tutto ed era corso negli spogliatogli. Stava male, e non solo mentalmente, anche fisicamente. Aveva come la sensazione di non poter respirare, come se sarebbe potuto svenire da un momento all'altro, per non parlare poi del formicolio al viso che non faceva altro che peggiorare le cose. Era quello il crollo definitivo, era quello il fondo che aveva finalmente toccato.

I suoi amici gli vennero dietro spaventati.

"Llweran, cosa è successo?!" - domandò Eldarion.

"La... lasciatemi stare..." - ansimò portandosi una mano sulla testa.

"Ti senti male? - domandò Enya – parlaci, insomma!"

"Ho detto che dovete lasciarmi in pace!" - esclamò con rabbia.

Ad aggiungersi alla confusone arrivarono anche Legolas ed Aragorn. Il primo sgranò gli occhi nel vedere il figlio in quelle condizioni.

"Cos'ha?"

"Non lo so, stiamo cercando di capire" – fece Shauna.

Aragorn si avvicinò a lui e osservandolo poté giungere ad una conclusione.

"Mi sa che è un attacco di panico. Fareste meglio a tornare in campo e cercare di trattenere la folla. Qui ci pensiamo noi"

"Io rimango!" - insistette Eldarion.

"Va bene, ma noi andiamocene - concluse Enya – prendetevi cura di lui"

Fu così che insieme al ragazzo rimasero solo i genitori e il fratello.

"Llweran... calmati" – sussurrò Legolas

"Taci... tu non lo sai cosa sto provando in questo momento"

"Hei.. hei – Aragorn lo costrinse a guardarlo – calmati, devi cercare di stare calmo, di respirare"

"Io non ci riesco! E tu non mi dici cosa fare!"

"Respira piano, cerca di ascoltarmi"

"Perché? - domandò mentre una lacrima rigava il suo viso – tu... non ci sei mai stato... mi hai abbandonato..."

Fu l'ultima cosa che riuscì a dire prima di lasciarsi andare ad un pianto sommesso che ma man divenne sempre più sentito, come se fosse stato un bambino che tentava di nascondersi. Legolas si portò una mano sul cuore, vedendo per la prima volta quanto suo figlio stesse soffrendo per quella situazione.

Istintivamente Aragorn afferrò il suo viso fra le mani.

"Lo so, lo so, e mi dispiace per questo. So che perdonarmi sarà difficile, ma c'è una cosa che che voglio che tu sappia. Ti voglio bene Llweran, te ne ho voluto da sempre, anche se sono stato troppo codardo per dimostrartelo"

Infine lo abbracciò per la prima volta, e Llweran lo lasciò fare, anche volendo non avrebbe avuto la forza di staccarsi, e d'altronde non voleva.

Legolas li raggiunse e si unì a quell'abbraccio. Per la prima volta si stavano ritrovando tutti e tre insieme, consapevoli di ciò che erano l'uno per l'altro.

Adesso che Llwera si trovava protetto tra le loro braccia, aveva ricominciato a respirare. Quello era ciò che aveva sempre sognato, non solo loro due, ma tutti e tre. Quell'attimo di ritrovamento sicuramente superava tutto il dolore provato in quei mesi, e tra le sue lacrime comparve un sorriso.

"Ti voglio bene anche io... voglio bene ad entrambi" – sussurrò con tono soffocato.

"Oh, Llweran" – disse Legolas commosso, guardando poi Aragorn, che ricambiò dolcemente la sua occhiata.

Eldarion li osservò contento, era felice che finalmente le cose si stessero aggiustando. Anche se ciò avrebbe dovuto dire farsi da parte, stare lontano dalla sua famiglia... andava bene comunque.

Ciò che però non sapeva era che anche Arwen aveva assistito alla scena. Una scena che incredibilmente l'aveva commossa. Era stata ferita, e forse Aragorn non era stato un bravo marito, ma ciò non faceva di lui anche un pessimo padre, e lo aveva dimostrato in quell'istante. Non lo avrebbe mai ammesso, ma si sentiva fiera di lui, per aver trovato il coraggio di andare fino in fondo. Forse separarlo dai suoi figli non era giusto.

"Mamma" – chiamò Eldarion. Nell'udire la sua voce i tre si staccarono dall'abbraccio.

"Arwen?" - la chiamò Aragorn.

