Serie TV > Sam & Cat
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Autore: KingOfGold    14/08/2017    0 recensioni
Ad un tratto qualcuno suonò il campanello. Sam rimase sul divano e accese la televisione. Cat la guardò sbalordita, abbandonò l'angolo cottura e si apprestò ad aprire la porta.
- Perché in fondo quella più vicina ero io - borbottò.
Quando aprì la porta vide che c'era Dice alla porta. - Entra pure - disse gentilmente.
Aveva un cappello nero che sovrastava i suoi capelli riccioluti, una maglia d'altrettanto colore, dei jeans scuri e delle comode scarpe color blu notte.
- Salve ragazze! - esclamò allegro il ragazzino.
- Che mi dici di nuovo? - conversò Sam, col telecomando in mano intenta a cambiare canale.
- Ehm, non molto. Ho preso 8 al compito di inglese, ho un nuovo cliente per voi e per finire, - riprese fiato - Freddie viene qui a Los Angeles!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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6.

Freddie la guardò come se dalla sua bocca stessero uscendo un sacco di stupidaggini. Come poteva anche solo pensare che quel bacio non era voluto? Cosa lo avrebbe altrimenti spinto ad esprimere l'amore che provava per lei? Non era affatto il tipo che illudeva le ragazze, e quello che lei stava osando insinuare un po' lo feriva. Però non poteva certo discutere per questo, d'altronde era lui quello che aveva sganciato la bomba della partenza, e sarebbe stato lui a far soffrire l'altra, non viceversa. 
- Non sono pronto a perderti perché non ti perderò. Ascolta, troverò una soluzione... Te lo prometto. Hai ragione.
Vide il volto di Sam non cambiare espressione. Era un misto di rabbia e confusione.
- Non voglio avere ragione. Mi piacerebbe che tu voglia effettivamente rimanere qui, non perché te lo chiedo io! Ragiona con la tua testa.
C'era una qualsiasi cosa che potesse dire senza che venisse conseguentemente contraddetto? Forse avrebbe dovuto avere più tatto innanzitutto.
- Lo voglio davvero. Voglio stare con te, Sam...
Solo a questo punto si sciolse e l'abbracciò forte, quasi facendogli perdere il respiro. Adorava quando lo faceva, anche se certe volte egli stesso aveva pensato che prima o poi avrebbe dovuto rimanerci secco con uno di quegli abbracci, un giorno...
- Devo solo parlare con mia madre, poi Dice, poi girare per dei negozi alla ricerca di un lavoro... Sarà impegnativo, ma ce la metterò tutta.
Sam sorrise, socchiudendo gli occhi e tenendogli le braccia strette al collo. Era felice.
- Potrei stare da te in alternativa.
A quel punto sgranò gli occhi e si staccò dall'abbraccio. - Anche no - rispose seccamente la bionda - hai idea di quanto aumenterebbero l'affitto con una terza persona in casa? Perlomeno mille dollari in più. E non voglio pagare più di quanto sia necessario. Preferirei risparmiare per le ali di pollo, o per la pasta per waffles.
Freddie si lasciò scappare una risata. - Va bene, allora è deciso, chiederò a Dice.

