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Autore: 9Lou_Lou9    16/08/2017    1 recensioni
Ecco com'ero: strana.
Era una cosa inevitabile, se ne accorgevano tutti.. Insomma, sempre sola e per i fatti miei. Amavo la mia quiete e nessuno doveva interromperla.
Lui, però, lo fece.
Sono Lilith Dubois, e questa è la mia vita.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Non potevo crederci, era lui.
Era la sua voce, la riconoscevo ovunque, sono cresciuta con la sua voce.
Ero indecisa se girarmi o meno, un po' per paura, un po' per orgoglio.
Era strano sapere e capire che una persona, per molto poco, può mandarti nei casini.
Mi girai quasi d'istinto e rimasi bloccata, ferma, immobile.
Era lui, e si avvicinava quasi correndo verso di me.
Non avevo idea di come comportarmi, insomma il nostro incontro non era finito nel migliore dei modi, è sparito e poi mi ritrovo regali in casa da parte sua.

"Lilith, finalmente ti vedo"
Non capisco, sei tu a sparire e "finalmente mi vedi"?
"Ehi Jared" dissi guardando a terra, in maniera ormai sconsolata e disillusa.
"Come stai piccola Lil? Aspetta, prima di rispondere, sali in macchina ho paura che la gente veda.."
"Ma io veramente.." E cosi, nemmeno il tempo di dire qualcosa, mi ha preso per mano e mi ha fatto salire nella sua auto.
"Perdonami, che stavi facendo?"
"In realtà io stavo per andare a mangiare ma qualcuno mi ha bloccato.." E qui il sarcasmo riprendeva potere. 
"Ah scusa.. beh ti porto io a mangiare fuori, ho un paio di cose da dirti".
Ed ecco che ritornava lo sguardo gelato di Jared, che preferisce evitare qualsiasi contatto visivo con me e rivolgere gli occhi altrove.
Portava gli occhiali, era ovvio che non voleva farsi riconoscere, ma avevo così tante domande da fargli che per l'indecisione la mia bocca rimase serrata.
"Allora, va bene se ti porto in un fast food? Il cibo spazzatura fa sempre bene!" disse sorridendo, come se non fosse mai successo nulla..
Ma allora ero io a farmi problemi che non esistevano? Oppure esistevano e lui li ignorava.
"In realtà sono una persona più salutista, ma va bene comunque".
Continuavo a guardare fuori dal finestrino, non mi andava di guardarlo perché si sarebbe visto in modo palese il mio disagio e tutto quello che provavo per questa situazione.
Arrivati al fast food Jared cercò di nascondersi il più possibile, il tavolo che aveva scelto era quello più all'angolo e nascosto da tutti, non si toglieva né il cappellino né gli occhiali. Nel momento in cui venne la ragazza per chiederci gentilmente cosa volevamo, lui si voltò dalla parte opposta e si limitò a dire "per me niente, grazie", mentre io ordinai un Hamburger.
Restavo in silenzio e guardavo nel vuoto.
Lui faceva lo stesso finché non arrivò ciò che avevo ordinato.
"Perdonami.." Disse con aria quasi straziata, guardando il tavolo.
Non avevo idea di come dovessi comportarmi.. 
"No, perdonami tu.. Il mio comportamento l'altra notte è stato scortese".
"Lilith, avevi tutte le motivazioni di questo mondo per prendertela con me, solo che io non so bene come reagire a queste cose e divento di pietra. Così sparisco, ho anche pensato di aver fatto uno sbaglio invitandoti a cena ma nel momento in cui mettevo su certi pensieri mi pentivo immediatamente.. Non so mai quale sia la cosa giusta da fare e al 90% sbaglio tutte le mie azioni ma posso dirti una cosa.. Incontrarti e parlarti è stata la cosa migliore che potessi fare".
Io a quelle parole rimasi di pietra.. Non ero mai stata una persona troppo espressiva, non arrossivo mai né facevo intravedere le mie emozioni.
Così presi coraggio e risposi..
"Beh Jared davvero non preoccuparti.. Insomma per me tutto questo è assurdo.. Non avrei mai immaginato niente di tutto questo. Tu sei.. tu ecco. E anche se già abbiamo affrontato questo discorso, per me è ancora strano che tu ti sia avvicinato ad una persona come me, che vive nell'invisibilità. Però ricorda che anche io sono una persona e ammetto di essere difficile, non so fino a che punto potrei reggere..".
Lui mi guardò e probabilmente non aveva capito ciò di cui stavo parlando, così continuai il mio discorso.
"Voglio dire, ho una stabilità mentale e odio quando questa viene urtata. Se tu mi fai credere un giorno che hai tutta la voglia del mondo di essere mio amico e ti apri a me e poi sparisci per giorni a me non sta bene. Per me tutto questo è difficile, aprirmi con qualcuno, avere un amico. Io non so bene come si tratti qualcuno e con te i passi sono contati. Ricordati che sei sempre un cantante di fama internazionale".
E finalmente avevo buttato via un po' di cose, dovevo sbloccarmi. Io non potevo continuare così perché mi conosco e non so reagire alle cose.
"Io lo sapevo che questa cosa di essere "Jared Leto" ti avrebbe bloccata! Come tutti.. Io davvero non so più che fare. Riuscite solo a guardare quello. Comunque scusa, mi dispiace.. E' che spesso anche io non so cosa significhi avere qualcuno che ti sta accanto.. Non voglio farti del male".
A quella frase io mi innervosii.. "Pensate solo a quello", come se io guardassi solo la sua fama.
"Jared la popolarità è una cosa da mettere in conto.. Io ti ho guardato e ti guarderò sempre come una persona qualsiasi, ma ricordati che il mondo esterno è diverso e viviamo due realtà differenti".
"Continuo a non capire Lilith... Il mondo è uno solo".
"Si è uno, ma la realtà sono molteplici. Ognuno di noi vive una vita diversa e tutto si può dire tranne che viviamo una vita simile... E la gente lì fuori parla! Guardati, siamo in un fast food e tu sei coperto come se ci fossero -10°C mentre fuori c'è il sole".
Quando ascoltò quella frase il suo volto cambiò. Aveva appena realizzato che qualcosa di "normale" non era possibile e che tutto questo era solo la finzione di un attimo.
"Lo ammetto, hai ragione... Ma questa volta voglio fare qualcosa di giusto per me, almeno una volta. Io con te sto bene, mi sento più leggero. Sento che con te non devo fingere di essere nessun altro. Io..Io non voglio rinunciare a te".
"Allora non farlo, Jared".

