C’era
qualcosa di terribilmente disagiato e disturbante in quella
scena e, sebbene Jack Frost ne fosse perfettamente consapevole, tutto
ciò che
si stava limitando a fare era osservare in silenzio dall’alto
del bastone sul
quale era appollaiato videocamera alla mano:
«Bella
a tutti ragazzi! Qui è FrostyJ ed oggi vi
mostrerò come
depongono le uova i colibrì!»
enunciò con vocina stridula puntandosi
l’attrezzatura in faccia, sfiorando appena
l’enucleazione dell’occhio sinistro
con il bastone che sorreggeva pericolosamente il tutto «Il
video di oggi è uno
speciale per i miei 10 000 iscritti, e infatti lo farò in
featuring con la mia
amica-»
«Iddio,
Jack, esci dal bagno! ESCI IMMEDIATAMENTE!» si
sentì
urlare contro prima che un rotolo di carta igienica lo colpisse in
fronte a
velocità inumana «ESCI! ESCI HO DETTO! JACK
TI FACCIO SALTARE TUTTI I DENTI! IO TI-», ma prima
che Dentolina potesse
finire l’altro era già fuggito via a gambe levate
sbattendo la porta e
lasciando dietro di sé un alone diafano di brina.
Il
giovane guardiano -rifugiatosi nella sua stanza saggiamente
serrata con una sedia alla porta- aveva ancora il batticuore addosso, e
ora
pure i capelli scompigliati oltre che un brutto segno rosso in fronte,
ma ciò
che più gli premeva era che la live su MoonTube stava
letteralmente andando al
catafascio: c’erano qualcosa come 23mila utenti che la
stavano guardando,
23mila persone che avevano assistito alla sua fuga dal bagno e la
rocambolesca
caduta di faccia sul comodino e che ora, nella chat in diretta,
pretendevano di
sapere cosa fosse accaduto, e perché lo schermo era tutto
nero, e perché
FrostyJ non aveva mostrato come facevano le uova i colibrì,
e chi più ne ha più
ne metta.
Insomma,
una tragedia per la sua reputazione, altro che astro
nascente!
Va
bene, forse andare a disturbare Dentolina mentre espletava le
proprie funzioni corporee non era stata un’idea brillante,
probabilmente pure il
piano di spacciare la scena per la deposizione di un uovo non sarebbe
andato a
buon fine, ma lei poteva almeno collaborare, poteva reggergli il gioco!
E
invece no, lo aveva semplicemente sbattuto fuori, roba da non
crederci: se avesse aspettato cinque secondi in più, aveva
intelligentemente
pensato Jack prima di fare irruzione, avrebbe visto che aveva
già pronto in
tasca un uovo di gallina -decisamente non credibile come uovo di
colibrì, ma a
quel punto FrostyJ avrebbe spiegato che era colpa della videocamera se
sembrava
più grande, un genio del male proprio- da spacciare per
quello deposto
dall’adorabile fatina dei denti, e allora giù di
visualizzazioni e “mi piace”
come se piovesse!
Aveva
anche in mente il titolo, Jack Frost, qualcosa come “INCREDIBILE!
Faccio l’ostetrico di
Dentolina!” di forte impatto come piaceva a
lui… ok, ok, era un titolo
palesemente clickbait e di lamentele a proposito ne aveva sentite fin
troppe,
tipo quelle sotto un breve video dove le renne si erano prese la
dissenteria
svuotando intere ciotole di zabaione, da lui furbamente chiamato “ATTENZIONE! Natale rimandato
all’anno
prossimo causa sciopero mezzi!”.
Che
sarebbe dovuto essere semplicemente uno scherzo innocente, in
via teorica.
In
via teorica, appunto, perché in quella pratica si era
scatenato
il caos ovunque, per non parlare della ramanzina da parte di Nord
durata tutta
la sera, e se proprio doveva essere sincero quella notte ebbe
l’impressione che
pure la Luna lo stesse guardando male.
Titolo
ambiguo o meno, Jack cercò di non pensare al suo piano
andato in fumo e provò più che altro di salvare
il salvabile, a partire dalla
videocamera buttata per terra e finita per sua sfortuna sotto il letto:
intanto, gli spettatori avevano raggiunto quota 31mila, forse a causa
delle
voci del presunto “parto” -deposizione?- nella chat
che erano andate
spargendosi in tutto MoonTube.
