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Autore: manga01    09/08/2017    7 recensioni
Gli eventi cambiano una persona, Sakura ne è la prova vivente.
Sasuke affronta il suo viaggio di redenzione seguito da Naruto (consideratosi come un fratello per lui) che non vuole abbandonarlo.
Passano quattro anni e Sakura è uno dei ninja d'elit più pericolosi di Konoha , vive la sua vita con il senso di colpa, dopo aver ucciso la persona che considerava come un fratello , in una missione segreta affidatagli dall'Hokage.
Sakura è fredda e distaccata , e solo poche persone hanno un piccolo contatto con lei.
Ma cosa succederà se Naruto e Sasuke tornassero a Konoha?
(dal primo capitolo )
- s-sono f-fiero d-di te S-Sakura
Inali il tuo ultimo respiro morendo tra le mie braccia , eppure il mio corpo si rifiuta di lasciarti
nonostante la vita ti abbia abbondanato , nonostante il tuo corpo è pesante io non ti lascio.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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- Il motivo per cui sono qui? Pensavo lo sapessi, in fondo mi hai ucciso tu Sakura.

Si svegliò con irruenza, invasa da un forte calore sulla spalla destra.
Immersa nell'oscurità si affidò al tatto,tastando con il palmo della mano, le coperte del futon, scoprendole umide e viscose. Un dolore acuto la fece piegare leggermente, causandogli un respiro pesante e affannoso mentre vagava con le mani sulla superficie di stoffa.   Smise quando sentì un odore ferroso attraversargli le narici per poi giungere ai polmoni. 


Con le punta delle dita, afferrò l'interruttore della Bon jour, premendolo. Vide, come la parte del busto destro era ricoperta di sangue, dopo aver imbrattato, senza problemi, il futon. Un altra fitta di dolore le invase la spalla facendola cadere di lato e sbattere contro il comò rovesciandolo insieme alla piccola Bon Jour, che cadendo non si ruppe ma distorse la luce nella stanza, rendendola quasi tetra, proiettando la sua ombra fino al soffitto, mal formandola. Il taglio profondo che si era procurata durante l'ultimo allenamento, si era aperto a causa dei movimenti bruschi avvenuti nel sonno,  facendole, di conseguenza, perdere molto sangue. Con repulsione scalciò via le coperte e strappò con forza la maglia grigia macchiata di sangue. 

Tolse la fodera del cuscino e ne piegò più volte la stoffa, creando spessore.
Se la portò in bocca e la strinse fra i denti mentre toglieva piano le fasce mediche che aveva applicato sulla ferita, ormai rovinate e cadenti.

Lo squarcio era completamente aperto, e la maggior parte dei globuli rossi erano ormai secchi mentre i restanti, ancora freschi, scendevano fino al petto. 

- Avresti dovuto capirlo da tempo

Si aggrappò al mobile rovesciato sul parquet per darsi forza nelle gambe, e raggiungere qualsiasi appiglio nella stanza. Alzandosi appoggiò sbadatamente il piede sinistro sulla Bou jour perdendo l'equilibrio, ma ritrovandolo una volta aggrappata alla tenda che, poco resistente alla massa corporea, si staccò pian piano, facendo entrare deboli raggi di luce.  Sakura poggiò la mano sulla finestra, imbrattandola di sangue , reggendosi goffamente.

- Avresti dovuto capirlo quando hai affondato la lama della katana nel mio petto.

Scivolò lentamente, lasciando la tenda per fregare la pelle sul vetro, fino a sentire sotto di se il freddo terreno.  Si coprì gli occhi con i pugni delle mani, sporcandosi il viso di sangue e sussurrando parole di vecchi demoni.  Scosse il capo con foga e sbattè, ritmicamente, i piedi sul parquet, cercando di sovrastare la voce con un altro suono.

-Non è  vero, Sakura?

Prese la lampada da tavolo e la tirò a se, strappandola dalla presa dei cavi elettrici e la sbattè ripetutamente contro il vetro della finestra, percependo man mano la voce abbassarsi di suono e infine tacere. Cadde di ginocchia con le mani sul parquet, avvertendo i vetri entrare sotto pelle e gli occhi diventare umidi.

 
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- Mi sembrava più distante del solito. 

Shikamaru finì la sua sigaretta e la gettò sul terreno spegnendola con il piede sinisto.