"Scusate – disse con voce spezzata – volevo assicurarmi che non fosse successo nulla"

Llweran si asciugò il viso, ritrovando in quel momento la vitalità che credeva di aver perso.

"No, va tutto bene. Sono pronto a tornare in campo. E questa volta... giuro che non combinerò guai, dopotutto ho promesso ad una persona che avremo vinto!"

"Ah, Llweran, sei tornato quello di sempre!"- esclamò contento il fratello.

Il biondino si voltò versi i suoi genitori.

"Grazie. Forse... forse dovrei rimangiarmi quello che ho detto. Lui non va bene per te... lui per te è proprio perfetto... ed è perfetto anche per me..."

"Sono... contento che lo pensi" – Aragorn gli rivolse un sorriso sincero.

Forse ce l'aveva fatta. Forse era riuscito a riconquistare la sua fiducia e cosa più importante, a stabilire un legame.

"Emh, emh – Enya sbucò dal nulla- non vorrei interrompere questo momento idilliaco ma... se non vieni fra due minuti ci squalificano!"

"Questo non lo possiamo permettere! - esclamò Llweran – emh, ci vediamo dopo!"

"Buona fortuna!" - esclamò Legolas.

Aragorn gli circondò le spalle con un braccio.

"Dici che ho avuto un buon tempismo?"

"Perfetto – rispose l'altro sorridendo – come sempre"

 

Pochi secondo dopo Llweran tornò in campo più carico che mai.

"Eccomi, sono qui!"

"Llweran! - esclamò Shauna – ci hai fatto prendere un colpo!"

"Lo so, mi dispiace, ma vi giuro che adesso andrà bene. Quanto stiamo?"

"22 a 4.... - sbuffò Sabia – non so se possiamo farcela"

"Ma sì che possiamo farcela, andiamo. Abbiamo lottato tanto per arrivare a questo punto!"

"Va bene, hai ragione – disse Shauna – Tauriel, vai con la tifoseria, abbiamo bisogno di carica!"

Tauriel non se lo fece ripetere due volte. La partita cominciò subito dopo e nonostante il divario di punti la squadra adesso sembrava veramente determinata, guidata da Llweran che aveva ritrovato il giusto spirito e che soprattutto voleva rendere orgogliosi tutti loro, ma soprattutto se stesso. Aveva trovato il coraggio di perdonare e di guardare avanti, e niente ormai gli faceva più paura.

Segnò un primo canestro, poi un secondo, ed un terzo. La folla era completamente impazzita e sorpresa da quel cambio repentino, e la squadra avversaria pareva frustrata così come il rispettivo allenatore.

"Sì! - esclamò Enya in direzione di quest'ultimo – questi sono i miei ragazzi, non fai più tanto lo spavaldo,e h?!"

"Cavolo, vostro figlio è davvero forte!" - esclamò Faramir in direzione dei suoi amici.

"Beh... che ti aspettavi, ha preso da me" – disse sorridendo Legolas.

"No, ha preso da me"

"D'accordo, non litigate. Guardate, un altro canestro!"

Con gli occhi sgrananti Eldarion fissava la scena davanti a sé. Adesso erano pari e mancava davvero pochissimo alla fine. Llweran però non sembrava disposto a farsi mettere i piedi in testa da quegli omoni che giocavano sporco. Era più che certo che qualcuno di loro lo avrebbe spinto con il tentativo di far mancare il canestro.

Osservò i componenti della propria squadra. Vide Sabia fare una finta ad uno degli avversari (ormai era diventata piuttosto sicura di sé), poi lanciare la palla ad Elladan, che però non riuscì ad afferrarla, poiché gli fu rubata da un avversario. Shauna però si mise in mezzo e piccola per com'era riuscì ad afferrarla.

"Llweran! - esclamò – la palla è tua!"

Il biondo spalancò gli occhi. Non appena ebbe la palla in mano si voltò verso destra, vedendo un tipo dell'altra squadra che stava per andargli addosso. Non avrebbe permesso a niente e a nessuno di rovinare quel momento per lui epico.

Sembrò quasi calare nuovamente il silenzio. Llweran palleggiò, poi spiccò un salto allungò le braccia e cacciò finalmente quella dannata palla dentro il canestro segnando il canestro della vittoria!

Vi fu un boato di acclamazione che echeggiò per tutta l'aria circostante. Llweran cadde e lì per lì non capì cosa fosse appena accaduto. Vide i suoi amici andargli letteralmente addosso e abbracciarlo.