Si
poggiò sul pavimento allungando il braccio verso la preziosa
compagna di sventure nel vano tentativo di afferrarla, ricavandoci solo
immensi
batuffoli di polvere attaccati al pullover azzurro che lasciava
scoperto
l’ombelico ed alla sciarpa di lana verde acido che portava
-abbigliamento
all’ultima moda, diceva lui-, e questo non fece altro che
aumentare la sua
frustrazione: progettava quella diretta dal primo giorno in cui aveva
aperto il
suo canale, aveva fatto anche uno schemino per seguire le tendenze del
momento
tramite i suoi discorsi, e invece stava tutto andando a farsi benedire!
Poi
ebbe un’illuminazione: «Idiota! Sono un
idiota!» esclamò
dandosi una sonora pacca sulla fronte, accorgendosi dopo che la zona
era ancora
dolorante da prima «Ehi bastone, vieni a darmi una- oh
no. No. NO!».
Eh
già, “oh no”, perché nella
fretta della fuga dal bagno era
finito per dimenticarselo dentro, avrebbe pagato oro perché
Dentolina glielo
avesse tirato dietro!
Si
guardò allo specchio con aria sconsolata: “Questi
occhiali
neutri rosa shocking si intonano proprio bene con la sciarpa, Enzo
Miccio
sarebbe fiero di me”, rifletté soddisfatto
gonfiando il petto e sistemandoseli
sul naso, “per non parlare di questo delizioso cappello color
cipria: altro che
pescatore, io prendo all’amo solo la fig-” venne
bruscamente interrotto dal
ritorno alla realtà.
Il
bastone, gli serviva bastone: no bastone, no videocamera.
No
videocamera, no live.
No
live, no gloria eterna.
Dopo
aver delicatamente spostato la sedia dalla porta della camera
per non farsi sentire più del dovuto, Jack tornò
nel corridoio e si diresse
nuovamente verso il bagno, appoggiando un orecchio alla porta: concluse
che non
c’era nessuno dentro -perché giustamente bussare
ed esserne sicuro sarebbe
stato del tutto inutile, ovviamente-, per cui decise di entrare.
Trovandoci
dentro Calmoniglio intento a masturbarsi su foto di
Lola Bunny.
Perchè
capitavano tutte a lui? Perchè?
Seguì
un imbarazzante momento di silenzio, con uno che lanciava
occhiate verso il bastone e l’altro con il suo attrezzo in
mano -e Jack
ringraziava Manny che la pelliccia ne nascondesse almeno una parte-:
per un
singolo momento del quale si era pentito subito dopo, FrostyJ
pensò che con un
filmato del genere avrebbe potuto farci le big views, ma si
sentì piuttosto
amareggiato quando si ricordò che le rigide regole di
MoonTube avrebbero
eliminato il video o sarebbe stato certamente segnalato.
Ma
quel pensiero poteva distoglierlo dal suo scopo iniziale?
Poteva lui, Jack Frost alias FrostyJ, deludere i propri fan e non
recuperare la
videocamera? Certo che no!
Con
tutta la nonchalanche del mondo cercò di strisciare sulla
parete senza staccare lo sguardo dall’altro guardiano
così da non essere
tentato di osservarne un altro, di bastone, poi si chinò:
«Prendo
questo e me ne vado eh, giuro: non ho visto niente» lo
rassicurò sfoderando un sorriso più falso dei
soldi del Monopoli «Nienteee,
canguro caro, iooo non ho vistooo aaassolutameeente nul- perché
c’è un tanga
di latex con le borchie sotto il mobiletto?».
Era
troppo, TROPPO.
A
quel punto, il panico prese possesso della mente del povero Jack
Frost: chiuse gli occhi per non vedere quello scempio e si
gettò per terra
andando a tastare furiosamente il pavimento per prendere il bastone,
non voleva
nemmeno sapere cosa fosse quel liquido viscoso che ogni tanto
incontrava nella
sua ricerca, c’era quasi riuscito, era così
vicino… ecco! Lo aveva preso! La
live era salva!