Quando lo venne a sapere, il riccioluto si sentì al settimo cielo. Sarebbe rimasto lì per chissà quanto tempo! Era così felice che avrebbe potuto gridarlo a tutto il mondo senza vergogna. Davanti a Freddie però, tentò di mascherare il più possibile le sue emozioni, limitandosi ad un unico "va bene" e stabilendo delle piccole condizioni per la convivenza. Ebbene sì.
Quando il più grande scese al piano di sotto e Dice rimase solo, quest'ultimo non poté che ripensare alla sua reazione esagerata. Si sentiva così confuso in quei giorni, come se stesse sperimentando nuove sensazioni, nuovi pensieri. Uno di questi riguardava proprio Freddie. Era dal suo arrivo a Los Angeles che Dice non smetteva che pensare a lui. Non solo come un compagno di stanza, ma i suoi pensieri andavano oltre, tanto che a tratti credeva di provare dei sentimenti per lui, che eventualmente non sarebbero mai stati ricambiati, ma che lui sentiva nel profondo del suo cuore, e diventavano sempre più forti e più prorompenti. Aveva paura di essersi innamorato. Non necessariamente di Freddie, ma di un ragazzo. Era spaventato per le emozioni che provava nei confronti del suo stesso sesso. Sul momento lo rendevano felice, lo eccitavano anche, ma col passare del tempo, rimuginandovi, lo rattristavano e lo intimorivano, come se essere innamorati del proprio genere fosse una condanna a morte all'essere single, o una condanna all'essere costantemente scherniti.
Ecco perché si era mostrato così curioso al bacio di Freddie e Cat: perché non voleva che qualcuno si avvicinasse a lui. Ma a cosa serviva la gelosia quando evidentemente lui era comunque innamorato di un'altra ragazza, e quest'ultima si era rivelata essere proprio Sam? Come poteva parlargli dei sentimenti che provava, quando era ovvio che l'avrebbe solo respinto e/o canzonato?
Di punto in bianco Freddie ritornò in stanza, Sam era andata via e i due erano completamente soli in casa. Dice aveva le mani che tremavano e il batticuore aumentò ancora di più quando Freddie si spogliò della maglia per andare a rinfrescarsi con una doccia. Sentiva come se fosse in dovere di contemplargli i muscoli delle braccia e gli addominali ben definiti, e farlo gli dava una sensazione di benessere. Dannazione, pensò, alzando gli occhi al cielo.
Si fece coraggio e prima che Freddie chiudesse la porta del bagno dietro la sua figura lo fermò, lo fece voltare e in quel momento gli occhi di uno si riflettevano in quelli dell'altro. Il più grande era confuso tanto quanto lo risultava Dice, che oltre allo stordimento sentiva il suo corpo attraverso da una scarica di adrenalina, la stessa che gli diede l'impulso di fracassare le proprie labbra sulle sue in un semplice bacio a stampo. Quando si unirono si sentiva così potente, indistruttibile. Eppure quando si staccarono bastarono pochi secondi a farlo rinsavire e renderlo vulnerabile e sull'orlo di una crisi di panico.
Freddie era anche lui scioccato, forse non aveva ancora realizzato quello che era appena successo, o magari semplicemente non voleva.
Dice abbassò subito lo sguardo, fissandosi le scarpe. Pensò che grazie a quel bacio non ci sarebbe stato neanche bisogno di uscire allo scoperto, ormai era completamente palese. Quando finalmente Freddie scrollò la testa, scoprì nei suoi occhi un'ondata di rabbia pronta ad esplodere. Quale persona eterosessuale sarebbe entusiasta di un bacio rubato dal proprio sesso? Sicuramente quell'individuo non era lui.
Difatti, fu questione di pochi secondi prima che Freddie afferrasse Dice per il collo e lo sbattesse con la schiena contro il muro. Questo gli fece male, ma non più delle parole poco carine che gli furono attribuite dopo. Se inizialmente riteneva che Freddie avesse ragione nello sbottare così, gli bastarono un paio di offese per essere fermamente convinto del contrario. Non sarebbe stato più civile avere una semplice conversazione amichevole?
- Cosa diamine ti è passato per la mente? Sei diventato matto?
Dice non sapeva cosa rispondere. - Credo di essere gay.
- E questo ti permette di baciarmi?! Non potevi sfogarti su un video porno?
Il tono di Freddie era decisamente troppo alto. Non lo aveva mai sentito urlare così, o riferirsi a lui in questo modo. Lasciò la presa sul collo e lo spinse sul letto. 
- Hai appena tredici anni e io ne ho venti, cosa pensavi di fare?
- Ne ho quasi quindici, in realtà.
Freddie gli lanciò un'occhiataccia che lo riazzittì nuovamente. - Adesso sì che sto bene con me stesso. Ho baciato un quindicenne, evviva!
Non gli piacque il suo sarcasmo, né tanto meno era grato di quel tono di superiorità. Perché se la stava prendendo tanto? Appunto perché era un quindicenne avrebbe dovuto lasciar perdere. Era eterosessuale e perfino fidanzato, di cosa si lamentava?
Mentre Dice faceva degli sproloqui mentali riguardo quanto era successo, Freddie sembrò accorgersene e lo mise a tacere. In che modo? Con un altro bacio.
   
 
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