"Oh mio Dio! - esclamò Tauriel saltellando – abbiamo vinto!"

"Sì - urlò Enya in direzione di Sauron che nervosamente aveva lanciato un pugno al muro – CE L'ABBIAMO FATTA, CE L'HANNO FATTA!"

"Hei – Gimli le andò incontro – te l'avevo detto che..."

"OH, TACI!"

Nel dire ciò lo afferrò e con molta semplicità lo baciò appassionatamente. Poco dopo si staccò. I due si guardarono negli occhi, stupiti per ciò che era appena successo. Ma in verità... avevano aspettato fin troppo. Così si baciarono di nuovo, e questa volta non si sarebbero staccati tanto facilmente.

"Hanno vinto – Legolas sembrava commosso – oh mio Dio, non ci posso credere, sono così felice!"

"Sono felice anche io – Aragorn lo guardò come se lo stesse osservando per la prima volta – oh Legolas, ti amo"

"Amh.."

Non poté aggiungere una parola perché l'altro lo baciò.

Faramir si schiarì la voce divertito, sopratutto notando come Thrandui accanto a lui li mal guardasse.

"Oh beh – tentò di alleggerire la tensione – è la foga del momento"

 

In campo intanto Llweran stava cercando di riprendersi.

"Abbiamo vinto"

"Ma certo che abbiamo vinto – disse Una – sei stato strabiliante, epico, magnifico!"

"Sei il nostro eroe – Shauna si aggrappò a lui – il mio eroe"

Senza alcun contegno lo baciò, facendo ridere i suoi amici.

"Emh, emh, scusate" – Eldrion si fece avanti.

"Eld – Llweran gli sorrise – allora... sono riusco a mentenere la mia promessa?"

Il più grande sorrise, avvicinandosi e abbracciandolo.

"Ci sei riuscito perfettamente"

Il biondo ricambiò l'abbraccio, contento di essere riuscito nel suo intento e di aver reso onore alla promessa fatta.

"Ragazzi, ragazzi! - Shauna li chiamò – c'è la festa adesso, quella di fine anno. Ma io devo esibirmi!. Ragazze, con me, ci dobbiamo cambiare. E anche voi ragazzi, non vorrete venire così spero!"

"Noi arriviamo subito – disse Llweran – prima c'è una cosa che io ed Eld dobbiamo fare"

Il fratello maggiore non capì. Fu trascinato dal più piccolo verso la tribuna.

"Hei!" - esclamò chiamando Legolas ed Aragorn.

"Llweran! Sei stato strepitoso!" - disse il primo.

"Di più" – fece il secondo.

"Va bene, va bene, adesso però mi mettete in imbarazzo. Emh, emh, visto che tecnicamente adesso... siamo tutti una famiglia. Eld non dovrà andarsene, vero?"

I due si guardarono, senza sapere che dire. Ciò non dipendeva da loro, ma da Arwen.

Proprio quest'ultima comparve alle loro spalle con una strana espressione sul viso.

"Mamma..."

"Ragazzi... raramente mi è capitato di vedere due fratelli uniti come loro"

"La... la prego – Llweran la supplicò – lo so che mi odia, ma non porti via Eld. Se lo fa rimanere qui io avrò cura di lui e lui di me... promesso"

"Llweran, io non ti odio – alzò il viso – non odio neanche te Legolas, e neanche te Aragorn. Ho capito che non posso odiare nessuno, perché non è colpa di nessuno. L'amore non si può decidere... succede e basta"

"Questo che vuol dire?" - domandò l'uomo.

"Vuol dire che siete una famiglia splendida... che lo siamo tutti in realtà, ed io non posso romperla così... Eldarion ha bisogno di me... ma anche di voi... quindi... non andremo da nessuna parte"

Colmo di gioia Llweran guardò il fratello.

"Grazie, grazie, grazie, mille volte grazie!"

"Arwen, io non so che cosa dire" – sussurrò Aragorn.

"Ho semplicemente fatto quello che avrei dovuto fare prima. Devo ammettere, malgrado tutto...che siete una bella coppia. Perché dopo tutto questo trambusto mi auguro che vi mettiate insieme"

I due si guardarono sorridendo.

"Ci puoi contare"

"Visto che è finita bene allora adesso dovete venire tutti alla festa, allora andiamo oppure no?"

"Sì, non vedo perchè no" – decise Aragorn.

 

Poco dopo...