E
Calmoniglio poteva tornare a masturbarsi in pace sul secondo
tempo di “Space Jam”, per sua immensa gioia.
Si
precipitò in camera con gli occhi ancora chiusi -e infatti
aveva sbattuto contro le pareti un paio di volte-, ma la gioia per
l’essersi
ripreso il suo bastone riusciva ad anestetizzare il dolore: ora sarebbe
andato
tutto bene, la diretta sarebbe andata avanti senza problema alcuno,
avrebbe
recuperato il necessario con il bastone ed il resto sarebbe filato
liscio come
l’olio, sì, proprio così!
Barricatosi
in camera una seconda volta, guardò soddisfatto il suo
bottino: un bel vibratore a forma di pannocchia con una deliziosa
quanto lunga
coda verde scuro ad un’estremità.
Aspetta.
ASPETTA.
Un
vibratore a forma di… pannocchia?
Un
fottuto vibratore?
Jack
fuggì via a gambe levate lasciando cadere il sex toy chissa
dove, sentiva le ali di pollo fritte salirgli su dallo stomaco fino in
gola al
solo pensiero di dove fosse stato quel coso,
e lui lo aveva toccato con le mani! LE MANI!
Sfortunatamente
per lui, la coda da gatto gli si era attaccata
alla cintura.
Ancora
più sfortunatamente, aveva sbattuto contro il comodino
facendolo iniziando a vibrare.
E,
evento più sfortunato dei precedenti, la videocamera era
abbastanza vicina perché il microfono registrasse lui mentre
diceva “Come si
spegne questo coso? No, è troppo duro! Il pulsante
è duro, è tutto duro! Mi fa
vibrare anche l’anima! AIUTO! Qualcuno mi aiuti! Mi si
è incastrato! NON SI
STACCA! NON SI SI STACCA!” dando luogo a chissà
quali ambigui fraintendimenti.
Se
avesse visto i commenti degli utenti -ormai a quota 37mila- si
sarebbe sotterrato da un pezzo, per quanto le offerte di collaborazione
da
parte delle aziende di giochi per adulti avrebbero fatto comodo come
sponsor, e
non poco a giudicare dagli interessati!
Ma
cosa aveva fatto Jack, si era forse calmato ed aveva
semplicemente srotolato la coda pelosa dalla sua cintura spegnendo quel
diabolico aggeggio?
Ovviamente
no: era uscito attraverso la porta -letteralmente,
l’aveva proprio sfondata- urlando come un forsennato con
quella sua vocina
stridula iniziando a sbracciarsi nemmeno avesse quel vegetale di gomma
infilato
in ben altri posti, aveva fatto il giro della fabbrica di Nord con
tanto di
sfilata davanti agli yeti che, poverelli, si scambiavano grugniti ed
occhiate
confuse perché non capivano cosa gli fosse preso…
ed era meglio così.
Poi
Jack si fermò inchiodando: ma certo, gli yeti! Come aveva
fatto a non pensarci prima?
Cercando
malamente di nascondere il vibratore con la sciarpa,
diede un breve sguardo intorno a sé: nessuno di loro
sembrava aver notato cosa
esattamente fosse ciò che gli penzolava dalla cintura -anche
perché, per quel
che ne sapevano loro, poteva essere una pannocchia vera-, decise allora
di
approfittarne.
Con
passo calmo ed un’espressione di assoluta
tranquillità sul
volto, Jack si avvicino a due di loro che stavano lavorando ad un
trenino:
«Uè
raga! Da quanto tempo non ci si vede, eh?! Thompson! Aaah
vecchio Thompson, hai messo su un bel po’ di ciccia eh?
Ah-ha!» disse
goliardico ad uno dei due yeti -che, se gli dei volevano, non sembrava
aver
dato peso al fatto che Jack gli si rivolgesse con un nome a caso-
strizzandogli
la pancia.