Ero molto seria, se stava bene con me allora perché ci rinunciava?
"Va bene. Appena finisci il tuo Hamburger vorrei passare un po' di tempo da te, è un problema?". 
Per me si, era un problema per il semplice fatto che casa mia era il mio rifugio. Non ho mai mostrato a nessuno il mio gazebo, né la mia stanza.. E' un po' simile alla stessa storia del quadernetto: quelle mura sanno tutto di me ed è come se la mia vita fosse quasi spiata da qualcun altro.
Però se era questa la sua richiesta, andava bene. Era solo un po' di tempo con me,  ed io ne potevo solo essere felice, oltre che tremendamente terrorizzata.
"Ehm, si certo.. Nessun problema" 
Forse esitai un po' troppo, ma speravo che capisse il mio punto di vista.
"Piccola Lil, non ne sei molto convinta eh" E via con un altro dei suoi sorrisi spiazzanti.
Quel sorriso avrebbe mandato in confusione chiunque.

Era entrato e aveva scatenato un uragano nella mia vita.
"No, no scusa.. Per me non c'è alcun problema" e cercai di tirar fuori qualcosa simile ad un sorriso.
Finito l'Hamburger mi alzai per andare a pagare ma nemmeno il tempo di fare mezza mossa che Jared mi fermò.
"Ehi, ma che stai facendo?" disse in maniera beffarda.
"Beh, come una persona normale sto andando a pagare, non so poi come sei abituato tu".
Si mise a ridere e continuavo a non capire, perché rideva?
"Beh allora? Cosa c'è da ridere?".
"Lilith, ci ho già pensato io, non preoccuparti" e sorrise.
"Scusa, come? E quando ci avresti pensato? Vedi che io sono contraria a queste cose".
E' vero, odiavo quando mi offrivano qualcosa, perché poi mi sentivo moralmente in debito e dovevo ricambiare con qualcosa, altrimenti non stavo bene con me stessa.
"Mentre mangiavi come una bimba di due anni che guarda il suo cibo preferito io ho mandato un messaggio al mio agente dicendogli che eravamo qui e che doveva pensare a tutto lui. E  questo fatto che "sei contraria" poi me lo spieghi".
Adoravo questo suo modo di fare, parlare in maniera così leggera e sorridente. Mi rassicurava già attraverso i video, figuriamoci di presenza.
Saliti in macchina di mia spontanea volontà presi i cd della scorsa volta ma mi accorsi che ne mancava uno.. Era quello che aveva regalato a me.
"Allora eri davvero tu".

  
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