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Autore: AlnyFMillen    14/08/2017    2 recensioni
Pronuncia un nome, un solo nome. Poche misere lettere per definire colei che, pur senza esserne pienamente consapevole, l’ha fatto innamorare. E assapora, saggia, perché spera di poter ripetere all’infinito quel suono tanto dolce, ormai sinonimo di vita.
Kori è calda, è morbida, è sua, e non potrebbe mai immaginare qualcuno di più bello o umano, nemmeno se si sforzasse.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Robin, Starfire
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Come nelle favole

 
 
«Il pesante ponte levatoio calò prodigiosamente per lasciarlo entrare ed ai suoi occhi apparve finalmente l'interno del castello con i suoi abitanti. Tutto giaceva in un sonno profondo.
Salì ampi scaloni, attraversò sale meravigliose e infine giunse alla stanza dove la principessa dormiva.
“Questa fanciulla addormentata è la più bella che io abbia mai visto”, disse. “Voglio accostarmi per rimirare il suo volto più da vicino”.
Solo a quel punto il giovane spadaccino ebbe modo di notare quanto la ragazza fosse in realtà differente da qualunque ne avesse mai conosciuta: pelle di un colorito adamantino, capelli verdeggianti. Non sembrava provenire dal pianeta terra, eppure questo la rendeva ancor più bella.
Senza porsi domande, come attirato da tanta magnificenza, Philippe poggiò un leggero bacio sulle labbra della principessa. E, proprio in quel moment–».
«Bleah, mamma!».
Un verso inorridito interruppe la lettura.
Il bambino corrugò le sopracciglia, braccia avanti e piccole labbra schiuse in segno di disappunto. Pareva in tutto e per tutto la personificazione del disgusto, tanto che sua madre, sorpresa da quella reazione, abbassò il libro che teneva fra le mani, poggiandolo nuovamente sulle proprie ginocchia.
«Cosa, tesoro? Non c’è nulla di male se il nostro avventuriero vuole dar un bacio alla sua principessa», disse allora la donna, credendo che il problema stesse proprio nell’innocente scambio di effusioni, più e più volte denominate come cose da adulti.
Il figlio s’era sempre dimostrato un bimbo maturo, sin da quando aveva domandato il perché lei e il padre si salutassero ogni giorno con un bacio. Annuiva in silenzio quando riceveva risposte non troppo esaustive, purché gli si promettesse che, un giorno, qualche anno più in là, anche lui avrebbe capito. Sembrava strano che, tutt’un tratto, fosse tanto scandalizzato da certi atteggiamenti.
«Nessuno vorrebbe mai baciare un alieno!», dichiarò Richard John Grayson, dall’alto dei suoi cinque anni d’età.
«Oh». Fu il turno della donna per rimanere sinceramente sorpresa, «E perché mai?».
Se giusto poco prima stava vagliando l’ipotesi che uno dei ragazzi più grande avesse rivelato troppo riguardo l’argomento baci — ed era già pronta a prendere per le orecchie chiunque fosse stato — ora si trovava davvero interdetta.
Dick strinse a sé l’elefantino di peluche, posto accanto al cuscino, ed inarcò un sopracciglio con fare superiore. Gli sembrava impossibile che un adulto non fosse a conoscenza d'informazioni tanto basilari.
«Ma perché hanno i pidocchi!».
La donna sbatté più volte gli occhi. Confusa, incredula, ancora confusa. Si sarebbe aspettata che il figlio venisse a raccontarle storie di tentacoli, pelli verdi e occhi giganti. Non aveva vagliato assolutamente un'ipotesi che contemplasse parassiti, di qualunque genere fossero.
«Pidocchi?», chiese nuovamente, quasi a voler verificare.
Richard fece cenno di si con il capo, senza distogliere lo sguardo azzurro da quello della madre.
«E chi ti avrebbe detto una simile sciocchezza?», fece allora quest’ultima, braccia conserte ed una finta espressione arrabbiata.
Passarono pochi attimi, poi la donna si ritrovò faccia a muso con il Signor Elefante.
«E’ stato lui».
La signora Grayson scrutò attentamente il figlio, poi il peluche imputato, di nuovo Richard. Afferrò le zampe dell’animale e se lo pose in grembo. Quando aprì bocca per parlare, lo fece rivolgendosi a lui.
«Che ne dice, allora, Signor Elefante: proviamo a far cambiare idea a questo monello?».


Richard, o meglio, Robin ricorda giorno come fosse ieri, nonostante all’epoca avesse solo cinque anni ed ora ne abbia quasi diciannove. Sente ancora il tono dolce di sua madre mentre gli dice di non cadere nelle apparenze, la stoffa ruvida del peluche sotto le dita leggermente paffute. In un certo senso, si sente lo stesso bambino che, schifato, ha allontanato da sé l’idea che un essere inumano potesse riuscire ad apparire anche solo gradevole. Forse, per certi versi, la sua vita è ancora influenzata dai pregiudizi.
Sorride al pensiero, mentre con le dita scende a carezzare leggermente la pelle nuda della compagna. Ironico, riflette.
Eppure, nonostante il Signor Elefante abbia fallito nell'impresa di farlo rinsavire, si sente comunque profondamente cambiato.
Ovvio, direbbero alcuni; inevitabile, altri. Lui crede che non sia poi così scontato.
É stato profondamente sconvolto da ciò che è accaduto in tutti quegli anni. Spesso sulla sua strada si sono presentati insuccessi e sofferenze, tanto schiaccianti da fargli credere che non potesse più esistere la possibilità di una vita felice.
Poi é arrivata lei, decenni di sacrifici ripagati in un solo sguardo.
«Starfire».
Pronuncia un nome, un solo nome. Poche misere lettere per definire colei che, pur senza esserne pienamente consapevole, l’ha fatto innamorare. E assapora, saggia, perché spera di poter ripetere all’infinito quel suono tanto dolce, ormai sinonimo di vita.
Sporge il viso verso il basso, sfiorando appena le labbra di lei con le proprie.
Kori è calda, è morbida, è sua, e non potrebbe mai immaginare qualcuno di più bello o umano nemmeno se si sforzasse. Così, quando nota le ciglia fremere, i bellissimi occhi smeraldo aprirsi sul mondo, fermarsi su di lui, stira le labbra in un nuovo sorriso.
La principessa è stata svegliata da un bacio, il giovane avventuriero si è innamorato.

Proprio come nelle favole.









Alcune precisazioni:
la fiaba iniziale prende spunto da “La Bella Addormentata”, ovviamente con molte modifiche - viene infatti specificato che il protagonista é un avventuriero
• l'età di Robin é buttata un po' ad occhio, poiché non mi sembra che sia stata specificata all'interno della serie.

A(l)n(y)golino:
Non avrei mai e poi mai - ma davvero mai - pensato di poter scrivere una fic in questo fandom. Mi sembra quasi surreale, eppure eccomi qui, con una starob nuova di zecca :3
Ritrovandomi davanti quella magnifica immy, non ho esistato a buttar giù qualcosina e questo è quel che né venuto fuori. Grazie davvero a chiunque abbia letto, apprezzati segni del proprio passaggio alias recensioni ^_-
A rileggersi,
AlnyFMillen
   
 
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