Sorvolò
sul fatto che lo yeti in questione avesse preso in mano il
martello col quale stava armeggiando e glielo stesse puntando al petto
come a
dire “Lasciaci lavorare”, sorvolò ampiamente:
«Sentite
signori, mi servirebbe una mano e- no, non una mano
imbalsamata! ODDIO MA COSAH?!!» gridò orripilato
quando l’altro gli mostrò un
pacchetto pronto da richiudere con dentro -orrore degli orrori- una
vera mano
già imbalsamata e pronta per essere recapitata al fortunato
bambino; aveva
sorvolato una volta, decise di farlo nuovamente pur di non sapere chi
potesse volere
un regalo del genere già da piccolo:
«Riproviamoci…
mi serve una mano e se tiri fuori di nuovo
quella mano te la infilo in gola»
precisò subito anticipandolo «per levarmi
questa dai pantaloni: forbice, tenaglia, usate quello che volete, ma
LEVATEMELA, chiaro?»
si assicurò con sguardo serio.
Da
canto loro, gli yeti lo fissavano un po’ circospetti, e
soprattutto sembravano interessati a capire da dove provenisse il
rumore della
vibrazione: uno di loro sfiorò Jack mentre andava dietro di
lui per controllare
la sciarpa -avendo capito che il suono proveniva da quella-, ma era sul
punto
di srotolarla quando Frost afferrò le pesanti forbici che
aveva in mano per
recidere finalmente la coda tanto infame.
C’era
riuscito, ce l’aveva fatta! Era libero! LIBERO! Ora sapeva
come doveva essersi sentito Dobby, per dio!
Jack
era talmente euforico che aveva iniziato a spargere baci e
abbracci a tutti i presenti, saltellando e svolazzando contento e
decisamente
meno vibrante di prima, se non fosse stato che -in quella sua euforia-
la
sciarpa era volata via.
E
con essa il vibratore-pannocchia.
Finito
in mano ad uno yeti.
E
un altro.
Poi
un altro ancora.
Insomma,
sembrava la fiera del disagio: lui rosso come un pomodoro
maturo, gli yeti che si fissavano confusi lanciandosi di mano in mano
l’ambiguo
oggetto, Nord che faceva irruzione sentendo tutto quel caos
già da fuori la
porta.
...Nord?
“Sono
fottuto”, pensò il giovane guardiano, e non poteva
avere più
ragione di così, soprattutto quando la batteria del
vibratore si era scaricata
e lo aveva lasciato nel più totale quanto imbarazzante
silenzio; non sapeva
cosa fare, non ne aveva la minima idea, ma finalmente la sua parte
matura chiese
udienza: avrebbe affrontato l’altro guardiano spiegandogli la
serie di
sfortunati avvenimenti capitati quel giorno, magari chiedendo pure di
recuperargli la videocamera intanto che c’era già,
avrebbe detto tutto e ci
avrebbero riso sopra tutti insieme.
Sì,
era la decisione migliore, l’unica che poteva prendere.
E
infatti Jack Frost fuggì via prima di subito.
Questa
volta non tornò in camera sua, quella stanza sembrava
avercela con lui dal momento che appena ci metteva piede accadeva sempre
qualcosa, ma del resto non poteva nemmeno abbandonare la sua diretta:
ah, troppe
cose per la testa, ecco qual era il suo problema! Fra uova di
colibrì, conigli
masturbatori seriali e vibratori, ormai ne aveva fin sopra i capelli
che le
cose andassero continuamente storte, doveva calmarsi e mettere ordine
nella sua
testa se voleva concludere qualcosa e, soprattutto, se voleva portare a
termine
la tanto agognata live dei 10mila iscritti.
Decise
allora di prendersi una pausa, i suoi utenti avrebbero
aspettato ancora un po’: mise l’acqua a bollire,
prese una tazza e quindi
attese pazientemente poggiandosi sul tavolo con il volto nascosto nella
sciarpa; incredibilmente, Jack si sentì subito
più rilassato e meno teso di
quanto fosse fino a pochi istanti prima, doveva essere accaduto una
specie di
miracolo!
O
forse era solo perché il suo “attendere che
l’acqua per la
tisana bollisse” si era trasformato in un riposino di un paio
di ore.
La
live.
