Anime & Manga > Kilari
Segui la storia  |       
Autore: PiperBlue    14/08/2017    1 recensioni
Kilari è una bellissima giovane idol giapponese, famosa anche nel resto del mondo: la sua storia d'amore si sviluppa fra le luci della ribalta. Ma come sarebbero andate le cose, se così non fosse stato? Se lei fosse rimasta una normale studentessa, avrebbe avuto modo di trovare la sua anima gemella ugualmente? Oppure sarebbe rimasta sola, in attesa di un principe azzurro che non avrà mai modo di incontrare?
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiroto Kazama, Izumi Amakawa, Kilari Tsukishima, Seiji Hiwatari
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Subaru! Come mai sei qui?» chiese al fratello mentre gli apriva, sentendosi già un po' più sollevata e non vedendo l'ora di parlargli.
«Sono tornato perché in questo periodo non ho impegni di lavoro ed ho pensato che sarebbe stato bello tornare a casa per un po'. Perché, non mi vuoi?» spiegò lui, ammiccando alla sorellina.
«Ma cosa dici!» rise lei «Vieni, forza! Voglio sapere tutto!» 
Detto questo, lo fece entrare e gli preparò un the, mentre lui le raccontava del suo ultimo ingaggio per un film che sarebbe presto uscito nelle sale cinematografiche americane. 
Infatti, il ragazzo, che aveva un anno in più di Kilari, si era recato un paio di anni prima in America per studiare recitazione ed entrare a far parte del mondo dello spettacolo.
«E tu, sorellina? Cosa mi racconti?» a questa domanda, il sorriso della ragazza scomparve per lasciare spazio ad un'espressione delusa ed anche un po' rassegnata. Lei cercò di mascherarla con un sorrisino forzato, appoggiando con forza la tazza nuovamente sul tavolo.
«Cosa vuoi che ci sia di nuovo? Qui è tutto come sempre, noioso ed ordinario...» dicendo ciò, aveva abbassato lo sguardo sul liquido scuro e fumante contenuto nella ceramica candida, mentre qualche lacrima che non era riuscita a fermare scivolava lungo la sua guancia per andare a formare lievi increspature nella dolce bevanda. Il fratello, preoccupato dalla reazione della ragazza, solitamente solare e sorridente nonostante tutto, si alzò, lasciando perdere il suo the.
«Kilari, ma stai piangendo? Cosa è successo?» le domandò, allarmato, carezzandole le gote per asciugarle le lacrime e farsi guardare negli occhi, sorprendendo quelli celesti di lei allagati.
«N-niente... non voglio farti preoccupare» rispose lei, distogliendo lo sguardo.
«Allora dimmi cos'è che ti fa piangere.» le chiese, paziente.
«Ecco...» cominciò lei, un po' titubante. 
Forse suo fratello avrebbe avuto una soluzione... e poi, sentiva il bisogno di parlare con qualcuno, o sarebbe esplosa. 
Non era certamente in grado di tenersi tutte quelle emozioni così forti e devastanti dentro a lungo, così spiegò ogni cosa al suo principe azzurro, come lo aveva soprannominato lei da piccola, sperando che le tirasse fuori magicamente una soluzione.
«Oh, Kilari, mi dispiace moltissimo...» disse solo lui. 
La delusione calò sul suo cuore, pesante come il piombo. 
Cosa si aspettava, dopotutto? Che avrebbe estratto una bacchetta magica, l'avrebbe agitata, ed Hiroto avrebbe magicamente corrisposto i suoi sentimenti?
«Però, sinceramente, a me questa ragazza non me la racconta giusta... potrebbe stare solo cercando di prendersi gioco di te! Lo sai, Kilari, che non devi credere ad una storia su qualcuno a meno che non sia il diretto interessato a confermartela.» spiegò Subaru, inconsapevolmente centrando il punto.
«Lo dice anche Na-San... però, che motivo avrebbe lei di prendermi in giro? Io nemmeno la conosco, come può avercela a male con me?» si chiese allora la ragazza, smettendo di piangere.
«Na-San ha ragione come sempre, Kilari! Ci sono persone a cui piace ferire le altre solo per il gusto di farlo, oppure potrebbe avere un secondo fine di cui tu non sei a conoscenza! Non dare mai nulla per scontato!» affermò allora il fratello, sorridendole. 
Finalmente Kilari ricambiò con un sorriso, piccolo ma sincero. 
«Va bene, domani proverò a parlargli!» esclamò allora, tornando un po' più serena.
«Ora riconosco la mia sorellina!» disse lui, abbracciandola.

Più tardi tornò a casa loro padre, che per festeggiare il ritorno del suo ragazzo cucinò tutti i suoi piatti preferiti -che poi erano anche quelli della sorella-, così ben presto lei si scordò del suo spinoso problema e si rilassò completamente.


