Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: LeoValdez00    09/08/2017    2 recensioni
William Sherlock Scott Holmes.
Una dolce melodia, vetri infranti, una carta bianca..
***
Cinque Drabble.
Johnlock.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Attract (Attrarre)


Una melodia dolce e struggente aleggiava nell’aria, un pianto sommesso di note leggiadre.

Sherlock venerò ogni corda tesa del violino, gli occhi chiusi, un cipiglio concentrato sul volto, mentre John ascoltava rapito, irrimediabilmente attratto da quel suono ipnotico.

Suonare il violino in quel modo era probabilmente l’arma di seduzione più potente che Sherlock possedesse.



Breaking (Rottura)


Il suono di vetro infranto bloccò sul nascere le proteste di Sherlock, che rimase immobile sulla porta dell’appartamento, gli occhi cristallini sgranati e un’epressione puramente stupita sul volto.

John tremava di rabbia, tutta la preoccupazione che lo aveva assillato negli ultimi tre giorni era scemata a favore di una furia cieca.

“Me lo avevi giurato”

La sua voce è rotta, graffiata dal dolore e dall’angoscia delle ultime settantadue ore senza notizie di lui.

Qualcosa si spezza nello sguardo algido di Sherlock, mentre finalmente comprende cosa voglia dire tenere a qualcuno.



Cards (Carte)


Un buon compromesso, le carte.

John non ha mai apprezzato il gioco degli scacchi e ha iniziato ad odiare Cluedo non appena Sherlock ha contestato ogni presunto indizio.

Giocare a carte gli permette di non strozzare il suo coinquilino e comunque di tenere occupata la meravigliosa mente dell'altro.

“A che pensi?” gli chiede Sherlock, un'espressione assorta, senza degnarlo di uno sguardo.

John pensa a sé stesso, un’insulsa carta all’interno di un insulso mazzo.

Pensa a come sia stato salvato da Sherlock, la sua stupenda carta bianca.



Colorless (Incolore)


Un’indomabile massa di ricci scuri, occhi azzurri come il ghiaccio, strisce di sangue vermiglio.

Gli ultimi, accecanti, colori.

Erano come le ultime note di una gloriosa canzone, l’ultimo atto della più grande delle tragedie, l’ultima mossa della migliore partita di scacchi.

Cosa poteva esserci dopo?

Il violino era irrimediabilmente spezzato, il teatro era distrutto, la scacchiera era incompleta.

La sua esistenza aveva perso il più bello dei colori.



Fractals (Frattali)


Le lunghe dita di Sherlock gli carezzarono la schiena lentamente, con devozione, come fosse qualcosa di fragile e prezioso.

“Siamo in vena di smancerie?” mormorò John con un sorriso, tenendo gli occhi chiusi e godendosi le attenzioni del compagno.

“Un cristallo di neve” sussurrò Sherlock, sovrappensiero “Un frattale”

“Di che parli?” chiese lui, abituato al vaneggiare dell’altro, specie in situazioni così intime.

“Di te” rispose “Sempre uguale e sorprendente nella tua singolare bellezza”





   
 
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