“Cazzo,
CAZZO!”, esclamò
alzandosi di colpo e per
questo sbattendo la testa sullo scaffale sopra la sua sedia, salvo poi
finire
rannicchiato su di essa piegato in due che si teneva il capo fra le
mani al
limite della sopportazione e delle lacrime: avrebbe avuto una crisi
isterica,
se lo sentiva, la sentiva montargli dentro con violenza immane, altro
che
camomilla o tè o tisane o stocazzo!
Il
tavolo aveva già iniziato a ricoprirsi di uno strato di
brina
che, per quanto fosse sottile, era andata velocemente scendendo dalla
tovaglia,
al piano, alle gambe dello stesso fino al pavimento, ed a giudicare dal
colore
azzurro sempre più intenso che stava assumendo avrebbe
impiegato ben poco a
ricoprire la stanza con lastre di ghiaccio di diversi centimetri: Jack
aveva
fatto male a guardare “Frozen” la settimana prima
-ovviamente accompagnando il
tutto con una recensione- perché ora, qualunque fosse la
motivazione che lo
rendeva frustrato o triste, finiva sempre così, a ghiacciare
ciò che aveva
intorno senza volerlo davvero, compresa la tazza di
karkadè fumante che
aveva davanti.
Ebbe
un sussulto che finì per distrarlo dal momento Elsa,
fortunatamente per la stanza che si stava già scongelando,
guardò i fornelli:
il bollitore era ancora lì, c’era pure
dell’acqua sul piano di cottura uscita
mentre lui dormiva, come poteva essere possibile?
Il
motivo gli si palesò davanti appena alzò la
testa: Sandman.
Frost
stava per aprire bocca quando un filamento di sabbia dorata
lo fermò, invitandolo invece a godersi il tè in
santa pace, e fu felice di
accogliere l’invito; di suo, Sandy sembrava perfettamente
calmo ed estraneo
alle vicende della giornata, ma ci pensò bene Jack ad
informarlo, che fosse
interessato o meno ne sentiva l’estremo bisogno:
«Beato
te che non parli, vecchio mio, perché io di parole oggi ne
ho sentite anche troppe, TROPPE!» si sfogò mentre
soffiava sulla tazza bollente
«Lo sapevi anche tu che mi ero preso un pomeriggio libero per
la live in
occasione dei miei 10mila iscritti, no? Ecco, non sono ancora riuscito
a farla,
renditene conto!» batté i pugni sul tavolo.
L’altro
non aveva alzato gli occhi dalla sua, di tazza, nemmeno un
istante nel mentre, ma quel punto interrogativo dorato sopra la sua
testa
suonava come un “E perché?”; Frost
rispose, che stesse chiedendo informazioni o
meno:
«Prima
Dentolina mi ha sbattuto fuori dal bagno -anche se forse
aveva ragione- ed ho trovato Calmoniglio intento a masturbarsi e un
vibratore
mi è rimasto attaccato alla cintura e io correvo ma lui mi
seguiva ed è
arrivato Nord e voleva farmi la ramanzina ma io sono scappato
e-» venne fermato
dall’altro, che gli fece segno di calmarsi e smetterla di
vomitare parole senza
interrompersi nemmeno un attimo.
Calmatosi,
sospirò pesantemente: «E, come se non bastasse, la
mia
videocamera è sotto il letto, e la live sta andando avanti
da oltre due ore!»
iniziò a piangere disperato «I miei utenti mi
staranno maledicendo, sono un
disastro! Un disastro! Volevo fare una diretta tranquilla, un semplice
“FrostyJ
risponde”, e invece no, NO!» crollò sul
tavolo disperato e senza più speranza
alcuna.
Sandy
rimase a riflettere fra sé e sé qualche istante,
poi fece
comparire un punto esclamativo schioccando le dita e sparì
dalla cucina: “Dove
diavolo sta andando?”, si domandò il giovane
guardiano, ma pensandoci bene
decise che ulteriori domande -delle quali non era certo di voler avere
la
risposta- era meglio se evitava di farsele.
I
suoi dubbi tuttavia vennero risolti dopo una decina di minuti,
quelli dopo i quali Sandman ricomparve nella stanza facendogli segno di
“ok”
con una mano.
E
sorreggendo la videocamera con l’altra.