 

Per la festa di fine anno era stata adibita una delle palestre a mo di sala, addobata come se fosse stata una discoteca. Essa era già piena, e ben presto Shauna, Una, Sabia e Tauriel arrivarono dopo essersi ben vestite, profumate e truccate.

La prima salì sul palco. Era dall'inizio dell'anno che aspettava di esibirsi davanti la scuola, e pensare che aveva anche temuto di non farcela.

"Emh, emh – si schiarì la voce al microfono – salve a tutti. Io mi chiamo Shauna e... vivacizzerò la serata, spero di piacervi!"

"Sei forte, Shauna!" - le arrivò ben presto la tifoseria da parte dei ragazzi.

Lei arrossì, e dopodiché la musica partì.

{ https://www.youtube.com/watch?v=2DQla5j26Qc }

"Wow, forte" – disse Eldarion mentre suo fratello lo abbracciava.

"Modestamente quella è la mia ragazza – lo strinse ancora di - più vi voglio bene"

"Oh – Elladan gli scompigliò i capelli – adesso però non farmi piangere"

 


[Everybody makes mistakes... Everybody has those days...

Everybody knows what I'm talkin' 'bout... Everybody get's that way...Everybody makes mistakes... Everybody has those days...

Everybody knows what I'm talkin' 'bout... Everybody get's that way...]

[Tutti fanno degli errori, tutti hanno quei giorni... 1,2,3,4!
tutti fanno degli errori, tutti hanno quei giorni...
tutti sanno di cosa sto parlando, tutti trovano la loro strada... ]

 

Aragorn camminava tra la folla trascinandosi dietro Legolas.

"Non è che siamo un po' troppo vecchi per queste cose?" - domandò quest'ultimo.

"Ma va, cammina, chissà dove si trovano gli altri?" - chiese l'altro.

Ad un certo punto furono costretti a fermarsi. L'uomo infatti si era scontrato con Thranduil, il quale non aveva reagito, semplicemente si era voltato a guardarlo con un'espressione terribile. Elrond dietro di lui tentò di mettere la buona.

"Emh... forse è arrivato il momento di seppellire l'ascia di guerra?"

Aragorn allungò la mano, facendo la prima mossa.

"Io... io sono d'accordo"

L'altro lo osservò ancora. Lentamente gli strinse la mano. Poi ad un tratto la sua espressione dura si trasformò in una più dolce.

"Benvenuto in famiglia" – gli disse per poi abbracciarlo, sotto lo sguardo sorpreso degli altri due. Quello rappresentava una sorta di vero e proprio miracolo!

"Emh – Thranduil si scostò poco dopo – scusate, a volte mi faccio prendere dalle emozioni. Comunque credo che i vostri amici vi stiano aspettando"

"Grazie papà, sei sempre il migliore!" - gli sorrise Legolas.

"Oh sì... sei proprio il migliore"- gli sussurrò Elrond con un pizzico di malizia, facendolo arrossire.

Gli altri due si spostarono di qualche metro, raggiungendo finalmente il resto del gruppo.

"Ah, ce l'avete fatta ad arrivare!" - disse Faramir allegro.

"Allora ci stavate aspettando per davvero?"

"Certo che sì. Adesso la Compagnia è davvero completa" – aggiunse Frodo.

"Questo vuol dire che mi rivolete con voi?" - chiese Aragorn.

"Che domanda, certo che sì. Tu non lo sai, ma è una vita che aspettiamo questo momento" – fece Sam.

"Beh... sono davvero commosso, non c'è che dire"

"Ah, stai tranquillo – Legolas si aggrappò al suo braccio – ma... scusate, dov'è Gimli?"

I suoi amici fecero finta di niente.

"Io credo che sia un po' impegnato con altre faccende"

"Ah, credo di aver capito. Hei Aragorn, ti va di ballare?"

"Tu balli? Questo non lo sapevo e non me lo voglio assolutamente perdere"

Lentamente Frodo si avvicinò a Gandalf.

"Dici che quei due adesso rimarranno per sempre insieme?"

"Io dico di sì – rispose – perché finalmente adesso tutto è come avrebbe dovuto essere sin dal principio"

 

{Nobody's Perfect!

I gotta work it!

Again and again 'till I get it right

Nobody's Perfect!

You live and you learn it!

And if I'm messing up sometimes...