La mattina seguente, però, era tesissima: sapeva che doveva assolutamente parlare con Hiroto, ma non aveva idea di cosa dirgli. 
Sbuffò. 
«Penso che le parole mi verranno sul momento. È inutile tormentarsi ora, non è vero, Na-San?» chiese al suo micetto mentre indossava la divisa scolastica.
«E' un vero peccato che non possa portarti con me, avrei talmente bisogno della tua presenza...» rifletté a voce alta, salutando poi il padre e dirigendosi verso la scuola, una volta tanto in anticipo.
Giusto quando raggiunse il corridoio fuori dalla sua classe vide il ragazzo che stava per entrare, e lo chiamò.
«Hiroto! Ti devo parlare!»
«Oh, ciao Kilari! Effettivamente anche io ho bisogno di parlarti!» esclamò lui in risposta, fermandosi davanti alla porta dell'aula. 
La ragazza raggelò. 
"Vorrà parlarmi del suo fidanzamento!" pensò.
«Cosa vuoi dirmi?» chiese, timorosa.
«Ecco, ieri ho avuto l'impressione che mi stessi evitando di proposito... ho per caso detto ho fatto qualcosa che ti ha ferita? Lo so che posso essere veramente scontroso, a volte, ma sei mia amica e non voglio offenderti.» disse lui. 
Kilari rimase senza parole, non sapeva davvero che pensare se non a quanto fosse stata stupida.
«Assolutamente no, non hai fatto niente!» si affrettò a chiarire.
«Meno male!» sospirò lui.
«Volevo solo evitare di starti tra i piedi ora che sei... f-...» faceva male solo a pensarci, ma doveva farsi forza se non voleva lasciar trapelare troppe emozioni. 
«Sì, insomma, adesso che sei fidanzato!» esclamò tutto d'un fiato, per poi diventare rossa come un pomodoro e aspettare la sua reazione.
«Fidanzato? Ma che stai dicendo?» le chiese lui, assolutamente ignaro di ciò che lei intendesse. Kilari si accigliò.
«Andiamo, non c'è bisogno di essere timidi, lei è una... così bella ragazza, e...» le parole le si smorzarono in gola quando sentì una risatina provenire dal fondo del corridoio.
«Oh, no! Forse so cosa stai dicendo...» sibilò il corvino, indispettito alla sola vista della mora che faceva il suo teatrale ingresso, sotto gli occhi di tutti i ragazzi che aspettavano il suono della campana.
Dal canto suo, Izumi cambiò espressione non appena vide quei due vicini.
"Accidenti! Pensavo di averli separati!" imprecò mentalmente, mentre il suo sguardo si induriva.
«Hiroto, caro! Cosa ci fai qui con quella bulletta da quattro soldi?» gracchiò lei, avvinghiandosi al braccio del ragazzo come nemmeno un koala con un eucalipto avrebbe saputo fare, approfittando della situazione anche per spingere via Kilari.
"B-bulletta!?" pensò sconcertata la ragazza, mentre barcollava per mantenere l'equilibrio.
«Izumi! Come ti sei permessa di dire in giro che sei la mia ragazza quando non è vero?» la rimproverò lui, facendo di tutto per scollarsela di dosso.
Kilari rimase a bocca aperta; Na-San e suo fratello avevano ragione, come sempre!
«M-ma, Hirotino caro! È come se lo fossimo, non è così?» replicò lei, poggiando le mani sul petto del suo "Hirotino caro".
«Certo che no! Come ti viene in mente!» rispose lui, scostandosi e rimproverandola davanti a tutti.
A quel punto, lei non poté più sopportare l'umiliazione: 
«Kilari! Questa me la pagherai!» gridò, puntandole il dito contro con le lacrime agli occhi, per poi precipitarsi in classe, non prima di aver dato un altro spintone alla poverina che non ci stava capendo più niente.
Questa volta Kilari cadde ed andò a sbattere contro un distributore automatico, che all'impatto rilasciò una mezza dozzina di lattine colorate.
«Kilari! Tutto bene?» le chiese Hiroto, aiutandola a rialzarsi.
«Credo di sì...» rispose lei, il volto completamente congestionato dall'imbarazzo. Non riusciva nemmeno a guardarlo negli occhi, così si inginocchiò per cercare impacciatamente di raccogliere tutte quelle bibite.
Il ragazzo si chinò vicino a lei per aiutarla.
«Sei una zuccona! Non mi interessano le ragazze belle, ma quelle che mi colpiscono il cuore!» la rimproverò «La ragazza più incantevole sarà sempre e solo quella che amo.», le disse, avvicinando il volto a quello di lei.
Kilari era colpita dalle parole del ragazzo, che, insieme alla sua vicinanza, le fecero battere il cuore velocissimo.
A quel punto, la campana dell'inizio delle lezioni suonò, interrompendo l'incantesimo, e i due dovettero entrare in classe, entrambi col volto completamente rosso.

Nel bel mezzo della prima ora, la bidella fece il suo ingresso nell'aula, interrompendo la spiegazione dell'insegante scusandosi per il disturbo.
«Ragazzi, sono andata in bagno ed ho trovato il rubinetto del lavandino rotto ed il pavimento completamente bagnato. Ne sapete qualcosa?» interrogò tutti i ragazzi seduti, che però negarono.
Così lei li lasciò riprendere la lezione ed il resto della giornata scolastica scorse tranquillo.


Alla fine delle lezioni, mentre tutti stavano gioiosamente lasciando la scuola, Izumi si era invece diretta nell'ufficio della preside.
«Signora preside, mi scusi se la disturbo, ma devo confessarle una cosa...»
 


Eccomi con il nuovo capitolo! Spero che vi piaccia, non dimenticate di lasciare una recensione, la vostra PiperBlue!
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kilari / Vai alla pagina dell'autore: PiperBlue