La
mente dello spirito dell’inverno affrontò diversi
sentimenti
nel giro di un nanosecondo: gioia nel rivedere il prezioso oggetto,
commozione verso
Sandy che era diventato il suo salvatore, paura per il guardare come
fossero
messe le statistiche, terrore quando aveva visto le presenze salite
alla
vertiginosa quota di 101mila, morte dell’animo umano unita a
profondo senso di
rassegnazione cosmica leopardiana nel leggere la chat piena delle
peggio cose,
oltre che delle interessanti collaborazioni richieste da canali dal
nome
alquanto ambiguo come “Vibratown”,
“Dildopolis” o “Cumbox”, iddio.
Ancora
sconvolto, sentì un vociferare sempre più forte
provenire
dal corridoio: all’inizio erano soli suoni confusi, poi erano
sembrati assumere
uno stampo più sensato, dopo era riuscito a distinguere
parole come “lo appendo
alla slitta”, “gli cavo i denti” e
“prendo le sue uova di cioccolato
e le incarto”, infine gli si erano parati
davanti gli altri guardiani armati di sguardo truce e cattive
intenzioni.
In
quel momento, l’istinto da
“fight-or-flight” di Jack Frost era
venuto fuori.
In
quel momento, FrostyJ si era buttato dalla finestra sparendo
nella neve.
In
quel momento, Sandy aveva finito il suo karkadè.
Non
era facile continuare la diretta con tanto rumore di sottofondo,
ma Jack stava cercando di dare il meglio di sé per i suoi
utenti che -sexy shop
a parte- sembravano essersi tranquillizzati insieme a lui:
«Vediamo
un po’ di chi è la prossima domanda…
ecco! Allora: Dina Mutand
mi chied… in chat mi state dicendo che si chiama Mutan Dina,
sì? Va bene,
allora: Mutan Dina chiede “Quanto era lungo il vibratore che
avevi infilato
nel-» Jack si interruppe e sospirò fuori camera,
avrebbe dovuto aspettarsi
certe domande; passò oltre «La gentile Faccio P.P.
chiede: “Dove hai comprato
quella sciarpa?”» lesse euforico «Oh,
carissima, ma te lo dico subito! Intanto
ti saluto e grazie per la domanda, ero certo che qualcuno con del
buongusto
avrebbe notat-».
Seguirono
nitriti.
Onyx
entrò nell’inquadratura come se fosse a casa sua
-che poi
effettivamente lo era pure- leccando la videocamera, a nulla valsero i
tentativi di spostare quel suo muso nero:
«Creati
un canale tuo se proprio ci tieni, questo è il mio!
Capito? Stupido cavallo, vattene! Vai via! Sciò!»
cercò di farlo desistere,
fingendo inoltre di non vedere l’ennesima richiesta di
sponsor ambigua nel
mentre, ma l’Incubo non intendeva spostarsi di un millimetro,
complice il fatto
che in TV c’era “Capitan America: Civil
War” e lui stava cercando di fare il
cosplay di Sam con Bucky sull’automobile.
«Sooo
you waaanna plaaaay with maaagiiiiic?
Boy, you should know whatcha falling for!
Baby dooo yooouuuuu dare to dooo this?
Caaause I’m coooming atcha like a dark horseee!
Aaare you reeeaaaady for, reaaaaady fooor
A perfect stooooorm, peeerfeeect storm?
Cause ooonce you’reee mine, ooonce you’re
miiiiiineeeeee
There’s no going back!»
Ecco,
ci mancava Pitch Black che
cantava mentre faceva la doccia, le cose non poteva andare peggio di
così:
tuttavia, se voleva essere il suo coinquilino aveva ben poco da
lamentarsi,
pena l’essere sbattuto fuori o -ancora peggio- essere
costretto a tornare dagli
altri guardiani a prenderne tante, ma tante, che ora che avrebbero
finito non
si sarebbero nemmeno più ricordati il motivo per cui lo
stavano prendendo a
botte.
Jack
sopportava in silenzio, tutto
sommato le discutibili doti canore di Pitch nei suoi video erano il
minore dei
mali, il problema vero era che Pitch stesso era che pure lui aspirava a
diventare un moontuber con i fiocchi.