Nobody's perfect}

 

[nessuno è perfetto
devo lavorarci!
sempre di più, finchè lo farò bene
nessuno è perfetto
sbagliando si impara!
e se faccio casini a volte...
nessuno è perfetto!]

Llweran si stava divertendo parecchio come non faceva ormai da mesi. Adesso sì che poteva dire di avere tutto, aveva la sua felicità, la sua famiglia, incasinata, numerosa, strana, ma assolutamente perfetta così com'era.

Si voltò di scatto, vedendo poco distante da lui Legolas ed Aragorn che finalmente potevano stare insieme senza doversi nascondere.

Il primo sollevò lo sguardo e si accorse di essere osservato.

"Llweran!" chiamò non essendo certo di poter essere udito.

Il più piccolo però sorrise e con uno scatto corse loro incontro, gettandosi tra le braccia dei due. Adesso che aveva ritrovato ciò che aveva mancato si sarebbe aggrappato ad esso con tutte le forze per non lasciarlo più.

A volte anche le storie più disastrate potevano avere il loro lieto fine...

 

{Nobody's perfect! You live and you learn it! And if I'm messin' up sometimes, Nobody's Perfect! I gotta work it! I know in time I'll find a way, Nobody's Perfect! You live and you learn it! Cause everybody makes mistakes, Nobody's Perfect..}

[nessuno è perfetto
devo lavorarci!
sempre di più, finchè lo farò bene
nessuno è perfetto
sbagliando si impara!
e se faccio casini a volte...
nessuno è perfetto!
devo lavorarci!
so che troverò la mia strada in tempo
nessuno è perfetto!]
.

 

Qualche mese dopo...

 

"E questa è la storia di come io e Legolas ci siamo conosciuti, messi insieme e lasciati. Alla fine ho fatto quel che un vero uomo deve fare, la cosa giusta per gli altri"

Faramir parlava quasi come se stesse recitando mentre Haldir, cugino di Legolas, lo osservava con gli occhi sognanti.

"Nessuno lo avrebbe fatto al posto tuo. Forse non è un male che mio cugino ti abbia lasciato andare... almeno adesso sei libero, no?"

"Oh... ci puoi scommettere" – disse facendogli l'occhiolino.

Quel giorno in casa di Legolas c'era un vero putiferio e un via vai di gente.

"Coraggio Yaren – Thranduil teneva Yaren tra le braccia. Oramai stava imparando a parlare ed anche a camminare – dì "papà"

La bimba però per tutta risposta scoppiò a ridere come se lo stesse prendendo in giro.

"Ti stai divertendo, dì la verità?" - sbuffò.

"Forse dovresti provare con qualche parola più semplice" – suggerì Elrond.

"Non esiste parola più semplice di questa. E comunque sparisci, adesso è il mio turno di tenerla"

"D'accordo, come siamo permalosi"

I due furono interrotti dall'arrivo di Gimli ed Enya.

"Hei, coppia felice – li chiamò Thranduil – Enya, sbaglio o sei un po' ingrassata?"

La donna gli lanciò un'occhiataccia.

"Sono incinta, cosa ti aspettavi? Non mi pare che tu fossi molto in forma quando ti è successo"

"Scusalo, sai com'è – Elrond si schiarì la voce – sapete già se è un maschio o una femmina?"

I due si guardarono. Ad Enya vennero gli occhi lucidi.

"Sarà un maschio e si chiamerà Thorin"

"Oh, questa è davvero una cosa dolce. Thranduil, ti sei commosso per caso?"

"No! - esclamò nervoso – è solo che questi vestiti sono stretti e mi fanno piangere, tutto qua!"

"Già! Scusate, ma gli sposi dove sono?"

"Aragorn è qui da qualche parte. Legolas invece è sparito da un po' "

Poco distante da loro Aragorn tentava di trattenere i tuoi ospiti.

"Oh – Merry lo guardò commosso – sono anni che aspetto questa unione. Ma Legolas dov'è?! Qualcuno vada a chiamarlo per piacere!"

"Calmi, calmi – disse Arwen – sapete, la sposa si fa sempre attendere"

"Tu però sei arrivata puntuale al nostro matrimonio"

"Non amo i ritardi. E a proposito credo dovremmo sbrigarci. Qualcuno può andare a recuperare i nostri figli?"

I ragazzi, trovando la casa troppo stretta, si trovavano fuori.

"E questo! - Una indicò il proprio abito turchese – è un bel colore per un abito da damigella!"

