N
e b o u g e p a s.
«Marinette?»
«Uh, ah, sì, Adrien?»
«Non muoverti.»
E chi si muove.
Adrien
le si avvicina, l’espressione seria, concentratissima. Se non fosse
assurdo penserebbe che in questo momento per lui non esiste che lei. Conta mentalmente
i secondi che la separano dall’arresto cardiaco e perde il filo circa
dopo il due.
La mano di Adrien
si posa sulla sua guancia e Marinette si chiede se senta il calore del sangue che le
incendia la pelle – sul serio, è l’unica cosa che si chiede,
di domandarsi per quale motivo all’improvviso
la stia toccando non le passa neanche per la testa.
Non ci sono più secondi da
contare, il tempo si è fermato.
Poi (quando?) Adrien
ritrae la mano. Sulle sue dita è posata, leggera, una coccinella.
Marinette
la fissa per un attimo soltanto, troppo confusa dai battiti assordanti del
proprio cuore per sorprendersi. Invece guarda di nuovo Adrien.
Non che possa farne a meno. Mai.
«Oh, eh... grazie» balbetta,
perché non è che ci sia molto altro da dire (ti amo. Ti amo).
Lui ha un sorriso strano sulle labbra.
Marinette
riprende a respirare, lentamente; ed è incantevole scoprire che in fondo
– anche se non lo sa – lui sta pensando a lei.
[ 200 parole ]
Spazio
dell’autrice
Non me ne vogliate, è una
cosa piccinissima che non va ad aggiungere niente alla storia di questi due. Ma
quando mi passa davanti il fluff io non riesco a starlo semplicemente a
guardare ;_;
Buh,
l’idea nasce da fatto che se non è proprio completamente cieca
(cosa su cui si potrebbe #opinare ma dettagli) Marinette dovrebbe aver capito che Adrien
è quantomeno un fan di Ladybug. E quindi, se
le trova una coccinella addosso, è normale che lui sorrida in modo
particolare. Niente di più.
Sono tanto arrugginita ma ho adorato
scriverla.
Aya
~