Letteralmente,
dato che aveva un
canale di beauty care da oltre 300mila iscritti.
E
infatti pure l’Uomo Nero -meglio
noto ai fans come “SweetiePitcheyPie”- stava
facendo un video, per la
precisione stava provando una crema depilatoria: Frost trovava
agghiacciante la
scena che aveva appena a qualche metro, quella di Pitch che parlava con
la sua
videocamera mentre si passava il rasoio sulle gambe con addosso un
accappatoio
bianco immacolato e delle pantofole a forma di unicorno.
Aveva
tentato di non farsi vedere
mentre lo guardava sconvolto, ma il re degli Incubi lo aveva
già scoperto da un
pezzo e intendeva coinvolgerlo nella sua, di live:
«Bene
fragoline e fragolini, per
oggi abbiamo finito con la nostra recensione giornaliera, ma prima di
salutarvi
un annuncio importante!» inquadrò Jack Frost
cogliendolo alle spalle «Per il
prossimo video avremo un ospite speciale, il nostro caro
FrostyJ!» lo
introdusse con ghigno malefico, ma fortunatamente per loro gli utenti
non poteva
vederlo «Si è offerto di partecipare ad una
collaborazione che aspettavamo
tutti con ansia da mesi, quella offerta dall’azienda
“White Glory”, non siete
entusiasti anche voi? Se sì, fatemelo sapere un bel
“like” sotto al video, che
ora vi saluto: unicorni fragolosi a tutti!”» chiuse
la live soddisfatto per poi
alzarsi e tornare in bagno.
Jack
era pensieroso:
«Pitch,
senti ma… di cosa si
tratta, quel video che faremo insieme, intendo»
domandò incuriosito «Insomma,
non ho mai sentito la “White Glory”, di cosa si
occupano?»; l’Uomo Nero si girò
sorridendo: «Ma di sbiancamento anale,
ovviamente!», poi sparì nella doccia
sulle note di “How bad can I be?”.
Un
minuto dopo, Jack chiuse
definitivamente il suo canale: che andasse a farsi fottere, Moontube.
O
a farsi sbiancare l’ano, si
intende.
_______________________________________
Angolino
dell’autrice
Ehi
gente, sono viva.
Il
9 agosto sono stati otto mesi
che non pubblico nulla su EFP, l’ultima volta è
stato il 9 dicembre, e non
credo di avere giustificazioni per un periodo di attesa così
immenso e
credetemi, mi dispiace, mi dispiace tanto: non voglio fare troppi giri
di
parole per giustificarmi, ma a dicembre per me è iniziato un
periodo
particolarmente difficile da affrontare sul piano personale, non scendo
nei dettagli
ma in questi mesi avevo ben altro per la testa che la scrittura, e
nemmeno
questo è stato facile.
Ho
tentato innumerevoli volte di
tentare di scrivere qualcosa ma niente, è stata una brutta
caduta verso
l’abisso del blocco più totale, e se oggi ho
pubblicato questa one shot è solo
grazie a qualcuno che mi ha ripetuto per otto lunghi mesi che ero
ancora capace
di scrivere e non avrei dovuto aver paura di tornare in questo fandom:
lo
ammetto, sono terrorizzata all’idea di come possa essere
stata presa la mia
assenza ed il mio conseguente ritorno, soprattutto per chi aspettava -e
spero
aspetti ancora- che aggiorni “A song for a broken
heart”.
Ve
lo dico, quella fanfiction la
continuerò, NON è stata abbandonata e NON ho
nessuna intenzione di farlo, ma datemi
tempo per riprendermi perché per quanto abbia scritto questa
è stata più una
cosa d’impulso, mentre una long richiede che i capitoli siano
collegati fra
loro: oggi è il mio ventesimo compleanno e volevo farmi un
regalo riuscendo a
pubblicare questa one shot volutamente disagiata e ci sono riuscita, ed
è già
tantissimo, è un inizio per la ripresa.
Quindi
niente, spero di aver
rassicurato chi attendeva rassicurazioni, e soprattutto spero che vi
sia
piaciuto questo rientro nei giochi (?) a base di uova, selfie-stick e
karkadè,
alla prossima :)