"D'accordo, ho capito, non ho buon gusto, ma cosa posso farci" – sbuffò Llweran.

"Siete tutte meravigliose – Elladan prese Una per mano – ma io ho la ragazza più bella"

"Emh... mi stai mettendo in imbarazzo" – rispose la ragazza.

"No, io ho la ragazza più bella!" - esclamò Elrohir stringendo Sabia.

"Ah, ma non scherziamo – intervenne Tauriel – la ragazza più bella l'ha Eldarion ovviamente. Voglio dire, mi avete visto?"

"Tu non ti smentisci mai, tesoro" – disse dolcemente il suo fidanzato circondandole i fianchi con un braccio.

Shauna si era estraniata da quella conversazione e si era stretta a Llweran.

"Cosa dici? - domandò quest'ultimo – glielo dico che con te non può competere nessuno?"

"Oh no, mi sentirei troppo in imbarazzo – sussurrò – sai, sono contenta che tutto si sia risolto"

"Anche io. Grazie per tutto quello che hai fatto per me"

"Beh – disse avvicinandosi alle sue labbra – forse c'è un modo in cui potresti ringraziarmi"

Le loro labbra erano distanti qualche millimetro, ma il momento idilliaco fu presto interrotto.

"Ragazzi! - Gandalf li chiamò – dobbiamo prepararci ad andare!"

"Di già?! - domandò Llweran – scusate, ma mio padre dov'è?!"

 

Tutti non facevano altro che chiedere di Legolas, ma in verità quest'ultimo non era scappato, si trovava in camera sua con fare molto agitato. Non tanto per il matrimonio, più che altro per il test di gravidanza.

In quegli ultimi tempi si era sentito piuttosto strano, e aveva deciso che dopo il matrimonio avrebbe cercato una conferma ai suoi dubbi. Ma la curiosità era stata talmente tanta che era arrivato a scegliere il momento più sbagliato! O magari era proprio quello più giusto.

Con fare nervoso camminava avanti e indietro. Dopo due minuti guardò il risultato, ignorando le voci che da sotto lo incitavano a sbrigarsi.

Il suo respiro si fermò: positivo.

Immediatamente gli venne da sorridere. Non era una cosa che aveva programmato, un po' come la prima volta, ma il pensiero di dover ricominciare tutto da capo lo rese istantaneamente felice.

"Legolas?" - Aragorn comparve dalla porta all'imprvviso.

Immediatamente nascose il test dentro una tasca.

"Sì?" - domandò nervosamente.

"Dobbiamo andare – si avvicinò – nervoso?"

"Emh... un po'.. Sai, mi sono quasi sposato una volta e sono stato interrotto, non è che accadrà anche adesso?"

"Ah, stai tranquillo, non succederà. Alla fine, non so neanche io come... ce l'abbiamo fatta. E finalmente potremmo stare insieme solo noi tre..."

"Ecco... io non sono sicuro saremo in tre"

"Cosa? In che senso?"

"Hei, hei! - Llweran li raggiunse con il fiato corto – dobbiamo andare, sbrigatevi. Wow, come siete belli"

"Beh, grazie Llweran. Nostro figlio ha ragione, dovremmo andare"

Legolas li guardò entrambi. Sicuramente sarebbero stati felici di ricevere quell'inaspettata notizia, e sicuramente lo avrebbe rivelato loro subito dopo il matrimonio.

Llweran li prese entrambi sottobraccio.

"Andiamo?" - domandò contento.

"Sì – Legolas li guardò entrambi – andiamo"

Quello era il finale perfetto per una storia lunga e travagliata come la loro. Anzi, non era un finale era un vero e proprio inizio.

NDA
io non ci posso credere che dopo mesi l'ho conclusa. Sono triste. Mi ero affezionata a tutti i pg, specie quelli da me creata, e ora è finita.....
Però almeno ho scritto un lieto fine, lieto fine che avevo in mente tipo dall'inizio. Legolas, Aragorn e Llweran vivranno per sempre felici e contenti e avranno anche un altro bambino, tutte le coppie sono felici, Enya e Gimli avranno anche loro un bambino, Faramir forse troverà l'amore e Arwen alla fine ha preso bene la cosa. Insomma, mi sento contenta, perchè tutti sono contenti.
Un grazie a chi ha seguito la storia, spero di avervi fatto divertire, era quella la mia intenzione. Ora vado a piangere nel mio angolino.

   
 
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