- Ha bisogno di tempo, voi sottovalutate la situazione e agite d'impulso.- disse il Nara seguendo le nuvole distanziarsi dalla luna. Se avessero avuto uno straccio di reazione da parte di Sakura avrebbero potuto aggrapparsi a quello, ma purtroppo non c'era ed Ino era stata avventata come sempre.

- Quindi possiamo solo affidarci a Sasuke - constatò Naruto.- Sembra che lui sia riuscito dove noi abbiamo fallito.

Shikamaru poggiò una mano sulla sua spalla.

-Forse non se ne rende neanche conto, ma è lui quello che ci tiene di più a Sakura.


 

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La fiala di morfina era un piccolo recipiente vitreo di forma allungata, conservato in uno scompartimento, appena visibile. Ne rammentava altre tre all'interno del vecchio scaffale in basso, insieme ad altri farmaci che aveva prelevato tre anni prima in veste di medico qualificato.  Strappò l’estremità della carta e tolse la siringa, poggiandola sui bordi della vasca, sentendo il sudore scendere dalla fronte mentre un leggero tremolio le attraversò la colonna vertebrale fino al più piccolo filamento muscolare.

Era un medico, lo era stato, sapeva come maneggiare e agire ma si chiedeva se fosse necessario la dose di morfina per rendere  il dolore dello squarcio, più lieve. Poggiò il capo sul bordo della vasca e socchiuse gli occhi stanca. Aveva ripulito la ferita e fasciata con bende apposite ma sentiva ancora il dolore straziante opprimerla.  Di fatto non era il dolore ad opprimerla ma ciò che esso le provocava.

-  Merda.- uscì e sbattè la porta del bagno.



 

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- Dovresti lasciar perdere.

Incise un carattere giapponese sul fusto dell'albero, applicandoci poi, un sigillo di riconoscimento. 

- Non pensavo che Orochimaru ti spaventasse - disse osservando la corteccia dell'albero.


Mise il pugnale nella fodera, legata alla caviglia destra e d'istinto accarezzò la katana. Kirai poggiato sul tronco la guardò scettico.

- Sai benissimo cosa mi preoccupa. - specificò lui

Sakura legò i capelli corti, facendo cadere qualche ciocca sulla fronte, non aveva intenzione di discutere, soprattutto in territorio nemico. 
Avanzò evitandolo, mentre sfoderava la sua katana.

- Ho bisogno delle tua abilità, una volta localizzato puoi andartene e far finta che io non ti abbia chiesto nulla, e che oggi non sia avvenuto niente sostituendo tutto questo con una delle tue noiosissime e insignificanti giornate. Nulla di più Kirai, solo questo, sei in grado di farlo?

La fronte corrucciata e le labbra di Kirai inclinate in giù, le fecero capire il suo disaccordo, ma testarda attese la risposta del giovane anbu che non tardò arrivare con un tono rassegnato e aspro.

- si, sono in grado di farlo.

Solitamente non era così, non con lui, eppure doveva. 
Lo stridere del falco fece posare lo sguardo su quest'ultimo che si aggrappò con gli artigli sul braccio sinistro di Kirai.  Gli occhi del ninja, connessi a quelli dell'animale ripercorrevano l'intero viaggio percorso dal falco, fino a vederne l'obbiettivo. Parve turbato tanto che con un movimento leggero incoraggiò l'animale a rimettersi in volo.

- Le coordinate erano esatte, pare che Orochimaru si nasconda in un sotterraneo poco distante da qui.

Sakura riguardò le armi, sistemandosi la divisa. Nel momento in cui si voltò verso Kirai, il ninja le prese le spalle, guardandola.
Non si udiva nulla nella foresta se non il fruscio del vento che attraversava la foresta. Sarebbe stata una giornata senza pioggia mentre il giorno dopo ne susseguiva una precipitazione abbondante.

- Verrò con te. 

Sakura si staccò con discrezione per poi sospirare.

- Kirai, sei consapevole che non posso perdere tempo?

- Ti prego

Non capiva quell'insistenza e di conseguenza la irritava. 

-Kirai, Ho detto no. Andrà bene, Orochimaru non è una minaccia ormai, e anche se lo fosse sono in grado di affrontarlo. Ora va, hai dei compiti da svolgere a Konoha, non devono sospettare niente. - sospirò - Andrà tutto bene. - ripetè cercando di rassicurarlo.


Kirai arrendendosi accennò ad un si ed indietreggiò fino a scomparire nella fitta foresta mentre un sussurrò si disperdeva nell'aria.


- Ci vediamo a Konoha, Sakura
   
 
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